Search results
Pages
-
-
Title
-
Page 426
-
Date
-
1718
-
Text
-
d'arme, e cinque mila fanti Srà Spagnuoli, ScTedefchi, ioldati veterani . Cosi Senza alcuna difficoltà ottennero i Francefi Milano, abbandonato da gli Imperiali y non havendo però il Rè permeffo, che vi entrafle l’effercito, per prefervarla dal Sacco, Se dalle ingiurie de’ Soldati. Nel medeSimo tempo Giovanni Stuardo Duca d’ Albania, deflinato dal Rè Chriftianiifimo ad afSalire il regno di Napoli
-
-
Title
-
Page 745
-
Date
-
1718
-
Text
-
principio di gravi travagli alla Republica , la quale pur all-hora cominciava a riitorarfi di tanti danni, óc incommo-di fentiti nelle guerre paifate in Terraferma. E l’ifola di Corfù polla nell’ ultima parte del golfo di «W? W* Vinetia , fra il mare ionio & l’Adriatico; a Tramontana ha oppoile le riviere dell’ Albania , dalle quali non è per maggiore fpatio , che di due miglia divifa ; ma da Levante
-
-
Title
-
Page 91
-
Date
-
1847
-
Text
-
<s°- 71 In ordine di tempo, dopo quelle di Cipro, di Dalmazia e di Cattaro o Albania, vanno ricordate quelle di Candia ; e la nuova moneta tómese con greci caratteri, che trovasi coi nomi di Antonio Priuli e di Giovanni Cornaro, dogi dal 1618 al 1650; del diverso valore di tornési 60, 50 o 15, notalo nel mezzo, enei rovescio col leone in piedi, che ha il nome di san Marco intorno, e le note
-
-
Title
-
Page 705
-
Date
-
1718
-
Text
-
, 6c maifimamente nel regno di Napoli , per la commodità del paefe , e poiché con un picciolo traghetto di mare potevanfi far pattare gli efferciti Turchefchi dall’Albania in terra d’ Otranto, & ad uno fletto tempo accoftarfi a quelle riviere con 1’ armata : la mala fodisfattione , che generalmente era nell’ animo di quei popoli del governo de gli Spagnuoli ; anzi pur in molte perfone principali di quel regno
-
-
Title
-
Page 755
-
Date
-
1718
-
Text
-
VINETIANA LIB. Vili. 7°S Pacsìi, ifola poita verfo levante , poco da Corfìi lontana , con la quale lì dice, che foife anticamente congiunta; & Butrintrò, paefe delle marine dell’Albania dirimpetto all' iiòla , ove era certo caitello , il quale al comparire dell' eifercito pervenne fubito in potere de’Turchi ; havendo l’ifteffo caftcllano , che era Corfiotto portate le chiavi
-
-
Title
-
Page 713
-
Date
-
1718
-
Text
-
tutte le provifioni neceffarie all’ effercito, poflofi in camino, verfo la fine di giugno giun-fe in Scopia , città di Macedonia ; ove dimorato breve fpatio di tempo, e prefo il viaggio peri confini d’Albania, pafsò con tutte le fue genti alla Vallona , detta da gli antichi Aulo . Ma Tarmata già prima ufcita dallo ftretto di Galipoli, nel medefimo tempo era folta tutta all’ ifola de’ Cervi , trovandofi in numero
-
-
Title
-
Page 425
-
Date
-
1718
-
Text
-
VINETIANA LIB. V. 375 quello di Fiorenza , del quale era ancora divenuto più follecito . Perche dovendo il Duca d’ Albania pailare per la Tofcana , per andare a danni di Celare , rimanevano le cole de’ Fiorentini elpofle a più certo , & più vicino pericolo . Benche il Pontefice diliimulando quanto poteva quello particolare interefie, faticavafi di dimollrare , fé havere folo la mira alla pace
-
-
Title
-
Page 446
-
Date
-
1718
-
Text
-
a' popoli , & hora più' che mai in grandiifimo odio, trovandofi ingannati delle lperanze , con le quali erano itati un tempo nutriti , di dovere havere un Signor loro proprio, & naturale ; 1’ efiercito Cefareo già prima molto diminuito , & ultimamente parte delle fue genti levate di Lombardia, eifere ftate inviata contra il Duca d’ Albania ; ma per re-filiere a loro sforzi maggiori darfi
-
-
Title
-
Page 183
-
Date
-
1719
-
Text
-
