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1882
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— 112 — e di Ateniesi, e colle medesime parole di Trausi, di Celti di Daci etc. si fosse voluto intendere o indicare i Pelasgi, parola che è la trasformazione dell’appellazione Albania e Albanese ? « Nè d’altra razza, dice il dottissimo Borrelli P. nella citata « opera di Scienza Etimologica, che Celtica, Scitica e Sarma-« tica sono da tenersi i Pelasgi i quali si ritirarono nella « Tracia
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1903
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è quello di A. Galanti L’ Albania, notifie geografiche, etnografiche e storiche, Roma, tip. ed. Dante Aligli., pp. 261, con 1 carta geogr., nel quale si fa parola anche degli Albanesi venuti in Italia nel sec. XVI G. Tesorone, A proposito dei pavimenti maiolicati del XV e XVI sec. delle chiese napoletane, Nap. nobiliss. X. 113 (se alcuni sono opere di artisti napoletani, altri devonsi attribuire all’arte senese
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1882
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, se tutti volessi qui riferire i nomi geografici della Macedonia includendovi l’Epiro e l’Albania, poiché secondo Strabane tutto quel tratto di Paese sino a Corfù veniva appellato Macedonia. Ne rapporterò alquanti sufficienti al caso nostro. « Oltre il Monte Bora di cui antecedentemente si è parlato, avvi nella Macedonia una montagna detta Scomius ora Du-pindcha. La sua denominazione è frigio-*-albancse da Scomb e Schèmps bal
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1882
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poco conosciuta da’ letterati , < perchè non ha avuto molti scrittori, la quale ha bensì un « alfabeto, ma, secondo il carattere dello stesso è ancora in-« determinato ed indeciso. Tuttavolta questa lingua è suffi-« cientemente estesa nelle regioni orientali, dove più provincie « ne fanno uso parlando. Dessa è l’Albanese, che la denomi-« nazione prende dall’ Albania in che domina
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1882
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e castella, il nome de’ quali ancora ricorda quello delle città, castella e paesi, dai medesimi abbandonati e nell’Albania Asiatica del Caucaso, e nella penisola Ellenica. Intanto il nome di quei fondatori o fu ignorato per l’antichità dei tempi, o venne confuso e storpiato più per odio, che per ingenuità battesimale degli .antichi storici, sempre con le più strane denominazioni. A noi non sorprende
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1882
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e del Gange, essendosi stabiliti verso il mare Caspio, « e i monti Caucasei tra i Bori e Caspia, menavano sul principio « una vita ciclopea, nomade e pastorale chiamati Albanesi guerci rieri o di Aria o Arii, e quella provincia fino a questo tempo « si chiama Albania, e i paesi attraverso del Caucaso Porte « Albanesi (come le Termopili furon nomate) e dopo questi... « gente Cespia e Albanesi, guerrieri
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1882
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di tramandarci la più concisa ed esatta descrizione del carattere , indole e natura di questo primitivo popolo, ma involta nella oscurità del tempo rimase la parola Albania. Secondo Strabone, questo antichissimo popolo nel primo stadio sociale, in nulla è sviluppato nè in politica, nè in speculazione, nè in commercio: che anzi nel suo primitivo stato, di altro non si occupa che della pastorizia
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1882
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dai primi Pelasgi venuti dall’ Albania Asiatica , su le sponde del fiume Salampria, in memoria di altra Città di tal nome abbandonata nell’ Asia. Larissa è pure vocabolo dell’ idioma albanese. Con questo nome chiamano essi un uccello acquatico assai noto presso di loro, onde dicono: U vràva larisjat tue pianessur: io ho ucciso larissa (uccelli) cacciando. Jù muartit Laris\at ngkàfolèa. Voi avete tolto
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1882
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albanese da Giovanni Darda ed Elia Orologà. Detta traduzione perchè scritta con caratteri dell’alfabeto greco si rende inintelligibile alla generalità degl’ Italo-albanesi abituati a scrivere le cose albanesi con caratteri dell’alfabeto italiano. Un’altro dottissimo opuscolo di Wassa Effendi albanese turco, intitolato studii sull’Albania e su gli Albanesi, stampato in Costantinopoli 1879 pubblicato
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1911
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— 281 - delle seterie, dei battilane, argentieri, intagliatori e tintori. I formaggi e le carni affumicate di Cattaro erano ricercatissimi. — L’Albania e la finitima Contea di Cheimo si servivano del salifìcio cattariuo (V. ,,La Zedda e la Dinastia dei Balsidi — Prof. G. Gelcich, p. 12 e seg. — Spalato Tip. Soc. 1899). — Buona parte delle abitazioni nelle Bocche di Cattaro, avevano nel medio evo
