(19,121 - 19,140 of 24,545)
Pages
-
-
Title
-
Page 615
-
Date
-
1842
-
Text
-
: Aut magnum quod surgit opus, quo siderei coelo Dividis in partes fersque elementa suas ; della qual opera non fa ricordanza F Agostini biografo del Donato — L’ altra è che quella celebre Apologia scritta dal Donato a favore de’ Veneti contra Carlo re di Francia, fu per la prima volta stampata a p. 443. e seg. del Volume 1. degli Annali Veneti del Malipiero por cura del chiariss. coute Agostino Sagre-ilo
-
-
Title
-
Page 646
-
Date
-
1842
-
Text
-
che nascono nel Rito Greco a. 4612. Voi. IV. p. 465. Dagli Estratti del Nunzio Gessi : Adi XXX marzo 1612. « Il Nunzio consiglia il Padre Inquisitore a non sottoscrivere un’ Opera di Nicolò Crasso ( autore dell’ Antiparaenesis contro il Cardinal Baronio ) intitolata : Elo~ gii degli Uomini illustri Veneti nelli quali loda eccessivamente Antonio Querini pel libro ( Avviso ec. ) da lui composto
-
-
Title
-
Page 280
-
Date
-
1842
-
Text
-
. In questa gli si ordina di abboccarsi col Vicecancelliere al fine di pregarlo a svelare i nomi di coloro che tengono segreto carteggio col Cocco. Al caso che il Vicecancelliere nieghi di svelarli, debba il Negro recarsi direttamente a Sua Santità ( Nicolò V)\ dirle che in Roma sta il protonolario Cocco traditore della patria; che da buon fonte si seppe come il Vicecancelliere conosce i nomi di que’Veneti
-
-
Title
-
Page 97
-
Date
-
1842
-
Text
-
con Petronilla Felicita vedova di Giovanni Crispo du-c a di Arcipelago con Nicolo figliuolo del doge Antonio Venier, fu presa parte dal Senato di spedire colà il capitano in golfo colla numerosa squadra delle galee sue onde trasportata fosse degnamente alla dominante e riconosciuta massime nelli Veneti mari sì ragguardevole principessa, le cui nozze producevano mirabili effetti agli interessi
-
-
Title
-
Page 520
-
Date
-
1830
-
Text
-
greco non egent Veneti lectionibus latinis — 50 (di si ) n5 ( contrarii) — Ioannes Ilector Maria Lascari co-gnominatus Pirgoteles— ioo (di sì) — 120 (contrarii). Questo Ettore Lascari era tìglio di Pirgotele scultor che stava a Padova, notizia già pubblicata dal cavalier Morelli, che fu il primo ad approfittare di questi Diarii, tesoro di erudizione.
-
-
Title
-
Page 743
-
Date
-
1842
-
Text
-
(S.) 5^5. Chiodo (S.) 534, 535. Croce (SS.) 57. Felice e Fortunato (Ss.) 4 • 9-Gentile da Matelica 489. Giovanni (S.) martire 535. Lazaro (S.) 107. Maria Maddalena (S.) 107. Marta (S.) 107. Miani (S.) Girolamo 367, 373, 3 5. Saba (S.) 104. Sagredo (S.)Gherardo 156,177. Tommaso (S.) 636. Venereo (S.) 5o6. c v. a p. 484> 607, 664' RETTORI luoghi, in Arbe. in Asola. a Badia. a Bassano. a Belluno. VENETI
-
-
Title
-
Page 565
-
Date
-
1842
-
Text
-
553 ALLA CHIESA. DI S. GIOVANNI ILY OLIO. jpsrpetao, AH* autorità del Sanato s’aggiunge quella del Malipiero nei suoi Annali (Voi. VII. Parte II. p. "(>70 Archivio Storico): Che 1). f'ital Landò D. K. al presente consegier attuai sia privo in perpetuo eie officii, benefica, resimenti, et consegi : et sia per dies’ anni confina a Vicenza ec: Si potrebbe anche aggiungere all’ Agostini la notizia suddetta dell’ Opera intorno a cui occupavasi il Landò, se forse, con diverso nome, non è la stessa Quaestiones Miscellaneae, già dall’ Agostini indicala. Fol. 11. p. 491. 