116 HI ST ORI AE VE NET AE lo pa&o paiTurum $ fummis votis optare, hortari, Infubres funeftum tot incendiorum pabulum fibi oppignerari ; e Re-publica effe cenfere, ut Rex ea regione potiatur, potentifli-mique Principes haud exiguo iìnguli in Italia imperio contenti fint . Ad hec Clemcntis poftulata Prorex in hunc modum refpondit : Sapienter a Cefare Italie pacis diuturnitati con-fultum fuiife , dum fuperioribus annis cum Leone Pontifice Maximo communicatis confiliis , Francifcum Sfortiam Infubrum provincia preficere , Gallos penitus ex Italia ejiccre ftatucrat : fummis impenfis, ingenti labore, magnis copiis in-ftru&is , votis fortunam non defuiife ; pulfos Italia Gallos , Sfortie impcrium reftitutum : mirari quanam tandem re per-motus Pontifex novis rebus, conliliifque ftudere velit : fi pax illi Italie, ut predicat, cordi fit, gentem turbidam, inquie-tam, nova fcmpcr appctentem, ac molientem longe ab hu-jus provincie finibus arceat ; neque Principi , ad quem jure Infubres fpedant, illoruin impcrium adimat j fi diverfas ra-tioncs cogitationum , ac confiliorum inierit, Italiani, Chri-ftianamque Rcmpublicam contincntibus bellorum flu&ibus ja-ftatum iri . Quod vero Mcdiolanenfem ditionem Pontificis poteftati pcrmittat , id a Cefare in inandatis non habere ; ncque libi fuaderi polfe , ullo unquam tempore id Cefarcm fà&urum : nihil fibi Impcratorem aliud precepiife, quam, ut omni conatu , viribus, fanguine denique ipfo Infubres tuerc-tur j nunquam fe, vel mctu , vel fpe , vel fi foederati quoque arma adverfus Imperatorem fumercnt , ab officio recef-iurum . Sinueifanus eadem ferme Clementi refpondit j nul-lam fe ad ea negotia perficienda facultatcm habere 5 verum de tota re ad Proregem fcripturum. Scnatus, novis Pontificis confiliis intclle&is , co magis ad-ducebatur, ut tempus proferendo nil certi Proregis, ac Du-cis legatis refponderet ; & prefertim , quoniam rumor de Ncapolitana cxpcditionc conhrmatus fuipicionem Patrum animi« injeccrat ; nc Prorcx , ut regno iibi credito opem fernet , Mcdiolancnfcs res defercret , ac Rcmpublicam Gallorum viribus objicerct. Jam enim Albanie Dux, rebus ad Nea-politanam expeditionem comparatis , itineri fe commiferat, atque Apennini juga tranfgrcdicbatur j qua re vehementer Cefa-
-
-
Title
-
Page 500
-
Date
-
1720
-
Text
-
, che fi preparava, & applicandovi in oltre il tratto , che dal zelo, e dalla fede de’ Cittadini con offerte volontarie fi ritraeva. Ma nel corfo di quefti penfieri fopragiun-to 1’ avvifo dell’ aggiuftamento dell’ Imperatore co’ Turchi, reftò il difegno confufo, e gli animi grandemente commof-fi j poiché ridotto il Vifir coll’efercito a fvernar a Belgrado, dava non dubbii fegni d'affilir l’Albania
-
-
Title
-
Page 91
-
Date
-
1720
-
Text
-
, e gli Huomini al laccio. Dopo il Pafqualigo teneva il Generalato di Dalmatia, & Albania Lorenzo Veniero, e ftringeva fempre più Segna, raddoppiando le guardie, & invigilando per tutto. Onde a gli Ufcocchi preclufo il Mare, non reftava, che volgeri! alle prede di Terra. Le Genti così Venete, come Auftriache, habitanti nell Iftria alle pendici del Monte Maggiore, fogliono a vicenda delle ftagioni
-
-
Title
-
Page 521
-
Date
-
1720
-
Text
-
LIBRO OTTAVO. 4 *7 nitro gemiti di moltitudine , quafi che innumerabile , fpirò tal vento dalla parte a v ver fa, chele portò a cadere oltremare fin’ a Cattaro , & altri luoghi dell’ Albania , e della DjI-rrntia. In fine, confumato nelle vifeere della Terra il fulfu-reo alimento, il fuoco s’eftinfe . Ma tra’ timori d’Italia 1’ Alemagna provando con ftrane vicende i più fenfibili danni
-
-
Title
-
Page 72
-
Date
-
1720
-
Text
-
