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1767
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Narbonenfes et Romani Tellinas, on Tciyj^ot ylvQ'.'Totj TÌ'hetotj, quod ocyf-fime perfìciantur, Veneti Cappara-zole, five Capparole, a capparis lì-militudine, appellant. Defcriptio inter differentias quae-ratur. Non tantum in mari, et por-tubus undis agitatis degunt, fed et flu-viis. Locis vero arenofis maxime delettantur. In Cibis laudem prae caeteris tefta-tis meruere. Plus lucci habet
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1767
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. Scali-ger alium orbiculatiorem, fufciorem, et majorem facit; alium quadrado-rem et minorem, colore dilutiore, et paene pallida viriditate. Poreilos vocant Veneti. Hue pertinet Cancer Heracleoticus Bellonii ab urbibus Heracleis, qua-rum una Ponto, altera Propontidi ad-jacet, diftus. Crujla firmioremunitur ut Maja, Tibias utrinque quaternas habet, brachia duo admodum firma, binis articulis geniculata
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1908
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ARTIGLIERIE 121 I suddetti cannoni dal numero P. 19 al numero P. 24 furono a Famagosta fra le famose artiglierie che difesero quella piazza nell’anno 1571. Donati dal Sultano a S. A. R. il Duca d’Aosta, furono riportati in Italia con la nave Europa nell’anno 1870. di artefici valentissimi che seppero accoppiare spesso all’abilità del fonditore doti non comuni di veri artisti e di eruditi. Il Cicogna nel volume V delle Iscrizioni veneziane cita una lettera autografa di Giusto Emilio Alberghetti che dà ragguaglio al Serm(> Principe sull’istmo del Peloponneso, datata da Venezia Io marzo 1692; un manoscritto riguardante le fortificazioni da fare all’istmo di Morea, ed una rela zione circa i disegni di fortificazioni, fatta da S. E. il Palatino di Kiovia, uo?no assai dotto nell'argomento. Fu questo Giusto Emilio uomo di sperimentata fede, e di molto valore nelle cose di terra e di mare. Un Sigismondo Alberghetti si distinse per la magnificenza delle sue opere, e spesso i suoi lavori ebbero scopo più artistico che guerresco; così nel 1487 fuse due bellissime colubrine foggiate stranamente a mo’ di colonne. Tra i suoi discendenti, i due fratelli Sigismondo e Giovanni Battista, vissuti nel XVII secolo, mostrarono grande perizia per bene intesi profili nelle artiglierie e grandissimo buon gusto negli ornati. Un altro Sigismondo verso il 1684 dimorò in Inghilterra, inviatovi per incarico della Repubblica, e studiò i vari sistemi di fabbricazione delle artiglierie ivi in uso. Rilevò che per togliere le imperfezioni del getto si torniva l’anima del cannone, e che i proiettili si riducevano alla forma sferica con lungo e penoso lavoro sul tornio. Concepì perciò fin d’allora il progetto per raggiungere gli stessi scopi con mezzi più semplici e più brevi. Infatti, ritornato iu patria, scrisse « Nova artillería Veneta ictibus prepollens usu facillima et projectionibus theoriae tabularum universalium ejusdem respondens », libro pubblicato nel 1703, dopo la sua morte. Nè qui si fermò l’opera sua, poiché riprese a fondere in ferro cannoni ed altre bocche da fuoco, sistema caduto da tempo in disuso a Venezia. Questo Sigismondo può considerarsi come il vero riformatore dell’artiglieria veneta, merito non comune, specialmente in quei tempi: nè mancò la Repubblica di far tesoro dei suoi suggerimenti t delle sue innovazioni, tanto che il Senato nel 1719 ordinò di fondere, in via di esperimento, un cannone in ferro del calibro veneziano da 12. E qui opportuno notare quanto la Repubblica apprezzasse i valenti artefici suoi, nè si lasciasse sfuggire alcuna occasione di menarne vanto, mostrando la loro capacità ai Principi stranieri che di frequente la onoravano delle loro visite. Così nel 1708 Giovanni Battista Alberghetti, associato a Giovanni dei Mazzaruoli, fuse alla presenza di Federico IV di Danimarca e Norvegia un trabucco da 500, una grossissima colubrina ed un cannone « belli per gustose proporzioni, ricchissimi per ben distribuiti e ben associati ornamenti » ( Venezia e le sue lagune). Il Cicognara (Storia della Scultura) dice che uno dei due magnifici pozzi pubblici tanto ammirati nel cortile del Palazzo Ducale è opera di un Alfonso Alberghetti, poiché in due luòghi nel-1* interno del pozzo leggesi : « Albergetti 1559 ». E narra ancora di aver visti presso il conte Giovanni Costabili in Ferrara due vasi elegantissimi di bronzo, ornati di figurine, mascherette, bestiami, sfingi, arabeschi, d’uno stile leggerissimo, e sull’orlo di essi leggesi: « Alfonsi Albergeto Ferrarense me fecit anno Domini 1572 ». Occorre osservare che in un albero genealogico della famiglia Alberghetti, pubblicato dal Cicogna nelle Iscrizioni venezianef voi. V, manca assolutamente il nome di Alfonso, E perciò da ri- 16
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Page 171
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1795
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G EK E diacono per salt'irn in un’ora. ivi. Ragione di tanta sollecitudine. ivi. Titoli Veneti pove. ri, e ricercati, ivi. Il Natali in due mesi ebbe il Presbiterato e Piovanatò . 598. Sinodo 1 5>9 in S. Moisè. 599, Il dissidio quale fosse, ivi , Il nostro Trivisan era Sindico e Procuratole . ivi. Acquisto del terren vacuo. 600. Rinovata la Scuola di S. Cecilia
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1793
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pagna d’inverno, sóno entrati negli Stati Prussiani di Westfaglia , e minacciano i Paesi vicini. In quanto ai 15. mila uomini , che si dovevano mettere in moto dalia Prussia Occidentale ; non se ne sà ancora niente. Aspettavasi di sapere le intenzioni del Gabinetto di Pietroburgo. -Quello intanto , che è noto , è questo , _ che dopo una conferenza avuta dai nostri Miiystri col Sig. Alopeus, Ministro Russo , tu spedito am Corriere al Re , ed uno a Vienna , credendosi , che per concertar tutto fra Berlino, e Pietroburgo abbisognasse una spiegazione, 0 risposta ulteriore dei!’ Imperatore.. ( *) Da Lipsia 3. Gennajo. Da varj luoghi viene scritto, che il Re di Prussia ha mossa la Russia a somministrargli delle truppe, che saranno appunto que’15. mila nomini, de’quali si è diverse volte parlato ; e che presto si uniranno all’Armata Prussiana . Questa «u.va però non è sicura. Più sicura è l’altra, che 22. mila- Prussiani con un gran-treno d’ Artiglieria debbano passare per NY^ittemberg , onde portarsi a Fulda. I Sassoni, che debbono somministrare pel loro triplo Contingente 6. mila, e 300. uomini, sono pronti a marciare. Da Colonia ii. Gennajo. Ecco diversi interessanti riscontri sulle correnti cose di Guerra.. Quasi tutte le truppe Annoveresi, e u-na parte dell’ Armata Sassone sono destinate a cooperare colle altre Forze Germaniche alla espulsione de’ Francesi dall’ Impero. L’Armata Anno,verese, che haavut’ ordine di marciare , andrà a .Paderbona , e di là in Westfaglia. In Acquisgrana sonasi posti! sigilli siu.beni Ecclesiastici . Ai 5. unaparte della Guarnigione Francese, e di quella di Bourscheid era marciata con artiglieria per .unirsi al- (*) Avvisi posteriori danno per certo P ingresso in Polonia di 20. mila Prussiani. la vanguardia aupu una i»sh ucgu austriaci . Il Quartiere degli Austriaci resta quest’inverno in Berg-heim, di dove si difenderà Colonia. Il Principe Ferdinando di Brunswic comanderà 1’ Armata Prussiana al Basso Reno. I -Francesi partono da Brusselles dicendo , che ritorneranno per occuparla da Conquistatori , e minacciando di trattarla col diritto di Guerra,"Intanto sono andati a Parigi Outrepoiit , e Balsa come Deputati aggiunti a quelli , ohe già -vi sono, per protestare contro le pretensioni , e violenze Francesi contraddittorie ai Proclami £itti ; volendo -i Brabantisi i loro Stati , la loro Costituzione , Vandernot, Vaueupen , Vanderhoop , che ora è prigione. II Langravio d’ Hassia-Cassel si è resti-tiùto in Hanau , dove fatinosi de’ grandi preparativi per ricevervi il Re