444. IF. 652. ove del Gatti. Negli estratti dalle Lettere inedite del Nun-cio • Berlingherio Gessi altrove da me citati abbiamo intorno al prete Veneziano Alessandro Gatti la seguente notizia. XXF1 dicembre 161)9 Alessandro Gatti sacerdote vene-tiano stato molti anni in Inghilterra e molto pratico di qnella Corte, è futt.o domestico della signora Arbellam Stilarla cugina carnale del Re e di alcuni Consiglieri Cattolici. Il IVancio nutre speranze che questa relatio-ne possa essere di molto giovamento alla religione cattolica. Fol. II, p. 192, inscrizione 26. Della famiglia Veneziana MAYSIS qui ricordala è d’ uopo richiamare alia memoria Pio Maisis dell’ ordine de’ Predicatori, e pro-.priamente di quella Congregazione che dice-si del Beato Jacopo Salomonio, la quale abitava già il Monastero di Santa Maria del Rosario sulle Zattere. Questo- diligentissimo e pazientissimo religioso lavorò X.Y1V volumi in gran foglio imperiale, ed altri due minori, tutti in membrana, i quali, comunemente delti Corali, servivano al canto de’padri. Contengono le Antifone, i Responsorii, gli Ufficii, diurno e notturno de Tempore, de Sanctis e tutto ciò che spetta alla Liturgia da loro usata. I multiplici caratteri, di varie grandezze, detti da’ periti Monacali antichi furono fabbricati dalla sua industria con lamine d’ ottone traforate. Passandovi sopra col pennello tinto d’inchiostro, o di cinabri, o d’ altro colore, dipingeva con somma facilità e celerità le lettere, e il nesso loro, e le note stesse musicnli. Le principali iniziali dorate e miniate frammezzo figurine, fiori, ed ornati di vario genere, sono d’ altra mano. Il chiarissimo Gianfrancesco Bernardo Maria de Rubeis della stessa Congre- gazione nel dar ragguaglio di questi volumi a p. 516 del Commentario istorico De Ru-bus Congregationis sub titulo Reali Jacobi Salomonii ( Venetiis. Pasquali 1751, 4 ) dice : In vetustis hujusce generis librorum or-namentis niliil est quod praeferri debeal. L’ epoca in cui lavoravansi questi Corali era MDCCXXFI, e molti anni vi si occupò il padre Maysis. Soppressa la Congregazione nel 1810, salvaronsi quei libri per cura spézialmentc de’ Padri i quali, resti/uila la Congregazione nel nuovo Ospizio di S. Lorenzo 1’ anno 1843, li riposero nel Sacrario ad uso (fella loro comunità, glorian-si a buon dritto di possedere, in tal genere, una cosa rara e preziosa. Fol. Il, p. 19 T. Alle Lapidi Triestine portate a Venezia si aggiunga anche_ quella di Q. PETRONIO una parte della quale esiste ora (a. 1849) nel Museo Obiciano al Catajo; come leggesi a p. 97-98 delle Antiche Lapidi Patavine illustrate dal Furlanello. Padova 1847, 8.\o ÜS- Fol. II,'p. 197, 198, IF. 654, ove della Lapida Triestina. Nell’ appendice al foglio Triestino N. 781 an. 1842 si legge : Annunciamo V arrivo dell’ impronta in gesso della gronde lapida di Ottaviano che accenna V erezione delle mura di Trieste, ora esistente nella Marciana di Fenezia ; lapidatile nel 1509 venne tolta dai Feneti. Fol. II, p. 202, 206, 209, 432, IF, 654. Promette m Gaetano Giordani eruditissimo Scrittoi1 Bolognese de’ nostri giorni in un Catalogo, delle su? Operette impresso nel 1845 in Bologna, e inserito alla line del Catalogo dei Quadri della Pinacoteca Accademica, di dare : Notizie intorno ai Ritratti di Fraiir cesco I. Medici e della celebre Rianca Cappello, dipinti da Alessandro Allori detto il Bronzino in una tavola che si conserva dagli credi del fu professore Salvigne a Bologna. Ma frattanto intorno alla Cappello e al Granduca alcune interessanti notizie leggo registrate negli inediti Annali Feneti, codici da me posseduti, e già più volte in quest’opera citali, scritti da autori contemporanei,
-
-
Title
-
Page 73
-
Date
-
1842
-
Text
-
in cui probabilmente stava l’originale di Rafaello,. la quale e latta come un’ancona con colonnette a’ lati e con basamento alla cui parte diritta veggonsi le sigle G. Q. V. R. che da quei signori vennero sempre interpretate Giustiniani Querini Veneti Romiti.
