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dal re Ch risii a n issi mo, passa in Datis, poi in Prussia, per andar a li servici del re Zuane. De qui il parlamento s’è levato vènere proximo passalo, poi Ira giorni 15 se redurà de novo. Hanno terminalo-, ma non ancora publi-cato che ciascuno di l’isola di qual conditione si sia ogniuno pagi a questa Maestà di 15 1’ uno per il valor de tulli mobili et stabili suoi, et che per l’avenir 1’entrata di ciascun
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635 MDXXXIJ, Ll'GUO. 636 dire all! 27 dii preterito a Cao Sellilo esser fuzilo, e dize che ditta armata se partì alli 10 di zugno e ussite di) stretto di Gallpoli vele numero 130 di le qual sono galie DO et fuslc 40, e primo andete a li castelli e tolseno pan, poi andono a Tenedo et poi a Melhelin al porlo Sigi et lolseno aqua donde li fuzlte molli homini. Da poi l’andoe a Syo, dove lo ben vista la dilla armada et apresenlalo dillo ca-pitailio che lì siete zorni 6. Partitosi da Syo andò al Pasara, da poi a Negroponte et cao Schylo. Dimandalo se le galie sono tulle in ordine di artellarie et de homeni, disse cadauna galia hanno una boni -barda grossa a prova el due altre mezane el dui lalconeli a prova di bronzo, el poi da 1’ alboro a poppe noia corsia doi all ri falconeli, da le bande altri pezi di fero, ma di zurme è mal in ordine zoè ho-ineni non pratici, el hanno assai chrisliani per cadauna galia, el da P alboro a prova sono chrisliani el foi'zo grechi, el de essi chrisliani parte vi sono per forza el parte per volunlà ; il forzo de li officiali sono chrisliani, non sanno aiutarsi al vogar. Domandalo come erano fornite de pan, dice benissimo. Dimandalo donde andava dilla armada disse a Modon et che poi invernerà alla Valona. Dimandato se sopra esse galìe ne fa de bisogno altre galie disse di no. Dimandalo si sono altre nave, gaiioni overo schierazi con munitione et se a Con-slantinopoli altra armala si preparava disse di no. Item, manda la depositione de dui homeni esaminati per lui provedilor. Scrive voler mandar le do galìe palmate al Carissimo zeneral con le presente lettere, una da Candia che palmava al meglio si potrà et vederà de inviar diman et ¿atti quella a Corfiì. Di le tre galìe mandai in Golfo per acompagnar alcuni navilii de fermenti per Corphù non ho altro, salvo che za zorni 8 le erano a Patras et aspclava tra schierazi con zerca 4000 stara di fermento che cargavauo per Corfù. Ho inviato uno homo a posla a Modon per veder oculatamente ditta armata, el qual aspello passalo diman per meglio intender le sue forze et andamenti, mi relegnirò 3 galie apresso la mia per intender da poi el partir di Modon il camiti farà dilla armata, per poler di lempo in tempo lenir avisalo il clarissimo zeneral. Questa notte mi leverò el adderò al cavo di questa ixola da levante el li starò «oculato con bona guardia, intendendomi dii (ulto con questo provedilor per lino clic dal zeneral altro mi sarà imposto. A di 6 Litio 1532 in galia al Zante. Nicolò Papadalo mercadaiile, conslituido alla presenlia del clarissimo provedilor di P armada, disse questa mattina essersi partilo da Guastivi villa apresso Chiarenza, et liaver inteso da Chorinicbi el Nicolò Cenavi come a Modon erano gionte 15 vele, el che il resto di Pannata era al Brazo di Maina, la quale doveva venir a Modon, et referisse haver inteso da li soprascrilli che’l sanzaco di Ne-groponle deve venir a Chiarenza per montar su l’armata,chi diceva con 7 milia persone chi con 6000 chi con 9000, el che l’armala doveva prima venir a Modon el poi a Chiarenza a levar dilli homeni, et che a Chiarenza aparechiavano vilualie per il ditto campo, el che domane se expetava dille gente, el disse ancora haver inleso che’l Signor era cavalcato alla volta de Italia verso il Friul, ha inleso questo da li soprascrilli homeni del paese el da uno lurco. Non altro. A dì 7 ditto. Mesier Zuan Balista Mezanello patron di uno bregantino di la Religion, coslituido davanti el clarissimo provedilor di P armala, referisse haversi ritrovato in Andre et haver vista l’armata tur-chesca a Carisio, la quale già 13 giorni se parlile da Caristo che fu alli 24 dii passalo, il quale patron ha seguitato ditta armada fino a Sapienlia, la quale a di 4 dii presente parie di essa entrò nel canal de Modon el il resto seguitava. Referisse haver visto vele numero 70 tutte di uno (aio, che pensa esser galie el fuste grosse ninnerò 21. Disse haver parlato con uno homo che era fugilo di una galia di Cuzaf, et haverli dimandato come ditta armala fosse fornita di scapoli, li rispose sopra esse galìe trovarsi pochi scapoli, ma se diceva che doveano su la Morea levar bon numero de scapoli sopra essa armata, el dice non saper che altra armata vengi oltra la soprascrita. Disse che tutte le fuste erano con essa armata, el in Arzipielago non è rimasto altro che doi breganliui. Altro disse non saper. Copia di una lettera di Jacomo Seguro del Zante, a dì 7 Luio, scrita a sier Antonio da Mula fo provcditor de lì. Relation di uno ciprioto fugilo di Pannala lur-chesca et venuto a Napoli di Romania die Borni- 251*
