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1903
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fra i parrocchiani; il papa, a richiesta di Marino Giorgio ambasciatore, ordina che d’ ora in poi sia per sempre vietato l’uso dei consensi singoli dei giuspatroni nelle mentovate elezioni, e si torni alla votazione in adunanze come in passato.
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1907
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doge: marino grimani. 73 fatto di dazi ed altro introdotte- dopo il trattato con Solimano II a carico dei veneziani nei porti di Costantinopoli, Tripoli, Bairut ecc. Sarà compilata la tariffa dei diritti vigenti e datone un esemplare al bailo e ai consoli veneti in Siria e Alessandria. È proibito a tutti gli ufficiali turchi di molestare i navigli delle dette squadre o far novità a loro danno
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Page 121
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1907
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dogé: Marinò gRimAnI. 103 nunzio apostolico a Venezia (y. n. 68). Per sopperire ai bisogni della Chiesa e a difesa della cristianità, decretò siano imposti 50,000 scudi d’ oro su tutte le rendite ecclesiastiche degli stati veneti, (eccettuate quelle dei regolari cassinesi di S. Giustina e delle altre 12 congregazioni fatte esenti da Pio V, quelle dei cardinali, dell’ Ordine gerosolimitano, della santa inquisizione e metà di quelle dei frati mendicanti). Incarica esso nunzio di provvedere all’ esazione del sussidio, dandogli perciò ampie facoltà. Dato a Roma presso S. Marco. — Sottoscritto da M. Vestri Barbiani. 70. — 1600 (1601), Dicembre 29. — c. 136 t.° — Bolla di Clemente VIII papa, ad perpetuar.n rei memoriam. Essendo ora la città di Arcadia nell’ isola di Candia spopolata, e ridottovi il clero ad un cappellano, il papa, ad istanza del doge, dichiara di sopprimere quel vescovado, annetterlo alla diocesi di Miopotamo, ad applicarne le rendite a beneficio dell’ ospitale dei soldati nella città di Candia che è scarsamente provveduto, con obbligo all’ ospitale stesso di mantenere un prete, scelto dall’ arcivescovo di Candia, in Arcadia per celebrarvi i sacri riti. In caso poi di cessazione dell’ ospitale, le rendite colla presente assegnategli andranno a favore della mensa vescovile di Milopotamo. Data a Roma (quarto hai. jan., pontif. a. nono). — Sottoscritta da D. Balbo. 71. — S. d. (1601 ?). — c. 14Ì. — Sommario delle prove del diritto del patriarca di Venezia al primato di Dalmazia. Si citano i seguenti documenti : 1154 (1155, Febbraio 22). Bolla di Adriano IV papa che concede al patriarca di Grado il primato sull’ arcivescovato di Zara. (1155, Febbraio 22). Simile al detto arcivescovo e ai suoi suffraganei perchè riconoscano primato medesimo. (1155, Febbraio 22 ?). Simile al doge di Venezia, partecipante la detta concessione, e che il clero di Zara promise obbedienza al patriarca come a suo primate. 1156 (1157, giugno 13 ?) Alessandro (recte Adriano) IV rinnova con due bolle la concessione. 1182, (Aprile 14). Lucio III, conferma la concessione. 1186, (Maggio 31). Urbano III, come sopra. 1213, (Agosto 3 ?). Innocenzo III, come sopra. 1433, (Ottobre 1). Eugenio IV, come sopra. 1451, (ottobre 8). Nicolò V, soppresso il patriarcato di Grado, erige quello di Venezia, con tutti i diritti e privilegi del primo. Di poi il titolare del secondo si qualificò in tutti i suoi atti per primate dalia Dalmazia. In quest’ ultima qualità fu giudice, secondo risulta dagli atti della cancelleria patriarcale, nelle seguenti cause : 1513, Ottobre 6. Il capitolo di Zara ricorse a lui in appello contro una sentenza del vicario di quella diocesi. 1514, Giugno 3. Lorenzo bombardiere in Veglia egualmente in causa per patronato d’ una capella.
