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853 MDXXVI, lassandoli Rezo e Rubiera, el 200 milia allri volendo farlo suo capitanio a la venula di Sua Maestà a incoronarsi. Et par questi a la prima offerla li dagino orecchie quando Pacordo col Papa non babbi loco ; di la qual cossa il Legalo ha auto a mal. Scrive, il Gran canzelier li ha ditto voi venir in Italia et spera haver licentia, el dice questo acordo è la ruina di Cesare ; et partendosi di la corte esso Gran canzelier, qual è italian di Catinaria, li italiani sono de li staranno mal. Scrive, ha inteso certo, il re Christianissimo voleva al lutto nominar la Signoria nostra in queslo acordo : Ces ire non ha voluto dicendo voler prima danari da lei et acordarsi, nè etiam ha nomina senesi nè luchesi perché etiam da loro voi danari. Scrive, si parla di le noze dii Dolfin in la Ila di madama Leonora qual è in Portogaio. L’Impe-rator vien in Italia a incoronarsi. Scrive, è zonto qui uno novo orator anglico nominalo lo elemosinario dii Re in loco di questi do sono stali, quali fin 6 zorni si partiranno e torneranno in Iugallerra. Dii ditto Orator, date a dì 29. Eri a Madril il Christianissimo re fece le solennità di sposar la sorela di Cesare, et monsignor di Brion è andato in ......a sposar la ditta per nome di Sua Maestà. A di 10 Marzo a Baiona si farà li eontracambii, et il Christianissimo re sarà inlrato in la Franza, e nel primo loco di la Franza ha da ratificar li capitoli e iurarli perchè non sarà più pregion. Don Hugo di Moncada et il Gran maislro vanno con Soa Maestà in Franza. Etiam, vi va il Viceré, il qual passerà poi in Italia et anderà in reame, e il Gran maistro an-derà per restar su la Bergogna per adatar molte cosg di quella provintia. Cesare fino 8 zorni dia andar a Madril ad abrazarsi col re Christianissimo. Le noze di la Imperatrice è diferide, perchè etiam la non si poi partir fin lutto il mese di Porlogalo. Ha inteso, questi voleno da la Signoria 120 milia ducati e li beni di foraussiti ; etiam voleno danari dal Papa dovendo far accordo con lui. Barbon vien in Italia ; ma è pochi danari da expedirlo si presto. Madama la Regente ciede a esso Barbon le raxon P ha nel suo Stado. Il Viceré passerà di Provenza a Zenoa, poi andarà a Napoli. Barbon sarà capitanio e loco-tenente in Milan. Il Christianissimo non volea assentir P accordo per causa di Barbon, dicendo mai li sarà amico; pur ha contentato per liberarsi. Ha inteso Milan sarà di Barbon. 11 Viceré dice gran mai di esso Barbon ; el par Cesare vogli che ’1 legni sul Stado di Milan 600 lanze et 400.0 lauti, e Soa Maestà legni le forteze, e che ’1 dagi 50 milia ducali a Panno a P Arehiduca et 100 milia a Sua Maestà ; sichè si febbraio. 854 potrà dir il Stado di Milan sarà di Cesare. Il Viceré dice, pur che Barbon vaili via di Spagna, una volta poi zonto sarà in Italia sarà quel Dio vorà. Scrive, ha inteso P Imperador voi paxe con Italia. 11 Gran canzelier al lutlo voi partirse de qui ; ma non sa se Cesare li darà licentia ; et esso Gran canzelier li ha ditto che spazerano immediate lelere a li soi oratori con la commission di quanto voleno da la Signoria nostra ; le qual lettere fin zorni do spazerano. Scrive, non ha potuto scriver avanli per non haver potuto mandarle. Questi non hanno voluto alcuni si parlino senza loro licentia per Italia. Bora che Chia-pin viene, scrive per lui. Scrive, ha inteso l'oralor di Ferara di qui ha fato mal oiTìlio contra il Papa, dicendo il trattava di far una liga de Italia con la Franza conira Cesare, e che ’I suo Duca non ha vo-lesto mirar, del che queslo Legato si ha dolcsto di modi lien esso