Search results
Pages
-
-
Title
-
Page 263
-
Date
-
1934
-
Text
-
— 237 — ligioso, non meno difficili anche pel ministero sacerdotale, di qualunque altra difficilissima regione dell’Albania. Naturalmente non è necessario che io ripeta qui le attenuanti che ci fanno scusare fino a un certo punto l’ignoranza e l’efferatezza di quelle popolazioni, nè di ripresentare il quadro delle difficoltà d’ogni genere che incontrava il parroco, e soprattutto uno straniero
-
-
Title
-
Page 160
-
Date
-
1934
-
Text
-
di Crnagora. Missioni di Prizrend, Ipek, Gjakova, dal 26 agosto al 29 ottobre 1893. In un memoriale che il P. Pasi mandava al M. R. P. Generale Lodovico Martin da Scutari in data 25 maggio 1893 descrivendo le condizioni generali del Cattolicismo in Albania accenna pure a una piaga particolare dell’Archidiocesi di Scopia dove le apostasie erano frequenti e interi villaggi pubblicamente professavano
-
-
Title
-
Page 310
-
Date
-
1934
-
Text
-
, a scacciare da Scialla quelle legioni di demoni che da tanto tempo tengono legate tante anime redente da Gesù Cristo ». La gente stessa diceva che Scialla era piena di demoni. Ed io pure sono persuaso che il demonio esercita un gran potere in molti luoghi dell'Albania, come in generale in tutti i luoghi degl'infedeli, o dove i cristiani sono mescolati cogli infedeli. E questo potere esercita
-
-
Title
-
Page 506
-
Date
-
1958
-
Text
-
orientale, Firenze, 1899; C. De Stefani, Viaggio nella penisola balcanica. Roma, 1896; Id., Albanesi, Slavi e Italiani sull’Adriatico, Na poli, 1901; F. Musoni, Il nome della penisola balcanica, Udine, 1904; Id., La pe nisola balcanica e l’Italia, Firenze, 1904; G. Amadori Virgili, La questione ru meliota (Macedonia, Vecchia Serbia, Albania, Epiro) e la politica italiana, Biton-to, 1908; V. Mantegazza, Op
-
-
Title
-
Page 648
-
Date
-
1958
-
Text
-
più diversa e più ristretta quella rassegna L’Europa Sud-Orientale, che, dal 1940 al 1943, diretta da Giuseppe Cossutta e da Umberto Urbani, e redatta in varie lingue, si propose di sviluppare i rapporti economici, culturali e turistici tra l’Italia e i paesi danubiano-balcanici, cioè « Slovacchia, Jugoslavia, Boemia, Bulgaria, Grecia, Turchia, Albania»; ma, (1) Il sommario di tutta Russia e della Rivista
-
-
Title
-
Page 381
-
Date
-
1934
-
Text
-
— 355 — tria sotto il dominio Turco, altri molti affluirono successivamente, sino a fondare o ripopolare ottanta paesi. La maggioranza appartenevano al sud dell’Albania, fortemente intaccata dallo scisma e dall’ellenismo. Ciò si sente non solo nel rito conservato in Italia, dei Greci, (poiché nell’epoca preislamica non ci furono degli Albanesi uniti), ma anche nei nomi di parecchi illustri
-
-
Title
-
Page 353
-
Date
-
1934
-
Text
-
, Salca, Nìkaj e Merturi dal 27 sett., al 24 die. 1898; a Shoshi dal 7 febbr. al 21 marzo 1899. Anche questa volta dobbiamo affrontare nella diocesi di Pùlati un campo di lavoro irto di fantastiche difficoltà fisiche e morali. Con le missioni dell’anno precedente s’era compito il ciclo delle missioni per tutta l’Albania cattolica. Il lavoro e il metodo dei nuovi missionari era ormai conosciuto al clero
-
-
Title
-
Page 120
-
Date
-
1934
-
Text
-
cognazioni erano in pratica un’occasione di peccato per l’abuso, che regna si può dire dappertutto in Albania di concedere una libertà e confidenza illimitata a quelli che si tengono per Kumar, benché sieno di diverso sesso, per cui stanno, trattano, convivono insieme con più libertà (e spesso non santa, perchè la natura non cambia col dirsi Kumar) che se fossero fratelli e sorelle
-
-
Title
-
Page 290
-
Date
-
1934
-
Text
-
contro quel giuoco, tutti fa-cevan segno di approvazione, e quando nel calore della commozione religiosa li portò a dire tobe, tutti gridarono tobe, tobe, che è l’espressione più forte per detestare e deprecare una cosa. Poiché il far tobe in Albania è come fare un giuramento esecratorio o una promessa tale che non c’è la maggiore, ed è ben difficile che non la mantengono. I missionari ebbero appena tempo
-
-
Title
-
Page 172
-
Date
-
1934
-
Text
-
a bere un bicchiere insieme alla tal bettola. Questi senza sospettar di nulla, accettò. Dopo assaggiato il primo bicchiere, Tizio si alza e si offre a Caio ad accompagnarlo un tratto, come è uso in Albania, quando specialmente uno ha timore di andar solo. Caio lo fece, e uscirono insieme. Fatto un piccol tratto di via, Tizio si ferma, prende pel braccio Caio colla sinistra e colla destra cavando
-
-
