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1937
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desiderando egli vederle unite per tentare la riconquista della Terra Santa. Il giusto desiderio del Papa non fu però ascoltato ed invece nel 1267 un’armata genovese condotta da Lucchetto Grimaldi giunse a S. Giovanni d’Acri sperando occuparla di sorpresa; ma non vi riuscì. Allora si diresse a Tiro, ma Marino Morosini la raggiunse e dopo aver sconfitto Pasquetto Mallone obbligò le galere genovesi
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1926
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, Caputo Giuseppe sottotenente, Cassatella Salvatore soldato, Dam-bra Francesco tenente (2), Dileo Antonio soldato, Distefano Nicola soldato, Falcone Francesco bersagliere, Fucci Ettore capitano, Garinella Agostino caporale, Graziani Antonio capitano, Lanotte Michele soldato, Lattanzio Pasquale soldato, Magnicaro Pasquale sottotenente, Marino Raffaele soldato, Musti Giuseppe tenente bersagliere
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1937
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do di un certo Bartolomeo di Malta assalì nel golfo di Arta una galera veneziana di Marino Morosini diretta dalla Siria a Venezia e che nel 1301 (1) alcune sue galere catturarono una tarida di Ca’ Vendolino. Per queste aggressioni ripetute in Adriatico, Venezia diede ordini al Capitano in Golfo di reprimere tutti gli atti di pirateria colla forza. Risulta infatti che poco dopo le galere
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1933
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taluno di porre sulla carlinga la sua effigie. Non voglio. Non vogliamo. È un uomo e uno spirito, è un segno e un comandamento, è una fiamma e uri capitano. Là, nella fossa trista, la sua figura carnale è cancellata; ma <pii egli ha il viso misterioso della giovinezza eterna, ma per noi ha uno tra i più bei volti dell’aria, del mare e dell’amore. È marino, è aereo, è fervente come la sua I-stria
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1934
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dei Carraresi chiamato da Padova dal doge Marco Corner (1365-1368). L’affresco, tenuto in tanto onore finche si dovette coprirlo con l’immenso «Paradiso» del Tintoretto, fu nel 1904 strappato, dovendosi rifare il muro maestro del Maggior Consiglio. In quella sala, dove la gerarchia della città celeste doveva servire di esempio alla città adunata, dieci anni dopo la decapitazione di Marino Falier
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1937
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41 stata di scudi 900, ma assai poco ricco d’applausi, talché i birrichini si sono fatti sentire cantando : Dman al part al Cluch : Al va per Triest; Ch’ai faga bein prest, Parche l’è un gran Mamaluch ». Nel carnevale del 1764 si rappresentarono due drammi giocosi. Il primo fu Le Contadine bizzarre, poesia di Giuseppe Petrosellini, Pastor Arcade sotto il nome di Ensildo Prosindio, musica di Niccola Piccinni, che trovò in quest’opera parecchi motivi delicati ed eleganti.19 L’opera si chiude con una scena tolta al Boccaccio: Masino tutore delle contadinelle Fiorina e Auretta monta su di un albero per coglier frutta per Rosalba (sorella del Governatore) e va sulle furie vedendo il Governatore civettare con Fiorina e Lucio accarezzare Rosalba. Auretta gli fa credere che gli alberi sono stregati; dhi vi sale vede cose fantastiche. Incuriositi, il Governatore e Nardone, il villano arricchito, salgono sugli alberi. Lucio ricco proprietario, e Rosalba, Masino e Fiorina si dichiarano sposi dinanzi ai testimoni involontari. Opera nuova, essendo stata data per la prima volta nell’autunno scorso al S. Samuele."“ Incontrò molto a Trieste, senza dubbio, perchè venne replicata nel carnevale successivo. Il secondo dramma fu 11 signor Dottore che pure doveva aver lasciato un grato ricordo. Impresario e primo buffo era Domenico Poggi, del quale resta un ritratto poco lusinghiero in una lettera datata da Roma, il 4 gennaio 1761 e firmata l’ingenuo : « mi si dice napolitano, terzo buffo di figura bruttissima » con una voce « simile a quella di un calda-rostaro ». Convien però osservare che l’ingenuo, parlando della prima rappresentazione del Signor Dottore a Roma, al Teatro Argentina, dice male di tutto e di tutti. Il Poggi cantò nei primi teatri d’Italia, fors’andhe in grazia di Clementina Baglioni, che sposò in seguito. Nel 1788 furono scritturati entrambi per il Ducale Teatro di Brunswick.” Degli altri artisti, parecchi erano già noti a Trieste.52 La stagione dev’esser riuscita fortunata, perchè ne seguì, per la prima volta, un’altra di primavera. Il Poggi, dedicando il libretto de Il Matrimonio in maschera53 al conte Lichnowscky, succeduto al conte Hamilton:54 «Eccellenza, quantunque non sia stato mai costume in questo Imperiai Teatro di Trieste l’uso de musicali spettacoli in tempo di Primavera, nulladimeno incoraggito dal bel genio 1764