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1907
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ambasciatore del re di Francia dichiara (in volgare) di avere ricevuto da Marco Landò depositario in zecca alcune gemme, che enumera, da lui consegnate nello scorso luglio a Marino da Pesaro altro depositario. Fatta in Venezia. — Sottoscritta dal du Ferrier, da Chesneau suo segretario e dai testimoni Agostino dalla Porta e Gagliardo Irrardo. 46. — 1576, Gennaio 7 (m. v.). — c. 38 t.° — Versione
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1907
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il cardinale Domenico, Giovanni patriarca di Aquileia, il doge Marino, tutti Grimani, Pasquale Cicogna doge e il Contarmi (v. n. 125 e 134).
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1907
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, e di Bernardino Buiato not. di Udine e cancelliere di Marino Ettoreo auditor generale nel campo veneto. Allegato S : Copia dell’ allegato P. 1618, Luglio 28. — V. 1618, Luglio 26, n. 89. 1618, Agosto 2. — V. 1618, Luglio 26, n. 89. 1618, Agosto 4. — V. 1618, Luglio 26, n. 89. 1618, Agosto 8. — V. 1618, Luglio 26, n. 89. 90. — 1618, Febbraio primi giorni (m. v.). — c. 119. — Versione in volgare di lettera
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Page 119
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1907
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doge: marino grimani. 101 sempre di eleggere dapprima i vescovi di Castello e posteriormente i patriarchi; il papa non può mutarla che per causa legittima e senza pregiudizio di chi la gode ; non si può consentire che vi sia tal causa, e cita all’ uopo un canone di Gregorio III; devesi quindi instare per la confermazione ; con questa il pontefice conserva i propri diritti e non lede
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1907
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doge: marino g rimani. 107 79. — S. d. (1003, Marzo 5). — c. 160 t.° — Nota (in volgare) degli oggetti mandati dal re di Persia in dono alla Signoria. Sono già enumerati nel n. 78 (v. n. 80). 80. — 1603, Mario 6. — c. 160 t.° — Il Senato delibera (in volgare) che gli oggetti enumerati nel n. 79 siano, a norma delle leggi, mandati alla chiesa di S. Marco, onde le stoffe si convertano in vesti
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1907
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G6 COMMEMORI ALI, LIBRO XXV. 88 — 1593, Giugno 23 — c. 112. — Mustafà chiaus inviato dal sultano di Turchia a Venezia, Ali celebi di Aleppo e Mahomed celebi di Adrianopoli, mercanti, attestano la conformità col suo originale della copia di lettera del sultano relativa a questioni, già risolte, fra la Signoria e certo Marino Scaruoli cristiano suddito turco. — Oltre i suddetti sono sottoscritti
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1907
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da Francesco Vianello segretario. 97. — 1581 Dicembre 29. — c. 107 t.° — Istanza (in volgare) di Marino di Nicolò da Ragusi ai provveditori sopraddazi, a ciò delegati dal Collegio, perchè siano restituite al proprietario Simone da Bona raguseo, verso pagamento del competente diritto, tre pezze di raso sequestrate da Nicolò Corraro conte e capitario a Spalato su un naviglio che, caricato in Ancona, andava
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1907
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doge: marino grimani. 83 combe per le bolle di Giulio II d’infeudazione ed investitura ; non s’immi-schierà nell’ elezione del re od imperatore dei Romani e di Germania, e del signore di Lombardia e di Toscana ; nè accetterà per sè tali dignità, o s’im-mischierà nel governo di quei paesi ; non acquisterà mai in alcun modo il principato di Benevento, la Campagna e la Maremma (Romane ?), il ducato
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1907
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t.° — Brano di lettera di Marino Cavalli ambasciatore al re di Francia (in volgare) colla quale trasmette al doge il n. 72 ; avverte, fra altro, che gli art. 20 e 21 (Il presente si estenderà ecc. — Intanto i cantoni ecc.) hanno di mira la Fiandra e 1’ Artois, la rinunzia dei quali paesi, fatta da re Francesco I, è ritenuta invalida. Dice che i 46 delegati svizzeri partirono soddisfatti per aver conseguito
