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Zorzi de l’isola de Bua, che subito vengano de qui. Ave: 154, 11, 19. Nolo. A dì 16 di questo mexe in Colegio fu preso che a requisition dii signor duca di Ur^in, qual voi far far uno breganlin in questa terra, Ve-lor Fausto presti 1’ opera sua, con questo, el si fazi fuora di l’arscnal. Sumario di lettere da Venson di 12 avosto 283') 1531, scritte per Zuan Antonio Michi-sofo a sier Gregorio
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tanto terrore a cadauno che homo credeva il deluvio di Noè fusse ritornato, o che dovesse essere la fine del mondo. Il mare crebbe tanto oribilmente ca-ziato da venti maistrali e ponenti che congiontosi con le aque vive, quale ogni luna cresseno, che integramente coprite P isola de Zelanda e parte delli altri luochi di sopra nominali talmente che quasi lutto lo paese ha patito miserabile e gravissimo danno
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Benedetto (Agnolo), oratore del duca di Mantova a Venezia, 111, 187, 377, 479, 588. Agostini (Agustini) Girolamo, qu. Maffxo, notaro dell’ufficio dell’Avogaria del Comune, 306. Agostino ingegnere, v. Castello (da) Agostino. Agramonte o Agrimonte cardinale, v. Gramont. Aicavachi, capo di stradiotti nell’ isola del Zante, 225. Aiò N. N veneziano, 353, 354. Ajas (Aiax, Azaf) pascià, 28, 253, 265, 347, 396
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a Cales, mia 30 lontana, loco forlissimo, come dirò al ritorno, tenulo custodito grandemente dal serenissimo re di Ingiallerà, che non ha altra forleza che ditto locho et uno altro apresso, è sopra il mare, dove si fa il passaggio a l’isola, e la note medesima, do borre inanti giorno, monlamo sopra un legno non mollo grande e con vento di garbino piacevole et il mar tranquillo in borre 6 passamo
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1970
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627 MDXXX1, SETTEMBRE. 628 per la qual lui domino castellali potesse salva con-scientia devenlr a tal effetto conira di esso; ma, esaminando la origine di queste sue cosse, per quel che tulli dicono el per quanto si vede, il tutto è causato per esser lui domino castellan homo di colora furiosa. Ulterius ho visto che li mandati fallolgli per il magnifico baylo non sono siati appresso di lui de exlimatione nè obedientia debita, inmo eh’ el dillo domino castellali babbi fallo cargar l’arlelaria di sua volgia, el usato la parolle dille di sopra. Si trovano alcuni che dicono haver udito il predillo domino castellan dir: « Ilo haute lettere da Venetia, eh’ el Signor tur-cho vuol armar, e voglio star provisto, maxi-m'amenle essendo vicino qua a turchi », el simi-lia, come nel processo appar. Appresso, havendo ricerchalo il magnifico baylo, per vigor della com-mission per Vostra Serenità datami, a deponer sopra li artichuli alle cosse sopra attinenti per magior loro dilucidatione, sua magnificenza revisòdicendo: « Mi riporto in tutto e per tulio a quello che ho scritto ultimamenle alli Capi del illustrissimo Conseglio di X in tal maleria » ; subiungendo : « Caso che si ha-vesse cosa alcuna ch’el castellan havesse usate con-tra di me, io non richiedo alcuna juslitia ». Diman-320 dato esso magnifico baylo ch’el debia dar la copia de ditte lettere, sua magnificentia me le fece presentar. De man formata per me questa inquisitione, havendomi reduto in Scoglio et citalo presenlial-menle ad diflensa el ditto domino castellan dalle predine opposilioni contra lui formate, prima, in risposta, l’ha confirmalo vero esser che l’habbi posto in ceppi, bastonato et vilanezato li compagni et cosi il contestabile, negando havergli ditto rebbelo, come nel processo et constitulion sua si conlien, allegando sopra ciò cause che, non iustificate per alcuno, non militano; el così etiam affirma haver tenlado et slrappazzado alcune delle sue donne. Circha li inandati fattigli per il magnifico baylo, rispose aflir-raando che non gli parse de obedir solum uno de essi mandati, dicendo, perché l’era contro il dover. Quanto aspetta tnò al cargar de l’artellaria et parole palese per lui domino castellan usale ut supra, el confessa come l’ha falto cargare I’ artelaria senza alcun mandato, cum ordine et saputa dii magnifico baylo, dicendo: « Io le posso far cargar, come castellan, ad mio beneplacito ». Et interpellato esso domino castellan a diversi passi per che causa l’hab-bi fatto cargar dilla artelaria, rispose : « Magnifico proveditor, l’ho fatta cargar per bon rispetto, che ho haulo