-
-
Title
-
Page 46
-
Date
-
1842
-
Text
-
. Coloniae 1616, 8.vo). Fortunio Lìceto (pag. 55-5g-G4~73—1 00 del t. I. De quuesitis per Epistolas. Bononiae i6zjo) (1). Andrea Morosini a pag. 192-195-I99-21 °-211-214-222-22 5-226.229-a3o-2 3 1 - 4* 236-241 del libro : Andreae Mauroceni Veneti senatoris Opusculorum cum ejusdem epi~ stolis. Pars prima. Venetiis i6i5, 4-t0 picco- lo. ( L’autografo della lettera eli’ è alla pag. 210, oggi (1837 aprile
-
-
Title
-
Page 176
-
Date
-
1862
-
Text
-
iniuria vel offensa. Sane semper intelligendo, quod per praesens Capitulurn nec aliqua in ipso contenta, non intelliganiur dicti subditi regij seu Jadratini, navigare seu mercari posse in dictis buccis, nec alijs locis in praesenti instrumento prohibitis. Et versa vice dicti Veneti et subditi eorum in regno Ungariae, et terris et locis sibi subditis, possint et valeant tute et secure mercari
-
-
Title
-
Page 271
-
Date
-
1939
-
Text
-
Il processo per alto tradimento Bennati - Quarantotto 249 musicista Don Iseppo, vissuto nel Settecento) e tutta una serie di magistrati al Consiglio dei Nobili della loro città. Caduta la Serenissima, gli avi di Luigi Quarantotto, ch’erano stati — com’è facile immaginare — ferventi patriotti veneti, si ritirarono dalla vita pubblica, e dovettero lottare, come quasi tutti i nobili delle città
-
-
Title
-
Page 135
-
Date
-
1941
-
Text
-
», ha voluto e vuole intorno alle sue riviste far crescere una schiera eletta di opere come questa. Coraggioso editore: nessuno degli stampatori friulani o veneti s’era assunto il risico di pubblicare questo libro di patria carità e di poesia. Egli, contro la miopia di tutti, volle pubblicare e vinse. E’ giusto quindi che con il poeta di Grado ricordiamo anche colui che ci diede il modo di leggere una delle opere
-
-
Title
-
Page 251
-
Date
-
1940
-
Text
-
ORIGINI DEL DOMINIO DI VENEZIA NELL’ISTRIA (932-1150) 243 9) Quod si forte aliqua navis corsalium aut aliorurn hominum volentium malum inferro Venetie inlraverit ipsum mare a Pola usqun Venetie, 10) quam totius sbiverimus contra illas nostras naves parare debemus eos insequendo et avversando quantum poterimus. (Seguono promesse su esenzioni di dazi ecc.). 11) Nos autem Petrus Polanus dei gratia Dux Venetie, Dalmatie atque Croacie cum nostro comuni Venec. sub sacramento securitatis stabilimus Poiisanos nostros fideles manutenere et adiuvare contra eorum inimicos quum eos et eorum civitatem Poiam obsederint per terram vel per aquam ecc. Henrieus Comes. Pencius Locoposito. Andreas de Locoposit.o( Seguono 9 altri nomi). Arthuic.cus Judex et universus Populus hoc sacramento firmavit. DOCUMENTO F Actum in stolo Venec. (Pola) — Anno 1150. 1) Nos quidem Andreas Deloposito, 2) cum consilio Episcopi nostri, 3) omniumque nostrorum civium majorum et minorum, 4) in persona Dominici Mauroceni filli Duois, 5) et Marci Gradonici Capitanei Stoli Venetorum, 6) et multorum sapientum Venetorum, 7) in ipso stolo juravimus fldelitatem D. Dom. Mauroceno incl. D. Venet. eiusque successoribus in perpetuum, 8) et jurantes juravimus et stabilientes stabilivimus, 9) quod omnes nostros homines a duodecimo anno in antea eandem fldelitatem prae-fato D. nostro Duci facere compellemus, 10) et omnibus successoribus eius in perpetuum nos omnes sicut intenti fuerimus, simili modo fldelitatem facere debemus, 11) et omnes Venetici salvi et securi et sine omni datione in omnibus nostris districti-bus in mari et in terra esse debent. 12) Et a prima nativitate Domini quam expectamus in antea per unumquemque annum, 13) duo milliaria de oleo id est in opere sancii Marci et aliud in Iuminarium persolvere debemus, 14) et si a Medolino usque Ruginium aliquem latronem in mari senserimus, 15) eum si possumus capere debemus et cum tota navi Domino nostro Duci mandare debemus, 16) et si Venetia aliquem stolum fecerit a XV galleis et supra unam galleam cum lign'o Venet.is facere debemus si nobis imperatum fuerit. 17) et si Venetie fecerit hostem usque Jadrum vel usque Anconam, 18) nos sicut una civitas eius fecerit, facere dèbemus. 