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1854
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14 LA REGATA e da 10 cavalli marini condotta, dalle cui fauci usci in abito di marino il dispensatore dei premii, e illuminata la sera, corse fino a S. Croce, ardente di 200 e più torce di cera. Alla quale facean seguito di giorno una mnrgarottn, con ricco strato di seta, a fiorami d’oro, a preziosa frangia, avente dello stesso drappo i gondolieri, coi remi tutti dorati; la peotta del patrizio
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1854
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l’imbandigione regale, e la tavola da un confine all’altro del grandioso recinto. ^L’ultima Dogaressa incoronata era Morosina Morosini, moglie di Marino Grimani, I’ anno 1595, e fu maggiore di ogni espettazione la pompa. Perfino le si offeriva nella Basilica la rosa d’oro, che il Senato, ridotto in consiglio, decretava, dovesse per tutto il tempo di sua vita rimanere nel di 42
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1931
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in Venezia, Arch. Vatic., Nunz. Venezia, voi. 218, c. 15, 15 maggio 1756. (3) Era vescovo di Vicenza il patrizio Antonio Marino Priuli, che fu poi cardinale e traslato alla sede di Padova. Cfr. : Dondi, Serie cronologica dei Vescovi di Padova, Padova, 1786, pag. 163. — 159 —
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1931
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con le orde preponderanti del Ras A-lula, alle quali per più ore oppose una epica resistenza, che atterrì il nemico e meravigliò il mondo (1841-1887). DELFINO. — Mammifero marino comune in tutti i mari ; nuotatore e saltatole di grande forza e resistenza, voracissimo. DEL GRECO (Carlo). — Capitano di corvetta — medaglia d’oro — di Firenze. Ebbe fine gloriosa nell’affondamento del sommergibile « Nereide
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1931
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uno degli attivi organizzatori del Museo del Risorgimento (1826-1903). Guerriera. — Attinente alla guerra — addestrata all’arte ed alle cose di guerra — la nave da guerra stessa. Guglielmotti (Alberto). — di Civitavecchia — padre Domenicano — cultore e scrittore insigne di storia, di scienza e di discipline nautiche e militari. Autore celebrato del classico Vocabolario marino e militare e di altre opere
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1931
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della regione Ligure. Nasce dal monte della Scoffera e va a scaricarsi a levante di Genova nel Tirreno, dopo un corso di 25 km. Eolo. — Dio marino e re dei venti, che aveva il potere di sollevare le onde e di eccitare le tempeste. Era figlio di Giove e regnava sulle isole Eolidi (gruppo delle Lipari). Erato (l’amorosa). — Musa della poesia lirica anacreontica ed erotica. ERCOLE. — Semideo — figlio di Giove
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1931
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, per punirlo di tanto ardire, lo fece inchiodare ad una roccia del Caucaso, dove un avvoltoio gli divorava il cuore, che nella notte si riproduceva. Dopo trent’anni di quel supplizio fu liberato da Ercole. PROMONTORE. — Capo della estremità meridionale della penisola Istriana. Proteo. — Nume marino, figlio dell’Oceano e di Teti, e guardiano dei greggi di Nettuno, composti di foche e di vitelli marini
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1931
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nella mr niorabile battaglia di Ostia, liberando Roma ed i Cristiani dal flagello dei barbari. Cetaceo. — Mammifero marino di grandi dimensioni, del genere delle balene. CHERSO.— Isola dell’arcipelago del Quarnaro. Da nord-nord-est a sud-sud-est ha 68 km. di lunghezza, larghezza massima di 5 km. e .‘$97 kmq. di superficie. Chienti. — Fiume dell’Umbria. Scende dal monte Cavallo nell’Appennino
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1931
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dell’armata cristiana comandata da Cesario Console (anno 849). OSTRO. — Il vento di mezzogiorno. Otaria. — Grosso mammifero marino della famiglia delle foche — detto il leone del mare — abita nelle acque settentrionali del Pacifico e del mare di Bering. OTRANTO. — Antica città e porto, s-ull’Jonio, a 40 km. da Lecce, con territorio ricco di ubertosi pascoli e di prodotti agricoli. — Nome antico