advisi che la Signoria e ’1 papa (à) facla | crutiala, e luto ’1 mondo armava, Spagna, Franza et il Signor (ureo ». E queste cose come nel constituto suo appar. Interrogato esso domino castellan a che modo P habbi hauto tal advisi, rispose: <c Da questi dìi Scoglio, per via della terra ». Et cosi ha sempre confirmalo, persistendo in questo suo ditto e non altramente; tamen, intese le convenienti ragioni sopra tal verifichatione, trovo la origine de queste preditle parolle di tal advisi non esser venula salvo che da lui proprio domino castellan. Ultra di ciò essendomi stà denonliato, per il predilto contesta-bele conira el castellan, per quel che dopuoi lui conteslabele gli ha consignato le chiavi della forteza P ha aperto le porte, et sii usciti di fuora dii castello alla marina più volte a meza hora de nocte più e inanello, itern querellò che dui fiate P habbi tolto le chiavi dii castello et le guarde a lui conteslabele, poi havendo etiam sopra queste cose richiesto esso domino castellan, Vostra Magnificentia intenderà il resto in Pregadi per le pubblice, rispello che il celere partir della nave ne ha impedito de copiarla tutta. In galla apresso Cao Cottone, atti 3 di avosto 1531. Vostra Magnifìcientia priego che volgia solizillar che mi sia mandatto uno.....per la mia galia per esser resscnlito il mio. Franciscus Pascalico Provisor Classis. Exemplum. Serenissime Princeps et excellentissime domine, domine colendissime. Ali 19 dii preterito scrissi le soprascritte alla Serenilà Vostra a Napoli, dove steli sina a dì 30. Et essendo in procinto di levarmi con queste quatro galee per Arcipelago, hebbi lengua cum un patron di grippo, Zuanne da Napoli, venuto in otto giorni da Snhiros, et mi referite che, dui giorni avanti ei suo partir, due fuste turchesclie de chrisliani forzali si erano partite de ditta isula ; il patron di una, che era di banchi 20, ditto Custfli, l’altra disse esser minor et non saper il nome dii patron. Il qual Zua-ne, pervenuto cum il suo grippo appresso Carisio, insula di Negroponle, havendo sorto, gli fu advisalo da certi albanesi come le predette fuste erano mia do lontane da lui sorte, advertendolo a star oculalo, et disse haver inleso ch’elle hano preso un naviglio de
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1. De l’isola di Conii, ducati vinticinque...... » 25 che è della Signoria nostra, per Bolelini numero 1. De contadi, de ducati 1500 ....... » 1500 ducali vinticinque ..... y> 25 Bolelini numero 1. De una posscssion Boletini numero 1. Do contadi, de in la villa de le Torreselle, terri¬ ducati vinticinque..... » 25 torio visentin, de campi 40 con Boletini numero 1. De contadi, de una casa di muro
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. Sier Marco Trum, fo capitano, a l’isola de la Zefalonia, di stra-tioti, quondam sier Etor . . ‘24.113 f 21. Sier Sigismondo di Canal, fo pagador in Campo, quondam sier Nicolò........1 Iti. 40 18. Sier Bernardo Venier, quondam sier Jacomo, quondam sier Bernardo.......35.118 Non. 20. Sier Antonio Contarini, fo in Fa-sedio di Padoa, quondam sier Zcntil.............. 14. Sier Zuan Mudazo, fo soracomito
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ad sumnium. Et per questo, questa camera ha di spesa da ducati 15 mi-li;!, i quali sono butati al mare per esser manzati da 17 contestabili et da 40 caporali de li 300 fanti che veneno questo marzo qui, et non se ne atrova 100 per la bona compagnia li è stfl facto sono andati ra- menghi per l’isola domandando per lo amor di Dio. In luogo de quelli sono sta tojti homini da la terra cum bisanti tre al mese
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a Cherso, 372. » Girolamo fu Lorenzo, prima uno dei Quaranta, poi savio agli ordini, 869. » Girolamo fu Pietro, capitano a Bergamo, 53, 270, 272, 294, 731, 810. » Leonardo fu Pietro, mercante a Costantinopoli, prigioniero nel Castello di Mar Maggiore, poi riscattato. 181, 243, 244, 431, 511, 518, 615, 645, 669, 819, 859. » Pietro, castellano della Scala (Isola della Scala), 393. Benedetti Paolo
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di Napoli di Romania danni-zava turchi. El dito bregantin è passato per canal di Modon et 0 à visto; e, zonto a Casapo, trovò molte barche di femene e puti passati sopra l’isola, e aspe-. tavano li lhor mariti con li bestiami, perchè era zonto a presso Santi 40 e Butintrò cinque sanzachi con assiti cavalli, che levano danno. Item, questo anno si dice non ussirà arrnada ; poria esser qualche pocho
