(19,441 - 19,460 of 24,545)
Pages
-
-
Title
-
Page 345
-
Date
-
1969
-
Text
-
8 in X nave grosse, et insino qui ne ha messo a questo effecto 7 nave, zioè le due che sono fate questa estate in questa ribcra, una d’esse de 700 lonel- li, l’altra de 500, et un’ altra nave, che s’è facta in el porto de Portogai, che sarà da 450; et due che sono facte in l’isola de la Mederà, una de 350, una de 230, una che s’ è facta in Setuval, de 1G0 in 170 tonelli; queste nominate
-
-
Title
-
Page 388
-
Date
-
1969
-
Text
-
Mcccccnr, febbrajo. et 200 barili de polvere manda. Item, ha ricevuto la deposition fata a li avogadori per il scrivan di la 336 galia sibinzana presa da’ turchi, et l’à posta a presso il processo che va formando, et non lasserà la cosa inpunita, licei vadi di longo. E sier Zuan Morexini, è a Napoli di Romania ancora, li à manda comandamento vengi a lui. Item, si mandi biscoti, è gran carestia per tutto, et danari. Dii dito, di 28. Pur, che per letere di sier Matio Sofiano, qual è al Dragamesto, driznte a suo zenero, è a Corfù, con F bordine le mostri a lui ze-neral, dice che a dì 17 zorise a la Janina uno olacho di la Porla, con comandamento dii signor a tutti, che non debino far algun danno a li sub;liti di la Signoria, ni che mandino algun navilio fuora per far danno a li navilij nostri. La qual nova esso sier Malia ha ’ulo da sier Nicolò Sofiano, suo parente, qual za molli anni è a la Janina. Et cussi esso zollerai farà lai* simil comandamento domai» di lì, che non sia dannilichato alcun subdilo dii turcho, et cussi scriverà per tutte terre nostre, facendo star perhò advertidi cóli bone guardie etc. Copia di la teiera scrisse Zacaria di Freschi, secretarlo, da Constantinopoli, in materia pacis. Serenissime princeps etc. lo zonse con la gratia de Dio qui a Constantìno-poli a dì 7 di l’instante, et fui ben veduto et hono-ratamente acompagnato a caxa. A dì X da poi disnar andai a visitar i magnifici signori bassa, da cadauno di li qual fui ben visto. Da poi ozi, cussi comandando lo illustrissimo gran signor, io son stailo a far riverentià et basar la mano a sua signoria, la qual me vote con bona faza, et sta per la gratia de Dio ben sana di la persona, et hame dimandato di la salute di vostra excellentia. Da poi, parlado cercha la pace, sua excelentia me disse che 1’ bora contenta di quanto à scripto el magnifico Achmath bassa Charzegogli al magnifico missier Andrea Orili, el sopra quella volleva star, ma che da poi erano se-guidi de li desordeni ; el che sua excelentia. non faria pace, si la serenità vostra non ritornerà el tolto, inferendo di Santa Maura. Or che io debba scriver caldamente a vostra excelentia, da la qual 1’ aspeta la risposta subito subito, et senza alguna indusia, et quanto la vegnirà più presto sarà meglio ; sì che suplico vostra celsitudine non perdi tempo, ma respondi volantissime, et sia corta quella, che questo excelentissimo signor non farà pace, se la non restituirà Santa Maura. Alia non sunt. Grafie etc. Ex Constantinopoli, die XXI decembris 1502. Subscriptio : Humillimus sermlus Zacarias Friscus. La soprascrita ¡etera Iti fata di ordine dii signor turco et rovista per sua signoria. Da Otranto, di sier Fantin Malipiero, go-vernador, di 2. Come à fato comandamento a domino Francesco Chacuri, ol cavalier, sopracomilo, sia preparato. Da Monopoli, di 4. Zercha alcuni inconvenienti di lì, di citadini, fati in danno di la Signoria. Item, non hanno tormento in la terra por do zorni, perhò si conciede qualche tracta. Da novo, francesi vanno ragunandose insieme, et cussi yspani, nel loco di Barleta, dove è il gran capetanio. Item, ori gioii- *■ se lì a Monopoli