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PREFAZIONE Mollo si è scritto sullâAlbania dai geografi c dagli storici antichi e moderni, trattandosi d'un paese che dista appena ~o chilometri dall'estrema costa adrtalica della nostra penisola, e le cui vicende furono attraverso i secoli intimamente collegate prima con quelle dell'impero romano, poi della Repubblica veneta e del Rcarne di Sapoli. In questi ultimi
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-va- nivano in squadre per allacciare alla meno peggio i paesi vicini, per riattare piccoli ponti, nonché le strade comunali, con mezzi di circostanza. Aggiungeva del resi«) assennatamente : « Nessuno si illude tuttavia di risolvere, con la presta-zi«>ne dâopera obbligatoria dei cittadini, il problema delle comunicazioni, che in Albania è veramente grave. Strade ve ne sono pÂ
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â 104 â La Conferenza degli Ambasciatori aveva fissato preliminarmente i confini della nuova Albania (novembre 1931), che si sarebbero poi dovuti determinare in parte sul terreno da una Commissione internazionale presieduta dal nostro Generale Teliini; durante questa delimitazione dei confini meridionali â che i Greci avrebbero voluto oltrepassare â
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dal massiccio del To-mor. Sono sconosciuti dagli indigeni i prati artificiali, e quindi tutte le leguminose da sovescio, né si coltivano dette piante per i semi. In questi ultimi anni si è cominciato ad usare come fertilizzante il letame da stalla, e in qualche parto deU'Albania losca si utilizzano le acquo dei fiumi e dei torrenti por l'irrigazione dei campi di mais e degli orti. ⢠â
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V. LE RELAZIONI ITALO-ALBANESI (POLITICA POST-BELLICA) 21 Delusione dei Trattati di pace. Li luminosa vittoria italiana dt-l 1918 non ebbe nei riguardi dellâAlbania gli effetti che il nostro indispensabile e decisivo contributo alla causa degli Alleali avrebbe dovuto avere. Sullâindipendenza dellâAlbania (proclamala da11'Assembica di l)urazzo nel dicembre
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militare dell'Albania è prevista intanto la costituzione di un Comando Superiore, retto da un generale designato dâArmata, due Corpi dâArmata, sei Divisioni di cui una corazzata, truppe supplettive e servizi di Corpo dâArmata. Tale organizzazione, compresa quella territoriale (comandi di zona, distretti, depositi, magazzini, ecc.), comporta un notevole organico
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â 97 â zioni fra i maggiori rentri militari; il tronco più meridionale, prima dell'ultima avanzata italiana, raggiungeva Fieri. I maggiori centri stradali erano |ht l'Albania settentrionale: a) Sentori per le comunicazioni adducen-ti, attraverso il bacino del Drin, nella conca di Gia-cova, costituite generalmente di carrarecce insinuantesi per difficili strette
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â 126 â nera, fonda, grassa dove il grano cresce da sé. Se non che questa crosta, ha su di sé due maledizioni : una é l'acquitrino, lâaltra è la ripartizione. La prima costituisce un problema che, se fosse facile a risolversi come è facile ad enunciarsi, a superarlo ci vorrebbe poco. Fcco qua cosa succedi»: l'Albania è solcata da fiumi
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- 46 - vale nell*isola di Sascno, quindi, fece »barcare un contingente di truppe a Valona. lx* nostre tru|>pc. presidiata la città , occuparono le colline che la circondano immediatamente, stabilendo rap|M>rti di buon vicinato col governo di Kssad l'ascia che allora reggeva le sorti dell'Albania. Nel novembre del 1916, il nostro contingente, notevolmente accresciuto, estese
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¨ stato concesso alle Ferrovie dello Stato italiane, ed alla « Società Italiana per le Foreste dellâAlbania » (S. LI*. A.); la quale ha costruito allâuopo un lungo pontile dove possono accostarsi i velieri per il caricamento del legname. Non mancano però i scettici sulle decantate ricchezze forestali dcHâAlbunia, i quali osservano che in genere vi si esporta legname
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1939