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1931
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costituita da solida testa di ponte stabilitavi nel novembre 1917. Zoea. — Crostaceo decapodo marino dotato di singolari prerogative di struttura, costituite da una corazza, da un aculeo dorsale e da un rostro dritto, sottile, puntato ed inflessibile, nella parte anteriore del piccolo corpo. Zttliani (Biagio). — Eroe Istriano. Nel 1645 era comandante del piccolo presidio dell’isoletta di S. Teodoro davanti
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1931
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136 Pitone. — Il più grande dei serpenti, della famiglia dei colubri — non velenoso, ma d’indole carnivora e sommamente terribile. Piva (Domenico). — di Rovigo — Generale e tra i più eminenti ufficiali della epopea garibaldina. Combattè strenuamente per la Repubblica Romana, partecipando alla gloriosa ritirata a S. Marino e poi al colpo di mano di Cesenatico. Nel 1859 si distinse con i Cacciatori
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Page 219
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1919
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; quantità di pesce pescato durante una marea Maréographe, sm. mareografo Maréomètre,sm. mareometro Margouillet, sm. mandorla,/. Marguerite, sf. cavo m. piano forticcio per salpare l’ancora Mariage, sm. riunione /. di cordami Marier, vt. riunire due corde, due cavi Marie-salope, sf.'battello m. pel trasporto del fango Marigot, sm. affluente navigabile Marin, sm. marinaio Marin, adj. marino Marine, sf. marina
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1932
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5 bili ed incostanti, ove dominano correnti e venti di forza e direzione continuamente difformi, nè mancano talora profonde modifiche del fondo marino, o costruzioni recenti ed ignorate, rese, fra l’altro, invisibili ad opera di nebbie o di notturne tenebre. A chi, dunque, in tali casi affidare la sorte dei naviganti? Non al capitano, nelle cui mani il supremo comando sta inoperoso e vuoto
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1910
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— 42 — si, ma originale. Predominano il pòrfido ed il serpentino tolti dal pavimento del tempio d’Abudio, del qual materiale, commisto a marmo, fu anche selciato il pavimento dell’abside e del presbiterio. Un intonazione brillante ed originale è data a queste incrostazioni dal largo impiego di madreperla, che conserva inalterata la sua lucentezza argentea ed opalescente. Qua e là si vede copiato qualche motivo romano ; cosi nei campi terzi vediamo imitato il motivo predominante della fascia romana; e nei quinti compartimenti fa bella mostra di se tra cornucopie il profano tridente nettuniano. 11 quadrilatero centrale corrisponde allo schienale della cattedra vescovile ; sopra uno sfondo finemente damascato ad incroci di madreperla vi campeggia una croce posante sur un mezzo globo ; la croce porta all’estremità delle braccia i cornetti caratteristici dell’epoca di Giustiniano. A destra ed a sinistra spiccano, su inquadrature speciali, due candelabri lavorati a madreperla; le candele portano una fiamma ben imitata in smalto aranciato, quasi mossa da un’ aura che spiri verso la cattedra. La cattedra vescovile ed il sedi'e circolare pel clero, i fianchi terminali ornati da due delfini sono scolpiti in marmo greco e trovansi ininterrottamente in uso da 15 secoli ; dello stesso materiale sono i gradini che salgono alla cattedra e girano intorno al sedile. Ma più vasto era il compito demandato ai pittori in mosaico ; essi dovevano decorare oltreché le tre absidi e l’arco trionfale, anche il frontone principale col timpano, e la parete posteriore sopra l’abside1); a queste decorazioni musive a noi conservate altre verisímilmente se ne aggiunsero oggigiorno sparite; così nella capella tricora2) (da noi designata come mausoleo di Eufrasio), nell’abside nel consigna-torium e forse anche su qualche altra parete interna della basilica e sul soffitto del battistero. ') In tutto 73 ligure a mosaico senza le decorazioni, Deperìs il duomo di Parenzo ed i suoi mosaici, Atti e memorie 1894 pg. 196. 2) 0 peiitachora se, come fa il W. A. Neumann (o. c. p. 20), vi aggiungiamo anche lo spazio ellittico che vi precede e che termina pure in due absidiole.
