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fuit gcnus:quas ueteres Romani tum plebifcita:tu fenatuscófulta appellabant.Hoclegum genus uariabile eft iuxta reru tporutnq; cóucrfiones ad reipu.ftatum magis ptinet q ad priua turn ciuitatis ufum.Has leges Veneti ptes uocauere.Qa qdem nome un de fit deductumó accipio:nifi q> huiufmodi dccreta:uim ulìatn no fortiun tur nifi a maiori parte concihi cóprobata.Inde capta parte dicunt. In mul ta aut genera
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<10 Comunque sia, io fo di pubblico diritto il mio Dizionario vernacolo, e mi pregio di presentarlo a voi, Veneti colti, non già come lo avreste degnamente meritato, ma come ho potuto e saputo far- lo. Aliis post me memoranda relinquOj dirò con Virgilio, lasciando e desiderando che altro ingegno più adatto possa un dì riprodurlo, supplire alle mie mancanze, correggere gli errori, illustrarlo
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di coloro che sono tenaci degli usi antichi ; che d’ altro canto quasi tutte le lingue Europee, ma in distinto modo la Francese, si pronunciano differentemente dalla scrittura ; e che questo mio libro non è direttamente che ad uso de’ Veneti, i quali m’intenderanno benissimo a prima giunta : ho pensato per tutto ciò di lasciar le cose nello stato primiero., ma non di meno di render noto il mio pensiere
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, e qui è-lo agente di Spagna che solicita la pace inter Venctis e P Imperator. Teme se veneti niente prosperasse, non veniriano a quello forsi veniriano adesso. Son stà mandati danari a’ spagnoli; la paga ut dicitur. Se spera dé haver Bologna presto, e si ha per spie, chi è dentro de sguizari non siano d’acordo con francesi, e in summa non sono ancora acordati, come mi à afirrnato uno grande franzoso
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del ditto, da Bologna, di 7 marzo. Hozi da poi disnato, li clarissimi oratori veneti, zoè il elarissimo patron et missier Gabriel Venier, andorono a visitar la signora duchessa di Savoia, la qual allogia in uno medemo palazzo con il signor duca suo consorte, ben divise le lor camere di le audienlie 1’ una da l’allra. Ne la qual mirando, prima si passà per uno salolo fornito di bel - marzo. 42 fissimi
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da chi lo sa, che lo agente di Spagna sta di mala voglia et se dole de’ veneti, dicendo che non mandano le gente d’arme e fanta-rie secondo la promessa ; et li ha dito in secretis il Cardinal Flisco che l’ha dicto lo agente di Ilongaria, che etiam sequendo lo acordo con l’imperador, esso non si disligerà di Franza. E scrive lui tien eh’ el non sarà 0 mexi pregherà tutti che sia confra Franza, e cussi tien certo lo agente
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de molli nostri veneti et delle terre et luogi della Serenità Vostra, per certa aserta ripresala dicono bavere già molti anni contra la nation nostra, et che li provedesse di alcun rimedio, altramente dimandavano et haveano cui li dava grandissimi favori, et seriano coacti a pagar da ducati 8000 dicono dover ha ver. Subito haute queste lettere, comparsi da questo illustrissimo signor Viceré narrandoli
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di là di Po, quali, per il fradello di Maxino dal Borgo, venuto con quelli cavali versso il ponte, forno uno morto et do fati presoni, nè altro damno si ave. Adì 4 septembrio. In colegio. Fonno compito di lezer le letere venule eri sera. Poi lede le notade di sopra, fonno lede le intercepte, tradute, il suma-rio è questo; et la zi fra di Antonio di Trento, qual chiama veneti, rustici, e il papa dubium. Et catara, utpatet
