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1904
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INDEX Adrianople, 170, 271 Adriatic, navigation in, 54 ; pirates in, 190 Advocatus Comunis, 85 .¿Esculapius capitai, 341-4 Albania, 59-60, 166; under Servian rule, 137; Venetians in, 163 ; Turks in, 259 Alexius Comnenus, Emperor of the East, 35-6 Altomanovic, Nicholas, 165, 167, 175-6 Antiura, Cape, battle of, 180 Antivari, 136-8, 140; church of, 73; trade with, 73 Apulia, 118, 246-7; pirates
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Page 579
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1859
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de’ veneziani Schou-lembourg erasi portato a’ 24 luglio all’assedio di Dulciguo,nido de’corsari nell’Albania, laonde giuntane la notizia quasi in sul punto d’espugnarlo, gli convenne desistere dalle ostilità. Ma nel ritirarsi i veneti, gli audaci dulciguotti l’inseguirono, e fu d’uopo combattere. Di queste cose lamentate con giusto risentimento dagli storici veneti, più gravi considerazioni
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1859
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colla sede di Civita (focse Città Nova in Istria). Nell368 Domenico IVd’Albania, poi arcivescovo di Zara. Nicolo II del 13g4, fu poi deposto verso il i4i 1 in pena d’aver abbandonato per 4 anni 1’ affidatogli gregge. Il veneto Pietro II Carli del 1473 fu benemerito per aver rifabbricato da’ fouda- menti ¡’episcopio, e cinto di muro in uno all’orto, e visse sino al i5i 3. Egidio Fai-retta o Falconetti
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1859
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colla morte di i5o persone, c ciò dopo i festeggiamenti futti per lo sta- lo nel passaggio dell’ infanta Margherita sorella di Carlo II, che andava a Vienna sposa a Leopoldo I, trattata dalla repubblica colla cousueta magnificenza.Nel-! aprile 1667 fiero terremoto recò iniinen->1 danni alla Dalmazia e Albania, si senti ■luche iu Venezia e altri luoghi. Morì A- li-uandro VII a’23 maggio, e dopo 28 giorni
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1859
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della tregua , il che dopo apprensioni del senato fu stabilito alquanti mesi appresso. Per quest’accordo restarono i veneziani in possesso e dominio del regno di Morea , coll’ isole d’Egina e s. Maura; e nella Dalmazia e Albania di Castel Nuovo, Risano, Knin, Sing, Ciclute Gabella. In tal modo i veneziani abbandonarono solamente il paese e le città delle quali eransi impadroniti al di là dell’istmo
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1900
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a Nostra Dama de Aloys, do zornate de lì lontana de lì, et li oratori non lo seguiriano. Et che l’avia fato intender non voleva andar a parlamento alcun con Cesare. Et come erra zonto lì a la Corle il duca di Albania, sialo orator al pontefice. Et di le noze di la duchesina, neza dii papa, nel secondogenito dii re, chiamato ducha di Orliens.... Scrive come erano zonli li avisi prima, poi li noncii
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1940
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“ALA LITTORIA,, LINEE AEREE ITALIA - ALBANIA E VICEVERSA LINEE AEREE INTERNE ALBANIA CONDIZIONI DI TRASPORTO Il trasporto dei passeggeri, dei bagagli e delle merci è regolato dal R. D. L. 28 settembre 1933 n. 1733 ed, in quanto sia un trasporto internazionale, dalla Convenzione di Varsavia del 12 ottobre 1929, approvata con legge 19 maggio 1932 n. 841. LINEE CONTINENTALI Prenotazione dei posti
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1900
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, tamen è per la cosa del matrimonio, et dice pubblico quel Serenissimo re voi quella donna. A li dì passali venne qui uno 267* ditto il Corsimi, nontio dii re Zuanne, qual è poi passalo in Ingallerra. S’é ditto manda il duca di Albania in Provenza per far restaurar l’armala et guarnir quelle città di mar. Questa Maestà non voi andar in Brelagna ; a dì 20 fece publicar in Paris et in tutte le principali de le sue provinlie
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1859
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5^0 trui. Pel felice scioglimento di quell’ assedio non si può dire quanta allegrezza si diffondesse in tutti gl’ italiani, ben conoscenti le ten ibili conseguenze che avrebbe pol lato seco la perdila d'isola tanto forte e si vicina alle contrade d’Italia. In Venezia precipuamente immensa fu la gioia, vedendo cosi salvate l’isole Jonie, ed i possedimenti di Dalmazia e Albania. Dopo lale