una fusta di spagnoli, la qual veniva di Barleta, e diceva, 4 galie et 2 barzoti dovea esser doman qui, per andar a Taranta, e per trovar le galie di Prejan, che sono in quelle aque, e per asse-gurar alcune barze, che aspetano di Cicilia, cargo di grani, maxime perchè questa setimana proxima Prejan ha preso uno barzoto di siciliani, con stera l.r>00 fermento, et con futicha scapolò una barza, che liavia stera 5000 tormento, clic andò in Taranto. Et jntisi, da Ravena esser letere a li capi di X. Come quelli rectori haveano retenuti do homeni di Valentino, venuti lì, et con bel modo messi in ro-cha. La nome di qual sarano qui soto scriti ; et subito por li capi di X li fo risposto. Da poi disnar fo colegio. e si reduse il principe. Fa solum 3 consieri et 0 si fono, so non fo dato audientia. A dì 22 fevrer. In colegio, fo gran neve, fo parlato zercha scansar spexe su l’ìsola di Cypri ; et si miorerà a l’anno da ducali zercha 0000, videlicet, redur mancho provisionati. Item , stralioti. Item, abandonar li do castelli di Bafo etc. Da Cremona, di 16. Come era venuto dal podestà uno nontio dii Cardinal di San Zorzi, sta a Pavia, con letere credential, qual le mandò incluse, dicendo esser lì venuto uno homo, è zorni 5 parte di la corte dii re di Franai, con letere di domino Philiberto. Come era venuto uno breve dii papa
-
-
Title
-
Page 276
-
Date
-
1898
-
Text
-
527 MDXX1X, GIUGNO. 528 et datoli due page a li yspani con promission di dar etiam a li italiani, ei haver mandato il colonello di Marco Antonio Galitiano con circa 800 fanti a la volta di Nardo, per impedir quelli il tagliar de li orzi et Tormenti. El dicono etiam ohe si dice ne lo exercito yspano che ’1 prefato marchexe starà lì a Santa Maria de l’isola 25 in 30 zorni, aziò
-
-
Title
-
Page 74
-
Date
-
1898
-
Text
-
per il proveditor Viluri in Puia et 2000 mandar in Provenza a far biseoli per le 20 galle die andar in Ponente. Item, fu preso tuor impresiedo 20 milia ducati su l’isola di Candia, videlicet 10 milia in Candia, 5000 a la Cania et 5000 a Retimo, ubligandoli la restilution da la Camera di danari deputadi a lo armar. Summario di lettere di Roma, mandate al signor marchese di Mantoa, la prima di 20 Marzo 1529
-
-
Title
-
Page 91
-
Date
-
1969
-
Text
-
, qual era stato provedador a Charavazo. In questo mezo se intese, l’armata francese, per fortuna, esser scorsa in l’isola di Candia tra la Suda e la Fraschia e Spinalonga ; la qual armada va versso Rodi a trovar el gran maistro, poi anderà verso Syo o ver Metelin. A dì 26 octubrio. Se intese, a Ravena esser morto sier Antonio Soranzo, podestà et capetanio ; et fo provisto, per il conseio di pregadi, de mandar lì governo
-
-
Title
-
Page 144
-
Date
-
1969
-
Text
-
re di Spagna, qual è ivi su l’isola. A dì 9 mazo. Gionse a Verona domino Acur-sio Maynieri, orator dii re di.Franza, torna iterum a star a Venecia per orator. Fo honorato assai, di bordine di la Signoria ; partì per Vicenza, dove, per la intrata del novo podestà, sier Andrea Trivixan, el cavalier, li fo fato una festa in palazo ; demum
-
-
Title
-
Page 207
-
Date
-
1898
-
Text
-