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Page 198
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1910
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, il suddetto prepósito di Pisino, per ordine del vescovo, ripublicò nella chiesa di S. Michiele presso Pisino il 7 gennaio 1299, l’interdetto, estendendolo anche ai canonici del capitolo di Parenzo. Di rimando il podestà d’allora Marino Villono ordinò che le decime non venissero portate come di solito in Parenzo ai canipari del capitolo, ma a persone a ciò stabilite da lui e dai suoi consiglieri
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1848
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prova di conoscere ben poco la storia e gli uomini. Io non vi farò la rassegna di tutte le repubbliche, cominciando da quella dei Greci, fino a quella di san Marino; ma bene affermo e E esperienza di tutti i secoli e di tutti i paesi lo prova, che il principio della divisione è inseparabile dalle repubbliche, massime se sono democratiche : vedetelo nella Svizzera, ove questo principio è costante
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Page 334
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1849
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330 nostri cari concittadini gli esposti infelici nostri fratelli sono ora collocati in salvo dai nemici projettili, e tanti soccorsi furono lor prodigali. A breccia non si prende Venezia; sulle paludi non si erigono paralelle; sulle acque non si muovono a furia le schiere assaltatici, e voi gene-rosi militi dalle nostre barricate saprete nuovamente difenderci. E dov’ù I’ estremo caso per proporci la turpe, infame, esecrata parola di copi lo. Iasione ? Mangiamo noi forse gli animali più immondi, gl’insetti più stomacosi? Facciamo noi forse bollire il cuoio, come lù latto a Numanzia e Sagunto, memorabili nei secoli antichi, come a Genova, a Messohmgi, celebri nei tempi moderni? Non abbiamo noi pesci in laguna, erbaggi e fruita sul litorale? Infine non abbiamo voi magnanimi nostri difensori, che per tante vie potete procurarci novella nutrizione? E qual è questo caso estremo propostoci per capitolare, e propostoci, non da chi mangia nero pane, ma da chi inghiotle ancora cibi squisiti e peregrine bevande? Oli viltà di questi iniqui traditori ! Oh troismo sublime del Popolo Veneziano ! di qualunque popolo del mondo più grande c più generoso ! Anche i prodi fratelli del mare sapranno presto imitare il formidabile vostro valore. Quale nobile gara, quale santa emulazione fra quelli e voi ora si accende! Se ritardarono essi ura vitale sortita, fu per non avventurare le nostre sorti, fu per rendere le loro prore (contemplando l’esito felice d’un decisivo cimento) più robuste e più sicure della vittoria. I Veneziani furono sempre i celebrali eroi del mare, e lo saranno più ancora nel tremendo momento che decide della nostra esistenza. Colla terrestre c marittima forza voi tutti farete largo sul continente e sull’onde, inseguirete, struggerete l’atroce nemico, ci porgerete il pane, che noi baderemo tolto dalle vostre mani insanguinate, e noi sensibili al pietoso beneficio vi daremo pacifico e grato esempio di pazienza, di rassegnazione, di eroica resistenza, c con tali virtù sacrosante noi vinceremo. GIOVANNI TOPPANI. 10 Agosto. GOlfEMO PROVVISORIO DI VENEZIA. COMMISSIONE MILITARE DI GUERRA E MARINA Bulktlino della Marina di guerra. Ieri da'la nostra Divisione navale venne preso un trabaccolo carico ili vino, che, dall’ ispezione delle sue carte, risultava diretto per la squadra nemica. 11 nemico sfugge dai nostri, ed ora si è perdio di vista. I nostri legni incrociano a 14 miglia dalla cista. Per la Commisi, militare, F. BALDI5SER0TT0. PER INCARICO DELLA COMMISSIONE MILITARE Il Segret. gen. L. SE1SMIT-DODA.
