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1912
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240 L’ITALIA E L’ALBANIA dare le sue dimissioni in seguito ad una campagna condotta contro di lui a Roma dagli austriaci, ed è stato sostituito da Monsignor Miedia coadiutore del l’arcivescovo di Scutari. Per il tramite del clero e dei bey influenti, l’oro austriaco è sparso nella povera Albania : in un paese ove una moneta d’oro rappresenta una fortuna, le generosità austriache hanno creato
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1898
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e preparate convenientemente le sue truppe, Mustafà-Pascià entrò in Albania (1). In sul principio delle operazioni il suo metodo di guerra apportò buoni risultati; le popolazioni spaventate abbandonarono i luoghi aperti per rifugiarsi nei luoghi muniti di fortificazioni o quasi inaccessibili per burroni e dense foreste; incendi e devastazioni segnavano la marcia delle truppe turche; Scanderbeg
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1901
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— io6 — servi di residenza e di deposito ai mercanti ragusei. E noto infatti che l’attività commerciale degli abitanti di Ragusa non ebbe fine che al principio di questo secolo, dopo che a Ragusa fu tolta la sua secolare indipendenza da Napoleone I. Ragusa per altro non coltivò in Albania che i suoi interessi commerciali. Essa non aspirò mai, come Venezia, a domini territoriali. I Veneziani
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1901
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— 9 - seconda di queste tre parti, vale a dire alla centrale (Turchia europea) che si divide in tre principali regioni : l’Albania suddetta a occidente, lungo l'Adriatico e lo Jonio, la Rumelia e la Macedonia a oriente, dai confini dell’Albania al mar Nero, al mar di Marmara, all’Egeo. La costa albanese ha di fronte sull’Adriatico il littorale delle provincie pugliesi del regno d’Italia
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1901
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— 165 — dal trattato di Passarovitz (a. 17x8). Vedremo a suo tempo come anche Arta, Butrinto, Prevesa e Parga vennero insieme alle dette isole in potere degli ottomani tra la fine del secolo xvm e il principio del xix. Oggidì della dominazione veneta non esistono in Albania altre vestigia che il veneto leone scolpito all’ingresso principale del castello Rosafa di Scutari, e rovine di castelli
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1901
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del Sangiacato di Scutari, dove si da piena contezza delle città et siti loro, villaggi, case ed habitationi, rito, costumi, havere et armi di quei popoli » fatta da Mariano Bolizza, nobile di Cattaro, 1614. (R. Arch. gen. di Venezia. Miscellanea codici. Cod. n. 254). Informazioni sopra origine e metodo delle arbitrarie in affari di sangue in Albania (sec. xviii). (R. Arch. gen. di Venezia. Cancelleria secreta
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1901
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— II — m'induce a distinguere due Albanie, la geografica e la etnografica, che potrebbero anche chiamarsi la piccola e la grande Albania, alla stessa maniera che si distinguono da chi vi ha interesse la piccola e la grande Serbia, la piccola e la grande Bulgaria, la piccola e la grande Grecia. Dell’Albania etnografica, che non ha confini naturali, parleremo nel seguente capitolo
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1901
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di stringere amichevoli legami coll’Italia, che della nazionalità albanese può essere a tempo debito sostegno e presidio per tutela dei suoi propri interessi nell’Adriatico. Capitolo VII. Condizioni economiche dell’Albania. Agricoltura. — L’Albania è sotto l’aspetto agricolo ed industriale in uno stato primitivo, quale dev’ essere naturalmente lo stato di un popolo, cui mancano
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1901
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- 29 - qui riferite l’unica che possa fermare l’attenzione, per l'identità dei nomi, è quella che ricongiunge l’Albania d’Europa all’antica Albania del Caucaso (regione oggidì conosciuta col nome di Schirvan o Georgia orientale)-, tanto più che gli albani del Caucaso, non per la lingua, di cui nulla si conosce, ma per i caratteri antropologici, pei costumi e per le istituzioni
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1933
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PUBBLICAZIONI DELL’"ISTITUTO PER L’EUROPA ORIENTALE,, ROMA SERIE SECONDA POLITICA - STORIA - ECONOMIA XXVI P. FULVIO CORDIGNANO S. I. L’ALBANIA a. traverso 1’ opera e gli scritti di -un grande Missionario italiano il F\ Domenico Pasi S. I. (1847-1914) VOLUME I L’Uomo in preparazione e nella Diocesi delle Sette Bandiere ROMA - ISTITUTO PER L’EUROPA ORIENTALE - ROMA MCMXXXIII-XI
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1933