Duca contrarii a la quiete de Italia ; il qual Legato è unito in ogni aclion con esso Orator nostro, e pubi ice lo dice, il Ponlefìce el la Signoria nostra esser una cossa instessa. Scrive, per tulio il mexe la Imperatrice non si poi partir di Portogallo. L’oralor di Milan, eh’è qui, Cesare li dà bone parole del suo Duca ; il qual Orator si lauda molto di la Signoria nostra a beneficio del suo signor Duca. Seri- 569 * ve, Chiapin messo del Legato vien in Dalia ben insinuo di quelle occorenlie tutte. Item, manda li capitoli aulì, zoè il summario, quali sarano qui avanli posti. Del ditto, di 30.......... Fo lecto una lettera di sier Alvise Calbopo- 571') desici di Are, di.....Di certo caso seguilo in una villa ditta.....che ’I conte Borso di Cai- chagnini cavalier la noie in caxa suo fo morto, et toltoli danari et robe P bave, et per la inquisition fata ha sia stato uno Piero di Arzignan con do altri. Per tanto dimanda licentia eie. Fu posto, per li Consieri, possi proclamar, chi acuserà li allri babbi lire 600, et si uno compagno acusi l’altro sia asollo, et haulo la verità possi metterli in bando di terre el lochi, ut in parte, con taia lire 1000 vivo el 600 morto per cadaun di loro. 134, 1, 5. Fu lefo una lettera di sier Bernardin da dia Taiapiera, conte di Sibinico. Di certo caso se-quito di alcuni nominati in le lettere, quali in Pisola dii Morler hanno amazato uno eie. ut in ea. Do- (1) La carta 570 570* è bianca
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il Cara-zolo essendo guarito era venuto per visitar il Serenissimo e la Illustrissima Signoria, ringratiando di la visitatici) fata eie. Il Serenissimo li conspose verba prò verbis, nè altro fu ditto. Di Udene, di sier Agustin da Mula luogo-tenente, di 23.11 surnmario di le qual scriverò più avanti; De cremonese, scritta per uno al proveditor generai Peccaro, data a V Isola, a dì 22, hore due di notte
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Zuan Grecho con parte de li sui cavalli; et, per esser el ponte fievole, se rompete, el romaseno in isola, et li cavalli predicti da l’altra.banda. Et visto el romper del ponte, lui personaliter, con el suo armirajo et altri, con grande latieha drezono al meglio poteno diio ponte; ita che li cavalli cl alcuni bestiami, che haveano pressi, passò. Et si non fusse stalo el romper dii ponte, se haria
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la iuslitia el non da lui che non lo conosceva. Li Boli del Re più del solito stavano ben guardati. È un certo rumor per via di Mesina et altre vie, da 14 galìe nostre esser pasate per Faro, cui dice 15. Da Civitavechia prima harete haulo. Per uno brigantino in 4 zorni hozi venulo da Sardegna, è nova esser a quella isola novissime zonto Sam-branchato con 4 galee et 3 barze ben a ordine ussite di Marseia
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questa matina fo (allo le stride su la piera del Bando. Lassa 11 fioli. Vene in Colegio sier Zuan Francesco Badoer di sier Jacomo, venuto provedilor del Zanle con la nave di Seguri del Zanle, in loco del qual andoe per danari sicr Jacomo Memmo di sier Nicolò, et vestito damaschili cremexin referite di le cose di quela isola, laudato etc. Vene l’oralor di Pranza episcopo di Orangie, dicendo che si risponderia
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al primo partiva per andar per l’isola a far il pratico, che del 1502 in qua non è sta fato; il Sinico voleva farlo lui, et saria dano de la camera perchè l’utilità saria tutta sua. Da Famagosta, di sier Zuan Alvise Na-vaier sindico, di ... . Dcccmbrio. Zerca quelle occorrente de lì, et di soldati quali fanno gran danni, alozano a deserition in caxe. Però voria farli tre habitation in cerio