di Prussia. Da Vienna 19. Gennajo. S. M. I. e R. volendo dare un manifesto segno della sua Sovrana soddisfazione al General Principe d’Hohelohe , per la ricevuta notizia della riportata vittoria contro i Francesi, comandati dal General Bournonvilie, ha spedita al prelodato Principe la Gran Croce dell’Ordine Militare di Maria Teresa , accompagnata da una graziosissima lettera scritta di proprio pugno , e delle più lusinghevoli che possa scrivere un Sovrano ad 1111 Generale delle sue Armate. A norma poi delle relazioni qui giunte del ¡citato fatto , si è saputo, che _ le Truppe Austriache obbligarono i nemici ad una precipitosa fuga , con la perdita di mille e più soldati Francesi sul campo, tra’quali molti Uffiziali, ed altresì essendone rimasto prigioniero di guerra un gran numero , e presi 1.9. cannoni , e diversi carriaggi . I Francesi avendo ripresa la via di Landau , furono inseguiti per alcune leghe da’ Cavalleggieri dei Reggimento Imperatore, dagli Usseri Wurmser, comandati dal Colonnello Conte di Naver-dorf, soggetto abbastanza cognito in -tutta l’Armata Austriaca pel suo valor militare.. /^On un metodo degno d’imitazione Antonio Zatta e Figli , Stampatori e Libraj Ve-V-* neti hanno intrapresa la Stampa di un Giornale letterario , il quale avrà per titolo : Il Genio della letteratura Europea. Ad oggetto di rendere veramente utile al Pubblico il loro Foglio periodico, hanno avanzata ai Letterati d’Italia la seguente Circolare d’invito. Un pensiero cotanto lodevole inerita senza dubbio d’esser secondato da tutti quelli, che desiderano e s’impiegano ai progressi dello spirito umano. Circolare ai Letterati d'Italia. destinata a propagare nella nostra Italia le- » Nell’intraprendefe un’opera periodica utili cognizioni, e il buon gusto delle Scien-
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Page 191
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1793
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dal Clero col suo zelo patriotico ed esemplarissimo. L’Arcivescovo di Toledo , unitamente a quel Capitolo, fa un donativo al Re di12.mil-lioni di reali (un milione di Ducati Veneti correnti ) e offeriscono a S. M. tutte le loro rendite durante la guerra , null’altrq riserbandosi, che icoo. reali annui perca-dauno pel semplice mantenimento. L’istes-sa cosa fa il Capitolo di Siviglia, principiando
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Page 154
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1793
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per modello ed esemplare. Prima Edizione Veneta pubblicata per uso di qualunque persona incaricata della Educazione della Gioventù. In Venezia nella Stamperia Graziosi a Sant’Apollinare. L. i : io. COn la presente Gazzetta resta distribuito .un Manifesto di quattro pagine in quarto pubblicato da Antonio Zatta e Figli Stampatori , e Libraj Veneti , diretto agli Amatori delle Scienze , dell* Arti
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1848
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di vigilanza . . 11 Benedetti (Bartolomeo dott.): e eletto membiv del Consiglio di disciplina degli avvocati veneti .......... 5» Bernardi (Giuseppe dott.) : polemica contro {avvocalo Malici . . . M Bersaglieri volontarii : si prescrive la formazione di alcune compagnie di essi, estraendole dal corpo della Guardia nazionale .... M Berti (Antonio), capo dello stato maggiore della Guardia nazionale, dà
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Page 503
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1849
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della strada ferrala, e li mette in fuga precipitosa .... »1 Pepe Guglielmo, suo ordine del giorni', sulla rassegna da lui fatta della Dit i sione navale veneta, con cui loda it sapere dei comundunti dei legni veneti e lo entusiasmo patriottico delle ciurme . ti — suo ordine del giorno, con cui pubblica i nomi degli uffizioli e dei saldali che si distinsero nel respingere un drappello di Au-1 striaci