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, pur che siano contenti li altri principi de’ christiani. È venuto lì a Roma le bolle contra consiliarios Mediolani excommunicatos. Avisa la praticha di far cardinali ; erano cinque, nullo de’ veneti, tra i qualli erano l’orator anglico, el vescovo di sguizari etc. Scrive, non desidera al-. tro dia la vita dii papa, qual ha pur, ut ajunt, la suo febricula; ogni dì prega prò saluto sua, (da) la qual pende la salute
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851 ÍNDICE DEI NOMI DI PERSONE E DI COSE 852 Contarmi Tommaso, fu bailo a Costantinopoli, fu savio a terraferma, savio sopra la mercanzia e navigazione, qu. Michele, 352, 375, 476, 759, 773, 780. » Tommaso, de’ Pregadi, qu. Alvise, qu. Federico, 76. Contestabile di Castiglia, v. Hernandez de Velasco. Conti (di) Pietro Antonio, famigliare del duca di Milano, 380, 381. Coppo, casa patrizia di Venezia. » Francesco, fu capo dei XL, provveditore a Legnago, podestà a Badia, qu. Marco, 291, 293, 491, 492. > Nicolò, fu consigliere, della Giunta, qu. Gia- como, 778, 784. Corans (di) monsignore, capitano nell’ esercito francese, 531. Oorbavia (di) conte, v. Carlovich. Corbellino, contestabile al servizio dei veneziani, 485. Condova (di) Pietro, gran corriere di Spagna, 43. Coreggio (da) Andrea, contestabile al servizio dei veneziani, 485, 519. > Macone, contestabile al servizio dei ve- neziani, 149, 175, 298, 332, 407, 408, 409, 412, 413, 423, 426, 481, 525, 566. Corfù (di) vescovo, v. Marcello Cristoforo. Corlati Pietro, maestro di casa del re d'Ungheria, 735. Corner o Cornaro (Cornelio), casa patrizia di Venezia. » » » Fantino, qu. Girolamo, dalla Piscopia, 689. » » » Filippo, giudice di Pe- tizione, qu. Girolamo, 563, 565. » » » Francesco, cavaliere e procuratore, di Giorgio cavaliere e pro-cu ratore 73,631,689. » » » Francesco, fu podestà in Antivari, qu. Gior-gip, 329, 330. » » » Francesco, podestà a San Lorenzo, qu. Alvise, 536. > » » Giacomo, fu luogotenen- te in Friuli, fu savio a terraferma,del Consiglio dei X, di Giorgio cavaliere e procuratore, 375, 535, 563, 587, 589, 665, 769. » » » Giorgio cavaliere e pro- curatore, savio del Consiglio, qu. Marco cavaliere 9, 137, 145, 313, 326, 397, 420, 748, 768, 769. Corner o Cornaro [Cornelio) Marino, consigliere, qu. Paolo, 74, 89, 129, 205, 367, 395, 396, 398, 420, 460, 583, 748, 751, 752. » > » Teodosio, camerlengo in Cipro, qu. Domenico, da s. Benedetto, 12, 13. Coroneo Giovanni, capo di stradiotti al servizio dei veneziani, 189. Corradi (di) Bartolomeo, di Siracusa, 469. Corradino, capitano di lanzichenechi, v. Glurn. Correr o Corraro, casa patrizia di Venezia. » » Alessandro, podestàjn Umago, 427. » > Alvisa, qu. Marco, 49. » » Giacomo, qu. Marco, 76. Corsari dei mari di Levante e dell’Adriatico, 46, 138, 414, 654, 668, 707, 708. » » del Ponente e del Tirreno, 18, 767. Corso Antonio, da s. Antonio, contestabile al servi • zio dei veneziani, 149, 174, 298, 483, 519, 585. » Battista, contestabile al servizio dei veneziani, 149, 174, 298, 483, 519, 585, 636. » Gigante, contestabile al servizio dei veneziani, 149, 174, 298, 407, 413, 424, 426, 443, 4«3, 519. > Mariano, contestabile in Cipro, 526. > Martino, contestabile al servizio dei veneziani, 150, 298, 483, 519. » Michele, contestabile al servizio dei veneziani, 674. » Vincenzo, contestabile al servizio dei veneziani, 150, 174, 298, 483, 495, 519, 576, 593, 636. » Vinciguerra, capo di fanti nell' esercito pontificio, 520. Corte (dalla) Francesco, comasco, 283. Cortivo (dal) Domenico, ragionato nell’ esercito dei veneziani, 598. » N. N., 274. Cortes in Ispagna, 444. Corvara, capitano spagnuolo, 677. Corvato, v. Crovato. Cosa Gian Paolo, 458. Coscho (?), capitano francese, 337. Costantini (Constantin) Bernardino, di Cadore, 276. Costantino capitano, v. Greco. Costanzo (di) Tommaso, capo di cavalli leggieri al servizio dei veneziani, 548. Crema (da) Bernardello, 610. Cremasco Giorgio, esploratore, 105.