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1 1 '»'J INDICE DEI NOMI DI Mang-atello Pietro, prete, miestro del coro di san Marco in Venezia, 140. Mangiavlni Domenico (Magnavin), contestabile al servizio dei veneziani, 280, 656, 719. Mantova (di) duca, cardinale, oratori, ete., v. Gonzaga. Maona di Scio, società di famiglie genovesi signora dell’ isola di Scio, 375. Maphei, v. MatTei. Maramaldo (Maraman) Fabrizio, capitano
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in ditto loco di Antibo le altre galee di Franza. Le 6 galere del signor Andrea Doria erano a la isola di Santa Malgarila aspettando tuttavia quella che da Barzelona ha da venire con li dinari. Se diceva che le 27 navi de Barbarossa erano a le isole di Heres, ma per uno Liulo venuto di Marselia, et partito a li 15, non se intendeva che cose fusse. Parlile beri malina et non mollo per tempo ditto Andrea
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779 munilione, et (lenirò esservi (hi 50 utile cotnba-311* (enti con li lerazani. Quelli de Prespurch, la dove el Danubio se parte et fa l’isola de Cuinaro, hanno fiehato soto aqua una grandissima quantità di grossissimi pali et poi hanno tirato una fortissima calcia da una et l’altra banda dii dito fiume et fato do bastioni per intertenir più che potrano l’armata de l’inimico. Di Cesare
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Zanle et di Jacomo Se-guro; el referisse il Genoese lurziman che 15 fu-ste de corsari dieno andar in Puia a dannizar. Penso faranno la volta di fuora de l’isola di Corfù, et il galion armalo che di ordinario stà in quelle aque non voria se imbalesse io ditte fusle. Unde per fugir questo li ho mandato una galia a dirli si lievi e vadi in le aque dii Zante et se nutrichi de li via fino haverà
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se mandano genti a la via de Hongaria, se crede che a questa hora quele frontiere de Strigonia, Posonia e l’isola de Visgrado, che sono quelli lochi che in Hongaria pensano de difendere, siano al tutto provedute, perchè oltra il continuo presidio che ivi s’è tenuto hanno deputati 15 milia bohemi a la defensione de quelli lochi. In Vienna tuttavia se manda gente et si pensa de ponervi dentro 10 milia fanti
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, v. Belgrado. Andernopoli, v. Adrianopoli. Andro (Andre, Andria) isola dell’Arcipelago, 297, 539, 636, 638. Angers (Angiert) (Francia), 1000. Angiò, v. Anjou. Anglia, v. Inghilterra. Angusta, v. Augusta. Anjou (Angiò) (di) ducato (Francia), 973, 1000. 67
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. Vi sia noto, illustrissima Signoria de Veniliani, quando ab inilio venetiani lolseno San Marco de Alexandria, lo messeno in un maran, quale venendo se alrovò con un gran caligo sopra li Strivali et vene a investirli, et cridò il provier : lerra. El con miracolo San Marco levatosi sensibilmente tene el limon et investì la isola, quale partita in do parie, la nave passò, et sorse stagando lì cinque giorni
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, excepto li Savii ai Ordeni, messeno darli provision in vita soa a la Camera di Vizenza ducati 8 per paga a page 8 a Panno, ut in parte. Fu presa. Ballolà do volte, ave prima : 127, 16, 130, poi 167, 27, 13. Fu posto, per li Consieri, vertendo differeulia de P isola di Pario Ira madama Cecilia consorte di sier Bernardo Sagredo, sier Zuan Francesco Venier qu. sier Lorenzo, et una fiola qu. sier Marco