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1848
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7S? Marina : Ordine del giorno letto al Corpo della Marina vèneta per eccitarlo a mantenersi fedele al Governo della Repubblica veneta . . . pag. i83 Marinai ; i Corpi loro, nonché quelli dei cannonieri e soldati sono mantenuti nel piede attuale ; » 178 — veneti e dalmati: vengono eccitali a tornare in patria, disertando le bandiere dello straniero ...... » 2()5 — si eccitano ad arrotarsi
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1848
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la loro flotta trattenuta a Pula ............ n 224 Crociata, guidala da Ernesto Grondoni, viene benedetta da Sua Eminenza il cardinale Patriarca ......... » 3qo Culli (Giuseppe) , cessa dalle sue funzioni d'impiegato di polizia . . » Cusani (Francesco) , intorno alla unione dei Lombardi e dei Veneti . » 143 — (Antonio), rinunzia al posto di Commissario della cessala Direzione generale di polizia
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1848
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Sì che al demonio romperian le corna (j) I Veneti hanno un cor adamantino In cui si spezza del tedesco il ferro. E se di Brenno al duro e crude] patto (4) Le matrone e le vergini di Roma Spogliarsi d’ogni gemma, anco le donne Di Vinegia mostrar che quando parla Della patria il bisogno, non han nulla Che nonsiad’essa(5).-Ea più sublime esempio II mendicante, l’obolo accattato E la cenciosa giubba, sull’altare
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1848
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----- l’Austria?... costei si ebbe Milano, Mantova, gli Stati Veneti di Terraferma, la infelice repubblica di Venezia, poi molti altri Ieriitorii italiani; poi pretese di tenere nelle lo'" tezze di Ferrara e Comacchio i suoi soldati, e lo volle, ad onta che il Cardinal Consalvi protestasse contro questa protezione. Ma finalmente passarono questi trentaquattro anni di schiavitù. Gli uomini tutti d Italia
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Page 467
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1848
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463 Superfluo rammentare eh’ io amo cd onoro nel Piemonte gli uomini valorosi, e le egregie qualità che lo illustrano; superiluo a rammentare ohe alla liberale affezione dai Lombardi mostrata ai Veneti, io porto gratitudine tanto più viva quanto la reputo nei più di loro libera da ogni intenzione che non sia d’uguaglianza Iraterna. Superiluo dire che la concordia, la unità, la grandezza
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Page 243
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Date
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1933
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NOMI PROPRI E COSE NOTEVOLI 185 Eutichianus pp. 25 3. Eutropi portus 107 »4. Evander, Enee auxiliator 93-10. Evaristus pp. 24 !I. Fabianus pp. 2425. Fabriacus Iohannes, magister militura 28 32-33. Faletri, tribuni 47 ‘, 143 !6-i7, 158 n. Faletri, qui Anafesti, tribuni 147 ¡-a. v. Frauduni. Faletrus Benedictus, gradensis patriar-cha, primicerius S. Marci, plebanus S. Marie Iubanici 127 !4-i6. Faletrus Ordelaffus, dux 120 *-9. Faletrus Vitalis Deodoni, dux 2934, 120 5-6,8. Fanestis, nacio: Benenatus, Torcelli episc. 12921-22, Fanum, nacio: Faletri 147 *. Faraldi, qui Bonoaldi 1474-6. Faras rnanus, v. Mammas (S.) mártir, sanctuarium. Fauni, qui Deodones, tribuni 46 33, 1586. v. Deusdedit. Felix, magister militum 2830, 115 7. Felix pp. I 25 2. pp. II 25 '4. pp. III 55 26. pp. IV 26 2. Ferraría, Karoli imp. adventus 99 4-5. nacio: Flabiani 1477. Filippus imp., v. Philippus. Fines, confinium et iurisdictio 80 J5-I9, 16527, 166 !-3, 162 23. Flabiani, tribuni 47 !, 147 7-8, 158 u. Flabianici, qui Blancanici, tribuni 47 [, 1452-8, 1479-11, 148 i8-!9, 158”. v. Blancanici. Flabianus Dominicus, dux 29 3°-3i, 120'-2, 13922.23, 14019-24, 141 13-24. Flandria, Baldovinus et Henricus, comités 1189-13,16.17. Flavus, Romanorum rex 1125. Florentia, nacio: Flabianicino 1479. Florianus, imper. 