19) Haec omnia suprascripta usque in perpetuum adimplere promittimus. 20) Ego quidem Warnerius episcopus Polae juro supra S. D. quattuor Ev. quod amodo in antea consilium et auxilium dare debeam D. Dom. Mauroceno incl. D. V. ac eius successoribus, 21) sine fraude et malo ingenlo, 22) ut omnia ista complantur et a civibus Polae. 23) Istae sunt villae quae juraverunt retinere honorem B. Marci Apostoli et Ev. et obedire D. Duci Venet. In primis: Medolinum, Orines, Sisanum, Azanum, Popinia-hum, Cipicliriones, Nornnianum, Zortianum, Lisinianum, Arsanum, Barbolanum, Urciranum, Quernianum, Pomarium, Tortilanum. 24) Ego Vivianus Scriptor et Notarius et judex D. Hcnrici imperatoris *) auteritieum istud cum tribus sigillis cere sigillatum et uno sigillo de plumbo posito per prae-memoratum Ducem, vidi et exemplavi. *) Lo «scriptor» Viviano era stato ufficialmente riconosciuto e patentato «et notarius et judex» dall’imperatore Enrico V di Franconia (morto nel 1125). Dopo una lunga lotta, per la successione, fra Lotario di Supplimburgo e Corrado III di Svevia, questi, nel 1137, alla morte di Lotario, era stato finalmente riconosciuto imperatore. Egli morirà due anni dopo la stipulazione del presente atto e precisamente nel 1152. Nessun contrasto dunque fra questo paragrafo e la fine del nostro penultimo capitolo !
-
-
Title
-
Page 112
-
Date
-
1857
-
Text
-
10* Jahre 1437 kam Almissa unler die Herrschaft des geflügelten Löwen vuii S. Markus und verblieb es für immer. Im Jahre 1491» versuchten die Türken einen vergeblichen Angriff auf das Stadlehen. 2. Die V r u 11 i a. Ungefähr auf halbem Wege zwischen Almissa und Ma-karska ist eine an ihrerAusmündung beiläufig eine halbeMiglie breite Meeresbucht, welche den Namen Vrullia (Wirbel, Strudel) hat. Man nennt sie Vrul-lia graudc zum Unterschied einer ändern ähnlichen Lokalität bei Dras-nizze im Distrikt Makarska. Ks gibt in dieser Ducht mehrere Stellen, wo das Wasser bei Beginne des Seiroccowindes über den Wasserspiegel aulwallt, als ob es koche, daher man mit Hecht glaubt, dass sich hier submarinischc Sfisswasserquellen befinden. Auch einige bei Windstillen sehr kennbare Wasserwirbel bestätigen diess. Daher stammt derslavische Name Vrullia. Eitle ähnliche Erscheinung im Meere beobachtete ich auch nach lange anhaltendem Hegen an zwei oder drei Stellen längs der nördlichen Küste des Vorgebirges Marian bei Spalato im Kanal der Castella nahe am Ufer, vielleicht mag es noch mehrere solche Stellen im Kanal selbst oder am Ufer der Castella geben, wo ich nicht hiugekommcu bin. In der Gegend der Vrullia machen die Berge Biokovo hinter Makarska und der Dinara hinter Almissa eine Einsattlung, und die Kiiste zieht sich landeinwärts, so dass sie einen stumpfen Winkel von 13" bis 14“ Graden bildet. Unter diese Niederung der Gebirgskette der Küste fährt im Winter die Bora mit solcher Heftigkeit herab, dass die Schiffer, welche zufällig von ihr überfallen werden, dem Wimlstrome folgen müssen. welcher sie an die Insel Brazza treibt, wo es glücklicherweise an Hafen nicht fehlt. Die Gewalt des Windes ist so heftig, dass er Wolken vou Wasserstau!» auf der Meeresfläche vor sich herjagt, wie den Staub auf einer Landstrasse; selbst Reiter und Fussgänger, welche von Maarskab oder Almissa herkomiuen. müssen ofl mehrere Stunden lang hinter Felsenwänden Schutz suchen und den günstigen Augenblick zur Passirung der gefährlichen Stelle abwarlen; denn sie würden sich der Gefahr aussetzen niedergeworfen. oder da der Reitweg nur schmal ist und auf der Abdachung der steilen Küste fortlauft, ins Meer gesehlcu- iii i t Sc li i f f b r ii e he n segnen möge.* Mit den kulturzuständeii der Menschen ¡mdern sich ihre Rectilsbegriffe. Jetzt haben Gottlob die l'ferbewohner kein anderes Recht, als gewisse Prozente von dem Werlhe der dnrcli ihre wirklich geleistete Hilfe geretteten Sachen anxuspre-chen und wir haben im Jahre IS52 in den öffentlichen Blattern gelesen, dass der holländische Gouverneur von Surinam abgesetzt wurde, weil er das herrenlose österreichische Schiff Yenetia-, welches einem Triester Rheder gehörte, kondeninirt halte.