Title
-
Page 262
-
Date
-
1958
-
Text
-
il paese dall’oppressione ottomana e se ne faccia Re (2). Analoga l’azione dei duchi di Mantova e di Toscana per togliere ai Turchi la Bosnia, l’Erzegovina e l’Albania. Se tutti questi maneggi politici non approdano all’effetto desiderato, resta l’interesse che da essi traspare per i popoli slavi della penisola balcanica. Altra « vexata quaestio», altro argomento appassionante: la questione
-
-
Title
-
Page 156
-
Date
-
1958
-
Text
-
e commedie in dialetto stradiottesco e pubblicò a Venezia, nel 1570, una Barzeletta de quattro compagni Strathiotti de Albania, la quale — protagonista l’autore, in cerca di gloria e di avventure — si svolge anche in « Rossia » e in Moscovia e in Polonia, ma con scarsi rilievi ambientali. (1) I. Sismanov, Blgarité v « Orlando Furioso », ecc. in Blgars\i pregled, VI (1900), n. 8, riassunto poi da E. Damiani
-
-
Title
-
Page 260
-
Date
-
1934
-
Text
-
e Dushmani, è chiamato pure etnograficamente Dukagjini, o come si soleva dire: le sei bandiere del Dukagjini, con un nome derivato dalla famiglia che diede aUa storia il famoso Leke Dukagjini, noto nell’Albania del Nord soprattutto come Codificatore del Kanù o legge tradizionale. Di modo che abbiamo nella moderna Albania cattolica delle montagne due trasposizioni geografiche: quella di Pùlati (Pulti
-
-
Title
-
Page 192
-
Date
-
1934
-
Text
-
— 166 — vero presso i cristiani, basta che vadano dai turchi e subito sono ospitati, aiutati, vestiti, mantenuti; e cosi molti passano degli anni tra i turchi e i fanciulli crescono tra i turchi senza istruzioni, senza chiesa, senza Sacramenti, prendono il modo di fare dei loro benefattori e finiscono col farsi anch’essi turchi. Se nelle altre regioni d'Europa (giacché anche l’Albania
-
-
Title
-
Page 36
-
Date
-
1934
-
Text
-
riprende il suo lavoro nelle Montagne con la primavera del 1903. — A Bajza dal 21 al 31 Maggio; a Kastrati Superiore dal 1. al 7 Giugno; a Traboina dal 10 al 18 Giugno; a Vuksanlèkaj dal 19 al 23 Giugno; a Rapsha (Hoti) dal 26 Giugno al 5 Luglio. 13. — Missioni di Berdica e di Trushi dal 15 Genn. al 1. Febbr. 1905. 14. — Ultima Missione del Padre nella sua cara Albania, a Pùlaj, Rana e Hjedhun, Mal Kòlaj
-
-
Title
-
Page 143
-
Date
-
1934
-
Text
-
questa a sua volta fosse guardata con occhio geloso talché il suo Arcivescovo era considerato e odiato cordialmente come un rivale, pure Okrida stessa, rispondendo sempre, del resto, ai principi della sua origine, non fu mai schiettamente cattolica e meno che meno romana. Lo dimostra la patina di scisma che questa chiesa pri-maziale lasciò nelle chiese suffraganee del Sud dell’Albania, Korica, Ispati-Muzekeja
-
-
Title
-
Page 129
-
Date
-
1934
-
Text
-
, persone principali. Il motivo per cui il sangue così detto dell’amico è difficilissimo e praticamente imperdonabile, è che si viola l’unico elemento di sicurezza che esista nelle montagne, la besa, o fedeltà, o protezione che una famiglia o una persona esercita sopra un’altra che si trova in pericolo. In Albania uno per esser sicuro della propria vita, non viaggia mai solo, soprattutto se è in sangue
-
-
Title
-
Page 142
-
Date
-
1934
-
Text
-
non dipendesse da Costantinopoli, pure continuò a essere rocca di Ellenismo. Per noi è importante notar bene la giurisdizione che Okrida esercitò sopra alcuni Vescovi dell’Albania propriamente detta. In una Notitia (Codice della Bibl. Nazion. di Atene 1382), vi è una lista di Vescovi che compaiono come suffraganei di Okrida (sec. XIII-XIV). Da Kastoria è separata, fra l’altro, Koritsa-Selasphoros
-
-
Title
-
Page 298
-
Date
-
1934
-
Text
-
dello zelante Gesuita e venne con lui alPospizio di Shoshi (?) per convocare qualche altro padre ed indi convocare i capi di Shala, di Shoshi, di Kiri et. et. e dar compimento alla sua santa opera. Ma il diavolo non dormiva e se ne serviva di una mancata futile convenienza per mandare in aria il frutto di tanti pensieri sorti nella mente di quell’apostolo dell’Albania dei monti quale era P. Domenico
-
-
Title
-
Page 140
-
Date
-
1934
-
Text
-
e di Ipek. La prima e la terza ebbero a differenti punti di vista una grandissima importanza; la seconda interessa in modo particolare l’Albania perchè ne fu un centro illustre durante il basso Medio Evo soprattutto. La terza rappresenta lo scisma slavo che conservò il fuoco della razza e della tradizione serba a traverso i secoli di servaggio. Tutte e tre le Sedi hanno una reale connessione storica
Pages