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al servizio dei veneziani, v. Prato. Marseglio. o Marsilio (di) Giovanni, di Bartolomeo, capitano del devedo di Padova, 219. Marsilio, al seguito degli ambasciatori straordinarii veneti al re di Francia, 376. Martinengo, famiglia castellana in Lombardia, patrizia di Venezia. » Antonio, qu. Bernardino, 433, 439. » Bartolomeo, di Vettore, da Villachiara, 225. » Contino (Cesare?) figlio del conte Vettore, 19
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» 200 fo aparechiato uno banco adornato di panno di seda Ducha de Gelder . . . » 100 » 200 per li nostri oratori, et il Cardinal San Severino et il Monsignorde la Pa- j » 100 ìi 200 Tricharico legalo dii Papa chiamò quello che apare- Monsignor de Van- fradeli chiava dicto bancho, el li disse: «Perchè aparechii? » » 50 » 100 et lui rispose: « Per li oratori veneti » al che ditto Cardinal disse
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247 MDXVI, MAGGIO. 248 c la (erra eie. Ilor fo eleclo li 1!) al Consejo uno per visinanza, li quali sono questi, et non sono ho-incni di molta reputation ma il forzo geli), e li principali cazeteno. Li XVIIII electi per le visiname di Bergamo. Per San Jacomo, domino Lucha Brembà dolor et cavalier. Per San Stefano, domino Bernardin Mnjolo. Per Santo Alexandro in Colona, domino Jacomo Sal-vagno. Per San Leonardo, domino Francesco de Guidotis. Pro ante seolis, domino Lodovico Rota doctor. Per San Matheo, domino Francesco Borella. Per Sancta Agatba, domino Jacomo da San Pellegrino. Per San Salvador, domino Cliristoforo de Roman. Per Santa Grata, domino Baplista Zoncha. Per San Michiel da FA reo, domino Mafio de Curta-negra. Per Santo Andrea, domino Bortolamio de Calepio dotor. Per San Micbiel, domino Nicolao de Bongis. Per Santo Alexandro, domino Pizuolo de Rivola. Per San Zuan de FHospedal, domino Ioanninus Borella. Per Santo Antonio, domino Dominico dii Cornelio cavalier. Per San Pancralio, domino Bcrlolin de Bagnalis. Per Santa Eufemia, domino Benedeto de Girardellis. Per San Cassano, domino Joanne de la Camera. Per San Lorenzo, domino Baldasar de Follo. 143* In quesli zorni, li fermenti feno gran calo, et di lire 7, soldi 10 il staro che valevano, veneno a lire 4 soldi 10, et quel di Ravena a lire 3 e soldi 10 el staro; sichè continue va calando, e cussi fa la farina in Fontego. A dì 30, la matina, vene letere di campo dii provedador Griti, date in Brexa a dì 28, hore 3 di note. Come eri non scrisse, perchè atese a ex-pedir li oratori bergamaschi, domino Lodovico Rota dotor e domino Alexandro di Roman, quali veneno a persuader non volesse farli pagar il resto dii tajon promesso a’ sguizari, perchè quello deleno disfeno calixi, f etc., et li danni palidi; tamen esso provedador concluse provedeseno a trovar li danari. Item, ha concluso con la terra di Brexa di haver ducati G000 et il territorio ducati 10 milia per ades- so. Scrive saranno un pocho longati. Item, quelli 400 spagnoli che ’1 volea luor a stipendio nostro, non volseno restar et sono partili. Conclude, si mandi danari, altramente francesi non sono per muoversi di Brexa ; et però olirà li ducati 17 milia auti, si li mandi altri ducati 35 milia. Ha mandalo lui provedador li cavali lizieri a la volta di Verona; solicita le monition etc. per l’impresa. Di Milan, di 26, di sier Andrea Trivixan el cavalier, orator nostro. Come, a di 25 parti il signor ducila di Barbon gran conlestabele, con li soi zenlilliomeni e la sua corte per Pavia, e lì lo a-compagnò e tolse licentia e va in Franza, e lui ritorna a Milan, aspetando la licentia di repatriar. Di Franza, di sier Zuan Badoer dotor, cavalier, orator nostro, di....., da . . . . Coloqui con il Re zercha l’impresa di Brexa, qual tien certo sarà aula et anderano poi col campo a Verona, qual aula, si potrà far poi altre facende. Item, come il parlamento, si fe'va a Nojon, è risiollo con tuor termine di conferir con quelli principi di Borgogna, et ritornerano in el dito locho a la fin di Zugno; sichè esso orator tien non seguirà acordo alcuno, imo sarà guera. Copia di una Ietera di