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1939
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Capitolo X LE ASPIRAZIONI ITALIANE Il punto di vista italiano era che l’Albania dovesse essere indipendente nei confini del 1913, e che Valona dovesse essere attribuita in sovranità all’Italia, siccome punto strategico indispensabile per la difesa del basso Adriatico. Tale punto di vista fu energicamente sostenuto nella Commissione presieduta da Cambon, contro il punto di vista franco-inglese
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1939
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del 1918, pag. 200-203) e su quello eseguito nel 1918 dall’Austria nella zona da essa occupata (cfr. Orerhummeh, Vorläufige Mitteilung über die erste Volkszählung in Albanien, in Mitteil. Akad. der Wissensch, zu Wien del 1924, pag. 61-68) l’Alma-già (Un computo approssimativo della popolazione dell’Albania in Riv. geog, ital. del 1921, pag.122-125) calcola la popolazione albanese negli anni 1917
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1939
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L’intervento della S. d. N. In favore dell’Albania intervenivano quindi contemporaneamente la Società delle Nazioni e la Conferenza degli ambascia-tori, agendo distintamente, ma coordinata-mente, allo scopo di garantirne l’indipendenza e l’integrità. Nè, con tali decisioni, finì l’opera loro. Le vicende interne dell’Albania, determinate da una faticosa e profonda crisi di assestamento, resero
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L’ Alba n i a chiamò l’attenzione del Consiglio sulla necessità di affrettare la partenza della Commissione. Il fi ottobre il Consiglio della Lega delle Nazioni approvò la nomina della Commissione stessa, la quale però non doveva cominciare i suoi lavori se non dopo la decisione delle principali Potenze, circa i confini albanesi, ritenendo che essa dovesse trovarsi in Albania
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1940
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80 Mark-Nika tutti di Shoshi e Pai-Mirashi col suo fratello di Lotai. Nulla di valoroso operarono costoro: solo fuggire da monte in monte, da caverna in caverna quasi per due anni. Il sottoprefetto dei Duka-gini fece il possibile per persuaderli a consegnarsi. La Jugoslavia coi rivoluzionari che stavano fuori dei confini dell’Albania, li ingannava asserendo che sarebbe prossima una azione
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ALBANIA avranno un significato e una funzione molto al di sopra della gara delle competizioni che hanno straziato il paese dal 1912 in poi e che erano semplicemente il retaggio più triste lasciato dalla dominazione ottomana. 3. - Ma — si chiederà — è possibile fare dell’albanese un popolo civile e moderno, degno di stare a fianco di quello italiano? Lo hanno recisamente negato ben prima d’oggi
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1939
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ALBANIA non è stato necessario ricorrere alla superiorità dei mezzi. E’ bastato lo slancio eroico dei nostri uomini. Ai caduti che hanno offerto le giovani vite per la liberazione dell’Albania rivolgiamo un pensiero commosso e questo pensiero è condiviso appieno dall’intero popolo albanese che attendeva, come ha provato, i nostri soldati con cuore fraterno e con sicura fede nella loro missione
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1939
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Questa nota non ha la pretesa di essere perfetta nè completa, ma, come saggio di bibliografia suH'Albania, vuole soltanto tornare utile a chi intendesse approfondire l’argomento. Per economia di spazio non sono indicati gli articoli di opere generali, enciclopedie e annuari. Adriacus: Da Trieste a Valona: il problema adriatico e i diritti dell’Italia, Milano, 1919. Albania, in « Bollettino
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1939
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ALBANIA sepolcrale del Capitano dell’Arengo del duca Francesco I Sforza, « Alexio de la Tarcheta de Albania », che « d’Albania vinuto piccoletto » (come dice l’iscrizione) fu educato in Italia, seguì le imprese militari che portarono il cotignolese al ducato di Milano e ivi morì il 13 agosto 1480. D'altri albanesi al servizio degli Sforza è ricordo nei registri del tempo nell’Archi-vio
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1939
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quelli di tutto il Levante riecheggiavano tutti i dialetti delle città costiere pugliesi, la Soc. Puglia di gloriosa memoria, sorta con capitali baresi è sorretta con audacia barese, controbattette negli anni che il Carducci definì di minorità nazionale, qualsiasi influenza straniera in Albania. Or dunque quando V Albania nel nome del Re Imperatore si è congiunta per sempre all’ Italia madre
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1903