389 MDXXIX, MAGGIO. 390 a Terra ferma, exccpto sier Zuan Dolfin, voleno che el sia venduto li datii di le hostarie di terra ferma a raxon di 7 per 100, ut in parte. 254* Et sier Zuan Dolfin savio a Terra ferma, vuol la parte di Consieri, di lansar il clero, videlicet 84 milia da tèrra ferma et 16 milia da mar, et la re-stilution si farà la mità col dazio di l’oio el l’altra milà............... Et sier Francesco Contarmi cassier di Collegio messe voler la parte di sierHironimo Loredancon-sier et altri nominadi, et al clero sia dimandi uno impresiedo a lutti volontario, senza tansarli, el queli presteranno siano fatti creditori. Andò primo in renga sier Luca Trun procura-lor, savio dei Conseio, et parlò per la sua opinion. Et li rispose sier Pandolfo Morexini el consier ; et parlò ben. Da poi parlò sier Andrea Trivixan el cavalier, savio del Conseio, qual non voi locar il clero per adesso, ina la opinion" di Savii. El li rispose sier Bernardo Donado provedilor al sai, qual laudò la (ansa al clero. El in questo vene lettere di Pranza, del Ju-stinian orator nostro, per Zuan Vilan, corier nostro, date a Troes, a dì 21 et 23 di questo, venute in zorni 6, le qual fo lecle. Et da Lodi, di sier Gabriel Venier orator, di......Scrive come il corier nostro, vien di Franza, è zonlo li con lettere di somma importanza. 255 Et di la cavalcata del npstro exercilo, che seguile a dì *26, non scrive, perchè tien certo el proveditor zeneral nostro scriva ad plenum. Et scrive zerca l’impresa di Milan, el altre parUcularilà, ut in Ut-teris. . Di Franza, di sier Sébastian Justinian el cavalier, orator nostro, date a (Troes), a dì 22 et 23 di questo. Come a dì 18 zonse Zuan Vilan corier, con lettere di la Signoria nostra e’I Senato in risposta di soe, zerca quello richiedeva la Christia-nissima maestà per il so venir in Italia. El non ha-vendo potuto haver audienlia dal re, perchè l’era fuora ai solili soi piaceri, fino a di 21, è andato da Soa Maestà ; lo Irovò era con il suo conseio et con li oratori di la iiga. Soa Maestà visto venir esso orator nostro si tirò da parte, al qual li comunicoe la conli-nentia di le lettere. Soa Maestà, disse, et si mudò di color, et lo mandò da parte et chiamò quelli del so Conseio. È stato più di un’hora, poi lo chiamò insieme con li altri oratori di la Iiga, comemorando che l’bavia dillo venir in Italia ancora che li fosse slà preso una fia ; el visto la Signoria non li voi dar quello 1’ ha richiesto, era terminato più non venir. Et questo è per il meglio ; tamen per questo non abandoneria lo cose di Italia, et voleva romper in Spagna a T imperador. Però si vedesse l’aiuto li voi dar Italia, con altre parole, ut in litieris. Et Porator di Fiorenza disse, Soa Maestà doveva venir in Italia perchè, non venendo, Fiorenza era desti-lula ; el quando el non venisse, loro etiam fariano il suo meio. L’orator del duca di Milan etiam lo persuase a venir e in conformità col nostro orator parloe. Bor parliti, par che esso oralor nostro andasse a parlar al gran canzelier, dolendosi di tal risposta del re, il qual li disse :......Scrive li oratori haver parlato a Lelu Baiardo, che fo con li oratori di madama Margarita tornati di Spagna, et ha visto il mandalo di Cesare mollo ampio in far la paxe. Scrive mo lenir cerio la cosa sia zà fata. De Ingilterra, di sier Lodovico Fa!ter orator, daie a Londra, a dì 1.5. Come era zonlo di lì monsignor di Baiona oralor del re Chrislianissimo, venuto in pressa ; el il re, qual era andato per la ixola a piacer, el cussi il reverendissimo Eboracense, ritornorono per aldirlo. Et lui oralor nostro andò poi per parlar al Cardinal, per saper quello havia reportato, et non potè haver audienlia. Vederà di inquirir eie. Manda una leKera liauta, che l’impera-dor scrive a uno certo prelato è a quelli contini, di 20 Fevrer, come l’havia deliberato venir in Italia. La copia sarà qui avanti scritta. Itetn scrive, el re si contenta mal del papa, zerca la separation del matrimonio con la raina ; tamen Soa Maestà persevera in voler far terminar........ Et da poi le sopraditte lettere, volendose man- 555, dar le parte Andò in renga sier Alvise Mocenigo el cavalier, fo savio del Conseio, el conlradisse a l’una et 1’ altra porte, dicendo che si voi meler nove angarie, et al clero, el tamen si resta a scuoder di angario poste da ducati . . . ., comemorando di che quantità danari. El che l’acordo è fato fra l’imperador et re di Franza, et nui non sapemo nulla. Saria bon conseiar le cose nostre, et quello si ha, a far el non tuor Milan si loro è d’ acordo. Esortando non voler nè 1’ una né.P altra parte, el non aspetar che ’I re di Franza ne manda li capitoli di la paxe. Andò le parte : 8 non sincere, 52 di 110, di quela di sier Francesco Contarmi 8, di sier Luca Trun 11, di sier Hironimo Loredan consier et Savii 15, di sier Zuan Dolfin 19, di Consieri et altri 58. Et que-
-
-
Title
-
Page 98
-
Date
-
1919
-
Text
-
la Brenta al porto di Chioza per la via da Montalbanoj mai quante canelle herano per li lochi tra l’alveo de Montalban al canal delle Tresse, che son una infinità, e ben potrà di conzonzer l’isola de Camanzo con la terraferma, nè far atterrar la valle Perognola granda, Pettadebò, Tezze, e quasi tutta la laguna dal terren al Lido, come han fatto il terren, che conduce l’aqua della Brenta in la laguna
-
-
Title
-
Page 96
-
Date
-
1919
-
Text
-
. Dico de sì, ma li animali non pascolano sopra li prati dela comunità, ma sopra queli deli Moresini. Deli horti sì de l’isola de Camanzo, come del territorio di Chioza, che egli dice che li ortolanj tengono li arzeri, acciò che 1’ aqua, la qual piove in queli, per il vangar e zapar la terra non descendi torbida in la laguna, dico intender mal la causa, per la qual li ortholani fanno ditti arzeri, perhò che queli
-
-
Title
-
Page 355
-
Date
-
1970
-
Text
-
, 515. Anzuffa (Grecia), 520. Appenino, catena di monti in Italia, 611. Appenzell (Apenzel, Apsel), cantone della Svizzera, 484. Apruzo v. Abruzzi. Apsel, v. Appenzel. Aquanegra (cremonese), 595, 619. Aquila (Abruzzi), 211. Aquileia (Friuli), 164, 234. Aquitania, nome antico della regione della Gallia fra i Pirenei e la Garonna, 610. Arabag, v. Karabagh. Arbe, città ed isola nell’Adriatico, 529
-
-
Title
-
Page 142
-
Date
-
1970
-
Text
-
MDXXX, GENNAIO. 260 prima, come hebbe nova Io illuslre signor viceré, et da 5 novembrio fin 29 sempre sleteno in porlo di Saragosa per tempo contrario, dove, mi scrisse el magnifico capitanio de ditte, fonno ben provedute de ogni loro opportuno bisogno, laudandosi molto de quel illuslre governalor el magnifici jurati. Et di Messina expedili per levar li vini de Candia, con lo primo tempo sarano de qui, che Iddio per tutto li facia salvi. Formenli alli cargadori di Termene tari 27 % Castelamar tari 24, Xiacha lari 25 */„ Zir-zenta el la Licala tari 24. Sopra le montagne, al contado di Modica non hanno ricollo, et ne va da Xiacha per mar, al pozello vai lari 42, salma grossa in Catania tari 42. Le traile per tulle parie, tanto de subdili de Sua Cesarea Maestà quanto de altri, sono chiuse; et de salme 35 milia la Corle dete tratta per Maioricha, Valenza, Zenoa el Lucha cum lari 32 per salma di nova imposta et ordinario, nè non ne voi dar più, non per Andaluzia, meno per Malica. Et è la saxon bona, à pioveste a sufficiente, et cusì se ìnlende aver l'alto in Andaluzia et Catalogna, et si semena in queslo regno più dd solilo. Nostro Signor ad perfezione lo conduzi 1 De li homeni sono in galie, per forza presi a Monopoli, sua illustrissima signoria mi fece liberar uno; di altri al ritorno suo disse sariano liberati. Le qual 4 galie, a dì 18 dii passato, partirno per Napoli, et questi 4 giorni avanti è scrillo erano ancor a Lipari. Che Iddio le mandi a salvamento. Per una barza de turchi, partita dal Zer a 10 di octubrio, si rupe sopra l’ixola di Malta a 