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, come in quella si contien, ai qual per esserli ruinà alcune caxe per fortificar la terra fu preso darli all’anno da la camera ducati 24, et variano in loco di questi alcune possession, et conseiano si poi dar, eie. Fu posto per li Consieri, Cai di XL et tulli i Savii, concieder al prior di l’Anonciala di Corfù, zoè al monasterio, le possession poste in Alechino sopra P isola di Corfù, con condition relassi li ducati 24
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che sollecitariano a venire, et seppero tanto far che inlrorno in castello, et de lì alcuni zorni lo esercito ditto de la lega venne allogiare a l’Isola, lontan da Roma 7 miglia, et el zorno seguenle se lassorno veder sopra la croce de Montemare, el se venivano avant', come li fu facto intendere por quelli che erano in Roma secretamente, senza dubio havevano certa vittoria, perchè cominzorno lutti a dubitare
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425 diti suoi ; le qual nove io credo siano vere, et cussi le significo a Vostra Sublimità. 274 Sunmario di lettere di sier Hironimo Corner capitanio di Candi'a, date al casal Eli-chiana adì 9 Novembrio 1527, ricevuto adì 29 Decembrio. Come è a quel casal nel deslreeto di la Cania, venuto per exequir li mandati di la Signoria nostra a far P impresa conira questi banditi et deso-bedienti ; et partì adì 20 Oclubrio di Candia. Menò con se il capitanio di le fanlarie et il magnifico mis-sier Andrea Calergi suo barba devotissimo di la Signoria nostra, et 200 zoveni cerniti schiopetieri et archibusieri con stipendio ducati 3 ppr uno ; el 300 de li soi vilani casalioti, optimi arzieri onnduti solum per le spese del viver et per le suole di loro stivali che si consuma in questi monti asperi. Vene a Retimo, dove per exploralori have notitia di mal-factori che haveano abandonato i loro casali et stantie, ocultato le sue robe con proposito redurse a le montagne in questi contorni asperime, saxose el inhabilabile. Unde li fo forzo servirsi de li ha-bitanti di la Sfachia licet non siano in tulio boni persone bellicose, per saper li passi di ditte montagne, per numero 700, conduti al modo de li soi casalioti ; et lui con il resto di le zente andoe a uno casal molto grosso di 250 fuogi et più, situato fra monti in loco fortissimo, habilalo da certi de prole Condi, persone tulle di malissima qualità et pessima fama, parte banditi et condenali per diversi excessi, ma tutti habiluati ne le rapine el vio-lentie, che li casali vicini tutti cridavano vendetta con-tra di loro, et per 15 anni si aferma alcun publico ministro haver haulo ardimento intrar in esso casal ; el li dannificali non haveano ardimento haver ricorso ad alcun magistrato per paura di esser morti da li prediti che erano da 200 et più ; de li quali 80, spaventati di la fama di la sua venuta, li veneno conira cometendosi a la sua misericordia Li parse sotto custodia mandarli a la Ginia. Intrato nel casal el non trovato in esso alcun, deliberò far far la caza per li monti eminenti di esso casal ; el con grandissima fatica et stento in 4 zorni fono presi 8, li quali, per la qualità di soi cicliti et per terror di altri, fece statim morir. Et vedendo la cosa dificile et li bisognava haver più exercito che Xerse in Grecia, per il silo di li monti altissimi, dete voce non era per partirsedel casal se non |j haveva lutti in le mano. Fece publica strida el li chiamoe 420 venisseno a sua descrition ; et ferriti del timor, et cazali