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1878
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nel regno dai suoi predecessori. Data a Napoli, per mano di Bartolaraeo da Capua cavaliere, logoteta e proto--notario del regno. 4. — (1317), ind. I, Novembre 5. — c. 109 (115). — Annotazione : che Marino Michele e Giovanni Giorgio provveditori di comune proposero Marco Nicolò de Re-naldo notaio, del fu Alberto d’ Ungheria, pel privilegio di cittadinanza per dimora di 25 anni. Gli fu rilasciato il 20
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, Stefano di giudice Gregorio Papapato notaio, coi testimoni Folco, Roberto Buchiniger, Nicolò Maurello, Alamanno Verzinotto e Bongiovanni Descullo, tutti di Cotrone, attestano : che recatisi dietro invito del nobile Griffo da Roeta da Cotrone, rappresentante Enrico de Longastrena da Reggio, e di Marino Tagliapietra da Venezia sulla nave armata di quest’ ultimo, egli (il Tagliapietra) li pregò
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sui seguenti quesiti: Se i beni di Marino Faliero, colpevole di tradimento della patria, nel territorio di Padova possano essere confiscati dallo Stato; o se debbano considerarsi colpiti dalla confisca solo i beni posti in Venezia, o forse neppur questi (v. n. 104 e 120)? 119. — s. d., (1355). — c. 44 (42) t.° — Proposte fatte dalla vedova di Maladino conte di Clissa a Maffeo Emo provveditore veneto
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de’ balestrieri imbarcati sulle regie galee (v. n. 436). Data a Lerida. — Testimoni i regi consiglieri Bernardo de Capreria e Lupo de Gurrea. — Atti come il n. 440. 427. — 1352, ind. V, Giugno 24. — c. 211 (216). Sindicato con cui il conte, i consiglieri (v. n. 421) e il comune di Zara creano procuratori Marino de Carnaruto, Paolo Palombardo e Crescio del fu Lorenzo de’ Zevalelli, per la stipulazione
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, Novembre 12. — c. 25 (22). — Memoriale con cui il doge consegna a Marco Loredano e a Fresco Querini procuratori di S. Marco, onde li conservino a disposizione della Signoria, i documenti riferiti ai n. 49, 61, 62, 63, 64 e 65. Dato nel palazzo ducale di Venezia. 99. — 1343, Novembre 12. — c. 55 (50-60) t.° — Due malleverie, 1’ una di ducati 200 prestata da Marino del fu Giovanni Baffo detto Turco
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ai veneziani Marino de Canaruto, Zane de Pizolo ed altri (v. n. 207). Data dall’ esercito in Serbia. V. Monum. Hung, hist, A. e. II, 532; Liubiò, op. cit., IV, 12. 138. — (1359), Luglio 17. — c. 66. — Il doge di Genova Simone Boccanegra al re di Castiglia. Ad istanza del doge di Venezia chiede la restituzione d’ una nave veneziana presa e condotta a Siviglia da regi sudditi mentre navigava verso Maiorca
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, e con altri cui potesse interessare, un trattato di lega contro i turchi a difesa dei comuni possedimenti. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: N. Pistorino canc. grande, Nicolò di Freganesco, Marino di Benedetto e Lorenzo Buonconsiglio scriv. due. — Atti Nicolò di Marsilio Bolli scriv. due. (v. n. 265). 265. — 1332, Settembre 7. — c. 79 (85). — Addizione al trattato n. 261. Trovandosi utile che le flotte alleate
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di Sergio da Cesamo, procuratore del comune di Zara e di Marino Soranzo ivi conte, presenta al doge 1’ elezione a successore di quest’ ultimo di Biagio Zeno, la quale viene dal principe confermata. Fatto nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni: Andrea Dandolo e Marco COMMEMORIALI, TOMO II.