-
-
Title
-
Page 712
-
Date
-
1674
-
Text
-
700 DE FATTI VENETI. J tefarl l'L m^e Caualli, e due mila fanti Alemanni da Cefare mandatigli conl’In-ueflititradei ueflitura iniìeme del Ducato di Milano 5 e finalmente tanto gagliardo Ducato. diuenne3che in vece di rifèntir più incommodi dal Duca d’Orfiens, pre-và a fuo fé ardimento GiouanFrancefcoSanfeuerino,CapitanodelCampo fuo, Ì*™tfvicl diaccoflarfi, e di alloggiar da Nouarra dittante
-
-
Title
-
Page 189
-
Date
-
1534
-
Text
-
ínuíccm eos populos cois tímor: maxími cócordia: uínculum.Quíppc qui íntcllígerét quaxiq; alteri raperet fortu na:fubíre eandem alteri ncceíTe fore.Apcrit cá rem fortunatus obelerio du d: facile homíné in fententia pcllexít. Veneti tribuni taetfi antea perfenferát cam rem cura: pipino effe.Et quotidíe cxpcctabant aliquid ejufmodíttame poftea q aperta funt pipini poftulatatut uidelicet ucnctis
-
-
Title
-
Page 143
-
Date
-
1534
-
Text
-
farrhacenori tpibus ut fupra diximus naualibus pugnis cxcrcuerunt.Erant ea tepeftate gr^cùficut [fere femp antea rei nautica principcs.Ci hisVeneti militabàttSC ftipendia age bant: aut auxilio erat ÌperatoribustDifciplina itaqj naualem diuturna bel lori cófuetudine ab his maxie accepere. Magni ait cgregiucp Venet£ gen ti nomen Si decus peperit Raucnn^ urbis receptiotquanic fcribemus. Vt nó ta làgobardorum
-
-
Title
-
Page 83
-
Date
-
1534
-
Text
-
:q ut fefead hxc loca rece ptarcnt.Cxtcru in hís crant prxcípux:q pecunia pollerent: Quibufq* cét ufus cíus tractandx.Sígdem nauígatíócs alibi per oem ferc ítalíx ora defí crant:quum oía bcllís ardercnttclalfefq; hínc ípcratorix:hínc Gotthícx fu fpccfta oía faccrcnt.T une auté fortuna:qux cum ín oí re:tum uero ín mcr catura plurímum domíaturtparuo ípendioítum ínopcm tum díuiré face re.Cxtcrum Veneti
-
-
Title
-
Page 158
-
Date
-
1534
-
Text
-
fucratcófecutus .Celebre tune crat p uniuerfum fere orbe Pipininomé.Patrie^ Carolo atq; pipino auo haudquaq diíTimilis. Precia ras res bello geílcrat.Magna auté fpé pr?bebat Martelli patris exemplú. Cuius Sí uirtus Sí auéloritas efFecerat ut Luitprádus rex ad primas illius litteras ab obfidenda Roma copias amoucrct.Dü itaq? h?c rom? gerutur Veneti q intelligcrent h?coía;8í quorfum euafura cíTcntcóicéhira aí
-
-
Title
-
Page 205
-
Date
-
1534
-
Text
-
. Albiola: Pe Ieftina:Clodia:Rauenam uerfus refledit itcr:oia igni ferro q; uailat:ncc^> phanis parcitincc fàcrisJn his móailerium fandi Michaelis de quo fupra diximus fpoliatu direptuq; folo ?quat. Tradunt hic ieriptores oes paulo pofl inter imperatori? claifis duccmtVcnetofq; 8C Pipinum amicitiam fee/ dufq; renouatum:Vt Niccphori partium Veneti pace bellocp céferétur.Eo dem ano pipinus apud
Pages