1’ ullimo dii mese di octubrio ditto, il vicecancelier dii reverendissimo Gran Maestro et sua Religione scrive queslo capitolo a lo illustrissimo signor viceré, qual qui non scrivo, per averlo nota in una altra lettera. Il castellai! di Buzia scrisse al capitanio di Jevi-za, come Barbarosa faceva ussir il Judeo cum, 20 fuste et 5 galie, rispetto 6 galie dii Regno, di Cazi-glioli, preseno a le Formenlere una fusla, di Ire che erano, et le do fugendo dele nova. Di poi si ha di fermo errano in Corsicha, dove a le boche di Bonifacio 14 fuste preseno una barza, et l’altra esser in * Sardegna, che sono per far dii mal assai. Alla spiaza di Catania si perse una nave de nostri, carga de vini de Candia, et quel vicearmiraio messe mano sopra il tutto. El magnifico messer Zuan Battista Grimani patron di la dilla galia, de cui erano le malvasie, andò in persona, el con piezaria le ha haute, et de qui ho mandale provisione opportune al negotio, spero il tutto lij sarà ritornato, et cussi lo illuslre signor viceré per sue lettere ha coman- dato, et da1 messer Antonio Cipolla, nostro consolo in dilla cilà, è stato ben coadiuvato in tutte sue oc-correntie; per quanlo el mi ha scrilo, merita Vostra Sublimità 1’habbi per ricomandalo et comandarlo. El galion de Guielmo de Belhomo, come per altre mie ho scritto a Vostra Sublimità, de porla di bole 1000, con 400 homeni sopra benissimo a ordine, armado per la sacra Religion, se dice esser passato di Malta in Levante a danno de infedelli: ne è ritornato etiam uno altro de uno gentilomo de Montallo, de porlada de salme 1200, con 200 homeni sopra, prima partito a tal effetto. Et di quello sentirò, Vostra Sublimità haverà notitia : la qual prego Io altissimo Dio conservi et prosperi. Fu posto, per li detti, che lutti li rectori sono ubligati rilandar danari ogni mexe o altro per la fortificatimi di Lignago, li debbi mandar; et, non mandando, nel suo ritorno non possino esser pro-vadi in alcuna cosa, se non porterà uno bolelin dii provedador di Lignago, di haver satisfalo quanto è ubligati, con altre clausule, ut in parte. Fu presa, ave: 166, 4, 11. Item, non possi andar a capello. (Padoa, Treviso, Vicenza, Polesene). Fu posto, per li dilli, dovendo dar la Pairia di Frinì assà danari per conto de altro, senza l’impre-sledo et subsidio, che summa zercha ducali 20 milia, che’l sia mandalo uno di provedadori sora le Camere, da esser balolà in Collegio, et habbi per spexe ducali 1 V* al zorno, vadi con persone . . . et il rasonato a........ et habbi 5 per 100 di quello scoderà, ut in parte. Fu presa, ave : 148, 22, 6. Fu posto, per i Savii et sier Marin Contarini sier Andrea da Molili, pro.vedadorisoraPArmar, una parte che de coetero si fazi li scrivani di le galle sotil per la Quarantia, zoè numero.....alla volta, et cussi, come bisognerà, sia per il Serenissimo cavato uno de li imbosolali, el qual habbi di salario ducali 5 al mexe, ut in parte, dove al presente ha lire .... Item, li soraco.niti non possi dar danari se non presente li rectori. 107, 20, 15. Fu posto, per li ditti, una parte, che de coetero alcun soracomito non debbi dar alcuna roba a quelli di la sua galia per il vestir di galioti eie. ut in parte. Ave: 146, 19, 11. Fu posto, per li Savii, che alento è molli fanti e capi di stratioti depuladj alla custodia di Dalmatia in questa cilà, perhò sia preso che li dilli fra termine di zorni 15 vadino, sotlo pena di esser cassi. Item, de coetero, cussi come li gropi si mandavano
-
-
Title
-
Page 370
-
Date
-
1970
-
Text
-
