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1830
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andava vagando pel Trivigiana, pel Polesine, pel Padovano, ciòprova che l’animo suo era tuttavia fervente contro i rimasti seguaci del defunto doge, e contro i seguaci delti succeduti dogi Marino Zorzi prima, e poscia Giovanni Soran-zo, e insomma contro tutti quelli che non erano del proprio partito Querino-Tiepolo. Nè fa ostacolo che i registri, le leggi allora contro co «toro emanate, le parole
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Benedetto 168 Paola 165 Petronio i(>5. 168 Pietro 166 e seg. 485 Buhchellati Baitolomeo 172. 386 Gianfrancesco 172 Burmanno Pietro 66 finnoTTo Camilla 223. 4g6. 497 Burri Alessandro i5g Busenbllo Marcantonio 163 Busi Bortolo ) Giovanni ) 43o Lodovica ) Butio Antonio 3io Buzzacaiuni Aliduse 140 Camilla 496 Binoif Giorgio 167 G Caboga Marino 174 Gabriel ( vedi Gabriele ) C sbrini Giuseppe 106 Cafìi
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primo novembre 1606. In line vi è Cantico dell’ autore innanzi Giesu Christo. 11 libro non ha di buono che 1’ argomento . È certamente migliore il libro seguente che sta manuscritto nella Marciana (Codice VI classe IV. in 4- cartaceo di logli 5ò e del secolo XVII ) intitolato : UArmiraglio di Bai-dissera Drachio Quintio. Al serenissimo prencipe di Venetia DD. Marino Griman 1 et ecce II. signoria
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. Essi non avrebbero sostenuto i carichi del la nuova costituzione; essi si sarebbero uniti fino dal i3oo a Marino Bocconio nella congiura di cui sopra abbiam detto. Si son già indicati i motivi dell’odio privato del Querini e del Tiepolo. Doleva infatti al Tiepolo potente e ricco che fosse stato scelto nel 1^89 alla sede ducale Pietro Gradenigo, e rifiutato il suo parente Iacopo Tiepolo che pur si eia acclamato dal popolo
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1830
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SANT’ ELENA Francesco Mt/azzo figlio di Giorgio q. Francesco, e di Margarita Muazzo q. Santo. Nacque del 1694. ti agosto. Scrisse: Paride, Dramma rappresentato nel Teatro di san Gio: Grisostomo l’anno 1720. Venezia per Marino Rossetti. 1720. 12. (Allacci Dramm. p. 5q8) Due Sonetti suoi stanno nelle poesie italiane dei Rimatori viventi raccolte e stampata in Venezia per Gio. Gabriello Ertz. 1717
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1842
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in uarie e diuerse forme dall’ arti acconciati et adobbati va nel ducal Palazzo. Franco forma con privilegio. (Vedesi il Bucintoro e la figura di una galleggiante tirata da pesci. In quanto al Bucintoro, evvi lo stemma del doge Marino Grimani (che dogò dal 1 5c)5 26 aprile al i6o5 i5 dicembre)} cosicché parerebbe che cjuesto rame si fosse impresso anteriormente al 1610 in cui il Franco dava fuori
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1842
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1600, si vede che il Magno approfittò in parte dei suggerimenti dell’amico Guarini. Angelo Grillo (Lettere del R. P. ab. d. Angelo Grillo. Voi. Primo. Venetia, 1616, 4't0> pag. 2g4, 378 ) ringrazia il Magno di avere protetta una Canzone del Grillo la quale era stata attribuita ad altri ; e lauda poi una Canzone del Magno (forse quella intitolata Deus). Giarnbatista Marino (Lettere. Fenezia
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1842
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altri uomini con cani. Franco f. i3. Cortegiana vestita a la foresta. Franco. i4- Giovane innamorato. Franco f. i5. Bireno insieme con Olimpia. Franco f. 16. Mercante forestiero. Franco forma. 17. Innamorato con la ninfa. Franco f. 18. Diana acconcia alla Veneliana. Franco for. 19. Atteone sotto habito lascivo. Franco f. 20. Marino Grimani doge di Venetia ez. i5g5. Franco forma, (doge sieduto collo stemma
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1842
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h SAÍNT A TERNITÀ. Vel Codice autografo CLVIII. della classe IX. il Magno addirizza sue Rime: a Francesco Maria della Rovere per le sue nozze con D. Lucrezia da Este; a Danese Cataneo scultore ; a Giorgio Gradenico del fu Andrea 5 al Doge Pasqual Cicogna; al Doge Marino Grimani; a Paolo Tiepolo Cavaliere e Procuratore per le Iodi date in Senato all’autore ; al Sig. La-vezzola ; ad Ascanio
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1842