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295 MDX.XXH, MAGGIO. 296 quanto. Et dice quando lui Cardinal ge dete il volo, disse il bon fin de la Signoria, unde lerminò risponderli laudava mollo 1’ offerta di Sua Maestà, ma che non era tanto gran forze quelle del Turco per adesso. Et disse poi, succedendo le triegue col Turco per uno anno, Cesare verrà in Italia, è bon fazi resolution avanti partisse che ordine lasasse de qui in Italia. Et disse saria bon tra il papa et la Signoria vi fusse un bon amor e saria di gran re-putatione, et cussi tra Cesare e il re Cristianissimo vi fusse confidentia. Nella materia anglica havendo 114* referto in concistorio per nome del reverendo domino auditor di Rota Capizichi, fo termina che per li avocati di una parte et di l’altra fosseno informati li reverendissimi cardinali, poi quelli dariano i soi voli sopra l’articolo se’l excusalor dia esser admesso del re overo non. Item, per li ducati 80 milia dimandati a le congregatoli è stà dà il cargo a quattro cardinali Monle, la Valle, Sanliquattro et Cesi, et hanno questi fatto dir a li procuratori Certosini, Santa Justina, Canonici regular, Camaldu-lensi, Monle Olivetto e San Salvador, che mandino di qui mandato sufficiente, che in termine di uno mexe sia zonto, di poter obbligar le congregation per il pontefice a quella summa limilata. Sono lettere di 13 da Ralisbona dii Legato nel Pontefice che P imperalor li havia ditto era per expedir presto quella dieta et venir in Italia per passar in Spagna. Et che li do electori andati a la dieia di luterani havevano poca speranza di resolution. Il reverendissimo Osrna ha lettere di Spagna, di 21 aprii dal Cardinal di San Jacomo in Composlella. Tutto de li passa bene et in quiete ; et esser stà ri-tornà il carico di le galle a don Alvaro Burgan, il qual cargo voleano dar a don Marlin di Cordova viceré di Navara, qual lo voleva tuor con minor premio di l’altro, et che era stà ben fortificato..... et postoli bona guardia. Sono avisi di Sardegna che tre fuste al mar, quando seguì il naufragio di le galle et fuste del Zudeo, corsero in quelle bande, nulla si sa se sono salve o perse, ma di cristiani et turchi salvati fino a li 27 di marzo. Barbarossa corsaro era al loco suo de Argires in Barbaria. Sono lettere di 13 di domino Andrea Doria, come havia dà principio a lo armar in Genoa. Questi non si contentano del re Cristianissimo, la promotion dì far Cardinal è refredita. È slà fatti alcuni fanti con voce di 3000, a nome di Cesare, per mandarli a le marine di lo Apruzo et Puia. Sono lettere di Palermo di 17, tormenti sono a tari dodese e mezo la salma, et l’annata monslra bona. Di Candia di sier Nicoìò Nani duca et sier Alexandro Contarmi capitanio et Con-seieri, date a dì 27 Aprii, ricevute a dì 29 Maso. Come per altre sue scrisseno del zonzer de li le do galie Justiniana et Grimana con domino Zuan Tiepolo venuto per governar di quelle gente, et il galion con li armizi per armar le 7 galie olirà le 4. Poi a li 25 di questo zonse la nave Leona con li 6 albori et 6 alitene et altro. Scrive, le galie erano in terra averte dal sol, et a conzarle bisogna spender ducati 2000, poi in questo Arsenal non é nè tavole nè ferro, et a voler aprir li gropi mandali per armar ditte galle non voleno fino al zonzer del proveditor Zane ; el di le 4 galie ordinarie do sono armale et è per parlirse. Li soracomili di la Cania et Retimo sono venuti qui con le zurme a tuor le galle, hanno compra, del suo, frumento per far bi-scoti, et hanno prestà ducati 600, li quali questo zugno li scoderanno. Bel ditto redimento, dì 28 Aprii, ricevuto a dì 29 Mazo. Come è zonto de qui uno bre-gantin del duca de Nixia, per le lettere spazassemo per quella via al consolo de Syo per intender de novo, e le lettere fo dale al consolo nostro Tobia, et manda la lettera. Bel duca di Nixia, dì 26 Aprii, al prefato redimento. Come armoe una barca per Syo per portar le lettere al Tobia consolo nostro, e il patron smon-toe 20 mia lontano dal porto, et andò per terra fino a Syo, et dete le lettere in man del prefato consolo, et lede quel rfittor et governadori rete-neno ditto consolo, sichè non potè haver risposta ; ma uno amico scrisse, senza scriver el suo nome, et portò la lettera fuora de Syo, et la dete al patron, sicome ditto patron quel manda narerà. Io Cbispus Ddx Egeopelagi. Item, manda una lettera drizata a Zorzi Co- ] chine, scrive a uno nostro con nove. Hora ho inteso in questo ponto a l’ixola nostra esser tre fuste di corsari turchi, sichè ogni dì semo molestadi, e di le tre parte di questa ixola si è desabitata, pacientia se il proveditor di l’armada fosse in Candia saria bon venisse in qua, p r esser assà fuste grosse, et come galle ogni zorno prendeno anime e navilii, et non se podemo reparar.
