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1829
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4’2I ed in tempo dell'ultima guerra , dovette costargli molto ; poiché gli convenne comperare cannoni ed armi ; ma tali sborsi non sono perduti , e la Porta gli accordò parecchie domande per la sicurezza dell’Albania, e lo ha posto sopra un piede ri-spettabile. 11 suo stato militare va pur sempre migliorando in notabil maniera. Trovansi degli Albanesi al servigio di tutti i pascià
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1829
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79 lo è pure tutta questa parte dell’Albania vicina al mare. Poco tèmpo dopo il sig. Charhonnel patti d’Agio-Saranta per portarsi a Iannina, e venne a Delvino per precidere la medesima via che aveano se-^ guita i signori Poitevin e Bessieres. Arrivato nella città ove essi erano , ei vi soggiornò solo pochissimo tempo, e fu condotto a Bonila, dove trova-vasi il parco d’artiglieria del pascià
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1829
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ili Capitolo xci. Particolarità*sulla situazione de’Francesi a Iannina. Scuola d'artiglieria a Boriila. Avvenimenti nell’Albania. Tragica fine del corsaro Oruschs. Guerra col pascià di T)chino. Bombardamento di Delfino. Conchiude la pace con Alì pascià. L’inejui-sitore Guerini si fa musulmano. Il pascià rimanda Bauvierin Frància. I penosi principii di urta schiavitù di cui non potevasi
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1829
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ii 8 Capitolo lxxxix. Ritot'no de’ Francesi a lannina. Bes-sieres accompagna il pascià in un viaggio nel nord dell’Albania. Essendosi dissipati i timori di pestilenza , il pascià richiamò i suoi prigionieri dal monastero , ove avevano passato sì bene il loro tempo. A Poitevin , la cui vacillante salute durava fatica a ristabilirsi, a motivo delle gran febbri alle quali aveva soggiaciuto
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1829
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e Ne-groponte, e Veli fece le funzioni di detvendgi pascià o gran preposto delle strade. Da questa riunione d’impieghi , l’accorto Alì si è fatto un appoggio ne’ suoi figli, la di cui u • nione assoda ognor più la sua autorità. Ciò è quanto io aveva a dire sul pascià d’Albania e sui suoi figli. Alì, sempre albanése, non parla che questa lingua , o là gi-fcca , e forma la sua felicità nel comandare coloro ai quali
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1829
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e come ho io profittato delle sue osservazioni e di quelle del colonnello Charbonnel , che riunite a buon numero cl'altri ciati, ch'io possedeva, mi posero in caso di parlare convenevolmente dell’Albania ; ciocche formerà il soggetto del tomo terzo del mio viaggio. Quanto a ciò che mi concerne per riguardo alla Morea ed a Costantinopoli , io non mi sono dilungato sui jatd a me particolari ; ho anzi fa Uo
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1829
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della sicurezza delle strade , del loro mantenimento , del ristauro de’ ponti, della ispezione de’ battelli da passare i fiumi , e di mille altri oggetti che non esistono che ne’ fastosi diplomi de’ quali è munito. A mio tempo un pascià da una sola coda, che risiede a Mesalmghi in Albania , era investito di tale autorità pei pascialaggi di MoreaeNegroponte. Faceva il suo giro accompagnato da cento cavalieri
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1841
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in nome del Gran Signore. Il qual Pirata non appena ebbe contezza del fatto tornato dai paraggi d’Albania, dove allora era in corso, molto valorosamente rilolse agli Spagnuoli la presa il a3 d’agosto del essendone già partito molto tempo innanzi don Giovanni»
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dell’Albania dagli inizi del Terziario. Nowack, Ernst - Die Südalbanische Erdbebenperiode 1930-1932 und ihr Zusammenhang mit dem Gebirgsbau. « Geol. Rundschau », Berlino, XXIV, 1933, pp. 160-170, 4 flg. Obersteiner, L. e Richter, R. - Zur Erschliessung der Nordalbanischen Alpen. « Zeitschr. der I). and O. Alpenver. », Stuttgart LXVII, 1936, pp. 216-229.
