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Veneranda (di) corpo (reliquia), 20, 21. Sant’Eustachio cardinale, v. Cesi. Santi Quattro coronati (cioè del titolo dei) cardinale, v. Pucci Lorenzo. Sanuto (SanudoJ, casa patrizia di Venezia. » Alvise, qu. Domenico, 30. » Antonio, fu al luogo di Procuratore sopra gli atti dei Sopragastaldi, savio sopra la mercanzia e navigazione, qu. Leonardo, 92, 371, 426, 427. » Francesco, qu. Angelo, 340, 447, 466
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. Dovizi (de) N. N., detto il gobbo di Bibbiena, favorito di papa Leone X, 290. Dragan Giacomo, gastaldo dei procuratori di san Marco, 38. Dresano, v. Trissino. Duchetto (il), v. Sforza. Duodo, casa patrizia di Venezia. > Giovanni Alvise, fu al luogo di Procuratore sopra gli atti dei sopragastaldi, qu. Pietro, 399. Duprat Antonio, gran cancelliere di Francia, 50, 152. E Eboracense vescovo e cardinale
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veneziano, 503. Morexini, v. Morosini. Moriani Girolamo, segretario veneto, 46. > N. N. fu castellano a Monembasia, 481. Moro, casa patrizia di Venezia. > Alvise, di Michele, 129. > Damiano, di Sebastiano, 127, 315. » Francesco, podestà a Cavarzere, 426. > Gabriele cavaliere, fu provveditore al tale, al luogo di Procuratore sopra gli atti dei So-pragastaldi, qu. Antonio. 42, 199, 306, 372
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pressidio. Parte di ima*¡etera di uno mercadantc ge-noese data in Genoa atti 13 Zener ad uno mercadantc in Crema. L’armata cesarea, zoè vele 25 quadre et 15 galee erano in ordine per ussire di porto, che non aspedava salvo tempo, et se diceva dovea andar a trovar l’armata francese, quale era apresso Saona tre mia in loco adimandato Guac. Parie di dieta armata de francesi havia messo l’artellaria in terra
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, 284. Vaini '(Ouain) Guido, condottiero, 479, 571, 604, 606. Valacchia (di) duca, 485. ValaresiO, casa patrizia di Venezia. » Fantino, fu al luogo di procuratore sopra gli atti dei Sopragastaldi, qu. Battista, 559. » , Gabriele, qu. Francesco, 482. » Paolo, fu capo del Consiglio dei X, qu. Federico, 42. » Paolo tl grande, della Giunta, provveditore all’armar, podestà a Bergamo, qu. Gabriele
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(d’Erzegovina), v. Mechmet. » » » (del) nunzio a Venezia, 478, 483, 485, 488, 490. Duodo, casa patrizia di V«nezia. 2> Giacomo, provveditore sopra il cottimo di Alessandria, di Giovanni Alvise, 32, 619. > Giovanni Alvise, fu al luogo di Procuratore sopra gli atti dei Sopragastaldi, savio sopra l’estimo di Venezia, capo del Consiglio dei X, qu. Pietro, 294, 392, 501, 508, 523, 535, 546, 558, 561
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di Venezia. » Bartolomeo, fu camerlengo del Comune, qu. Francesco, 339. > Gabriele cavaliere, fu savio a terraferma, fu al luogo di Procuratore sopra gli atti dei sopragastaldi, savio sopra l’estimo di Venezia, della Giunta, qu. Antonio, 26, 52, 150, 296, 303, 382, 428, 493, 544, 595. » Giovanni, podestà e capitano a Crema, qu. Da- miano, 38, 65, 67, 71, 72, 80, 83, 96, 99, 102, 104, 106, 107, 108, 114
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’ Antonio dottore, savio a terra ferma, qu. Cristoforo, qu. Francesco procuratore, 9, 19, 99, 100, 103, 106, 117, 137, U8, 245, 265, 275, 285, 286, 315, 317, 329, 332, 335, 374,466. » Marc* Antonio, signore di Part>s, qu. Giovanni Francesco, 367, 404. » Michele, fu capo del Consiglio dei X, qu. Francesco, qu. Alvise procuratore, 151, 152. » Moisè, fu al luogo di procuratore sopra gli atti
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(Linconiense), 131. 546 Longobardi re (ricordati), 340. Longo, casa patrizia di Venezia. » Benedetto, fu al luogo di procuratore sopra gli atti dei Sopragastoldi, qu. Lorenzo, 126, 154. » Francesco, fu provveditore al Sale, savio sopra la mercanzia e navigazione, qu. Francesco, 144, 152, 161, 289. Loredan, casa patrizia di Venezia. » Alessandro, qu. Costanzo, 161. » Alvise, qu. Serenissimo Principe, 101, 235
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lettere, una da Candia che palmava al meglio si potrà et vederà de inviar diman et ¿atti quella a Corfiì. Di le tre galìe mandai in Golfo per acompagnar alcuni navilii de fermenti per Corphù non ho altro, salvo che za zorni 8 le erano a Patras et aspclava tra schierazi con zerca 4000 stara di fermento che cargavauo per Corfù. Ho inviato uno homo a posla a Modon per veder oculatamente ditta armata
