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, quanto al Governo. Così a Scutari circa ottomila uomini armati, nel mese di maggio, tenevano un’assemblea all'aperto, decidendo di usare ogni mezzo per impedire la costruzione della ferrovia strateg-ica bosniaca, e per opporsi a tutti coloro che àvessero osato di attentare all’ integrità territoriale dell’Albania. Nei primi di giugno, in tutto il sangiaccato di Novi-Bazar, a quanto si annunziava da Vienna
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essi che, fino a tanto che non avessero acquistato 1’ appoggio delle suddette Colonie, a nulla sarebbero approdate le loro mire sull’Albania; temendo a buon diritto che i discendenti dei commilitoni di Skanderbeg si sarebbero affrettati a far valere davanti all’ Europa le ragioni della madre patria e ad aprire gli occhi ai loro insidiati fratelli. Un documento da noi esumato e messo in luce, conferma quanto qui per sommi capi abbiamo riferito
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d’ Uskyp a visitare le provincie turche, donde giungevano continue notizie di tumulti, e d’ averlo incaricato a spingersi fino a Durazzo, per istudiare sul luogo i veri motivi per cui alcune comunità ortodosse di quel distretto eransi convertite al cattolicismo, e i mezzi adoperati da quell’ Arcivescovo, polacco di origine, ad estendere la propaganda cattolica in Albania, il Governo di Pietroburgo avea
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di marzo, se ne tornò in Albania: « ....Havimo inteso quanto scriviti circa la parte del 111. S. Scan-« darbech alla qual parte non dicimo altro esso Scandarbech e « partito, et rencrescene che la condicione delli tempi non ha « patito che li habiamo possuto fare secundo lanimo et desiderio « nostro pur havimo facto quello havimo possuto. Et acio intea-« dati quello havimo facto ve avisamo li avimo
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, e di opporsi principalmente all’Austria-Ung’heria; mentre nei circoli diplomatici di Vienna si diceva che, fra le Potenze firmatarie del Trattato di Berlino, vi era già stato uno scambio di vedute per un passo comune verso il Governo turco, a fine d’indurlo a migliorare le condizioni dell’ Albania e della Macedonia; specie perchè gl’incidenti serbo-albanesi erano ritenuti dai Gabinetti come gravi sintomi
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affermazione. Il Reclus dedica a questa dimostrazione una pagina della sua geografia. » Non per tanto si può affermare che l’Italia in Albania facesse nè molto, nè troppo, quantunque quel poco che pur vi faceva fosse già abbastanza, per dimostrare la grande utilità che avrebbe potuto ricavare, anche priva dei mezzi potenti adoperati dalla sua alleata, se qualche cosa di più si fosse determinata a consacrare
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— 117 — a Sezir Bey, ad Ulema Hassan effendi e alla presenza deg’li alti dignitari della Corte, di esser sempre pronti a sostenere con tutti i mezzi i diritti della loro Nazione, a difendere contro tutti l’integrità dell’ Albania e ad opporsi con la violenza alle mire di espansione dei popoli vicini. L’occasione di mantenere la parola si offerse loro subito, dalla parte del Montenegro, nel mese
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è quello dell' annessione della Macedonia, è certo che esse non risolveranno la questione balkaniea ed in particolare la macedone ; ovvero., per qualsiasi ragione, non potranno essere attuate , o per opposizione della Turchia, ovvero della stessa popolazione bulgara, o degli Albanesi (e sono primi sintomi di ciò le proteste che vanno facendo i musulmani in Albania), e allora sarà un’altra la soluzione che s’imporrà
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esistente fra 1’ Italia e l’Austria per il mantenimento dello statu quo in Albania ed ag-giungea che un tale accordo non era reso vano da quello austro- 52
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al governo di cui egli fa parte. Al contrario, crediamo d’aver tutta la ragione di temere precisamente che a Vienna si premediti qualche grosso colpo a danno dell’ alleata e dell’ Albania, mentre la Russia trovasi più che mai impegnata malamente nella disastrosa guerra col Giappone e mentre si attende la resa o la caduta di Port-Arthur, al che non ci sembra del tutto estraneo il convegno avvenuto a Kiel
