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1908
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della guaina. Su questa da una parte è scritto: L’armateur du Corsaire - ! Intrepide de Nice à Joseph Bavastro - son intrepide - Coman-dant, e dall’altra: Manufà Versailles - En-trep: Boutet. Sul puntale del fodero è raffigurato a rilievo un mostro marino. G 1041 — Sciabola di cavalleria del secolo scorso, lunga 0.87, larga 0.036. Piccola guardia e manico di legno rivestito di fil di ferro. Fodero di cuoio
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1939
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) dai profughi di Arbe, quando dovettero ammainarlo in seguito all’ occupazione jugoslava, ed essi ripeterono il gesto di Perasto, affidando il simbolo della loro fede imperitura a San Marino, in nome del lapicida emigrato da Loparo d’Arbe e fondatore della piccola, gloriosa Repubblica. (*) È tutta una serie d’ affermazioni di un’ unica idea-forza, quella che spinge 1’ uomo a sviluppare e proteggere il nucleo
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1908
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altro se non che questo stendardo, e l’altro che descriverò subito dopo, provengono dalle sale dell’Armi. E già qualche cosa, ma interesserebbe ancora maggiormente conoscere a qual fatto si debba il loro possesso e ciò finora, come ho già detto, non mi è riuscito di accertare. Un cartello apposto a questo stendardo diceva: Bandiera dell'Armata Turca presa da Marino Leone nel Friuli nel 1472. E vero che nel 1472
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1917
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di 148). Il 15 maggio 1536 invece il duca di Candia con- esse (Ibidem). cedeva a Marino Zane da Retimo di ingrandire la (4) Cfr. voi. II, pag. 486, nota 3. casa di sua proprietà più oltre ancora di quanto era (5) V. A. S.: Dispacci da Candia, 1 settembre 1575.
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1905
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però non cessarono così presto : bensì nuovi miglioramenti vi introdusse il capitano Andrea Negrisoli, ingegnere, ai tempi del duca Daniele Barbarigo (genn. 1565 - nov. 1566)(3); ed altro ingegnere con 18 ducati vi mandava il provveditor Marino Cavalli nel 1571 <41. Nonostante tutto questo, Sforza Pallavicini e Giulio Savorgnan proponevano lo smantellamento del castello di Mirabello, come di quelli di Sitìa
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1905
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di quei poveri muril6', ristorandoli dove erano stati corrosi dalle onde {7\ Ciò non toglie che nell’aprile del 1640 il capitano Marino Bragadin dovesse rilevare che a nulla erano valse tante cure e tanti ripari, mentre di nuovo la muraglia rotta e minacciante richiedeva novelli restauri ed una nuova porporella di grosse pietre ai suoi piedi(8). Onde, visitata dagli ingegneri van Wert e Beati
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1905
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e 283. being almost all Venetìan >. (‘) M. Benvkgna : Viaggio di Levante. Bologna, (3) Collez. fotogr. n. 301, 302, 304. 1688, pag. 58. — Cfr. pure R. Pococke (che fu a Creta (4) L. Mariani : Antichità cit., pag. 211. nel 1/39): A description of thè East. London, 1745. (5) E. Teza : Marino Zane. (Atti e memorie della Voi. II, pag. 242 : « li is a neat town, thè buildings R. Accademia di Padova
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1880
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206 Elez. è memoria morto Antonio da Bitonto 1410 --- 1420 Baimondo II da Vi¬ terbo .... 1421 --- 1422! Francesco de Pavoni 1422 --- 1425 Secondo Nani daVe- nezia .... 1425 --- 1429 Marino Contarini da Venezia . 1429 --- 1454 Bernardo II de Bernardi . Angelo Fasolo da Venezia . Marco II de Nigris da Venezia . Pietro de Brutis da Venezia . Vescovi di Budua. (Comincili ti). Giovanni IV Mattia
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1880
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, per cui all’appello dei Ragusei alle città amiche a Radoslavo, risposero mandando loro in aiuto 200 soldati da fazione sotto la condotta dei capitani Giorgio Bisanti e Marino Drago, entrambi nobili e patrizi cattarmi. 4 Nè della vittoria riportata dalle armi alleate sugli eserciti di Nemagna, s’accontentarono i Cattarmi. Prevedendo essi che Nemagna per altre vie ancora avrebbe cercato di renderseli soggetti
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1880
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cattarino provvide dal secolo XIII in poi, chiamando 2 d’ altronde e per lo più dall’Italia un pubblico istitutore di belle lettere, salariato dai fondi del comune con cento ducati annui. Egli è perciò che prima dei secolari, illustrarono quella città i figli degli ordini ecclesiastici. Accanto ai minoriti Adamo, Marino, Gregorio, e a quegli illustri Bocchesi che abbiamo già conosciuto, ricorderemo
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1795