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zenzeri, poco piper, el il residuo di la caravella era reslà a la Meca. Copia di uno capitolo di una lettera di sier Francesco Orsini date in Sophia atti 26 di Mazo 1532. Il signor già 4 giorni è gionto a Filipopoli e sino a 5 giorni arivarà de qui e senlerà si dice forsi giorni 8, poi cavalcherà più avanti. 1 Diarii di M. Sanuto — Tom. LVl GIUGNO. 434 Qui è gionto e ogni volta gionge gente et cavali
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e vini di la Patria. Soa Signoria disse di tormenti è sta (atti devedi non siano Irati per li rcélori vostri, io lasso trazer li animali nascono nel mio Stalo a li vostri, che l’imperalor Ma-ximiliano li devedava si trazeseno. Poi li dissi di le robe di'turchi, quelli di Maran non haver restituito il tulio, li parse di novo e visto le lettere di domino Nicolò da la Torre scritte di quesla materia
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Melanchton heretico, et scriverò per le prime de questo, poi per le viluarie per il campo, 564 | cosa più importante che sia, et già qui é incarile ogni sorte excelo la carne poco meno dii terzo. Manderà li atti fati in la dieta, per le prime, et manda la risposta ha fato Cesare al re de Poiana a la risposta di la lelera dii Vayvoda. Questi non danno fede a li avisi dii re dii numero de tartari et vaiaci
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la censura: ma dal primo gridarsi del nome di Pio, il clero lombardo senti dover suo il seguire quelle grida : senti che non poteva essere se non immorale un governo che impediva 1’ assenso col papa, e spargeva il ridicolo e la diffidenza su atti cui tutto il mondo applaudiva ; che in fine gli carpiva una città. Quando poi vide i Tedeschi trucidare e violare ne’ miserabili eccidj di gennajo, conobbe
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, di pugno del notnjo Tomeo de Tornei. L’Originale esiste negli atti di questo nolajo al num. 188, e l’ho trascritto coll’ a Mito eziandio del gentilissimo paleografo signor Antonio Baracchi coadjutore aH’Archivio uotarile; e coìl’njuto di due copie antiche che stanno nel Processo num. XLVI dell’archivio di S. Giobbe, una delle quali comincia : exemplum snmptum ex autentico protocollo testamentorum
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1853
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una lettera al mio amicissimo Giovanni Casoni, dando minutissimo ragguaglio del fatto, col corredo di tutti i documenti. Questa lettera non fu stampata, ma la feci leggere a qualche amico, ne diedi anche copia a qualche altro, e l’originale tengo nei miei Atti. La stampa avrebbe fatto disdoro ad alcuno* or già passato tra’ più , che per altri suoi distintissimi pregi, e per l’eminente dignità sostenuta
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1853
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la edizione Cominiana, avrebbe pesto il da ( p. 400- num. 111. ) ~ Il mio Codice dicc veramente: giudicolo io per alcune barbi;, e questo per è più adatto a’io stile di allora =: A p. 18 il Navagero dice: (p. ,^oa. num. Vili.) dicono efie fa diecimila uomini da fatti. Il Tommaseo osserva: non intendo: forse di fanti; forse vuol dir uomini da guerra. EH’è così senza il forse-, in-tendesi uomini atti a portar
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1853
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del co. Giuseppe Michiel e di Antonio Ballo pubblicarono il Processo fatto a Giacomo Sansovino per la caduta della Libreria ( succeduta nel 48 dicembre 1545, vedi Temanza p. 256). (Venezia. Naratovich 4 855. 8.°) ss Opuscolo prezioso perchè tratto dagli Atti del Generale Archivio e della Fabbricieria di S. Marco, arricchito poi di belle annotazioni , come s’usa oggidì di fare quando si pubblicano notizie
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1827
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poscia passarono ad adornare in Este le case di Geòrgie Coiitaiini. Finalmente fatto testamento l’anno i5Ó7 in atti di Antonio Marsilio cancelliere inferiore , aggravatosi il male , ch’era di petecchie, morì in Padova nel detto anno, a’10 di luglio, giorno di sabbato alle ore i3, d’ anni 72 (7). II suo cadavere fu. t^asportatoa_Venezia, e in questa chiesa dell’ Orlo, per sua ordinazione, seppellito
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1827
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co’ processi degli atti successivi nel capitolare Archivio di Trevigi, siccome avvisami il gentilissimo abbate Filippo Avanzini bibliotecario, Quivi del 1670 celebrò un Sinodo, le cui costituzioni veggonsi a stampa col titolo: Constitutiones il tu.str.. et re ver. DD. Bartholomaei Gradatici Episcopi Tarvi-sini promulgarne in Synodo prima diebus 16, 17, 18 septembris MDCLXX. Tarvisii apud Paschalinum a Ponte
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