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Page 373
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1883
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, e Tomaso Duodo e Marino Landò capitani delle galee che lo accompagnarono, pei fattigli onori. Data a Francavilla (v. n. 132). V. Ljubió, op. cit., VI, doc. CXCTII. 142. — 1411, ind. V, Settembre 30. — c. 57 t.° — Ducale simile al n. 135, per la rata del Luglio scorso, il cui pagamento fu eseguito da Antonio di Giovanni Ruchi. 143. — 1411, Ottobre 1. — c. 110 t.° — Gian Mainardo conte di Gorizia
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1883
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DOGE : ANTONIO VENIERO. 267 doge. Ringraziano la veneta Signoria del prestito che aderì di fare a quel comune, e ne promettono puntuale rimborso (v. n. 141). Data a Perugia. Segue altra copia della stessa lettera. 144. — 1398, ind. VI, Ottobre 16. — c. 84 t.° — Il procuratore del comune di Perugia (v. n. 131) dichiara di aver ricevuto da Pietro Civrano, Michele Mali-piero e Rosso Marino ufficiali
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1883
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Oler di Maiorca procuratore di Arnaldo Spano (Espano) e di Sancio Narbonese di Valenza, di Lorenzo Luchese già di Perpignano, di Berengario Sesdeo e di Arnaldo Marchese tutti tre di Barcellona, e degli eredi di Gabriele Carrieres, dichiara di avere ricevuto da Marino Buono, Marco Barbo e Giorgio Loredano ufficiali alle rason vecchie, 1450 ducati d’oro a saldo dell’importo di ducati 4400
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1883
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e riformare quel cenobio e procedere contro il "priore dello stesso Bertrando, già condannato canonicamente dal vicario del vescovo castellano alla perdita della carica. Data a Bologna, a. 2 di papa Urbano V (IV non. Nov.J. 190. — (1364), ind. Ili, Novembre 2. — c. 48 (44). — Sentenze come al n. 183. Marino Correggiaio ed Anniza sua moglie, rei di complotti coi ribelli, siano banditi in perpetuo
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1883
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, V, 1258 ; Dumont, Corps univ. dipi, I, 170, n. 323. 2. — 1338, ind. VII, Settembre 8 — c. 17 (19). — Pietro delle Carceri e Bar-tolameo Gisi consignori dell’ isola di Negroponte, fanno sapere d’avere, ad istanza di Andrea Dandolo capitano in detta isola e del suo consigliere Marino Contarini, pattuito coi medesimi: che i malfattori banditi in avvenire dalle autorità venete della città di Negroponte
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1903
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era il re (qui questo allegato è versione in volgare dal-1’ originale francese che fu consegnato al doge). Postille in margine all’ istrumento : L’ originale è presso il cancellier gr. 1603, Ottobre 9. — L’ originale fu riportato di Francia dall’ ambasciatore Marino Cavalli, e riconsegnato al cancellier grande. 134. — 1568, Febbraio 8 (in. v.). — c. 140 t.° — Deliberazione del Consiglio dei dieci colla sua Giunta. Le chiavi
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Page 291
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1903
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da quelli dalle mani degli uscocchi. Loda la vigilanza dei detti ufficiali vèneti contro gli uscocchi stessi nemici anche dei turchi. 21. — 1553, Marzo 15. — c. 13 t.° — Commissione data dal Collegio a Marino Cavalli cav. capitano a Brescia (in volgare). Gli si dà incombenza ili definire, d’ accordo coi conti di Lodrone o coi loro rappresentanti, le questioni vertenti fra gli uomini di Bondone sudditi
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Page 56
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1903
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Francesco, Alessandro Ercole, Antonio Galeazzo, Girolamo e Lodovico, le investiture 27 Dicembre 1151 (v. libro XIV n. 329) e 22 aprile 1469 del feudo di Cordignàno. Data nel palazzo ducale di Venezia. — Con bolla d’ oro. Deliberata in Collegio, essendo consiglieri: Alvise Muazzo, Domenico Marino, Francesco Bernardo, Andrea Veniero e Pietro Duodo. 1501, Febbraio 1. — V. 1501, Maggio 13, n. 177. 171
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