sier Alvise Michiel dì 14G sier Vetor, data in Brexa a dì 26 Mago 1.516, drizata a sier Marco Antonio suo fradello. Nara l’ussir di spagnoli di quella e il modo si ave la terra. Come eri vene lì, partito di Bergamo, da suo padre, per veder il seguilo di l’acordo haveano falò spagnoli, erano in Brexa, di dar la terra a monsignor di Lutrecb non li venendo socorso, come ne li capitoli. Et zonto, trovò il clarissimo Griti desteso per il cavallo li caschò sotto, et si feva provision di mandar zente a la volta di la Loza, dove era reduti certa quantità de i ni mici, quali preseno cinque di le lanze spezade dii prefato provedador, in modo che non si steva senza qualche suspetto, benché la terra di raxon era nostra per esser passato il termine; ma per esser spagnoli di la sorta i sono, et havendose trovato letere intercepte, quale scrivevano a li inimici, che non ostante F acordo fato, si vera no socorso li torano dentro ; tamen era stà fato provision di mandar zente a quella volta. Pur la note non si siete senza qualche suspetto, et visto i nimici fino sera non veniva a socorerli, tolseno certi francesi in castello, et questo ne dete speranza di averla questa matina. Luni, a bore 13, si reduse cl
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lì in Roma sier Piero Justinian qu. sier Marco qu. sier Bernardo cavalier procurator qual era in exilio, stalo amalato zorni pochi, et morite in caxa dì domino Hironimo Lippomano. Fu sepulto in chie-sia di San Piero ad Vincula, che cussi ordinoe, e vi fu l’Oralor nostro et altri veneti a le exequie. Dito Orator solicila sia fato il suo successor etc. Da Napoli, di Lunardo Anseimi consolo
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, v. Rochebeaucourt. Rubertet, v. Robertet. Ruffini (de’) Pasino, fu daziere a Verona durante il dominio imperiale, 675. Ruigo, v. Rovigo. ltuina (di) Bartolomeo, capitano di Agordo, 261. Ruin Carlo, professore nell’ Università di Padova, 178. Ruosa (?) cogli oratori veneti al Gran Turco, 132. Ruzier (di) Giovanni, fu scrivano alle Cazude, 256. » Marc’Antonio, di Giovanni, 256. Ruzzini, casa patrizia di Venezia
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; tamen Io ho buon cuor perchè italiani vorano liberar l’Italia ora, e castigar questi predatori e incendiarli. Et non voglio restar di scriver queste altre par-licularità. lutisi da sier Domenego Bon, stato preson di inimici, come todeschi ne voi grandissimo mal, et è un capitanio todesco chiamato Anchon,qual è molto colerico, et voria far ogni stragie de nui altri veneti, e todeschi non pono sentir San Marco
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omnibus temporibus erga nos continuata observantia, nec non sincera devotio quam ad nostrum et Sanctae Romana; Ecclasioc statimi exigit, ut ea in le liboraliter con-feramus, per quem honestius te domumque tuam et comodius in poslerum sustinere possas. Omnia igitur et singula bona, cujuscumque generis sint, tam mobilia quam immobilia, qua; quidem bona alias quo-molibet erant dilecti filii Marini Caravelli veneti
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la man a tutti li zentilho-meni, et cussi stando cum la bareta in mano, Sua Majestà sempre tochò la man ad uno, et monsignor d’Aste li diceva chi erano; et cussi cum la stessa pompa ritornorono essi clarissimi oratori al suo deputato alozamento. 166(1 Copia di letere di Zuan Jacomo Caroldo secretarlo con li oratori veneti a Milan al Cristianissimo re, date in Milan, a dì li Novenario 1515, drizate
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VII. Dilecle fili salutem et apostolicam benedictio-nem. Litteris vice Legati provintiae nostrae Galliae cispadanae iucunde inlelleximus sludium tuum et animi promptiludinem, tam ex tua volúntate quam inclyli Dominii Veneti nomine, in his quae nostra-rum et S. R. E. rerum tutelam poscunl atque rc-quirunt, idque summa cura ubi opus esse cogni-tum sit opere declarasse; in quo et devotionem et tua atque eiusdem