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1939
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Geologie und Petrographie des Vilajet Skutari in Nordalbanien, in « Animar ul Institutului Geologie al Bomâuiei », vol. V, fase. 3, Bucarest 1911. Nopcsa, bar. Franz - Zur Geologie von Nordalbanien mit besonderer Berücksichtigung der Tectonik, in « Zeitschr. Deut. Geol. Gesell. », LXIII, Berlino, 1911. Simonelli, V. - Le sabbie fossilifere dì Selenitza in Albania, in « Boll. Soc. Geogr. Ital. », Ser
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1931
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e promesao ulteriore aiuto perchè «gli *»««1 difender»! contro i Turchi : mandò 60.000 ducati alTisota 4. R.* ha «peso 40.000 ducati per allestire la flotto da guerra da w» darai contro t Turchi: tentò eoo una gruma «ornava di dm»' *J indurr* il priocipe di Caramanla a un assalto contro gfc cercò con grande spirito di «acrificio di armar* a difesa cristianità la popolazione di Trvbisonda. Albania
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1864
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delle Irujtpe austriache nel giugno del 1797. 2365. Discorso detto nella radunanza 10 gennaio 1802 dalli capi della nobile e magnifica città di Capodistria per l’acclamazione in cittadino e protettore di S. E. Francesco Maria del S. R. I. libero' barone e signore di Carnea, Stefaneo di Tapo-gliano, commissario ani. plenipot. per Y Istria, Dalmazia ed Albania; in 8. — Trieste, stamperia governiate, 1802
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1940
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fatti alla frontiera montenegrina contro truppe turche da tempo addensate in Albania; la reazione turca diede luogo colà ed in 177 n
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1927
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montagne dell’Albania il suo vecchio Re Pietro e il suo giovine principe, l'atluale Re Alessandro. Contro i Serbi si erano scalenati e Tedeschi e Turchi e Bulgari e come se ciò non baslasse,
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1915
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dopo la potatura, il terzo nell’inizio della vegetazione. La produzione è variabile e meno elevata nell’Albania meridionale che nella settentrionale. Da 25-30 quintali di uva a ettaro si va a 60 e più quintali. Il consumo più diffuso dell’uva è quello della mensa; ma molti cristiani vinificano in locali, con attrezzi e con metodi che sono la negazione di una qualsiasi industria, anche bambina. Abbiamo visitato
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1915
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con letti di ghiaie, appartenenti al Pliocene superiore. I fossili vi sono abbondantissimi e tra questi particolarmente frequenti: Natica miUepunctata, N. Josephinia, Gerithiun rubiginosum, parecchi Potami- (1) È curioso a questo proposito notare che le sorgenti solforose ohe si incontrano in Albania con una certa frequenza sono legate agli affioramenti di calcare a Rudiste. Anche la sorgente solforosa
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1915
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, come si è detto, circa nove decimi della superficie coltivata; è coltivato anche il frumento che si alterna con mais o tabacco, oppure segue pascolo. I metodi di coltura sono sempre primitivi ; le produzioni abbastanza elevate. Capitali, di scorta. — Abbiamo in questo territorio i soliti strumenti di lavoro; l’aratro è un po’ migliore di quello usato nell’Albania centrale e meridionale. Gli animali sono numerosi, potendo
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1915
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i semi, ed una pressa per foraggio tipo Schulze e Krantz; la seminatrice però non si usa ed anche la pressa si usa pochissimo. Per l’esercizio della industria olearia si usano solitamente in Albania macchine e strumenti assolutamente primitivi: Il frantoio (fìg. 27) è costituito, generalmente, da una piattaforma in muratura larga metri 2.50 circa ed alta da terra centimetri 50 a 70; 1 a superficie
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1915
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alla collina litto-ranea di Bicerit. Fig. 7. Sezione da Kroia a Lurusku. Si vede lo stesso fenomeno del rovesciamento della catena dei Monti Daitit, la sinclinale eocenica di Kroia e la trasgressione del Pliocene sul Cretaceo. Fig. 8. Sezione in direzione NE-SW attraverso l’Albania meridionale, dal mare al massiccio del M. Tomori. Si può osservare la struttura a pieghe modellata dagli ellissoidi cretacei
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1915
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in certo modo elevata costituisce il perno di tutta la produzione; in Albania invece generalmente essa è tenuta in poca considerazione, al di sotto cioè dell’orzo e dell’avena. Ne abbiamo chiesto la ragione e le risposte sono state quasi tutte concordi nell’affermare che la coltura non riesce. Il caso più frequente è che le piante si allettino, ma in pianura soffrono anche e molto l’umidore. e in alcuni siti
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