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1859
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«asiva. Del restante le misure di precau-iwne prese dalla repubblica veneta, si limitarono a munire la capitale costruendo attorno ad essa alcune opere di camelia, con piccoli forti e batterie a tutti ! «archi delle Laguue, e radunando nelle Lagune ste«se una quantità (li barelle fon ti,ooo scbiavoni,le piazze vicine e l i-•ole formicolando di truppe giunte dal-l'Istria, Dalma/.ia e Albania
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1859
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di Croja assediati, in una felice sortita cacciarono il nemico, ma poi riassaliti, oltre grandi perdite, piansero la morte del Contarmi. E mentre l’Albania trovavasi così minacciata, nel 1477 comparvero i turchi anche nel Friuli, e lo devastarono dopo aver sconfitto il veneto generale Girolamo Novello che vi peri col figlio. Indi spinsero le loro orde, come torrente distruggitore, nel paese col ferro
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1859
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il nome, sulla porta esterna essendovi il suo ritratto con iscrizione), benignamente accolto e onorato, e fornito di buona somma di denaro, onde tornato in Albania vi continuò vigorosamente la guerra e nell’anno seguente morì. Sigismondo 1 Malalesta generale de’veneziani, aneli’egli avea fatto de’conquisti sui turchi, acquistando Misi stia o Sparla, ma poi tentando iuvano più volte l’espugnazione della rocca
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1859
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terremoto , risorse ben tosto dalle sue ronot mercè i generosi e splendidi soccorsi della pubblica munificenza. Cattaro città di Dalmazia fu capoluogo della repubblica del suo nome, circolo conosciuto un itm-po sotto il nome di Albania Veneta. Do-po 8 anni e 34 giorni di glorioso regime, venne a morte il doge Friuli a’4 omero-brei567. Il di lui corpo fu deposto nella chiesa di s. Domenico di Castello
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1859
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e nell’Albania , del qual privilegio la re. pubblica ne esercitò pienamente il pos. sesso. Confermò e ampliò le prerogative del primicerio della basilica ducale dii Marco, al modo riferito nel § VI, n. •> Canonizzò solennemente il proto-patriarca di Venezia s. Lorenzo Giustiniani. Finalmente per la stima particolare che fa. ceva della repubblica, nella persona del gran guerriero serenissimo doge Francesco
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1859
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del visir, divenuta un ci (»ilerio di mortali e un orrido spettacolo di desolazione; e restarono in potere de’veneziani nell’isola, le sole fortezze di Suda, Carabuso e Spinalonga co’ loro territorii, e Clissa con altre terre acquistale in Dalmazia e Albania. Fu concesso u’veneziani il portar via da Candia le milizie e i cittadini che non volessero rimanervi, con tutti i loro bagagli, viveri earmi
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1859
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mt repubblica, Italia già sarebbe da mol- lo tempo iti preda agli oltramontani, ed „prova del grandissimo amore die le ,,riata, in gran segreto gli manifestava, «tutti gli altri principi la odiavano e ne «Taiio oiale, per noo ¡stimare e avere umetto a niuno, nè cercare di gratificar-. niuno. Rispose il cardinale, non dover i recare meraviglia , perchè i principi non amano l’un l’altro, se non quando «porta ¡1 proprio vantaggio; gl’ italiani r in amar la repubblica per invidia, e gli 'tramontani perchè impedisce i loro di->'*»i in Italia. Cheanche Sua Santità era poco amata dagli oltrainontani,onde tanto più doveva esser unita a Venezia, poiché in caso di rottura non avrebbe aiuto te non da essa. Il Papa soggiunse, secou-do il »olito, non aver paura di niuno, perchè chi fa bene e cerca la gloria di Dio. egli lo protegge da qualunque pencolo;« la repubblica così cattolica e per impello di religione e di stato tanto uniti «Ila s. Sede, dovrebbe mostrarsi più pronta a far quello che si conveniva nelle cose ecclesiastiche, dovendo il re di Spagna da essa prender esempio, e non t** da lui. La bolla non pregiudicarne b dignità e libera autorità, e occorrendo meglio si chiarirebbe il disposto; non po-kr più aspettare , e bisognava che si ri-Avesse. Sopraggiunse però la guerra, che ¡cce mettere in dimenticanza la bolla, * non si pensò che alla comune salvezza, lo tempo del doge Loredano morì Zilia bindolo vedova del penultimo doge Lo-ienio Priuli, ed i padri vollero onorarla, die in vita l’aveano decorata col velo ■cale, ordinando magnifici funerali. Il t'jrpo di essa, iniettato di balsami, ven-" e»po»to per 3 giorni nella sala del O’ego o Pubblico, sopra alto poggio, rr,0)e appunto soleva farsi de'dogi. Alla ‘•Mia del cadavere vegliarono notte e ìorno io continue preci 20 monache, 1° per qùest’ufìizio falle uscire da’loro ^nnaslcri. Nel 4.0 giorno ebbe luogo il rteggio funebre, cui assistettero, colla 377 signoria e col doge, nnco il clero secolare e regolale, le scuole grandi , le confraternite, i baltudi, e finalmente, cosa non più veduta, comparve gran numero di monache professe d’ogni regola e ordine; giunto il convoglio da s. Marco alla chiesa de’ss. Gio. e Paolo, la defunta ebbe pubbliche laudi da Antonio Stella parrocodi s. Fantino.—Mentre tutto inclinava alla guerra turchesca, giunse l’ora estrema del doge Loredano a’3 ovvero a’5 maggioi570. La solennità esterna de’funerali restò impedita da veemente turbine, con tempesta e con folgori, per cui convenne alla comitiva riparare iu chiesa a s. Marco: ivi si pregò pace all’estinto, ed Antonio Zeno ne tessè il meritato elogio. Ebbe tomba iu umile monumento a s. Giobbe, su cui non fu posta memoria alcuna. 29. Litigio Alvise I Mocenigo LXXXV doge. L’ urgenza del momento suggerì al maggior consiglio la deliberazioue che all’elezione del nuovo doge non prendessero parte per questa volta i savi del collegio, i magistrati sopra l’Arseuale e sopra l'armamento, onde non essere distratti dalle importanti loro incumbeu-ze ; fu sospesa altresì l’elezione de’5 correttori alla Promissione ducale e de’ 3 inquisitori al doge defunto. Così a’q ovvero 1 l maggio 1570 fu eletto il Mocenigo, senatore d' illustre famiglia, assai benemerito della repubblica, di molte a-derenze, di chiare virtù personali, ed e-sercitato nellefaccendeiuterne ed esterne come alla gravità del momento si richiedeva. Era già partilo alla volta di Cipro Giulio Savorgnano intendentissimo della milizia e delle fortificazioni per riparare con baluardi e con quant’ altro l’arte guerresca a que’tempi poteva suggerire, la città e i borghi dell’isola, con gran copia di munizioni. Oltre a ciò validi rinforzi furono spediti nella Dalmazia ediessaedeH’Albaniadestinalo provveditore Giovanni daLeze; Lorenzo Da Mula o Aoiulio fu nominato generale
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Page 326
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1904
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— 313 — CAPITOLO XVI. Tradizionale conflitto austro-russo. — Viaggio d'ispezione di addetti militari. _ Malumore del giornale Les Reformes. — Corrispondenza alla Nazione Albanese da Costantinopoli. — Promesse turche. — Gli attachès si astengono dal visitare tutta l’Albania. — Intrighi elerieo-austriaci. — Redjeb pascià governatore di tutta l'Albania?—Gravi notizie. — Voci tendenziose
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Page 626
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1904
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Famiglie Albanesi, che dietro 1’ invasione dell’Albania si ritirarono e situarono nei Regni delle Due Sicilie , essendo la di lui
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Page 180
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1904
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di Mahmud Pascià e dei suoi figli.-Tumulti in Albania.-Promesse, doni e onorificenze. - Missione di Talat Pascià e di Hassan Pascià. -Loro partenza improvvisa.—Protesta dei Dibrani.—Commissione albanese all’Yldiz-Kiosk. - Insinuazioni turche. - Notizie allarmanti. - Comunicato tedesco. -Ottimismo austriaco. — Cinico comunicato turco. — La stampa austro—tedesca e. le preoccupazioni italiane. - A proposito
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Page 155
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1904
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non cessano.-Sembra imminente lo. scoppio d'una guerra turcobulgara. - Stoiloif scongiura il pericolo. - La Turchia vuol profittare della situazione.-La Russia persiste nel suo lavorio.-Incont.ri ad Albania.-L’Austria non dorme - Dichiarazione di Guluchowski. - Timori di guerra serbo-bulgara. - Reazione russa. - Un articolo della Petersburkia Viedomosti. - Conferenza militare a Cettigne. - Voci
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