, nelle tane me de firn e . Chi ?naì /’ bavera prefe più giufìe ? ò chi può efercitarle più generofe ì Di già ci confuma un lento, ma grave difpendio l' Arm.ita è nume-rofa y e pronta . Dall Albania , e Dalmatia le militi e fi forniranno. TSLon manca, che difporre gli animi , (y unire le for^e. T{incbiufi per tutto, in va fi da molte partì, faranno aflrettì pur' una volta a dare la pena di tanti
-
-
Title
-
Page 237
-
Date
-
1720
-
Text
-
di nuovi attentati, teneva alle-ilita una fquadra di Galee con ogni apparato, per tentare for- veinvafioni prefe nell’Adriatico, con dubbia fama, fe foííero per cadere PZÌ Afna' nell’ Albania a’ danni de’ Turchi, ò de’ Venetiani nella Dal-matia . Nell una , e nell’ altra di quelle Provincie nodriva egli intelligenze, e trattati j e tenendo lungo le rivedi Puglia dif-poite militie, divulgava di voler
-
-
Title
-
Page 238
-
Date
-
1720
-
Text
-
, alle quali il Marchefedi Santa Croce con una’ fquadra di Napoli infidiava il camino. Ma, sfuggendo' gli aguati , a traverfodel mare AntonioPifa-ni le conduffe fìcure.. All’ hora il Veniero, unito atrenraquat-tro Vafcelli, che ilavano nell’Acque di Meleda, e due n’ lìavevano' prelìpartiti dalla Vallona con grani r feorfe Ìe ma-•l'Aib*- rjnc dell’Albania, tre altri ne acquiflò, che caricavano for- ttia
-
-
Title
-
Page 67
-
Date
-
1720
-
Text
-
LIBRO PRIMO. 31 vece di combatter co’ Turchi, eflendo feguita la Pace , pro-vocavanli con prede, & infiliti. Efclamavano alla Porta Ottomana le querele di molti fpogliati, & opprefll : onde altamente minacciavano i Turchi di venire con le proprie forze , e con l’Armate maritime a fcacciarli, e {piantarli. In-ftavano alla Republica, alla quale il dominio, e la cuftodia del Marc s’afpetta, di frenarli, c punirli, e col folito fafto de’ Barbari pretendevano efigere da tutta la Chriftianità le vendette delle colpe di pochiiiìmi tritìi. Niente meno fi rifentivano i Venetiani,, hora dal traniito di coftoro udendo violati i Confini, hora fcntendo l’Iiole, & i Territori) predati, fempre turbata la navigatione, & i Legni fpogliati . Per quello fi dolevano con gli Auftriaci, ricercando rimedio, e rimoftrando a gli altri Principi ancora quanto coderebbero care le fpoglie di quelli Ladri, fe 1’ Armi Ottomane foflero provocate. Ma non facile fi trovava il riparo, ic ragioni appreso gli Auftriaci venendo fpuntate da’ privati intercili, pe’ quali protrahendofi il negotio, era fempre prometto, non mai praticato il rimedio. Si dichiaravano perciò i Vcnetiani di non voler fofferire ulcera così infame in quel feno. Onde impiegavano l’Armi a frenarli, c a punirli ; ma con poco profitto, impcrcioche in quel labc-rinto di Terra, c di Mare i Legni maggiori non iervivano, & i minori non potevano fempre refitlere all'infidie, & alle borafche . Valevano però le Galee per guardare le bocche; i forti, e le Torri ferravano i patiij le Barche armate infeguivano, & a quanti potevano cader nelle mani , il Carnefice con infame fupplicio levava la vita. S’avverarono in fine le predittioni : perche i Turchi, da tante inolctlie fvegliati, ruppero nell’ Ungheria con gli Auftriaci la guerra, c per lunghi anni la travagliarono con grand’ uiura di ftragi, c di langue. Ciò non ballava per occupare altrove gli Ufcocchi, che verfo i Venetiani pattarono dall ingiurie all’ olfefe, formandoti caufa di guerra da ciò, che fin hora quali materia di folo efercitio pareva. Frenati dalla parte del Mare, proruppero per Terra neH’Iftria, c la-feiando per tutto nell'aperto Paefc fieritiìmi fegni di crudeltà , tentarono anche le Terre murate. Rcfpinti di Albona, entra- 1613 Doglianze alla Porta per la enflo-ro infoleia. Infante del Turco alla !{tpu-klica . xbe duolft-treymafen^a frutto , con gli Aujìrtaci . ricorre a raffrenarla ■con l'Armi. Ungheria ìmafa dal Turco. non vale a divertirgli, onde a/fa Ita no Vi fitta.