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, doveva significare che anche l’Italia è interessata nella questione balkanica e che il tema di cui Morin voleva intrattenere il conte Lamsdorff riguardava l’Albania e il suo. avvenire. » Ben avea ragione quell’alto funzionario russo che a Parigi diceva, a proposito, al corrispondente del Giornale d'Italia, quanto avesse cooperato alla vittoria dell’ Austria chi aveva offerto il pretesto della sospensione
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di Skutari (1572).-Speranze e illusioni nel secolo XVI.-Gli Albanesi offrono invano l'Albania a Carlo Emanuele di Savoia.-Chiedono indarno aiuti a Rodolfo d’Absburgo. -I Clementi nel 1611.-Nel 1615 gli Albanesi si rivolgono al Duca di Parma; quindi al Re di Spagna, al Papa, ad Eugenio di Savoja. - 1 Mirditi ottengono privilegi per il loro Principe, avendo essi respinti gli Austriaci dall'Albania
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regnava in Albania, segnata-mente a Prisrendi. Chiedevasi l’esenzione delle imposte, la liberazione dei detenuti politici e il richiamo degli esiliati. Un fiero combattimento aveva avuto luogo fra le truppe turche e gl’insorti, il 28 febbraio, sulla strada che conduce a Ferisovic e Kossovo; ma questi erano stati costretti a ritirarsi sulle montagne, non senza g-ravi perdite, perchè quei di Luma
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— 457 — partiene al partito stambulovista, decisamente contrario ad og-ni ingerenza e ad ogni pretensione russa, e che inoltre egli fa parte del gabinetto presieduto dal generale Petroff, il quale, come già abbiam detto , non ha potuto nascondore al corrispondente del Corriere della Sera che l’Albania è costituita non solo dai vilàyets di Scutari e di Janina, ma anche da quelli di Kossovo
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lo statu quo, esso definì le regioni su cui le due potenze estendono le loro mire: all’Austria la Serbia, la Vecchia Serbia, l’Albania e la Macedonia sino al Vardar (per le quali tre ultime espressioni sarebbe stata sufficiente e più esatta la seconda solamente) ; alla Russia tutto il paese dal Danubio ai Dardanelli. L’Austria, persecutrice ostinata dei proprii piani, e a volte fedifraga
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— 160 — la Macedonia fino alla linea Vranja-Salonicco, non eccettuata que-st’ultima città e tutta l'Albania, tranne alcuni distretti confinanti col Montenegro; la seconda assegnata alla Russia e limitata, nel senso ristretto, alla Bulgaria; ma estesa, nel senso largo, su tutta la Turchia europea, all’est della più vasta sfera d’influenza austriaca. Le due Potenze contraenti si obbligavano
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nazionale, l’autonomia e l’indipendenza dell’Albania, le cui condizioni devono stare grandemente a cuore dell'Italia. Secondo il suo modo di vedere, e secondo le informazioni ricevute da fonti ineccepibili di testi oculari, tanto il Governo che il popolo bulgaro, non potendo appoggiarsi al principio di nazionalità, intendevano sfruttare la questione religiosa , sol perchè otto vescovi della Macedonia
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— 305 — stabiliti istituti religiosi e politici, nello intento recondito di stabilirvi un giorno il suo dominio. L’Albania in potere dell’ Italia taglierebbe fuori 1’ Austria dal Mediterraneo , chiudendo ai suoi commerci l’unica libera via dei mercati d’oltremare. Il mare Adriatico diventerebbe un lago italiano e i commerci italiani ne avrebbero un beneficio straordinario. A raggiungere
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, al quale sviluppo ci ha condotti l’accordo a voi, miei signori, ben noto, concluso a Pietroburgo nell’anno 1897. » L’avere messo 1 accordo austro-russo di fronte all’accordo italo-francese e la circostanza che, nel particolareggiato esame della questione balkanica e nel caldo panegirico dell’accordo con la Russia, non si fa il menomo cenno nè la menoma allusione all’accordo con l’Italia per 1’ Albania
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ricostituirle secondo le nazionalità proprie, obbedendo alle leggi etniche , geografiche e storiche. IV. Che l’Albania, essendo unica Nazione per razza, lingua, tradizioni, storia, e per tutti gli elementi costitutivi dell’identità nazionale, ha dritto ad essere considerata, quale è, come unico corpo e organizzata in forma unitaria sotto unico Governo. V. Che questo Governo debba essere nazionale, uscente
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