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H4 sentire un’ altra Biserta a Valona e a Durazzo. » E ricorda che P Austria fa in Albania una propaganda intensissima che si risolve nei distretti cattolici, in una vera e propria sovranità religiosa, mentre in quelli non cattolici, adattando i mezzi all’ ambiente, fa una politica mussulmana raccogliendo negli uni e negli altri frutti rispondenti alla sua mirabile operosità. Ora, è naturale
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1914
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dell'altro. Non lo seppe o non volle saperlo. Le idee del defunto ministro degli esteri intorno a una collaborazione austro-italiana in Albania sono note: le lettere che egli nel 1902 scriveva dall’Albania al Giornale d’Italia parlano chiaro, e la sua politica albanese non fu che l’attuazione pratica dei disegni teoretici allora formulati. Il principe Wied venne in Albania, preceduto da una corte di ingegneri
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1914
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che il ministro di San Giuliano aveva tracciato nelle sue lettere dall’Albania e non avvedendoci che noi e l’Austria avevamo in Albania due interessi antagonistici : noi di farla esistere come Stato indipendente, l'Austria di occuparla o di farla divenire uno Stato suo vassallo - siamo riusciti a compromettere gravemente il nostro avvenire non solo in Albania ma in tutti i Balcani
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1901
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— 22 — fiume appartenente all’Albania etnografica fino a Koprülü. Da un’espansione del Lim, in quel tratto del suo corso superiore che appartiene all’Albania, è formato il piccolo lago di Piava, lungo circa 7 chilometri, largo 3, a 810 metri sul livello del mare. Troppo rapidi e poco profondi e facili a disseccarsi nell’estate, i fiumi dell’Albania non sono adatti alla navigazione, eccettuandone
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1901
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— 15 — continuazione del fiume Moraccia, che forma il lago di Scutari entrando in esso dalla parte del Montenegro. Dal villaggio di San Giorgio sino al mare la Bojana segue il confine politico tra il Montenegro e la Turchia. Affluente di destra della Moraccia è il Zeni o Sem (in lingua serba Cijevna), che oggi appartiene nel suo corso superiore alla Albania e nell'inferiore al Montenegro
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1902
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312 L'Albania e l’opera di G. De Rada vi. Nè l’Italia ha e deve affacciar pretese sull’Albania. Giornali parigini quando comparve il Fiàmuri insinuavano che ella aspirasse all’ Albania e che a questo scopo recondito avesse fondato un giornale nelle colonnie albanesi di Calabria. Ma il De Rada ribatte le calunnie galliche, ammonendo che egli non seppe mai delle ambizioni d’Italia
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1902
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380 L’Albania e l'opera di G. De Rada granitica vetta dell’Acrocerauno selvoso, cui, reso sacro dalla fatidica persona, rispetteranno pavide anche le classiche folgori. Sul piedistallo marmoreo si erigerà questa figura di tempra antica, sotto i piè le spezzate catene della patria, nella destra la bandiera d’Albania con l’Aquila bianca dall’ali aperte, nella sinistra i suoi volumi, sulla base
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1902
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336 L'Albania e l'opera di G. De Rada ne’ loro cuori l’assioma che le arti dell’Austria tendono al suo annichilamento : affermare, in una prossima occasione la propria personalità nazionale contro la Turchia e dinanzi l’Europa. Solo cosi l’Albania sarà redenta. Costituita a nazione libera, le sue relazioni con gli stati civili la spoglierebbero di quella rudezza, che non è ultima causa
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1929
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di grande prestigio e di forte influenza per il loro patriottismo e per la sicura fedeltà verso il nuovo regime. L’Albania in tal modo si incammina verso un sicuro progresso, basato su di un sempre più saldo spirito nazionale e patriottico delle sue popolazioni, ed è agevolata dalla sincera collaborazione del nostro Paese che ha qui inviati, con spirito di vera amicizia, attivi e competenti
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1914
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di azzardare oggi un giudizio sull’av- L’Albania, venire deH’Albania? Le condizioni dell’Albania sono state sempre molto confuse, il carattere delle sue popolazioni si è mostrato sempre tale da giustificare i timori che si nutrono sulla scarsa maturità politica e sulla poca loro attitudine a formare un organismo di stato indipendente. L’Albania fu creata come punto momentaneo di equilibrio negativo
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