da la fame, si sono apresenlati quasi tulli quelli che mancavano, et ogni dì si apresenta qual-cheuno et li manda a la Canìa in custodia. Dapoi si partì dal loco per consequir P impresa contra altri 5 casali, over ville poste in monti a la condilion do Alicamho, et per non perder tempo in quelli monti deliberò chiamarli ut supra, promettendo ne li beni soi non sariano molestati. Et zonto a uno loco propinquo al casal Chieraraea, per timor de la crida che le done el doli sariano andati a fil di spada et lor beni confiscali, si sono apresenlati ; uno di quali sceleralissimo, qual persuadeva li altri a fuzer, fece subito morir; li altri lutti mandoe a la Cania ut supra. Parlilo da Chieramea, vene in questo loco propinquo a Mesca terza villa de diti malfactori, et hozi loro etiam si apresentono, et li mandoe a la Cania. Etiam li abitanti de li altri Ire casali anche loro si sono mandati a dir verano a presentarsi. Perchè zà do zorni ha piovesto, ancor non è comparsi ; venendo li manderà a la Cania, dove andarà a formar processo, et farà quella deliberation elio Dio li ispirerà, ludica al lutto sia di Irazer di Pisola tal pestifere el venenose piante; poiria esser mandasse qualche parie in Cipro o altrove. Queslo casal Alicambo non è feudo ma proprio de li sopra-diti Condi, ut fertur, a’ soi predecessori dato per lo Imperator di Costantinopoli in tempore ilio; et dicono esser nobeli greci. Rrstaria dereliclo. Saria bon ponerlo nel fisco et dar le dote ili altri beni. È boti dilli Condi siano remossi tulli del prefato casal ; tamen ancora non ha formato proposito alcuno. Il signor Dio li inspirerà a far il meio ; el confiscando, saria necessario o vender esso casal a l’incanto, o alitarlo a livello perpetuo; el aspela ordine di queslo di la Signoria nostra. Et sono stà trovati di dili alcuni animali grossi et menuti, li quali si farà vender et meter nel fisco. Scrive la dificullà si ha haulo a questa sterilità menar atorno lanto exercito per quelli aspri loci. Lamia il magnifico relor di Rrtimo et questi feudali; el di la parte soa li verìa confiscando, non voi lucrar un minimo quadrante. Li infrascritti de diverse prole voluntarie, 275 parte presentati et parte retenuti, si trovano alla Cania da esser expediti. Da casal Alicamho .... Num. 166 Da casal Chieramea ... » 115 Da casal Mescita..... >168 MDJSVir, DICEMBRE.
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de rumar schiavi, non è allra speranza de sle cose de qui, salvo che tegno che li ultimi con chi el se vorà romper saremo nui, nè si degnerà di tuor imprese come questa isola, che ’1 reputa frasche. Questo suo ambasador, richiede che i merchadanti veglino passar, che li sarà fata bona compagnia. Altro non se intende che ’1 richieda ; doman l’altro se vestirà et si mandarà via. Di Damiata, Inibiamo
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, 181. Arbe (città ed isola nel Quarnero), 29, 92, 106, 209, 326, 480, 482. Arbech v. Arabkin. Arcè (Arze) (veronese), 24, 30. Arcipelago (Arzipielago<), 340, 639. Arco (Trentino), 136, 467, 495, 490, 500. Argenta (Arzenta) (ferrarese), 605. Are v. Adria. Ariis (Friuli), 406. Armenia, 583. Arquà (padovano), 13. Arta (Albania), 541. Arzenta v. Argenta. Arze v. Arcè. Arzignano (Arzignan) (vicentino
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, 415, 419, 421, 525, 526. Zazara v. Gaza. Zelo (Buon Persico) (Zollo) (lodigiano), 75, 77, 78, 107. Zenoa v. Genova. Zerbi, Zerbin v. Dscherba. Zerines v. Cerines. Zervia v. Cervia. Zesana v. Tomba Zosana. Zevio (Zeveo) (veronese), 326, 364, 515, 643. Zia v. Tzia. Zoldo v. Forni di Zolde. Zuri (Azuri), isola dell’Adriatico di fronte a Sebe-nico, 38. Zurigo (Zurich, eivitas Turrigensis), 144, 145, 403