-
-
Title
-
Page 550
-
Date
-
1720
-
Text
-
5i6 DELL' HISTORIA VENETA 1633 camcnte alfinfidie, perche, tenendovi 1 piede, fperavano i Lorenefi di mantenerli più forti, & i Francefi divifavanodi cuilodiverli poco men, che prigioni'. Come la forza fuol prevalere all’ingegno, così ’1 Duca Carlo, non trovando più ne’ fuoi Stati prelidio, nè dagli Stranieri attendendo foccor-iì, convenne foccombere 3 perche, venuto nel Campo Fran-ccfc a titolo di confidenza, come per eilremo rimedio, ad humiliarfi al Rè , s’avvide fott’ apparenza d’ honore d’ eifcr hrnbe cuilodito da Guardie ; onde convenne dar’ ordini precifi al -3 Governatore di Nancii, che v’introduceife il Signor di Bra-apùre *iu fac con guarnigione Francefe, di modo che, ottenuta la li--p£°x^. berta, (limò bene di partir di Lorena : & il Rè , lafciatovi Mando.- q Marefcial della Force co'n groifo Efercito, per incalorire ""la aL" l’affediodi Brifach, dal Ringravio intraprefo, dilatò fin’alle fp°nde del Rheno i quartieri, e i .vantaggi, havendo conferà dai guito da uno de’ Duchi di Vittemberg di ponere nella piaz-pafa za di Monbeliard un groifo prefidio. Tutto ciò tormentava «fomtnta- gii Auilriaci, & in particolare gli Spagnuoli,* perche, fe re- li rifa ti ilaifero i Francefi al poiTeifo della Lorena , e fe Brifach fi un grand? pert{e{fc feorgevano impedito il tranfito a’ foccorfi per Fian- appren(torte 1 r 1 n 1 » t i• ttni 1 • degli au. dra , che loievano eltrarne d Italia per quella itrada. Deli-berarono, che Ferdinando , Cardinal’ Infante , paiTaffe a Mila-g»utn. no, per di là trasferirli al fuo governo di Fiandra, folleci-ttno dijpl- tati da doppia cura, e per la neceffità d’opponere alle pra-‘c'ovtLfin cedure del Fridlandt in Germania un’altro Capo di ilima, e tundra u di forza, e per provedere agli affari de’ Paefi baffi, che per Ci«ftvu] morte dell’ Infanta IfabeÌla caduti fotto la direttione del Marchefe d’Aitona , vacillavano, e per gli humori commoffi de’ popoli, mal contenti, e per gli vaili difegni de’ Potentati vicini. Non potè il viaggio del Cardinal’efeguirfi fenza grandi JatTltn* aPParati 5 che confumarono tempo , e danari, e fenza qualche turba r apprenilone de’ Principi Italiani, che vedevano riempirli la Provincia d’armi, e di provifioni , e ilar gli animi de’ Miniilri pregni d’acerbi difguili, e di gravi penfieri, intendendoli efag-tTdVpp,. gerationi frequenti del Conte Duca , che non farebbe mai per tuagwrra, goderli la pace, fe non fi reftituiife l’Italia nell’ eifer di prima. /'rèndali!' Veramente non appariva più quel profpetto d’autorità , e di pre-wfr?’ dominio, che folevano godervi i Miniilri di quella Monarchia > % per-
-
-
Title
-
Page 270
-
Date
-
1720
-
Text
-
de’Cofacchi, lafciavano il Bianco , aperto ad ogni tentativo deH’Armi Chriftiane. Ma» eifendo nel Feria , e ne gli altri Miniftri. più flill i penfieri a’vantaggi in Italia, che a profittar contra i Turchi, tali voci non fervi vano ad altro, che per ingelofir’i Venetiani1, quafi che dentro ’1 feno dell’Adriatico dovettero in Albania ternari! forprefe , & acquiiH . Ma, trattenendofi otioiamente l’Arma-ta