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ABILI. 3 77 Salò. Co- di Somasca, con li progressi della stessa Con-gregatione dopo la sua morte. Descrìtta dal p. Andrea Stella Venetiano, sacerdote, teologo, e predicatore della medesima Congregatione. Distinta in tre libri al serenissimo prencipe di Venetia Marino Grìmani. In Vicenza appresso ELENCO de’ principali Scrittori a me noti della Vita ed Atti di S. Girolamo Miani. i. Vi tèi del Venerabile
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Bernaido. Dogiioni Èrcole. — Lucio. Grini Domenico. Miari I'Iorio. — Fielro. — Stefano. Pagani Marino. Pagani-Ccsa Gius. Urbano. Panciera Antonio ? Persico Punitilo. Piloni Giorgio. Rcgozn Lorenzo, lludio Eustachio. — Jacopo. Scarpis Giulio. Valeriano Gio: Pieno. BENEDETTINI. Giustiniani Nicolò. Olmo Fortunato. Sagredo Pietro. Ticra Giorgio. BERGAMASCHI. Legrenzi Giovanni. Martinelli famiglia
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all' Emo e Rmò principe Antonio Marino Priuli cardinale vescovo Vicentino. Cod. cart. 4- 2. Emporio universale delle famiglie più distinte di tutta l’Europa secondo la serie e l’ordine delle medesime. Tomi XI. fol. con fig. Ciascun volume porta sul frontispicio la figura di un globo col motto: sine adjutorio navigavi. Trattasi in quest’Opera di un immenso numero di famiglie non solo italiane, ma tedesche
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1830
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abitava allora a Marino, e domandava al Caro che gl’indicasse un qualche bel motto da porsi a un seggio eretto per delizia sotto a un monte. (Notisi che questa epistola trovasi anche ne\\e facete raccolte dal-TÀtanagi p. 208. lib. 1. ediz. i582, con delle varietà dalla ristampa Cominiana). Aveva Girolamo carteggio anche con Pietro Aretino, sendovi una sua lettera a questo diretta in data di Roma
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S AGOSTINO *9 D. O. M. I ALOISIO BALBO SENATORI INTEGERRIMO MONVMENTVM QVOD VIVENS SIBI ET POSTERIS TANTVMMODO STATVE-BATFILIJ PIENTISSIMI BERNARDVS MART NVS, ET PHILIPPVS EXTRVENDVM GVRA-RVNT . OB. » 574- 6. IDVS SEPTEMBRIS Nel mss. Palferiano leggo la epigrafe. Lvigi, o Alvise Balbi figliuolo di Bernardo q. Benedetto ammogliossi del i :»48 indonna Elisabetta Falier q. ¡Marino e mori
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1830
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del suo principato, coi ritratti e gli stemmi dei dogi da Pauluccio Anafesto fino a Marino tj-rimani, sotto ognuno de’ quali è esposta in breve ristretto la loro vita e. la morte. L'Opera impressa nel i5g8 da Giambati-8!a Mazza e Gaspàro Uccelli- in fol. aperto e spiegato è dedicata dall’autore al doge, e Senato Veneziano dal convento di san Francesco della Vigna il di 6 Ottobre i5g8; c nella lettera premessa
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1842
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626 ALLA CHIESA DI S. Mi! (dice il Morelli) io avrei più volentieri veduto in luogo di questo volgarizzamento che oltre l’essere latto con poca esattezza è ancora scorrettamente trascritto. Non è per venta ( prosiegue il Morelli ) ricca di notizie questa vita e poco somministra da aggiungere a quel tanto che intorno al Bon il Maz-zuclielli negli Scrittori d’ Italia ha raccolto, ove per altro s’inganna questo chiarissimo Scrittore dicendo che Ottaviano fu figliuolo di Paolo, e che fu 1’ ultimo di sua famiglia, quando egli ebbe per padre Alessandro procuratore di San Marco, e fu bensì 1’ ultimo della sua linea, ma non già della famiglia Bon che tuttavia sussiste. — Il Morelli poi fa un sunto della Vita del Bon con notizie non dette da altri e spezialmente sulla Storia latina delle guerre de’ Turchi tontro i Persiani, e contro Ridolfo I imperatore, malamente attribuita dal Foscarini al doge Francesco Contarmi, la quale storia comincia. Turcarum audax hominum genus. Vedi lo stesso Morelli p. 447 Bibl. mss. Graeca et Latina. Bassani, 1802, 8. Voi. V. p. 37, colonna prima: Filippo cav. Scolari stampò la sua traduzione dell’ epigramma Lolliiiiano in un li-bricciuolo intitolato : Epigrammi originali e tradotti d’ un Accademico Pontaniano ( r.h’ò Io stesso Scolari). Treviso- Andreola 1839, 8. Voi. V, p. 42, colonna prima, linea 32. Pignoria — leggi — Liceto. Voi. V, p. 43, colonna prima linea 20. La Lettera di Girolamo Fraclietta al Vescovo Luigi Lollino a. 1015, fu per la prima volta pubblicata da Mons. Luigi Ramel- lo a p. 23 dell’ opuscolo intitolato : Dodici Lettere d' illusivi Rodigini coti annotazioni. Rooigo. Mimili, a. 1845, 4. dedicato al nob. Domenico Angeli podestà di Rovigo dalla Accademia dei Concordi di cui era allora presidente Francesco Antonio Venezze. Voi. V, p. 43, linea 21, colonna 2. La Lettera di Ottaviano Bon al Vescovo Lollino sulla Istituzione del Collegio de’ Nobili, della qual Lotterà io ho 1’ autografo, fu stampata in 12, per la prima volta nel 1844 dal Minelli iu Rovigo per 1’ occasione de’ tre Laureati in legge Giuseppe di Zop- RIA DELLE VERGINI-pola, Fabio Gera, ed Antonio Cavarzerani ; e vi furono da dotta penna aggiunte parecchie note, nelle quali si fa gentilmente menzione anche di me. Voi. V, p. 45, colonna 2, linea 15. comperso — correggi — compreso. Voi. V. p. 45, colonna prima, linea 1. Il Conte Enea non può essere che Enea Conti bravo giostratore patavino del secolo XVII di cui vedi Io Sberti (Spettacoli di Padova. 