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, per il che impuosi a 5 galìe, zoé Conlarina, Ponte, Sanuda, DuoJa et Zena, che passino prima a le Merlere, poi vadino di fora de la isola nel golfo di Santa Maura et al Damala per trovar dille fusto, et non trovando tornino qui a Corfù, et vedi de saper qualche nova de l’armata turchesca. Le galie de sier Zacaria Barbaro el sier Davit Bembo sono a la guarda, hozi è zouto qui sier Nicolò Bernardo, diman manderò
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di boto al porlo, et se ne andò in Barbaria in terra, a l’isola restorno da 400 turchi senza vieluarie, et da Cagliari mandavano a pigliarsi li vasceli, subito se disfecero, et tutta P artelaria è recuperata, che è stata una bona nova. Iddio laudato. Dite nove se hanno in una lelera tenuta fin a li 21, qual dice la perdita de dili vascelli esser verissima. MAGGIO. j£0 Da Rati sbona, di sier Nicolo
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di Alexandria e veni a cao de l’isola di Can-dia, dove il galion capitanio messer Bertuzi Contarmi ne aspetava per accompagnarne fino a Corfù, et di conserva zonzessemo a di ultimo al Zunle, dove ave ledere con il Pregadi che conducessi le specie a Veniexia. A dì 12 partì da Corfù con ditto galion et tre galìe, qual ne accompagnò fin qui in Dromo et poi è andato a la volta di Durazo per certe fuste. Zonto
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allegrandosi di la sopraditta electione el Ignorandolo come re de Romani, el lei stessa lolse le lettere per inviargele, et aria auto a caso si avesse fatto demostralione maiore, etc. Questa provintia di Germania è mollo grande et populosa, ha da settentrione l’Oceano et quasi va tanto a tramontana quanto l’isola de Ingillerra. Da levante il fiume che corre ora per mezzo Cracovia, città del re di Polonia
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. » » di 8. Polo, 449,754. » n di a. Salvatore, 449. » » di s. Severo, 92. » » di s. Tomaso (Toma), 885. » » di s. Zanipolo, v. Giovanni e Paolo. » dogana di mare, 373. » due colonne a s. Marco, 61, 65, 78, 217, 268. » fondaco dei Tedeschi, 160, 161, 162, 909. »- » della farina, 112,594. » fondamenta di cà Tomasini, 243. » fornace Giustinian a s. Gregorio, 711. » ghetto [getto), 511. » isola della Giudecca
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, dottore, cavaliere, oratore della comunità di Bergamo a Venezia, 138. Calergi N. N., capitano nell’ isola di Candia, 404. » Vettore, gentiluomo di Candia, 470. Calis (da) Venerio, faentino, avvocato fiscale a Vene-nezia, 559. Callo v. Chalo. Calze (delle) Bortolo, mercadante, del Consiglio di Verona, 488. » Nicolò, notaro, del Consiglio di Verona, 487. Cambrai (di) lega, 473. Cameracense vescovo
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de la povera mia conserva, la qual, reverenter loquendo, è più presto manchà per fiacheza di navilio che per la massa fortuna, et etiam dirò queslo, non gran valitudine di capi. Sappi Vostra Serenità, io mi partì dal Cao Salamoi) de l’isola di Candia a dì 1!) con el più bel tempo et piasevole che dir se potesse a segno de ponente maistro, el naviehai fina a dì 21, che ogni picolissimo vasello aria poluto
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(di) Giovanni, veronese, 431. Maonesi, cioè della Maona, società di famiglie genovesi signora dell’isola di Scio, 157, 158, 385. Marano (di) commissario e capitano cesareo, 400. Marcella galea (cioè del sopracomito Marcello), 126, 178, 207, 379, 498, 652. Marcello, casa patrizia di Venezia. » Alessandro, era podestà a Marano, di Giovanni, 451, 551. » Alvise, fu podestà a Verona, qu.' Giacomo, 489
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insieme con le galie de Alexandria s’erano parlile di Saragosa; et che per uno temporal s’erano separate, et che quelle di Alexandria erano (ornate in Saragosa; dove io deliberai andar a la volta de Saragosa per far levar dite galie de Alexandria. Et ordinai al capitanio di Barbaria che de lì me aspetasse, e cussi me ne andai. El siando sopra l’isola di Mangisi, mia 247* lonlan circha 6 di Saragosa
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