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a molte altre terre della costa e all’isola di Corfù. Ma il dominio dei Veneziani non potè allora consolidarsi, ché prima i Bulgari e poi i Serbi del grande Duchan si impadronirono nuovamente di Durazzo e dell’Albania fino a che cadde nelle mani degli Angioini e poi dei principi di Taranto e di Acaia, i quali presero il titolo di duchi di Durazzo e lo trasmisero ai discendenti, fondando il ramo durazzese
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362 Vili — VALLONA E IL SUO GOLFO con successo il terreno. Ma vi è nell’Albania Meridionale, o per meglio dire al contine delle due Albanie, — giacche dovrebbe correre in gran parte nella vallata dello Schumbi esulle tracce della via Egnatia — un’altra ferrovia di penetrazione nella Penisola Balcanica di un supremo interesse per noi. Quella cioè che da Vallona e da Durazzo, o partendo
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2JO VI — SCUTARI F. II. SUO l.AOO E facendo di nuovo intravedere alle Potenze il pericolo della Russia che mira ad affacciarsi anche nell’Adriatico, il memorandum le invitava a considerare che l’Albania soltanto è destinata ad essere l’antemurale opposto dalla natura all'invasione slava, come lo fu contro l'Ottomano. Il documento conclude, invocando dal Congresso che stabilisca
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raccolse intorno a sé trecento albanesi fra i suoi più fidi, si presentò al gran Vizir mentre questi pareva cercare uno scampo nella fuga, e lo costrinse a scrivere a nome del Sultano una lettera nella quale lo nominava Governatore di Croia. Con questa lettera parti insieme ai suoi trecento per l’Albania : si presentò a Croia e potè farsi consegnare la città. Nella notte tutta la guarnigione turca
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. I cattolici mandarono a Sua Santità una petizione coperta di tremila firme. E’ un documento del quale ben poco si é parlato in Italia e che meriterebbe di essere più conosciuto, perchè mette chiaramente in evidenza in qual modo sia fatto la propaganda austriaca in Albania; e concorre esso pure a dimostrare come non abbiano senso certe assicurazioni sul mantenimento dello statu-quo
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266 VI — SCUTARI F. II. SUO I.ACO e per 1’ appunto mentre pareva imminente da parte della flotta internazionale, o almeno delle navi di alcune fra le Potenze, un’azione militare— il Sultano diede l’ordine di consegnare Dulcigno e di far cessare la resistenza degli albanesi e della Lega. Riza-pascià, il comandante delle truppe ottomane in Albania, il quale tino allora aveva assistito inerte
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nella Penisola Balcanica e specialmente in Albania, mirando a consolidare più che mai quella egemonia sua nell’Adriatico, che noi si pareva riconoscergli ormai come un diritto. Diffatti un bel giorno, nel 1897, si seppe in Europa, non senza qualche sorpresa, che fra i due Imperi un accordo era intervenuto per le questioni balcaniche. Eppure quell’accordo non avrebbe dovuto essere una sorpresa
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la politica austriaca in Albania. Nella Chiesa di Vallona il Console d’Austria ha un posto privilegiato. Il rappresen tante di S. M. il Re d'Italia può sedere, se vuole su una panca isolata, messa gentilmente a sua disposizione dal curato, il quale per eccezione — una delle poche — è napoletano, ma il Rappresentante dell’impero Austro-Ungarico ha una bella poltrona dorata con dinanzi un inginocchiatoio
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contro di lui e sovente condotti dal Sultano in persona. E celebre nel popolo albanese Alessio non é soltanto perche ivi ebbero sepoltura i resti mortali di Scandcrbeg, ma altresì perché fu in quella città, allora in mano di Venezia, che per la prima volta parti il grido dell'indipendenza albanese. Convocati ad Alessio da Scanderbeg tutti i capi dell’ Albania, e i provveditori veneziani di parecchie città
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. Si vede anche dalle più piccole cose. Da tempo immemorabile e per costante tradizione, gli atti diplomatici e consolari con le autorità austriache in Albania e in altre parti dell'impero Ottomano, erano sempre stati redatti in lingua italiana.Il Ranzi, il quale ben inteso parla e scrive benissimo la nostra lingua, ha tenuto a rompere questa tradizione... e scrive in francese anche al nostro Console ! Nella questione
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1921
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introdurvi delle modificazioni per cui è stato necessario rimandarla ancora un altro paio di volte in cantiere. Non era in Albania durante il mio soggiorno a Scutari, per cui, dopo le due o tre ore di cavallo necessarie per arrivare ad Oboti, bisognava salire sul vaporino della Ragusea o su qualche piccolo battello privato. Sciegliendo questa via per andare al mare, ho dovuto rinunziare a Dulcigno
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1921
