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1904
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— 582 - e sostituendo al paziente processo d’una propaganda lunga e laboriosa la forza aperta, presentavasi formidabile in Bulgaria con la costituzione d’ un forte stato, non meno che con le vittoriose bandiere del Montenegro, sventolanti perfino su alcune fortezze dell’ Albania. Potremmo dire che se si fossero sollevati a tempo, gli Albanesi avrebbero acquistata la gratitudine della Russia
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così: « Non parlo poi del problema dell’ Albania, la quale, se fosse occupata da una forte potenza militare e navale, costituirebbe una minaccia per 1’ esistenza stessa dell' Italia. Noi non possiamo e non dobbiamo avere velleità di conquiste territoriali in Turchia, ma sarebbe una rovina per noi se altri si avvantaggiassero dell’attuale anarchia per permettersi delle espansioni di quel genere. La Russia
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1904
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— 505 — egli allora definiva come uomini pieni di fede, assicurando che molti capi insorti avevano attraversata l'Albania superiore, non solo senza trovare ostacoli da parte degli indigeni, ma anche ricevendone fraterno aiuto. Allora Sarafoff e tutti i suoi organi avevano parole molto deferenti e cortesi per la nostra gente; ma la Drìta, che si pubblica a Sofia, in quell'occasione
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1904
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sopra Scutari, col concorso anche degli Albanesi di Alessio, di Kroja e di altre città, uniti ad un corpo di monte-grini, comandato dal Principe Nicola in persona. Ma è lecito dubitare di ciò fortemente; quantunque in quei giorni a Scutari una rivoluzione paresse bella e pronta e gli animi fossero ivi e in tutta l’Albania così disposti ad una lotta decisiva per la libertà, che per fino si maturava l’idea
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116 HI ST ORI AE VE NET AE lo pa&o paiTurum $ fummis votis optare, hortari, Infubres funeftum tot incendiorum pabulum fibi oppignerari ; e Re-publica effe cenfere, ut Rex ea regione potiatur, potentifli-mique Principes haud exiguo iìnguli in Italia imperio contenti fint . Ad hec Clemcntis poftulata Prorex in hunc modum refpondit : Sapienter a Cefare Italie pacis diuturnitati con-fultum fuiife , dum fuperioribus annis cum Leone Pontifice Maximo communicatis confiliis , Francifcum Sfortiam Infubrum provincia preficere , Gallos penitus ex Italia ejiccre ftatucrat : fummis impenfis, ingenti labore, magnis copiis in-ftru&is , votis fortunam non defuiife ; pulfos Italia Gallos , Sfortie impcrium reftitutum : mirari quanam tandem re per-motus Pontifex novis rebus, conliliifque ftudere velit : fi pax illi Italie, ut predicat, cordi fit, gentem turbidam, inquie-tam, nova fcmpcr appctentem, ac molientem longe ab hu-jus provincie finibus arceat ; neque Principi , ad quem jure Infubres fpedant, illoruin impcrium adimat j fi diverfas ra-tioncs cogitationum , ac confiliorum inierit, Italiani, Chri-ftianamque Rcmpublicam contincntibus bellorum flu&ibus ja-ftatum iri . Quod vero Mcdiolanenfem ditionem Pontificis poteftati pcrmittat , id a Cefare in inandatis non habere ; ncque libi fuaderi polfe , ullo unquam tempore id Cefarcm fà&urum : nihil fibi Impcratorem aliud precepiife, quam, ut omni conatu , viribus, fanguine denique ipfo Infubres tuerc-tur j nunquam fe, vel mctu , vel fpe , vel fi foederati quoque arma adverfus Imperatorem fumercnt , ab officio recef-iurum . Sinueifanus eadem ferme Clementi refpondit j nul-lam fe ad ea negotia perficienda facultatcm habere 5 verum de tota re ad Proregem fcripturum. Scnatus, novis Pontificis confiliis intclle&is , co magis ad-ducebatur, ut tempus proferendo nil certi Proregis, ac Du-cis legatis refponderet ; & prefertim , quoniam rumor de Ncapolitana cxpcditionc conhrmatus fuipicionem Patrum animi« injeccrat ; nc Prorcx , ut regno iibi credito opem fernet , Mcdiolancnfcs res defercret , ac Rcmpublicam Gallorum viribus objicerct. Jam enim Albanie Dux, rebus ad Nea-politanam expeditionem comparatis , itineri fe commiferat, atque Apennini juga tranfgrcdicbatur j qua re vehementer Cefa-
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1936
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e Fiume, e di parte della Dalmazia; non solo quell’assetto dell’Albania che sarebbe il più confacente agli interessi italiani; non solo quella spontaneità ed intensità di rapporti commerciali italo-balcanici che sarebbero la naturale conseguenza della costruzione di una ferrovia Danubio-Adriatico ; non solo la completa ed assoluta padronanza militare sull’Adriatico, mercè il possesso di Pola, di isole