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de l’isola de Corphù, excepto el Garzoni et Zen che se teneno con me; cossa che me afferi molestia. Nondimeno sequilava el camino principialo per non manchar dii debito mio. Navigando, sentì che la ditta Garzona, che mi era drieto, sbarò una bombarda et caloe vele. Dubitando io de qualche suo sinistro, et vedendo che la Zena era più soto venlo da poterla soccorer, pozai a quella e trovai che ’1 timon
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, v. Emanuel. Maona, società di famiglie genovesi, signora dell’isola di Scio, 153, 623, 624. Marangoni, v. Falegnami. Marcella galea (cioè del sopracomito Marcello), 37, 79, 225, 264, 266, 326, 332, 385, 421, 423, 455, 471, 538, 563. Marcello, cioè moneta coniata sotto il doge Marcello, 39, 40, 160, 253, 258. » casa patrizia di Venezia. » Alessandro, fu ufficiale al Frumento in Rialto, 544. » Alvise
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403 MDXVIIIj MAGGIO. 404 sto ducali r00 c non rimase, untile terminò rilornar in Gypri dove l’ha vadagnà e li voi finir la so vita. Zonse in questo zorno, al tardi, sora porto, una nave, vicn di Cypro, patron sier Bcrtuzi Contarini qu. sier Andrea, la qual partì di Pisola a dì 14 A-pril, et mandò le ledere a la Signoria, qual fono lete da la Signoria e Savii, venuti zoso da Gran Consejo; et a bocha chi le portò referì come le galie di Iìarulo a dì 4 Aprii erano zonle a Saline ; sichè dii Zante in Cypro in pochi zorni è venula, però che a dì 28 Marzo si levò dii Zante dite galie. Di Cypro, aduncha, fo lettere de sier Sebastiani Moro consier, vice luogotenente, et di camer-lengi vice consieri, di primo Aprii. 11 sumario di le qual lettere..... 240 Avisi hauti da le parte de Sorta. In lettere di Cypro de 28 Marzo 1518. Se intende, et se havea inteso per persone parlale da la Liza a dì 21 Marzo, che per altre persone partide da Aleppo a dì 10 ditto haveano haulo, come el Signor turelio era zonto nel dillo loco de Aleppo a di 12 dillo, et non se era partido de lì, come fo dito pervia de Tripoli per letcre de 18 che Pera partido et era lontano de lì una zornala; come se diceva che li ambasadori del Sophì erano apresso el Signor turco, et che se parlava assai de pace fra loro ; la qual pace se judicava era in poter dii Signor turcho volendola ; che il Signor turcho havea lassato el Gazeli, che era mamalucho et signor de Tripoli al tempo del Soldan et si rebellò, signor a Damasco el de luto el paese de Hierusalem et Aman fino a Gazara, con el qual sono restati pochi turchi. In lettere de Cypro de primo Aprii. Se intende quel medemo che è sopra ditto. In lettere di 4 Aprii, di Cypro. Se intendeva, per homeni venuti con uno navi-vilio partido da la Liza de dì ultimo Marzo, come el Signor turco era in Aleppo, nè del suo partir alcuna cosa se rasonava ; et che mollo più del solilo se rasonava de la pace tra il Signor turco et lo signor Sophì; et che seguendo la pace el Signor se ne anderìa de longo a Constantinopoli per esser sora la strada ; et che s’ el Signor turcho continuerà el slar suo in Aleppo, serà evidente segno che la guera tra loro non se habia a continuar per bora, ma Ira-tarse di pace. In lettere de 5 Aprii, de Cypro. Se confirma luto el contenuto de sopra, con questa particularilà de più, ohe Pera slà mandati li animali del exercito del Signor turcho, zoè mulli e gambelli, al pascolo, clic è segno di voler dimorar de li qualche zorni. El qual aviso se ha per lettere da Tripoli de 20 de Marzo. Por lettore