1820, 8,vo a p. 138, 139) Rifletto però che la data della Lettera di Bartolommeo Donato al Lollino può essere sbagliala, ed essere invece stata scritta nel 1005, non già nel 1G15, poiché quella giostra seguì nel 1G05 come dal libro a stampa indicato dallo Sberti a p. 139, e dal Vedova (Voi. II, Scrittori Padovani p. 31 ). Voi. V. p. 47, colonna 2, linea 35. La Lettera del Sarpi che parla del Soragnu ha la data 1597, e ne vedi l’autografo presso Giuseppe del Bon mio amico, Vicesegretario deli’ I. R. Governo. Voi. V. p. 49, colonna prima. Fra quelli che rammentano il nostro Lol-liuo, ponnosi aggiungere due chiari scrittori Bellunesi viventi, cioè il Co. Florio Miari nel Dizionario Storico - Artistico - Letterario Bellunese (Belluno 1843, 4. ) a p. 12, 19, 42, 55, 88, 89. 91, 148., e il Nob. Murino Pagani nel Catalogo delle Opere dei principali Scrittori Bellunesi non viventi. (Belluno 1844 8.vo a p. 12, 31, 4G, 47. Voi. V, p. 40, colonna seconda, linea 19. L’ abbandono in cui giaceva fino dalla fine del secolo XVII e dal principio del XVIII la libreria Lolliniana in Belluno puossi raccogliere anche da quanto ne dice Nicolò Com-neno Papadapoli ne’niss. ed inediti quattordici voi. in fol. intitolati Adversaria, i quali autografi conservavansi ancora nel 1776 presso i suoi eredi in Venezia, e che furono veduti ed esaminati dal chiarissimo nostro ab. Jacopo Morelli. In questi registrando egli più codici greci, dice a p. 860: Diodori ms. extabat et in Pathmia unde apographon liabuit con-terraneus meus Aloijsius Lollinus Belluni episcopus, qui, ìiisi Roniam ab eo ad Coni*
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Page 253
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1842
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Cavaliere e Procuratore. — Marmo Grimani Doge.—-Zaccaria Contarmi. — Leonardo Donato Cavaliere e Procuratore, poi Doge. — Paolo Tie-polo Cavaliere e Procuratore. — Alberto Ba-doaro Cavaliere. — Berardino Rota. — Marco * Veniero. — Bernardo Nàvagero. — Domenico Veniero. — Pietro Gradenigo. — Vettor Marino ec. Da queste Rime viensi a conoscere altresì quali autori abbiano dirette al Magno le loro poesie
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Page 256
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1830
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di Girolamo Ramusio il giovane. Domenico avvocato nel secolo XVII. Giovanni Landò i5o3, e Giulio Landò i5o5 erano oberici in Candia, e ivi era Canonico del »671 Marino Landò. Ed è poi noto il conte Antonio Girolamo Landò nobile Cretense che recitò orazione funebre presente il cadavere di monsignor Melezio Tipaldi arcivescovo e pii mate di Filadelfia, intitolata: La fede e la fedeltà a Dio ideata nel proprio
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Page 550
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1830
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) Sigismondo imp. 365 Signolo Marco 487 Signoretti Antonio a66 Sigonio Carlo 52. 56. 287 Silvestri Camillo 136 Carlo 247 Marino 5a Silvia 3ii Silvio Marco 5o6 S imbonì Gabriele 333 Simeone da Imola 358 da Perugia 358 Simoneschi Francesco 446 Simposiano ( vedi Marsili Giov.) Singlittico Alessandro ) * Polissena ) J Sinibaldi Barbara 449- 455 Innocenzio 452.454' 455. 458. 461 Lodovico 455 Sirena Francesco
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Page 573
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1842
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chiamavasi anche co* nomi de’ SS. Ilario e Benedetto. • (2) Guidone o Guido, b Vido Marcello figliuolo di Marino q. Pietro trovasi nelle inedite Genealogie patrizie Marcello dell’ ab Teodoro d’ Amaden delle quali ho già parlalo nell’ Operetta mia intorno alla famiglia Mc.r-ceUo (Ven. iS'Ji 8. ) Anche P Amaden noia che era della contrada di S. Jacopo dall’ Orio, e aggiunge che nell® cosa belliche
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