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1936
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514 Parte II - Carte di ieri. Wickenburg a Trieste e a Fiume per far assaggiare agli italiani un regime di speciale favore, che manda cannoni e fucili in Eritrea per provocare movimenti contro l’Italia, che manda emissari in Albania per inscenare rivolte contro l’Italia, che fa distribuire fucili ai ribelli arabi in Libia perchè sparino contro i nostri soldati) dall'intervenire
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1936
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, a 1.352.535 georgiani e a migliaia e milioni d’appartenenti ad altre stirpi (mongoli, tungusi, cinesi, yukanghiri, ecc. ecc.), dobbiamo favorire l’imperialismo serbo nelle sue aspirazioni sulla Dalmazia. Dobbiamo favorirlo, come già l’aiutammo, sotto specioso manto di principio nazionale, nella sua marcia di conquista sull’Albania, come l’appoggiammo nell’annessione della Macedonia bulgara
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1936
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franco, la cessione del Curzolari, la sovranità su Vallona, disinteressamento completo dell’Italia in Albania. Commenta il Salandra (pag. 120): «Facemmo noi in buona fede tali contro-proposte, oppure — secondo il sospetto manifestato da Jagow a Bollati — soltanto per tirare le cose in lungo e ultimare la nostra preparazione militare prima di entrare nella guerra già decisa? Dirò
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1936
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234 Parte I - Considerazioni di oggi. trionfano! Può imaginare quanto tutto questo mi opprime! »; — promemoria su d’una conversazione con Aehrenthal il 2 aprile 1908, circa la situazione in Bosnia in cui deplora per l’ennesima volta che non sia stata accolta la sua proposta di attaccare l’Italia nel 1907. Protesta contro la penetrazione italiana in Albania; — memoriale del 28 aprile 1908
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1936
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, sia economica sia politica. Attraverso Trieste, poi, l’Austria •e la Germania accentuerebbero il « Drang nach Osten » sopratutto verso l’Asia Minore. L’Albania, e in primo luogo Vallona non potrebbero rimanere in possesso dell’Italia, poiché su queste terre convergono le massime aspirazioni dei circoli politici viennesi. La posizione militare, navale, marinara e commerciale dell’Austria nell’Adriatico
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1936
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potesse essere trasferita dalla Duplice Monarchia alla Confederazione Jugoslava non era ancora contemplata e Sonnino era preparato, non so con quali riserve mentali, a cedere all’opinione russa e a non insistere per Fiume. Il che però non serve a spiegare il perchè non si sia fatto nemmeno uso di una clausola condizionale simile a quella introdotta nell’art. 7 a proposito della spartizione deH’Albania
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1921
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, è mèta di devoti pellegrinaggi per le popolazioni rurali del Lazio e degli Abbruzzi. La leggenda racconta che il 23 aprile 1467, poco dopo la morte del Castnota, mentre i turchi conquistavano l’Albania e i cristiani l’abbandonavano, quella immagine per non essere profanata dagli infedeli si distaccò dalla parete, c trasportata dagli angeli attraversò l’Adriatico e l’Appennino, e venne a posarsi vicino
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1903
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8 Nuovo Archivio Veneto 43. Aubert Henry. — Venise. — In : Bibliothèque universelle et Revue suisse, v. XXXIII, 1901, pp. 346-361. [Impressioni di viaggio], 44. Austria (L’), la Santa Sede e i Gesuiti nell’anno 1805. — In: La Civiltà Cattolica, s. XVIII, v. Ili, 1901, pp 165-186. [Tentativo di ristabilimento dei Gesuiti nel Veneto]. 45. Avogaro Carlo. — L’ opera di Giacomino da Verona nella storia letteraria del secolo XVIII. — Verona, Franchini, igoi,in-8.°, pp. 53. [Estr. dagli Atti e Alem. della Accad. di Verona], 46. — — Appunti di toponomastica veronese. — Verona, Civelli, 1901, in-8.°, pp. 63. 47. Baduri Francesco. — San Nazario, patrono di Gapodistria, nella storia e nella tradizione. — Capodistria, Cobol e Priora, 1901. 48. Baldacci A. -- La lingua italiana in relazione al nostro commeicio nell’Alhania e nell’Epiro. — In: Rivista geografica italiana, v. Vili, 1901, pp. 42-48. [Cenno all’ antica influenza di Venezia]. 