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Capo Vili'. 199 ter bxreticorum &c. Capítol. Consiliar . Il Leone si manteneva a pubbliche spese in Terra nuova . Circa gli artifizj per cavare i canali V. n. 53. L’ anno 1248, detto Doge Marino Mauro¿eno, statuirono per decreto, che de cetero iDogi Tresti-110 giuramento solenne di conflituire bomeni probi per la. Inquisición di htretici, d’ esser judicadi da Trelati . Cron. Dolf
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1880
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1288 Nicolò IV inviò 2 a questi principi due frati minori, uno dei quali fu Marino da Cattaro, che li ammaestrassero e traessero nella fede cattolica, dando loro lettere per i medesimi e per la genitrice, affinchè ella pure mettesse in opera le sue sollecitudini onde ridurli quanto più presto si potesse alla chiesa romana. Ora a conoscere il successo che sortirono le fatiche del bocchese Marino
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1880
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195 quelle parti molte fatiche e travagli a vantaggio della chiesa. Contemporaneamente a Marino 1 fu Nicolò Macchinese, oratore, teologo, diplomatico. Creato da Pio II vescovo di Modrussa, fu nel 1462 inviato 7 a Stefano Sandal di Bosna ed ai principi vicini per iscopi religiosi e per distaccarli da Maometto II. Raggiunse Nicolò lo scopo, ma il Turco indispettito al diniego del tributo invase
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1938
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Scanderbeg quoque in Turcaica et hostilia castra alio 9einper et alio irrumpens latere, ea undique vexabat, hosti caedem, cladem, damna et iacturas maximas inferebat. II Ibid., XI, 145 v.: «Erat enim in eo principe Nummae quodam et Romuli ingenium ». Non è excluso che Marino subisse qui l’influsso del seguente passo della già ricordata lettera del Filelfo a Carlo VII: « Angli. .. adverterent
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1938
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, Commentaire, cap. 37, nel Commentario, lo stesso cap., e nel Lavardin, XI, cap. I, 478). • Noli, Storia di Scand., 14. La seconda edita da Hierosme Haultin, La Rochelle, 1593 ; la terza dal Chaudière, Parigi, 1597; la quarta da I. Arnauld, Ginevra, 1604; la quinta da Denis Moreau, Parigi, 1621. 1 L’opera di Marino vi subisce qualche omissione, come, p. es., l’allusione ai Ciinarrioti (Barlezio, Hist
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Page 69
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1938
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altrove. Sotto il pretesto di un elenco di papi e d’imperatori, lo Scutarino doveva preparare un trattato che soddisfacesse, pur con tanti errori di fatti e di cronologia, le vane pretensioni di discendenza imperiale degli Angeli di Drivasto. 6. Le informazioni di valore storico del Barlezio Ci occupiamo qui soltanto delle due prime opere di Marino, cioè dell’/Isserò e della Storia, dato che la terza
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1938
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di fede, che nel mezo del pericolo della guerra, alhora che ogni cosa era in paura per le arme de Turchi, gran numero de fanciulle in quelle città delle quali egli era stato Capo, ogni otto giorni si ragunavano in mezo le vie et cantavano le lode del suo morto Prencipe, come solevano fare gli antichi ne i conviti in memoria de grandi huo-mini »3. Marino stesso ci rassicura che gli Albanesi cantarono
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Page 119
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1938
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, XXII, col. 68—96. 2 Doren, Fortuna, 121—128. 3 Barlezio, Hist., I, 13, IV, 48, V, 67 v., IX, ni v. 4 Disertori, Elogio, 2—15. 5 Ibid., IX, 114 v. Valendosi della tradizione Marino registra, non senza alcune riserve, tali presagi, che annunziavano la sconfitta del traditore Hamsa (ibid.). 0 Ibid., I, 2 v., XI, 146 v. Per i sogni simbolici nella letteratura antica classica e soprattuto
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Page 49
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Date
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1938
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, si trovano invece poche reminiscenze, poiché l’autore non fu partecipe alle gesta dell’Eroe. Quindi non ne può parlare sulla base di ricordi personali e soltanto nelle allusioni sull’assedio di Scutari e nella descrizione sommaria delle varie regioni e luoghi dell’Albania, che aveva visitato egli stesso 2. 2. Informazioni orali. Marino scrisse la storia dell’Albanese servendosi generalmente
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Page 17
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1938
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un risultato assai inferiore, appena 1859. Ciò ed altre cose, che vedremo più innanzi, sono caratteristiche dell’imprecisione e della superficialità di Marino. 3 De Scodr. obs., II, 250: « Idibus Julli... decimo... septimo Ka-lendas Sextiles. .. Altera die. Fol. 250 v. : Sequenti. . . luce. . . altera luce,
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