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in Tirana il 20 aprile c. a., per la quale i due Governi, nel quadro della Sovranità dei due rispettivi Stati, convengono quanto segue : Unione oogaxalk. Art. 1. - Il Regno d'Italia e il Regno dâAlbania « un > costituiti in Unione doganale. Pertanto i territori dei due Stati saranno considerali, agli effetti dellâapplicazione della tariffa e delle altre leggi doganali
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1939
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i prodotti migliorandone ancora la qualità . Ma i grandi lavori pubblici, che stanno cambiando i> volto dellâAlbania, consistono specialmente nella costruzione di porti accessibili al moderno traffico, di strade percorribili con qualunque tempo e in qualsiasi stagione, di ponti sui fiumi, di arginature «⢠di bonifiche nel piano, ecc. 1 principali sono : .4) Il porto di I)( RAZZO
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â JOO â Dalmazia. Inoltre la Società « Puglia» gestisce il servizio diretto: Bari-Durazzo e viceversa; e il » l.lo vii I rifilino ii nella sua linea celere quindicinale della Iessaglia tocca l'Albania a Santi Quaranta (ora: Porto lulda). Compiono servizio per lâAlbania anche i Vrduta d» Porto Edda (Santi Quaranta). In pria»« piano nna noMra nave
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'ssa nasce in territorio greco dai monti del l'indo, entra in territorio albanese là dove riceve il torrente v«niWi>f<>rui. e attraversa tutta la parte meridionale dell'Albania che i la meglio coltivata e popolata di tutta Li regione ; raccoglie ancora le acque del Drimo, e dopo aver travato Argirocastro quelle del .Sincroni, poi forma numerosi meandri nella pianura e sbocca
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Vediamo poi eli« i terreni dellârru terziaria (Cenozoico) mhu) dittasi quasi ovunque in Albania, ina socialmente nella parte centrale, formando un triangolo con la base a mare fra Valona e il Capo Kodoni, e il vertice sul tiume Skumbi, puco a monte di HI ha ssan. Si tratta di formazioni del così detto flysch eocenico, sul genere di quelle dellâAppennino ligure e toscano
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- 167 - ghego mer., contiene anche esercizii con retroversione e dei testi]. Albanesisch-deutscbe u. deutsch-albanesische W'órterbuch, Leipzig, 1914 (lingua parlata, ma assai magro). Dello stesso: Jlrumenen [è lo studio glottologico fondamentale sulle isole rumene di Albania]. Fra gli altri studii speciali vanno ricordati : I. Hahn Albanesische Studien, Iena, 1834. Helbig, R. Italieniscbe
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¡ruehto vigore ¡come filma perdere ah prefentia discand. Potria qui chieder alcuno,doue hebbe origine l'Albania, dunque fippi che plinio nelfuo libro deh huomini illufiri U-Ì.cidice, qualmente Tulio hoflilio terty Re de Romani, ìrjlrutta la citta Alba}chenon era troppo diflante daRoma, V erafyejfo a quella auerfiria^omando che li Albani venif ero a Roma ¡affiti
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1921
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204 Il trattato di Rapallo. italiane, noi Tenente Generale Giacinto Ferrerò, Comandante del Corpo italiano di occupazione in Albania, per ordine del Governo del Re Vittorio Emanuele III, proclamiamo solennemente l’unità è l'indipendenza di tutta l’Albania sotto l’egida e la protezione del Regno d’Italia. « Per questo atto, Albanesi, avrete libere istituzioni, milizie, tribunali, scuole rette
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1921
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, sarà uno Stato indipendente sotto la garanzia della Lega delle Nazioni, con il diritto di scegliere la propria rappresentanza diplomatica. IV. — L’Italia deve ritenere Vallona come è disposto dal Trattato di Londra e, in più, deve avere un mandato sull’Albania. Le frontiere dell’Albania del Nord devono essere corrette come è mostrato nella carta annessa. I distretti albanesi che verranno così ad essere amministrati
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1681
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ì-jo La Storia. Del Governo tenevano come attediato d'osmi lato; » che va Giovanni Vniado, che fece levar l’ail'edio di Belgrado ad Amu-ratto II l’anno i44z’> ed à Maometto II Tanno 14j6; c che vnRepic-a Scan- colo a d’Albania , che di fefe la fua derbergo Città Capitale di Croia contro tutti **JI’ egli iforzi di quefti due Imperatori, l4;7 de* quali il primo mori di fpiacerc
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