habude da Damasco, date a dì 27 Marzo 1518. Se intende come havevano adviso da quelli da Aleppo, che el Signor lurco et suo campo dovea dimorar de lì 30 in 40 zorni et poi luor la expedition contra cl Sophì, el interim che in Aleppo se faceva grande preparalione. Por lettore da Tripoli de Sorta di 18 Marzo, se intende: eh’el Signor lurco andò in Aleppo, et subito se partì de lì, et se atrova sopra cl passo de andar in Azimia, over tuor la via verso Constantinopoli. L’ è venuto fama che el se parti da Damasco in pressa, perchè ol suo capitano, che era a le frontiere del Sophì se havea retirato, però esso Signor lurco se havea spento tanto avanti. Beneanes ma-chademo, quale è uno capo de parte de quelli paesi fra Baruto e Damasco, che per avanti era fuzito, sentita la parlila dii Signor lurco da Damasco, era ritornato. In lettere di 30 marzo pur de Tripoli ut su-pra se intende: come alora era venuta fama de pra-fielia de acordo tra el Signor turco et el signor Sophì, el che questa fama era uscita da propri turchi. Item, che Beneanes, prefato capitano de parte, slava pur a la piana do Boersi, che è tra Baruto e Damasco, et niuno fino alora non li dava fastidio, in modo lui rompeva la strada et amazava quanti turchi li andava per mano. Se divulgava che alcuni altri machademi, pur capi di parte sui, c muli, se metevano in ordine per opponerli; il che se judicava saria facile con el favor del Signor turco, et cussi se anderia destruzendo machademi, et questo medemo sarìa de arabi, non havendo cl Signor turcho qualche conlruslo del signor Sophì. 240’
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1969
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el faclor di domina Fiorenza Barbaro, perchè esso Duca da una banda diceva non se impazava, da l’altra retene chi quella isola governava, qual depose esso Duca averlo posto de li, el per nome suo scodeva. È bon proveder a queste cosse, aziò a quelli poveri lochi mal non capili un qualche giorno. Etiam li danari dido Duca dia dar a quelli da cha’ Pixani, justa le lettere di la Signoria commesse al prefato
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1969
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209 SIDXVI, MAGGIO. 210 Sier Andrea Foscarini, fo al luogo di procurator, qu. sier Bernardo, ducati 1000 e il don...... 702.445 Un Auditor vechio. Sier Gonstanlin da Molili, che fo in tulli li asedii di Padoa con homeni 4, qu. sier Nicolò........ 402.649 Sier Carlo Zen, fo camerlengo ecastelan in Arbe, qu. sier Bachalurio el cava-lier, ducali 200 e dona il don . . 475.576 f Sier Francesco Querini, fo signor di note, qu. sier Zuane, ducati 100 . 612.447 Sier Zuan Dolfìn, fo a la Ternaria vechia, di sier Lorenzo, ducali 200 e il don, dona etiam ducati 50..... 567.489 Uno Consolo di merchadanli. f Sier Lunardo Dolfìn, fo al fermento, qu. sier Vetor, ducali 200 e il don, etiam ducali 50 dona..... 725.370 Sier Francesco Grimani, fo XL zivil, qu. sier Nicolò........ 633.460 Sier Zuan Alvise Dolfìn, fo cao di XL, qu. sier Andrea....... 609.483 Sier Francesco Pasqualigo di sier Marco, da Santa Marina, ducati 200 e il don, e dona 50....... 407.629 Uno Sopraconsolo. Sier Vicenzo Zorzi, fo avochato gran-do, qu. sier Antonio, ducali 150 e il don, dona 50....... 566.466 t Sier Marco Malipiero, fo XL zivil, qu. sier Polo ducati 100 e il don, et dona 50 imprestò sier Jacomo so’ fradeilo per avanti...... 600.438 Sier Julio Donado, fo in la taola de l’in-trada, de sier Tornado, impresta ducali 300 et dona il don .... 409.624 Sier Andrea Minio, fo cao di XL, di sier Lorenzo, ducati 200 .... 