-
-
Title
-
Page 575
-
Date
-
1720
-
Text
-
nella coditutione prefente delle cofe, non haver , che fperarc, nè che temere dagli dranieri, deliberò di teneri! in neutralità, godendo almeno nel Tuo Stato la quiete, dache non erano riufeiti i fuoi offitii badanti, per divertire altrove la guerra. Permife a’ Francefi qualche edrattione di viveri da’ luoghi vicini, & il tranfito a’ grani , che fecero venir d’Albania, oltre ad alcuni Cannoni , comprati
-
-
Title
-
Page 183
-
Date
-
1719
-
Text
-
116 HI ST ORI AE VE NET AE lo pa&o paiTurum $ fummis votis optare, hortari, Infubres funeftum tot incendiorum pabulum fibi oppignerari ; e Re-publica effe cenfere, ut Rex ea regione potiatur, potentifli-mique Principes haud exiguo iìnguli in Italia imperio contenti fint . Ad hec Clemcntis poftulata Prorex in hunc modum refpondit : Sapienter a Cefare Italie pacis diuturnitati con-fultum fuiife , dum fuperioribus annis cum Leone Pontifice Maximo communicatis confiliis , Francifcum Sfortiam Infubrum provincia preficere , Gallos penitus ex Italia ejiccre ftatucrat : fummis impenfis, ingenti labore, magnis copiis in-ftru&is , votis fortunam non defuiife ; pulfos Italia Gallos , Sfortie impcrium reftitutum : mirari quanam tandem re per-motus Pontifex novis rebus, conliliifque ftudere velit : fi pax illi Italie, ut predicat, cordi fit, gentem turbidam, inquie-tam, nova fcmpcr appctentem, ac molientem longe ab hu-jus provincie finibus arceat ; neque Principi , ad quem jure Infubres fpedant, illoruin impcrium adimat j fi diverfas ra-tioncs cogitationum , ac confiliorum inierit, Italiani, Chri-ftianamque Rcmpublicam contincntibus bellorum flu&ibus ja-ftatum iri . Quod vero Mcdiolanenfem ditionem Pontificis poteftati pcrmittat , id a Cefare in inandatis non habere ; ncque libi fuaderi polfe , ullo unquam tempore id Cefarcm fà&urum : nihil fibi Impcratorem aliud precepiife, quam, ut omni conatu , viribus, fanguine denique ipfo Infubres tuerc-tur j nunquam fe, vel mctu , vel fpe , vel fi foederati quoque arma adverfus Imperatorem fumercnt , ab officio recef-iurum . Sinueifanus eadem ferme Clementi refpondit j nul-lam fe ad ea negotia perficienda facultatcm habere 5 verum de tota re ad Proregem fcripturum. Scnatus, novis Pontificis confiliis intclle&is , co magis ad-ducebatur, ut tempus proferendo nil certi Proregis, ac Du-cis legatis refponderet ; & prefertim , quoniam rumor de Ncapolitana cxpcditionc conhrmatus fuipicionem Patrum animi« injeccrat ; nc Prorcx , ut regno iibi credito opem fernet , Mcdiolancnfcs res defercret , ac Rcmpublicam Gallorum viribus objicerct. Jam enim Albanie Dux, rebus ad Nea-politanam expeditionem comparatis , itineri fe commiferat, atque Apennini juga tranfgrcdicbatur j qua re vehementer Cefa-
Pages