49. Baldissera Giacomo. — Artegna, antico castello, comune e pieve del Friuli. Notizie storiche — Udine, D. Del Bianco, iqoi, in-8.°, pp. 250. 50. Balladoro Arrigo. — Impronte maravigliose in Italia. — In: Arch. per lo studio delle tradizioni popolari, v. XX, 1901, pp. 48-50. [Riguardano Verona : La coppa di s. Zeno e II sangue di Berengario]. 51. — — Spigolature poetiche veronesi — In : Arch. per lo studio delle tradizioni popolari, v. XX, 1901, pp. 195-201. 52 .--Filastrocche popolari veronesi. — In : Arch. per lo studio delle tradizioni popolari, v. XX, 1901, pp. 311-318. 53 Ballarmi G. — Un condottiero del 1400. — In: Rivista di Cavalleria, v. IV, 1901, pp. 613-622. [Giovanni Vitelleschi capitano di Eugenio IV]. 54. Balzo Carlo (Del). — Poesie di mille autori intorno a Dante Alighieri raccolte da Carlo Del Balzo. — Roma, Forzani e C., 1901, v. VII, in-8.°, pp 606. [Contiene scritti di G. Gozzi, di F. Algarotti, A. Cesari, ecc.]. 55 Baratta Mario. — I terremoti d’ Italia. Saggio di storia geografica e bibliografia sismica d’Italia.— Torino, Bocca, 1901, in-8.°, pp. Q50 ili. [Son ricordati i terremoti della regione Veneta]. 56. — — Carta sismica d’Italia con fascicolo esplicativo. — Roma, Voghera, 1901. 57. — — I recenti terremoti di Salò. — In : Bollett. della Soc. geo- grafica ital., s. IV, v. II, 1901, pp. 973-975 [Con riguardo al Veneto], 58. Barbarani Berto. — Canzoniere veronese. — Milano, Società Editr. lombarda, 1901, in-160, pp. IX, 251.
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1929
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Comandante in Capo della Lega fu nominato Andrea Doria, mentre le navi Pontificie furono poste sotto gli ordini di Marco Gri-mani Patriarca di Aquileia. Nella primavera Solimano in persona partì da Costantinopoli alla testa di un esercito imponente con il quale si diresse in Albania collo scopo di attraversare l’Adriatico ed occupare la Puglia e Hai-redin Barbarossa alla testa di un’armata di 120
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1904
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Michelangelo Billia, segretario del Buscalioni. Nel 1883, col disegno di scindere l’Albania, suscitando i cattolici e gli ortodossi contro i maomettani, costituivasi a Corfù un nuovo comitato del quale , insieme ad un’ accolta di cattivi soggetti, faceva parte anche il mirdita Prenk Gjocca da Cauci-nari. Costui venne in Italia, spacciandosi emissario degl' insorti Malisori, che alle nostre colonie
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Page 431
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1904
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che in quei giorni maturavansi a Vienna e a Pietroburgo contro l'Albania, e per conseguenza contro l’Italia medesima; essa quindi non era che un effetto del lavorio incessante e abilissimo esercitato presso tutte le Cancellerie da Goluchowski e da Lamsdorff, per rendere più facile il conseguimento dei fini egoistici austro-russi nei Balkani. Così l’On. Delcassé, Ministro degli Esteri della Francia
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1904
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— 68 — Ecco intanto che cosa era avvenuto. Dulcigno, malg-rado la famosa dimostrazione navale, aveva resistito e i Montenegrini non l’avrebbero certamente avuta, se il governo turco, pressato, da una parte dalle potenze, e dall’altra, avendo in animo di ridurre all’obbedienza le tribù ribelli dell’alta Albania, non avesse mandato ivi un grosso esercito, agli ordini dell’ astuto Dervish pascià
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Page 309
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1904
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quelle regioni. Permettetemi di leggervi poche parole di una lettera che ho ricevuto poco fa da uno dei principali centri dell’Albania, da una persona degnissima di fede, dove si racconta un episodio, che pur troppo non è un fatto isolato, che è un esempio di ciò che succede tutti i giorni, e che serve a gettare un raggio di luce nella oscurità che ricopre quella regione. Ecco che cosa mi si comunica
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Page 607
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1904
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del Canale di Suez e della Transiberiana, ma essa dura sempre, e sarà ancora maggiore dopo la linea che da Scutari va al Golfo Persico, e dopo la costruzione del ponte Scutari-Costan-tinopoli, poiché si ha in tal modo la più breve e più rapida fra l’Europa e l’Asia Occidentale e meridionale. » Nè ciò è tutto, poiché il possesso dell’Albania, per non addentrarci in altre gravi questioni d’indole commerciale
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