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1936
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Altri. .... 7 400 815 4 --- 2 Totale 14.620 19.173 14.129 4.743 3.202 5.141 il porto in esame è andato continuamente sviluppandosi; tuttavia si nota che tale movimento, compiuto quasi esclusivamente da navi battenti bandiera jugoslava, ha valore pressoché locale, dato che la densità dei passeggeri per miglio marino è in media 1,12 per le linee locali laterali nel distretto marittimo (11,60 °/Q dei passeggeri
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1934
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LA SACRA MOLE DOGALE. Marino Falier, il doge decapitato per tradimento, giungendo, appena eletto, nell’ottobre del 1354 da Avignone, era sceso nella nebbia sul molo, e, passando inavvertitamente fra le due colossali colonne, era entrato con sinistro augurio in Palazzo. Nessun gentiluomo veneziano sarebbe passato per di là, luogo delle esecuzioni capitali. Con alto e misterioso significato
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1934
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, che spesso riuscivano, incoercibili roditori, a romper tutto e a fuggire. Sul fianco vediamo (v. pag. xix) 10 stemma del doge Cicogna (1585-1595) e sul ponte, sotto la « Giustizia », quello di Marino Grimani (1595-1605). Un ♦ immenso sarcofago sospeso sull’acqua » è stato definito il ponte da chi ne biasima il barocco autore Antonio Contino. Ma doveva ben essere pesante e funereo 11 ponte che serviva
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1934
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tedeschi che ricevono gli statuti veneziani. Il doge Marino Grimani (1595-1605) completò l’altra parete col suo quadro votivo, donò quello del suo avo «Antonio Grimani davanti alla Fede» di Tiziano, e aggiunse, del suo prediletto pittore Giovanni Contarini (1549-1604), la « Presa di Verona » (1439) col Gattamelata a cavallo. Così la sala fu compiutamente adorna.
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1933
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FORMAZIONE DEL PRIMO BATTAGLIONE DI MARINAI « MONFALCONE » L’iniziativa ili costituzione del Reggimento e poi della Brigata Marina, si deve all’infaticabile mente del Capo di Stato Maggiore della R. Marina, S. E. Paolo Thaon di Revel. All'Ospizio Marino al Lido e al Carcere Femminile alla Giudecca ferveva intanto l’opera per l’inquadramento dei marinai e per la formazione
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1933
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È interessante citare la lettera lusinghiera di S. A. R. il Comandante la III" Armata nei riguardi del contegno della R. Marina durante le operazioni dal 24 Ottobre al 4 Novembre 1918. COMANDO DELLA III ARMATA STATO MAGGIORE --Addì 29 Gennaio 1919 SEZIONE AFFARI GENERALI N. 895 di prot. A. G. Risp. fogl. mini. 581 del 13 Gennaio 1919 AL COMANDO IN CAPO DELLA PIAZZA FORTE DI POLA Oggetto : Reggimento Marina durante le operazioni dal 20 Ottobre al 4 Novembre 1918. Nel leggere il comunicato riportato dalla stara- Ottobre 1918 - Costruzione di passerelle per l’occupazione della sponda sinistra del Nuovo Piave pu periodica rilevai anch'io che il Reggimento Manna, contrariamente a quanto era avvenuto nel Bollettino Ufficiale del 2 Novembre, non fosse stato di nuovo specificatamente citato. Ho sempre seguito con fierezza ed orgoglio le nobilissime gesta del Reggimento Marina che, anche nelle operazioni che portarono nell'attuale Armistizio, ha fortemente e gagliardamente operato sia nel forzamento del Riave, sia nella costituzione della testa di ponte di Revedoli, sia nell'aspra a-vanzata dal Piave al Tagliamento e sia nell'arditissimo avvolgimento dell'ala sinistra austriaca nella regione di Marano Lagunare e di Muzzana del Tur-guano nelle giornate del 3 e 4 Novembre: anzi di quest'ultima gagliarda azione volli che fosse stato jatto speciale cenno nella relazione della battaglia compilata dal Comando di Armata e che i 500 fieri marinai, il Capitano di Corvetta Borghese, il Tenente di Vascello I risoni fossero a titolo di onore specificatamente mentovati. Alla lamentata omissione nel comunicato officioso son certo sarà compenso ai valorosi del Reggimento Marina la coscienza del dovere fieramente compiuto e di aver ottenuto il pieno fervido apprezzamento del loro Comandante di Armata. Se non è più possibile fare includere altre citazioni nelle pubblicazioni di carattere effimero, sarà forse possibile, in qualche altra occasione, dare al Reggimento Marina la giusta soddisfazione. A tale scopo ho fatto segnalare al Comando Supremo il Reggimento Marina affinchè possa, appena se ne presentasse l'occasione, comprenderlo fra le truppe che più meritano riconoscenza dal Paese nella battaglia con cui si chiuse la nostra guerra. Il Tenente Generale Comandante dell'Armata f.to Emanuele Filiberto di Savoia — 339 —