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, Aradeca (Persia), 86 , 87. Anguillara (1’) (Polesine), 125, 130, 131, 138, 139, 145, 147, 272, 275, 431. Antivari, 273, 466. Apennini, 382. Arabico seno o mare, v. Rosso mare. Aragona, 373. Arbe (isola dell’ Adriatico), 124, 327. Archa (Turchia), 86. Arcipelago, 68, 293, 301, 302, 306. Arco (nel trentino), 245. Arcole (veronese), 260. Ardavil (Ardui!) (provincia di Persia), 222, 223. Ardii, fiume
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311 MDXIV. DICEMBRE. 312 poi mcter balota, che mai si ha visto tanto numero a balotar parte, ni etiam scrutimi. Fu posto, per li Savii dii Consejo e terra ferma, sier Piero Lion, sier Andrea Bolani savii ai ordeni, do galie bastarde over sotil de li sopracomiti elecli per Gran consejo in questa terra, qual vadino in Cipro per conforlo di quella isola. Sier Andrea Lore-dan savio ai ordeni, atento
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da Canal sopracomito, per trovar li malfactori et li banditi che sono poco Imitati fortificali, come se dice, sopra uno monte fortissimo. El provedador non osa mandar sue zente a quel locho, perchè si dubita di paesani di qui. A Liesna è sta preso doi banditi, erano ascosi, et a l’isola di Lissa uè sta presi tre, l’uno di quali è sta acusato da uno suo fìgliol senza aspelar premio alcuno; clic
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. Ipotesi di una creazione artistica autoctona, 149. Ippopotamo, 114. Isola Virginia (Lago di Varese), 137. Isole Cassiteridi, ¡50, 200. Isopata (tomba), 311. Issel A., 88, 117, 119, 167, 200, 287, 303, 325. Italia (età del rame', 248. Italia Meridionale e suoi dolmens, 150. Karo, 267, 310. Keller F., 145. Kesslerloch (presso Schaffhausen), 116. King e Hall, 115. Kulakowski, 196. Lago del Fimon, 277
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) in¬ rame. tegrata con altre fonti (Toscana del Buonsignori ecc.). 45 Isola di Elba...... 1598 o anni seg. (anterio¬ Pittura di E. Danti nella Galleria re al 1600). Vaticana 46 Ducato di Urbino. . . . 1596 (ediz. defin. 1599) a) Fonte inedita comune alla pit- ! tura «Urbini ducatus » del Dan- { ti e al Ducato di Urbino di G. ì B. Vrints (1606) \ b) Pittura « Perusinus ac Tifer- ) nas » di E. Danti. 47
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dalla carta generale del Magini, con molte semplificazioni per i centri abitati ; certo non ha elementi che non siano maginiani (1). Coordinate: Napoli lat. 41° long. 38° 40’. Reggio Cai. lat. 37° 50’ long. 40° 2’. C. S. Maria di Leuca lat. 39° 55' long. 42° 24’; 8°) “ Isola e Regno di Sicilia.... descritta nouamente da Giacomo Cantelli da Vignola su le relationi esattissime del Padre F. Tomaso Fazello
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derivazioni. Per lo Stato della Chiesa, ad es., la carta generale ha parecchi nomi in più della tav. 32 e qualcuno in meno; è anche in complesso più accurata, perchè in essa figurano ad esempio i laghi costieri pontini, eliminati nella tav. 32, mentre viceversa vi sono corretti alcuni errori, p. es. è tolta l’isola Zanara tra Giglio e Giannutri. Per il Napoletano poi la carta generale del 1608 è a scala
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— 63 — cm. 45X34.2); e inoltre l’isola d’Elba (tav. 45), che sarà esaminata più tardi con le altre carte delle isole. Tutte e quattro le tavole sono già annunziate nell’Elenco unito alle edizioni latina e italiana delle Tavole del Primo Mobile (1); inoltre nella edizione italiana (1606) troviamo questo periodo: “Desidero anchora poter ridurre la Toschana in in Tavole più particolari
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per altro riguardo. (3) Un particolare singolare si i che nel bel mezzo del G. di Taranto appare un’ isoletta col nome di M. Sardo. Nella tavola speciale (N. 56, Terra d’Otranto) la maggior parte del golfo è occupata dalla dedica. Questa fantastica isola di M. Sardo si ritrova poi nella carta d’ Italia del Greuter e in altre posteriori. Albagia. 7
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dalla eccellenza dei materiali (3). § 21. Le carte della Corsica e dell’ Elba. — Delle isole pertinenti all’Italia, il Magini ci presenta cinque carte, e cioè una per ciascuna delle tre isole maggiori, una dell’Elba ed una dell’isola d’Ischia. La carta della Corsica (tav. 9, cm. 44.9 X 33.8) deriva da un disegno che il Magini ottenne per mezzo di Orazio Bracelli nel 1597, o prima, come risulta dalla dedica
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