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721 INDICE DEI NOMI DI PERSONE E DI COSE 722 Bragadin Andrea, dei XL al civile, del Consiglio dei XXX, di Alvise, 95, 2G7. » Francesco, de’ Pregadi, qu. Andrea , qu. Giacomo da santa Maria Formosa, 124. » Francesco, fu console in Alessandria d’Egitto, qu. Girolamo, 219. » Francesco, savio del Consiglio, provveditore sopra le biade, della Giunta, qu. Alvise procuratore, li, 56, 82, 97, 116, 121, 154, 169, 203, 236, 253, 261, 272, 287, 351, 478, 488, 522, 607. » Giacomo, de’Pregadi, qu. Daniele, 8, 261, 497. » Giacomo, ufficialo al dazio del vino, di Alvise, 315. » Girolamo, c'jpo del XL, qu. Andrea qu. Girolamo, 120, 177, 323. * Lorenzo, fu capitano a Brescia, fu capo del Consiglio dei X, della Giunta, qu. Francesco (erroneamente qu. Nicolò), 36, 38, 116, 125, 261, 376, 464, 492, 524. »> Marc’Antonio, fu camerlengo in Candia, qu. Giovanni Francesco, 535. » Marco qu. Andrea da s. Severo, 220, 246, 303. » Nicoli), bailo e capitano a Corfù, qu. Marco, da ss. Apostoli, 220, 232. » Nicolò il grande, qu. Domenico, 415. i Nicolò qu. Andrea, 500. n Pellegrino, sopracomito, qu Raimondo, 31, 360. » Pietro, fu consigliere, qu. Andrea, (erroneamente qu. Girolamo), 20, 116, 120,261, 368, 387. Bramino, capitano del Consiglio dei X, 511. Brandeburgo (di), casa principesca di Germania. » a Cagimiro (di Culembacb), 71, 163, 435, 438. Brandech, capitano*dl lanzichénechi nell’esercito francese, 432. Brandis (de’) Lodovico, vicecapitano di Gradisca, 45. Brando (del) Giovanni, capitano di fanti nell’ esercito francese, 432. Braundisch (l'rondisco), capitano tedesco, 552. Bravo Girolamo dottore, oratore della comunità di Verona a Venezia, 252. Brescia (da) Feracino, contestabile al servizio del veneziani, 287, 429, 467. » (di) vescovo, v. Zane Paolo. » » camera, 99. » » comunità, 402, 614 , 612. » » oratori a Venezia della comunità, 627. Bressan Francesco di Leonardo, carpentiere nell’arsenale di Venezia, 562. Bressanone (di) preposto, oratore a Venezia dell’arciduca d’Austria, 75, 314, 557. » (di) vescovo, r. Austria (d’) Giorgio. I Viarii di U. Sanuto. — Tom. XLTI. Brexa, Brexan, v. Brescia, Bressan. Brevio Giovanni, 471. » Nicolò, gastaldo del doge, 610. Brinon Giovanni, signore di Villames e di Antole, cancelliere di A leu 5011, oratore straordinario di Francia in Inghilterra, 312, 313, 327, 344, 315, 377. Brosse (Bivcha, Brochia) (de la) monsignore, oratore Btraordiiiario di Francia in Inghilterra, 631, 652. Browu (2?o») Antonio, oratore straordinario d’Inghilterra in Francia, 451. Bua Mercurio, conte e cavaliere, capo di stradiotti al servizio dei veneziani, 430, 441, 455, 519, 537. » Prodano, o Progamo, capo di stradiotti al servizio dei veneziani, 429. Budilich o Bulich Domenico, frate di Lissa, 93. Buffalo (di) Angelo, gentiluomo romano, 597. Busancy (Bussanses) (di) barone, capitano nell’esercito francese, 433. Busichio Giorgio, capo di stradiotti al servizio dei veneziani, 430. Businello (Busenelo) Alessandro, segretario ducale veneziano, 167, 308, 455. C Cabbalucclo (Cabbalutio) Giulio, vlcecollaterale in Crema, 16, 18. Cabreso N. N., scrittore apostolico, 144. Cabrino (di) Gabriele, daziere del sale a Brescia, 303. Caffio (Caphio) Giovanni, canonico di Pago, 253. Cagnolo Mnffìo, da Bergamo, capo di fanti al servizio dei veneziani, 282, 429, 455, 467, 566, 631. Caiait, capitano guascone, 432. Caiazzo (di) conte, v. Sanseverino Roberto. Caietano messer, v. Thiene (da) Gaetano. Calamata Domenico, di Corfù, padrone di nave, 641. Calatrava (Calatia) (di) ordino equestre di Spagna, 201. . Calbo, casa patrizia di Venezia. » Antonio, fu dei XL al civile, qu. Girolamo, 196, 288. » Francesco, fu capo dei XL, fu console dei mercanti, qu. Girolamo, 95, 113. » Marc’Antonio, fn ufficiale alle Ragioni vecchie, qu. Girolamo, 579. » Paolo, fu patrono di nave, 386, 387. Calergl (di Candia), casà patrizia di Venezia. » Andrea, 425. Camerino (di) signori, v. Varano. Camillo, ebreo battezzato in Venezia, 502. Campeggi (Campezo) Alessandro, vescovo di Bologna, 408, 601. » » Girolamo, vescovo di Parenzo, 382. » » Lorenzo, cardinale prete del ti- tolo di 8. Tomaso in parfete, 662. 46
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