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Page 33
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1933
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, trasformatosi all’uopo in caserma, si trovavano già inquadrati i marinai di Grado, mentre quelli di Monfalcone erano stati raccolti all’O-spizio Marino al Lido di Venezia. — 257
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Page 158
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1933
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(3). (1) Dovuto allo studio di Domenico Gritti e Marino Michiel. Un manoscritto, in ottime condizioni, si conserva all’Archivio di Stato di Venezia. (2) Cap. XXXII. (3) Cap. XXXIV. « ...sotto le più severe pene minacciate da tutte le leggi, bastando solo l’insegna di S. Marco, che è quella della Serenissima Repubblica, che n’è l’assoluta ed indipendente padrona ».
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Page 131
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1933
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economie mondiali, ponendo un perfetto dominio su poche tracce di terra. Contro interdictum nostrum, et successorum nostr. alicui pas-sagium non conceditis, aveva detto infatti il grande doge Pietro Ziani inaugurando una politica economica, seguita dai più potenti imperi dell’epoca moderna; ma pure ogni margine marino, e non di Candia solo, di Negroponte o dello stretto dei Dardanelli, era oggetto
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Page 175
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1933
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un alone che, segnato intorno alla città, si dilatava e si allargava lentamente; la città rappresentava l’elemento di raccolta e di unione, il risultato, e, pure, l’elemento propulsore che guardava al corso marino diretto alla metropoli. (1) I banditi, anzi, sembravano trarre alimento ed insolenza dalla vita extra-citta-dina, facendosi incuranti della pena, audaci; a stento raffrenati dai rimedi aspri
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Page 448
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1932
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di origine veneziana. Rustem pascià. Giuseppe Nasi. . » Governo dell’ impero ottomano................................» Prestigio goduto dalla repubblica veneta........................» Commercio veneto............................................» Modo di negoziare con la Porta................................» Importanza della carica di bailo................................» Marino Cavalli
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Page 83
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Date
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1933
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sentito, dei piccoli gruppi organizzati, di navi, di famiglie, di società, e non di singoli isolati individui, segnava indelebilmente, nella costituzione di Venezia, quelle linee maestre di equilibrata giustizia, basata sulla uguaglianza di tutti i singoli elementi ovunque operanti pel benessere generale. Chi dà la spinta quotidiana nell’impero marino di Venezia è il nucleo operante da solo, più audace
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Page 58
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1940
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regionibus, qui inibi ex Provincia Sclavoniae excurrebant. Jam a. 1291 Dragutin misso legato suo Marino, archi-episcopo Antibarensi, Romani rogat a Papa aliquot fortes orthodoxae veritatis administros, lingua illius populi gna-ros, qui eundem populum in fide firmarent et ab haeresi purgarent. Ipse autem suo consilio et auxilio erit illis adju-torio.113 Homines talibus praerogativis omatos invenire po-tuit
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Page 33
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Date
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1933
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, volte a Costantinopoli, capitale dellTmpero romano d’Oriente, fondato su una terra che doveva conservare larghissime tracce di popolazione romana fino ai tempi di Michele Paleologo (1), terra quindi cittadina e produttrice di beni mobili più richiesti, indirizzati verso l’Oc-cidente d’Europa lungo l’arco marino dell’Egeo, dell’Jonio, del Golfo di Venezia, ultimo pilone d’un enorme ponte lanciato verso le terre
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