dei Tedeschi, 416. »> » Yalaresso a s. Angelo, 392. frezzeria, 298. » castel nuovo di Lido, 637. » ghetto (getto), 379, 459. » chiese della città. » isola della Giudecca (Zueca), 305, 433, 511, » chiesa dei Frari, 490, 554, 059, 672. 529. » » degli Ognissanti, 369. » » di Lazzaretto nuovo, 308, 326, 329, » » della Pietà, 55), 591. 410, 433. » » della Carità, 147. » » di Lido (Lio), 71. » » della Trinità
-
-
Title
-
Page 62
-
Date
-
1970
-
Text
-
') Soria, patron sier Pandolfo Contarini, carga di cenere e altro, parte a dì 22 septembrio di l’isola Cipri et a dì 6 di Soria, riporta la morte di sier (1) La carta 48* è bianca,
-
-
Title
-
Page 159
-
Date
-
1970
-
Text
-
. De qui sono sparecchiati i loro biscoti, et in questo porto non é nova alcuna. Per suspetlo di tempo contrario la nave grossa di la Religione zonse in porto di Trapano con 700 hoineni sopra ; va per Malta. Per 3 nave, venule da Maiorica in 12 zorni, scriveno, Barbarosa con 24 velie, 7 galle il resto fuste, haver preso il castello et isola di Ca-brira presso a Maioricha, et intendevano il voleva fortificar et munir
-
-
Title
-
Page 270
-
Date
-
1970
-
Text
-
suo padre morse per suo servitio, et che si prepara col mezo dii conte An-gius, che molto questi se ingannavano per esser quello rebello del suo re e a ogni uno di la Scozia in odio. Questo fo marito di la raina sorella di questa Maestà el madre dii re di Scozia, qual l’anno passalo vene su questa isola con do soi fradelli et è a li confini con dilli do fradelli, pur si spera si componerà le cose col mezo
-
-
Title
-
Page 189
-
Date
-
1970
-
Text
-
, per li Savii ai Ordeni: Cum sit che dii 1528 a di 22 luio fuse preso si lenisse do galle in Cypro, sia preso che li do soracomiti, à messo banco, debbi andar acompagnar le galle di Baruto, et con quelle andar a star in Cypro a custodia di quella isola, et perchè le do galìe, è de 11, è creditrice di 10 page, sia scrito al rezimenlo dt Cypro li pagi etc. 170, 13, 5. Fu posto, per li Savii lutti: Atento
-
-
Title
-
Page 257
-
Date
-
1970
-
Text
-
, 67, 1; 179, 57, 0. Noto. A di 21 di questo mexe in Colegio fu posto parie, per sier Francesco Soranzo savio a Terraferma, che l’isola di Conii posta al lotho per ducali 1500, si nielli per ducali 1900, et li Pro-vedadori di Comun messeno non fusseno aiterà il lotho, excepto le posession e caxa di Toresele qual per il Conseio di X fo dà a Antonio da Tiene, a l’incontro siano poste 7 cope
-
-
Title
-
Page 251
-
Date
-
1970
-
Text
-
477 MDXXXt, GIUGNO. 478 erano fino quel giorno a l’isola de Galipoli, con presa di doi marciliane et alcuni homeni di dilla cilà, ne le qual aque dimoravano praticando far riscalo di certi captivi. Unde, aziò tal corsari non siano audaci a intrar in Colfo, subito mandai a chiamar domino Lorenzo Sanudo et domino Pietro Capello, cuni li quali quella notte son levalo per andar ad incontrarme
-
-
Title
-
Page 155
-
Date
-
1970
-
Text
-
e l’arrnada, di la qual è capilanio Ili-ronimo da Zara bandito di le terre di la illu strissima Signoria. Che lo esercito alemano è restalo con 2 in 3 milia persone in tutto, qual sono allogiale in Slrigonia, Trinavia et isola di Coniar, luochi vicini 1’ uno a l’altro ; el resto lutto è disfamato, et maxime la nalion todesca. Che Paulo Bochiza ongaro, capilanio delti leggieri, era venuto a Giavarin, terra
-
-
Title
-
Page 304
-
Date
-
1970
-
Text
-
acompagnarle, el etiam dar compagnia a quelle de Barulo, eli’è le do galìe destinale a la custodia de l’isola di Cypro, lui proveda-dor si lieva con ditte 2 galìe, zoè Barbaro et Duodo, el gionto eh’ el sarà a Cao Malio, di le 5 galìe se rilrova de li tuorne 2 con lui, et lassar le allre 3 alla dita custodia di Cao Malio. Copia di una lettera scripta per sier Zuan 301 Basadona doctor, orator, data a Milan
Pages