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1911
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, che in quarantadue punti definisce numerose vertenze, tutte derivate dalla stessa contesa. — La decisione stessa, venne confermata da Francesco talier, provveditore generale di Dalmazia ed Albania, con la terminazione 30 Dicembre 1785. Anche ViSnjevo, Glavati, Zagora, Kriraovice, Prievor e tanti altri villaggi, avevano gravissime questioni di confine, che il governo austriaco parte risolse e parte va risolvendo
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1911
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, una delle principali della Dalmazia. Esistono poche traccie del vecchio acquedotto e della strada, che congiungeva la Dalmazia alle regioni del Danubio ed a quelle marittime dell’Albania. Del resto, nulla! Presentasi assai giustificata l’opinione che l’antica Scardona 11011 sia stata ubicata nel sito dove sorge l’attuale piccola città di Scardona, bensì nei prossimi dintorni, ancora compieta-niente inesplorati
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l’Albania ex veneta, l’isola di Corfù, e le altre isole „ex venete, e che la squadra russa lascierà libere le coste della Dalmazia. „Io prometto soccorso e protezione a tutti i ragusei ; io farò rispettare le „leggi, le consuetudini attuali e le proprietà ; finalmente, d’apresso la condotta che terranno gli abitanti, io farò che non abbiano che a lodarsi „del soggiorno dell’ armata francese nel loro paese
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1911
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— 49 — XI. Anagrafe veneta. La prima anagrafe, completa e dettagliata, *) venne eseguita in Dalmazia per ordine del provveditore generale Paolo Boldu, il 1 Marzo 1781, e contempla le città e comunità tutte della Dalmazia e sue isole, nonché dell’Albania veneta. — Secondo la stessa esistevano; nelle 32 comunità, 718 ville e 44.384 case. — Eranvi 42.264 famiglie e precisamente: 1.152 famiglie
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1911
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— 331 ~ Il territorio di SPI22A. Spizza, in slavo Spie, non è il nome di un singolo paese, bensì di un circondario, prima appartenente all’ Albania turca ed incorporato all’Austria e rispettivamente alla Dalmazia, in virtù del trattato di Berlino 13 Luglio 1878 B. L. • I. Nr. 43 ex 1879, ed assegnato al Capitanato distrettuale di Cattaro ed al Distretto giudiziario c steurale di Budua. Vedi
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1911
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— 437 — XII. Governatori della Dalmazia. Al primo Luglio 1797, prende possesso del governo della Dalmazia ed Albania, il Barone Matteo Rukavina. Ai 13 Febbraio 1806, assume il governo della Dalmazia, il generale francese Matteo Dumas. Poco dopo, è nominato provveditore civile e comandante militare della Dalmazia il generale francese Molìtor. Nel Luglio del 1806, è nominato provveditore generale
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1911
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della repubblica e l’inesauribile suà pazienza, per raggiungere lo scopo che si era prefissa, di piantarsi al posto dei Balsa in Albania. E Budua, vedetta del Golfo, posto avanzato verso l’Oriente, era il punto d’ onde partivano e dove facevano capo le fila dell’ intricata matassa. — Insorge anche un pretendente nuovo, nella persona di Sandaìj ,,de Rassie et Bosnie magni voyvode, ac Budue
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1911
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— 319 — IV. PASTROVICCHIO (Pastroviéi). *) Questo circondario, pria appartenente all’Albania veneta, fa parte adesso del distretto politico di Cattare, quale comune per sè. — Il più importante villaggio del territorio è Casteìlastua con circa 600 abitanti. — Nell’ età di mezzo, feudo dei Medini di Budua, giusta investitura del re serbo Dusan dei 17 Dicembre 1355. — Il vecchio e storico castello
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1939
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stipulata la Lega balcanica; tutti attesero segretamente a preparativi militari. I continui disordini, che sconvolgevano la vita della Macedonia e dell’Albania, fornirono l’occasione opportuna per agire. Le solite promesse del governo turco soddisfecero soltanto le grandi Potenze, le quali, per il desiderio di impedire lo scoppio della guerra, arrivarono perfino a dichiarare agli Stati balcanici
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1939
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e la Serbia, che covava i suoi odii con fervore patriotico, e oltre alla passione della Bulgaria, che desiderava di riprendere alla Serbia e alla Grecia le terre ad esse cedute, vi era il problema del nuovo regno di Albania, teatro di ribellioni permanenti : l’autorità del principe Guglielmo di Wied non si faceva sentire nemmeno a pochi chilometri da Durazzo. Da una parte continue
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