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DOGE: ANDREA DANDOLO. loi nardo Leonardi, Angelo del fu Marco Gradenigo, Marco Zaparino, Damiano Balbi, Marino Michele, Giannino del fu mastro Pietro da Padova, Ermolao pievano di S. Marziale, Giorgio da Molino, Giannino de’ Desmanini, Carlo Zeno, Moretto Fosca-rini, Francesco Filiaro, Stefano del fu Andreasio Morosini. 232. — 1348, (Luglio 9). — c. 118 (114-122). — Lodovico re d’ Ungheria
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1878
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che Marino Barozji, ivi giunto da poco ed interpellato per ordine della Signoria, dichiarò non solo di cedere al publico dieci piedi d’ una sua proprietà in Venezia per fare la strada delle Beccherie, ma di esser disposto ad alienarla anche tutta, lasciando in arbitrio del governo lo stabilirne il compenso. Data a Candia. 511. — 1340, Ottobre 17. — c. 180 (183) t.° — Tre annotazioni che, dietro proposta
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del re d’ Aragona. * 167. — s. d., (1359). — c. 70. — Informazione di quanto deve fare Giovanni Paolo da Vienna per conseguire le cose lasciate da Nicolò suo compatriotta, morto a Venezia nel fondaco dei tedeschi (v. n. 154). 168. — s. d., (1359). — c. 78 t.° — Costituti di Catterina Molinaria, di donna Diamante e di Marino di Ser Faccio, testimoni esaminati da Andrea patriarca di Grado e da Rainieri Minotto ivi
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al proprietario. 345. — (1350), Giugno 4. — c. 166 (171) t.°— Due annotazioni: che fu rilasciato privilegio di cittadinanza per dimora di 25 anni a Marino da Ascoli e a Giordano de’ Piccoli. 346. — 1350, ind. Ili, Giugno 7. — c. 171 (176). — Il doge annunzia esser finita la controversia insorta col comune di Brindisi per la cattura fatta da quei cittadini d’ una nave veneziana carica di frumento
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48 commemoriali, libro III. Fatta in piazza S. Marco presso le tavole del cambio. — Testimoni: Guglielmo e Leonardo de Freganesco, Negro barbiere a S. Giovanni novo, Andrea da Cavar-zere, Marino di Benedetto e Lorenzo Buonconsiglio. 281. — 1332. ind. XV (sic), Dicembre 15. — c. 107 (113). — Annotazione che Michele di Romania ebbe privilegio di cittadinanza per dimora di 15 anni colla condizione
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stavano greci, promettendo di sottometterli facilmente e di riportare al Soranzo quello esigeva. Udì poi che certo capitano greco aveva catturato Bonafede e Marino Zevola veneziani, e che il conte di Zante e di Cefalonia era stato a S. Maura con due navi. Spediti i 100 uomini suddetti, l’impresa non riuscì e anzi i greci presero il Giorgio e suo fratello Nicolò, non trattennero però alcuno dei prigionieri
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informi come si reggesse in passato il commercio del vino in Pago. v. Ibid. 598. — 1341, ind. XI, Settembre 2. — c. 213-219 (222-227). — Terminazione con valore di decreto deliberata da Maffeo Zorzi, Andrea Erizzo, Marino Balbi, Iacopo Priuli, Ruggero Ruzzini e Stefano Bragadino, savi eletti dal Senato e dalla Quarantia a giudicare una lite vertente fra i comuni di Zara e di Pago relativa ai diritti
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(minori) fratelli Gambara, in seguito alla morte di Brunoro investito colla mentovata. Fatta nel palazzo ducale di Venezia. — Testimoni : Pietro del fu Paolo Va-liero, Marcantonio del fu Roberto Morosini, Marino del fu Pancrazio Giustiniani,
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DOGE GIOVANNI MOCENIGO 245 190. — 1483, Gennaio 21. — c. 194 (193). — Marino Giorgi, capitano a Segna, al doge. Ringrazia per la missione di Francesco Veniero al capitano di Fiume per domandare la restituzione del tolto ai .segnani, che sarà molto gradita anche al re d’ Ungheria. Chiama 1’ attenzione della Signoria sulla protervia di quel capitano, che non contento di aver corseggiato nel mare
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1907
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doge: marino grimani. 17 134. — 1596, Marzo 31. — c. ICO t.° — Giov. Battista Padavino segretario ducale dichiara che, dopo letta la precedente, gli fu ordinato di riporla nella cancelleria colle altre carte relative, e al Foscarini di fare la ricevuta come nel n. 119 « consegnando però li ... . Grimani le doi statue grandi » ed altro che paresse al Contarmi (v. n. 135). 135. — 1596, Marzo 31
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1903
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da restituirsi ad ogni richiesta. Fatto nella camera segreta del banco Lippomano in Bialto. — Testimoni: Bernardino Benaldo e Francesco Zenaro segretari due. — Atti Bernardino Ambrosi. 30. — 1495, Ottobre 19. — c. 78 t.° — Francesco Cappello cav. e Marino Giorgio dott., ambasciatori di Venezia presso il re e la regina di Castiglia, Leon, Aragona ecc., in virtù dei poteri loro conferiti col n. 23, e in seguito
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1903
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174 COMMEMORALI, LIBRO XX 171. — 1523, Agosto 16. — c. 178 (188) t.° — Brani del testamento del cardinale (Domenico) Grimani, con cui lascia alla Signoria il breviario (vendutogli da Antonio Siculo *) con riserva che resti ad uso di suo nipote (Marino) patriarca di Aquileia durante la costui vita. Lascia inoltre alla Signoria le statue, i quadri e gli oggetti d' arte voluminosi
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