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Page 297
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1795
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, ìi Agosto, hassi questa Ducale. MS. Svaj. n. 87, pag. 18S. ,, Christophorus Mauro Dei gratia Dux Vene-tiarum Nobilib'us & Sapientibus Viris Marino Ma-rfpetro de suo mandato Potestati > & Dominìco Georgio Capitaneo Verons & Successoribus. Poiìtifex Maximus volens paterno affedu xquis nostris precibus satisfacere , & obviare excessibus Clericorum- prim* Tonsune, per Bullas
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1930
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M. LONGHENA - BIBLIOGRAFIA MARSILIANA 505 inter... et homines arcliiconfraternitatis Sanctae Mariae <le Nive (22 marzo 1727). Contiene la narrazione della sua schiavitù e della sua liberazione, pp. VI-XII. — Strumento di una seconda donazione fatta al Senato di Bologna a favore dell’istituto delle Scienze in essa eretto. 24 marzo 1727. Contiene le Costituzioni dell’istituto delle Scienze. — Conventiones inter... et L. Alexium et Ch. Ma-riam fratres de Saxis. 5 maggio 1719. — Cessio seu donatio... RR Patribus S. Dominici. 26 giugno 1728). Stato militare dell’imperio ottomano, incremento e decremento del medesimo. Haya ed Amsterdam, 1732, voi. uno in due parti. (C’è una traduzione in russo del 1737). Epistola de Ponte sub imperio Trajani supra Danubiutn extructo ad... patrem Bernardum de Montfaucon. Novus thesaurus antiquita-tum romanarum congestus ab Alb. Henr. de Sallengre. Tom. 2” Aja, 1748, pp. 989-994. Nel « Giornale di Venezia » Tomo 22, p. 116. (E’ la lettera originale che il Sallengre tradusse in latino). Lettere al Canonico Paolo Gagliardi sopra lo stato antico dei Cenotnani. Nelle « Memorie Istorico-Critiche intorno all'antico stato dei Ce nomani ete. raccolte da Antonio Sambuca ». Brescia, 1750, p. 336. Memorie idrauliche sulle acque stagnanti. (V. Raccolta di autori ital. del moto delle acque. Tomo XVI). Alcune lettere inedite al Canonico Lelio Trionfetti per la fondazione dell'istituto delle Scienze di Bologna, pubblicate da G. Giuseppe Bianconi. Bologna, Sassi, 1849. Gli atti dell’Accademia di Lipsia. Tom. I, suppl. p. 207. Si lodano « le osservazioni e lo studio sul Bosforo tracio ». Atti dell'Accajdemia di Parigi 1710, carte 23. E’ riportato un estratto del saggio de L'histoire physique de la mer. A pag. 48 sono inserite le Obscrvations sur V analyse des Plantes Marincs et principalement du Corail rouge. A pag. 69 le Observations sur Ics plantes de la mer. SCRITTI SUL MARSILI Adolfo Albertazzi - Avventure e militari imprese d’uno scienziato (Il Conte Luigi Ferdinando Marsigli). Nuova Antologia, 1901, luglio, pp. 252-68. R. Almagià - Sullo sviluppo della conoscenza delle profondità marine. « Boll, della Soc. geogr. ital. », 1905, p. 440. Maria Emilia Amaldi - La Transilvania attraverso i documenti del Conte L. F. Morsili. « L’Europa orientale », 1927-29. P. Amat di S. Filippo - Biografia dei viaggiatori italiani. Voi. I, pp. 709-714.
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Page 175
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1930
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con l’intera circolazone « della mole acquea » ed abbozza per così dire un piano di lavoro per le future campagne talassografiche, mostrando di avere un larga e chiara visione del fenomeno marino e quindi rivelando ancora una volta la vigoria del proprio intelletto. Anche nelle indagini sulla vita vegetale ed animale dell’Adriatico non impiegò gran tempo nè studio profondo, perchè ben altro era lo scopo
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