1720.22, ,0^28.29, Focas, imp. 1929-30, 10713-14,17-20. v. Niceforus. Focinus, Tholomei consiliarius 149. Forlì, v. Forumlivii. Formosus pp. 20 3. Fortunatus, Aquileie patriarcha 162 23. Fortunatus, gradensis patriarcha, gesta 44 8, 996-8, 200 8jo, 125'-3. Fortunatus (S.) martyr, corpus 1244 6. Forumiulii (Friole), Gradi iurisdictio 41 24-25, 74 20, 7515. episcopus Lupus 99 24. nacio: Anselmus ep. Torcelli 1299, Cylliencii 15310, Deusdedit Deodones 152 2°, Fundareni 152 26. Forumlivii (Forlì), nacio : Calanici 150 '9, Faraldi 1474-6, Fortunatus patr. 16223. Fossone litus 169 l6-i8. Francia (Gallia), reges et impera tores, XXI, 20 14, 576, 9J 20.25, 92 9, 97 26, 9928, ioo20segg., 101 6-8, 114 l8, 25426. gesta Cesaris temporibus u", 14 ', in Asia et Siria Alexi Comneni temporibus 113 28, 1141-6, contra Constantinopolim 11616-*7, 117 23-30, 121 7-10. profugi de civita-tibus Venetiarum 76 23-25. Franci Italiam subiugant 91 29,92 M. Francorum usalia 67 5. b. Marci predi-catio 83 I4-l6. Fortunati, patr. gradensis, mors 10020. Valentiniani obitus 1055-6. Obelerii ducisreversio 9914. Aluzor, urbs n8 24. Karoli magni gesta, v. Karolus. Franius, Pompei dux 136-9. Frauduni, qui Faletri, tribuni 3110, 56 16.18, eorum gesta in vico Constan-ciaci et Ammiane 31 I0-'6, 3 5 22-24, 36 6-23, 56 21-25, 66 22^4, 67 6.21,69 8.io? 24t Frauduni, pater Vitalis episc. Torcelli 128 14-15. Fredericus I, imp., pax cum Alexandra papa 120 21-26. Freyna, edificatio 1549. Frisigna, nacio: Vitrignati 1508. Fundareni, qui Fundateni et Fundacini, tribuni 15226-28 1594-5. Fundateni, v. Fundareni. Fundacini, v. Fundareni. Gabrielis (S.) arcang. Veneciarum ecclesia, edificatio 1443-5. Origo civit. Vetiet,
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Page 6
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1907
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di Concordia. 3. Les princes de Moróe ou d'Acha'ie (1203-1461) 4. Le popolazioni dei XIII Comuni veronesi . . . . » 20. Miscellanea, Volume III. Contiene: 1. Artisti veneti in Roma nei secoli XV, XVI e XVII. 2. Diplomi inediti attinenti al patriarcato di Aquileia dal 799 al 1082. 3. Fonti edite della storia della regione veneta ecc. (Appendice III). 4. L’Acquedotto romano e il Teatro Berga
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Page 295
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Date
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1914
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veneti, XXXII, 52. Petros, abitante in Edessa, patriarca sirio giacobita, XXX, 93. Piacenza, duca di, v. Maria Teresa imperatrice. Pianezze, marchese di, XXIX, 116. Piatti Orazio, XXIX, 32. COMMEMORIGLI, TOMO Vili. Piccoli Ascanio, provveditore ai confini, XXXIII, 4. Piemonte, Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, re di Cipro, principe di, XXIX, 104. Pietro Matteo e Zorco da Perasto, XXX, 148. Pievacz
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Page 271
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1914
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INDICE GEOGRAFICO 249 Possidaria (castello al confine della Dalmazia), XXIX, 06. Potcotlam (dirupo al confine veneto austriaco), XXXII, I. Potcreguina (acqua al confine dell’Istria), XXXI, 74. Pot-Koslam (pattocco al confine veneto austriaco), XXXII, 1. Potscalu (al confine veneto austriaco), v. Di-buccavagese. Povegliano (sul fiume Tartaro), XXXII, 28. Pozet (al confine veneto austriaco), XXXI, 24. Pozza dell’ Artilon (al confine veronese trentino), XXXI, 55. Pozzo (Udine), XXXI, 56. Pozzolo (nel mantovano), XXXI, 39 ; XXXII, 28, 32. Prà d’ Alpesina (al confine veronese trentino), XXXI, 55. Pradiceu o Praducello (Udine), XXXI, 49, 56. Pradolini (Udine), XXXI, 42. Praducello o Pradiceu (Udine), XXXI, 49, 56. Prag, XXXIII, 8. Prato (Toscana), XXIX, 2 ; — Barbacis (al confine tra Carinzia e Carnia), XXXII, 5 ; — delle Croci (Friuli), XXXI, 42. Pratola (gorghi nel mantovano), XXXI, 73. Precenieo (Udine), XXXI, 57. Prediguar (roia al confine dell’ llliria), XXXI, 41. Premoria (Dalmazia), XXIX, 66, 70. Presdogna (monte), ». Politen. Presetto (roia del - Udine), XXXI, 49. Presignuol (cava di — al confine dell’ llliria), XXXI, 41. Prevesa, XXIX, 59; XXX, 51, 71, 75, 77, 78, 80; XXXI, 11. Prevjes o Prives, XXXIII, 8. Pria Tavella (al confine vicentino trentino), XXXI, 13. Pricot o Brigetisch-Graben (rivo al confine tra Carinzia e Carnia), XXXII, 5. Prìmaro (fosso al confine dell’ llliria), XXXI, 41. Primolano, XXXI, 36. Prisnohora o Medon (sommità di monte, al confine veneto austriaco), XXXII, 3. Privai (sommità di monte), v. Prostrelenich. Privano (villa - Udine), XXXI, 31, Prives o Prevjes, XXXIII, 8. Prodlitz (Austria), XXXI, 15. Prognaglaviza (vetta di monte al confine del-1' Istria), XXXI, 74. Prosscoria (villa al confine dell’ Istria), XXXI, 74. COMMEMORIALI, TOMO Vili. Prostrelenich o Privai (sommità di monte al confine veneto austriaco), XXXII, 3. Provaglio (Brescia), XXXI, 69. Provenza, XXXI, 16. Provincie unite, XXIX, 123. Prussia, XXIX, 84 ; XXXI, 67 ; XXXII, 6. Pskow (Russia), XXIX, 100. Puigcerda o Beivera Puigeerda (in Spagna), XXIX, 49. Pumenengo (nel bergamasco), XXXI, 69. Pnppi (braidata - Udine), XXXI, 42. Pusteria (al confino trentino), XXXI, 37, 52. Quenoque (Guenoquea), XXIX, 49. Quesnoy (Quercetum - Francia), XXIX, 49. Questat (sommità di monte), ». Liuk. Quiers (Francia), XXIX, 49. Quinzano (nel bresciano), XXXI, 69. Rabonza o Steffingo, ». Chemiza. Raca (Austria), XXX, 37, 47. Racano (chiavica di - Rovigo),.XXXIII, 14, 15. Raccolana (al confine veneto austriaco), XXXI, 24. Rachitovich o Gradniza (monte al confine dell’ Istria), XXXI, 74. Racovgniach (luogo al confine dell’ Istria), XXXI, 74. Radossich (villa al confine della Dalmazia), XXIX, 66. Radovin (al confine della Dalmazia), XXIX, 66. Raduch (Licca), XXXUI, 8. Ragusa, XXX, 51,.61, 143. Ragusi (distretto), XXXI, 11, 65. Ranama o Ramleh (?) (Siria), XXX, 96. Raone Tavan o Ravni tavan, XXXIII, 8. Raono (località al confine della Dalmazia), XXX, 61. Rassega (molino nel mantovano), XXXI, 73. Rateles (Olanda), XXIX, 105, 111. Ratisbona, XXIX, 1, 25. Rautie (villa al confine dell’Istria), XXXI, 74. Ravenna, XXX1I1, 16. Ravensburg (Wurtemberg), XXXI, 67; XXXII, 6. Ravenstein (Olanda), XXXI, 67 ; XXXII, 6. Raverano (Alessandria), XXXI, 39. Ravni tavan o Raone Tavan, XXXIII, 8. Razversia, Chorkovacz, Corkovac, Razverstje o Razvrslje (monte), XXX1I1, 8. Rbine o Erbine, XXXIII, 8. Recca (villa al confine dell’ Istria), XXXI, 74. Recoaro (Vicenza), XXXI, 13. Redondesco (nel mantovano), XXXI, 73. Reggio (Emilia), XXIX, 9; XXXII, 26, 54. Reggiolo (castello - Reggio d’Emilia), XXIX, 25. 32
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Page 133
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1932
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erano «soliti alloggiare li Ambasciatori Veneti», — cosicché non sembra troppo azzardata l’ipotesi che essa potesse costituire la sede estiva dei baili, — un provvisorio soggiorno fatto in essa dal predetto segretario francese nel 1572, mentre il Barbaro era prigioniero a Galata, si spiegherebbe senza difficoltà. (31) Op. cit., p. 231. (32) Dall’insieme della cit. relazione del viaggio
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Page 130
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Date
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1932
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: ma non vediamo sufficiente motivo per attribuire a quest’ultimo lo stemma sopra accennato, che faceva parte di tutta una serie osservata dal Dolfin, tanto più che l'esistenza della casa alle Vigne fin dall’epoca di Stefano Tiepolo corrisponde ai soggiorni estivi fatti in quella regione da numerosi rappresentanti veneti nel periodo anteriore alla missione di Antonio Tiepolo. (14) Cfr. Delib. Senato, R.° 63
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