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PUBBLICAZIONI DELL’“ISTITUTO PER L’EUROPA ORIENTALE,, ROMA SERIE SECONDA POLITICA - STORIA - ECONOMIA XXV1 P. FULVIO CORDIGNANO S. I. L’ALBANIA a traverso 1’ opera e gli scritti di un grande Missionario italiano il F*. Domenico F*asi S. I. (1847-1914) VOLUME I L’Uomo in preparazione e nella Diocesi delle Sette Bandiere ROMA - ISTITUTO PER L’EUROPA ORIENTALE - ROMA MCMXXXIII-XI *>
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1898
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— 66 — Amurad avrebbe potuto avanzare col suo esercito, scemato è vero per malattie e morti, ma pur sempre forte di oltre 80 mila combattenti, nel cuore dell’Albania; ed a ciò si attendeva Scanderbeg, che erasi intanto ritirato nei dintorni di Croja per rianimare le popolazioni e concorrere alla difesa attiva di questa città, di cui prevedeva prossimo l’assedio. Ma con sorpresa
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1912
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e l’Adriatico, comprendendo anche la Dalmazia, la Liburnia e la Pannonia; ma, il paese cui spettava da più antico tempo il nome di Illy-rium o Jllyris era appunto quello che oggi abbraccia il Montenegro e l’alta e media Albania. La bassa Albania si chiamava come oggi l’Epiro. Quantunque gli albanesi, tanto della alta come della bassa Albania appartengano allo stesso ceppo, ed abbiano la stessa origine
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1912
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che, se, cosa improbabile, i Giovani Turchi non cambiano radicalmente i loro metodi in Albania, l’Albania rappresenterà, sempre più sanguinosa, una tremenda piaga per la Turchia. Le truppe turche saranno sempre vittoriose, ma l’insurrezione non sarà mai domata. Questo finché... Finché — chi sa? tutto può avvenire — se un giorno la Turchia si trovasse ad attraversare qualche crisi profonda, potrà avvedersi che rappresenti
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1934
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— 244 — tamente la morte doveva rapirci questo Apostolo. L’ho sentito profondamente poiché con la morte del P. Pasi l’Albania ha perduto un Apostolo, o a dir meglio il suo Apostolo. M’ha ferito l’animo poiché io il P. Pasi non solo l’ho conosciuto, ma mi è toccato stare sotto il suo governo per tutto il tempo che fu Rettore e era veramente un Padre carissimo. Dio gli accordi la sua gloria
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1898
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— 98 — In tal grave e diffìcile situazione non venne meno a sè stesso l’intrepido Albanese; alle popolazioni allarmate ricordò come egual pericolo si fosse felicemente superato nel 1449 e 1450 lottando contro Amurad II; alle truppe ricordò le passate vittorie dovute al loro valore ed alla loro abnegazione; esortò infine l’Albania intera a riporre in lui piena fiducia e, come pel passato
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1898
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— 24 — Giovanni Castriotto, che fino ad allora aveva governato, qual tributario del Sultano, l’intera Albania; ma la mala fede e l’ambizione di Amurat II gli impedirono di approfittarne. Difatti, appena conosciuta la morte di Giovanni Castriotto, un esercito turco comandato da Sabalie Pascià entrò, per ordine del Sultano, nell’Albania e ne prese possesso occupando specialmente Croja, Lisso
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1898
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— 10 — La città di Scatari, sul lago omonimo, è la capitale dell’Albania settentrionale, in cui sono pure degne di nota Prisrend, Dibra alta, Dibra bassa, Ockrida, Kroja, Elbassan, Alessio, Durazzo, Cavaja. Della inedia Albania è capitale l’importante città di Berat: sono quindi a notarsi Valona, Premiti, Te-pelen (patria del famoso All (1) Pascià di Ianina), Argirocastro. Dell’Albania
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Page 48
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1912
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42 L’APPELLO ALL’EUROPA quo, con la sola differenza di mutare la forma dell’organismo politico ed amministrativo, concentrando in una sola mano il potere supremo, che ora è esercitato dai Capi delle tribù indipendenti. (i Quindi, ove pur si volesse rispettare, rapporto all’Albania il principio della integrità dell’impero ottomano, questo principio non sarebbe violato col riconoscimento
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1912
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L’anarcMa 41 l’impero ottomano, non risorgano costituite le nazionalità che servono a comporlo. « Che le popolazioni slave, formino uno o più Stati autonomi, è diritto ed è buona politica; ma è del pari giustizia che i greci tutti si riuniscano in corpo di nazione, e che, gli albanesi abbiano restituita, confermata, e riconosciuta la propria indipendenza. ((L’Albania non può essere congiunta
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