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dalla parte della vecchia Serbia, ai confini dell’Albania. Verso la fine di settembre, nel 1903, ritornai a Belgrado per poter rendermi conto della situazione sul posto. Vi ero stato quattro o cinque mesi prima, quando la situazione era già tale per cui tutti parlavano di un attentato come di cosa che fatalmente doveva accadere. Naturalmente nessuno pensava o poteva prevedere la fosca tragedia bizantina, che insanguinò
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1929
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anzi richiesto da un messo di Solimano inviato espressamente a Venezia. Ciò nonostante il Sultano volle dichiarare guerra alla Repubblica e tentare l’occupazione di Corfù dove si diresse Hairedin Barbarossa Comandante in Capo della flotta e Solimano con 25 mila uomini da Butrinto. L’assedio però non venne portato a fondo e dopo pochi giorni l’esercito sbarcato nell’isola si ritirò in Albania
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L’A l b a il i a He. Le nonne relative all’ordinamento dell’Alta Corte di giustizia ed all’esercizio delle sue attribuzioni sono stabilite con legge. Art. 44. — Le udienze dei tribunali in materia civile e i dibattimenti-in materia penale saranno pubblici, conformemente alle leggi. VI. — Dei diritti e dei doveri dei cittadini. Art. 45. — Tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge: godono dei diritti civili e politici e sono ammissibili alle cariche civili e militari, salvo le eccezioni determinate dalle leggi. Art. 46. — Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai carichi dello Stato. Art. 47. — Nessun tributo può essere imposto se non è stato stabilito dalla legge. Art. 48. — Il servizio militare è obbligatorio per tutti, conformemente alla legge sulla leva militare. Art. 49. — La libertà personale è garantita. Nessuno può essere arrestato o tradotto in giudizio, se non nei casi previsti dalla legge e nelle forme che essa prescrive. Art. 50. — Il domicilio è inviolabile. Nessuna visita domiciliare può aver luogo se non in forza della legge e nelle forme che essa prescrive. Art. 51. — La stampa è libera, ma una legge ne reprime gli abusi. Art. 52. — Tutte le proprietà, senza alcuna eccezione, sono inviolabili. Tuttavia, quando l’interesse pubblico legalmente accertato lo esiga, si può essere tenuti a cederle in tutto o in parte, mediante una giusta indennità, conformemente alle leggi. VII. — Disposizioni finali. Art. 53. — Ogni legge contraria al presente Statuto è abrogata. Art. 54. — Il presente Statuto entrerà in vigore il 4 giugno 1939-XVII. Dato a Roma, li 3 giugno 1939-XVII. Vittorio Emanuele 358
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L’Albania quest’ultimo caso la messa in pensione si farà in i>ase a una deliberazione adottata dalla Corte d’Appello. Le modalità con cui i membri della Corte d’Ap-pello dovranno essere messi sotto accusa per pene disciplinari, verranno stabilite da una legge speciale. Art. 104. — In nessun modo i giudici potranno essere messi a disposizione. Art. 105. — Nessun giudice potrà assumere
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1939
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UA I bania par les Capitulations sont laissés à une décision à prendre par les six Grandes Puisances. . 5. Toute personne ou personne juridique aussi bien étrangère qu’indigène peut acquérir des propriétés en Albanie en se conformant aus lois en vigueur et à celles qui seront ultérieurement promulgées à cet effet par le Gouvernement albanais. L’Etat albanais peut posséder, acquérir, louer et vendre toute sorte de propriétés. (>. Les biens wakoufs seront régis par les dispositions d’une nouvelle loi. Chapitre II. LF. SOUVERAIN. 7. Le trône de la Principauté albanaise est héréditaire dans la famille du Prince Guillaume de Wied. La succession est réglée selon les principes de la primogéniture en ligne mâle. 8. Le Prince prêtera serment par devant l’As-semblée Nationale d’observer strictement les loi fondamentales de l’Etat. !). Le Prince régnant, comme chef de la Famille princière, a le droit exclusif d’exercer sont autorité en tout ce qui concerne les relations personnelles des membres de sa famille, en se tenant à la loi qu’il aura édictée pour sa Dynastie. 10. Il lui est alloué une liste civile annuelle. 11. En cas d’absence, maladie ou incapacité temporaire, le Prince aura la faculté de se faire représenter soit par un membre de sa famille jouissant de l’indigénat albanais, soit par un haut fonctionnaire de l’Etat. En cas de minorité ou d’incapacité dépassant un période d’un an, la régence sera exercée par celui des membres mâles de la famille Princière, lequel, ayant atteint la majorité et jouissant de l’indigénat, se trouve être le plus proche à la succession au Trône. En l’absence d’un tel remplaçant, le soin de désigner le 198