544.496 Do oficiali a la Ternaria nuova. Sier Bortolo Contarmi di sier Polo, qu. sier Bortolo........ 543.457 Sier Zuan Alvise Pisani di sier Zuan Francesco........ 508.498 / Diariì di M. Sanuto. — Tom. XXII. f Sier Polo Querini, fo al fermento a San Marco, di sier Zuane. . . . 602.422 t Sier Hironimo Zen qu. sier Bacalano el cavalier, presta ducati 100 . . 634.369 Cinque dii Consejo di XL zivil. Sier Lunardo Dolfìn, fo al formento in Rialto, qu. sier Vetor . . . 395.648 f Sier Zuan Francesco da Leze, fo a la zecha di l’arzenlo, qu. sier Jacomo, dopio, ducati 300 . . . 644.452 Sier Bironimo Arimondo, fo savio ai ordeni, di sier Fanlin, ducati 200 e il don....... 575.510 Sier Zuan Batista Memo, fo camerlengo e canzelier in Antivari, qu. sier Andrea, ducali 200 e il don. 578.514 Non. Sier Lunardo da Molin, è a la taola de l’inlrada, qu. sier Nicolò........ Non. Sier Francesco Mocenigo, qu. sier 124* Lunardo, di sier Thomà procurator ............... Sier Bortolo Bembo, el zudexe de forestier, qu. sier Jacomo, presta ducali 50 e il don, e dona 100 . 624.468 f Sier Zuan Alvise Badoer, fo zudexe de forestier, di sier Jacomo, ducati 300 e il don...... 641.448 Sier Francesco Pasqualigo di sier Marco da Santa Marina, dona ducati 100 ........ 422.673 f Sier Zuan Tiepolo, fo savio a’ ordeni, di sier Hironimo cavalier, ducali 150 et dona 50 ...... 686.416 Sier Matio Soranzo, fo patron a l’armamento, qu. sier Zaccaria, dona ducali 100 ....... 551.544 Sier Francesco Coppo, fo al formenlo a San Marco, qu. sier Marco, ducali 150, dona 50 e il don . . 635.464 Sier Jacomo da Canal, fo signor di note, di sier Alvise, ducati 200 e il don......... 627.456 Sier Vicenzo di Garzoni, fo a la ternaria vechia, qu. sier Alvise, ducali 200 e il don...... 551.541 f Sier Zuan Pixani, fo podestà a Tor-zelo, qu. sier Nicolò, ducati 150 e il don, dona 50 etiam . . . 687.411 Sier Michiel Trivixan, fo savio ai or- li
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. » Bernardo, de’ Pregadi, qu. Leonardo, 511, 675. » Bernardo (di) fratelli, 511. » Cristoforo, fu podestà a Padova, savio del Consiglio, della Giunta, qu. Lorenzo, 65, 80, 170, 220, 227, 237, 522, 593, 653, 666. » Francesco, fu alla Zecca dell'argento, qu. Fantino, 222, 331, 572, 575, 647. » Gabriele, cavaliere, fu de’ Pregadi, qu. Antonio 7, 199, 337, 405, 512, 668. » Gasparo, podestà a Isola
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1969
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, 338. Prelati varii a Roma, 310. Premarin, casa patrizia di Venezia. » famiglia, signora dell’ isola di Tzia, 307. » Alessandro, 307. » Filippa, monaca a Sant’Ariano, di Rinuc-cio, 286, 432. » Giovanni, fu dei XL, qu. Andrea da ss. Apostoli, 543, 566. Prenner Giorgio, ufficiale del vescovato di Vienna, 669. Prete francese N. N. a Roma, 204. Preti delle chiese di Roma, 309, 310. Prigionieri di guerra
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Title
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Page 196
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Date
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1969
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con l’armada e andar a luor Rhodi, perchè non gli par poter lenir la Soria et lo Egypto si non expugna il Sophì el babbi l’isola di Rhodi eie. 4 Advisi di nuove avute da Constantinopoli, 1518. Per lelere da Conslanlinopoli date a 24 Fevrer, se intende el signor Sophì, siccome se havea inleso per avanti, era polente, et havea da 40 mila persone, et che quelle zenle sue, che se disseno andar conira el miriacur
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