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L’A l b an i a opérées en vertu d’instructions données à la Commission de délimitation. Le Vicomte Ishii. — La Décision de ce jour, fixant les frontières de l’Albanie, prévoit qu’une Commission de délimitation de quatre membres, nommés par les Gouvernements de l’Empire britannique, de la France, de l’Italie et du Japon, sera chargée de tracer sur place la ligne frontière Nord et Nord-Est de l’Albanie. Je ne suis pas en mesure de désigner actuellement un représentant à cette Commission, car je n’ai pas à ma disposition un conseiller technique expert des affaires albanaises, qu’il soit possible d’envoyer en mission. D’autre parte, en rai-6on de la distance qui nous sépare du Japon, la venue d’une personnalité désignée par le Gouvernement de Tokio nécessiterait un assez long délai. Aussi, désireux de ne pas retarder la date à laquelle la Commission de délimitation des frontières albanaises pourra commencer ses travaux, dont l’urgence a été unanimement reconnue, je déclare, au nom du Gouvernement japonais, que le Japon renonce à s’y faire représenter et qu’il acceptera toutes les décisions qui seront prises par ladite Commission. VIII. — Décision prise le 9 novembre 1921 par les Gouvernements de VEmpire britannique, de la France, de l’Italie et du Japon au sujet des frais de délimitation de l’Albanie. [v. testo a pag. 132] 278
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L’Albani a conservare la sua nazionalità ed il suo spirito di libertà e di indipendenza. Dopo quattro secoli di dominio straniero, appena appena richiamata all’indipendenza e mentre si dibatteva nelle difficoltà inerenti al rinascimento dei popoli, fu sorpresa dalla guerra mondiale, e benché neutrale, fu violata dai belligeranti e conobbe tutti gli orrori dell’invasione. Essa facilitò l’esodo delle truppe serbe, insorse contro le truppe austriache facilitando l’avanzata delle truppe dell’Intesa, e contribuì poi, come potè, alla causa della libertà. Un’equa soluzione dei problemi territoriali della penisola balcanica non può aversi ove ogni Stato non inglobi nei suoi confini le regioni in cui gli elementi della sua razza formano la maggioranza. Prima il Congresso di Berlino e quindi la Conferenza di Londra hanno sanzionato invece la l’on. Sennino dagli Albanesi residenti in Italia (24 luglio 1917); quello della Delegazione albanese ai rappresentanti del popolo d’Italia (3 settembre 1919); quello degli studenti albanesi al 'Presidente della Repubblica degli Stati Uniti (maggio 1920); quello del Comitato albanese di Milano ai deputati e senatori italiani (dicembre 1920). Un lungo memoriale presentò il 13 giugno 1920 Essad Pascià, facendo anche un computo in denaro del costo della sua collaborazione all’Intesa (cfr. testo in Frangulis, Mémoire sur VAlbanie et l’Épire da Nord, Athènes, 1921, pag. 27 segg.). 64
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1939
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L’Albania bation des comptes d’un exercice clos, en tenant compte des arrangements internationaux qui pourraient intervenir; 5° les lois sur les octrois; 0° les traités de commerce et les conventions d’ordre économique; 7° les concessions engageant les ressources de l’Etat; 8° la subdivision admistrative. Toutes les décisions prises par ¡’Assemblée Nationale en matière législative doivent
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Page 281
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1939
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Documenti de l’Albanie, a pris acte « du fait qui l’État ser-be-croate-slovène et la Grèce ont reconnu les Principales Puissances alliées et associées comme étant l’organe compétent pour statuer sur les frontières de l’Albanie » et « recommande à l’Albanie d’accepter d’ores et déjà la décision des Principales Puissances alliées et associées ». La Conférence des Ambassadeurs ne voit, d’ailleurs, dans cette Resolution qu’un renouvellement de l’engagement déjà pris par le Gouvernement grec, lorsqu’il a apposé sa signature sur les Traités de Saint-Germain, de Neuilly et de Trianon. J’ai l’honneur, au nom de la Conférence des Ambassadeurs, de porter ci-joint à votre connaissance la Décision en date de ce jour, par laquelle l’Empire britannique, la France, l’Italie et le Japon ont fixé, en vertu de leurs pouvoirs, les .frontières de l’Albanie. Veuillez agréer, Monsieur le Chargé d’Affaires, etc. J. Cambon. IV. — Lettre adressée le 9 novembre 1921 par M. Jules Cambon, Président de la Conférence des Ambassadeurs, à Sir Eric Drummond, Secrétaire général de la Société des Nations à Genève. Sir Eric Drummond, K. C. B., etc., Secrétaire général de la Société des Nations, Genève. Monsieur le Secrétaire général, La Résolution votée à l’unanimité, le 3 octobre 1921, par l’Assemblée de la Société des Nations à Genève, avec le vote conforme du Représentant de l’Albanie, a pris acte « du fait que l’État ser-be-croate-slovène et la Grèce ont reconnu les Principales Puissances alliées et associées comme étant l’organe compétent pour statuer sur les frontières de l’Albanie » et « recommande à l’Albanie d’accepter d’ores et déjà la décision des Principales Puissances alliées et associées ». 275
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