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1970
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. Poi una croce, da poi la quale seguivano cardinali numero 21 con mitre in capo di damasco bianco. Poi il pontiiice sopra una sedia fu portalo solo uno baldachino portalo da li oratori, tra li quali il Bragadino et Suriano oratori veneti. El papa havea indosso un piviale richissimo, el in capo el regno di precisissime zoie. Fo portalo a l’aitar grande, dove smontalo se ingenochiò. Li reverendissimi Cibo
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1686
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¡oppugna, te daparttcolart i^.efiliatoper tre anni ini. fue eshtbiiioni 175 Angelo Ve/couo di Tiuoli Nuntio à Ve ne ti a 3.fio primo officio 4. del Senato in rifpofia 5 Ant in ari preferuato da' Veneti 651 Antonio Bragadin vuol difender Routgo¡ma fattoprigione muore 79 Antonio Bragadtn Proueditor in Cipri 756 Ant. Canal fchiauo de Turchi 669 Antonio Cape Ilo Ambafciator à Cefiare
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1686
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simpoffeffa di Bafsignana > e Viritene 542. brama pacificarfi cogl altri Prencipi : ricupera la Aiatri ce, e l’Aquila 549. refpinto da Veneti /otto Monopoli 5 50. rompe i Fran-cefi 555. svnifee col Papa 558. fuoi concertati in Cambray col Rè di Francia iui àGe nona 560. fa pace conia Francia 56}. teme della Re- pub.fidifpone allapace 565. fpedi-fee più Adi ni/Ir i ini s'abbocca col Papa in Bologna
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Page 793
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1686
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de Veneti 365.in Bologna 369.parte d'Italia ^yo.penfa contro Napoli 372./ugge in Milano 374. efce, e fa [iraggi 376. affé di a Brefcia 378. pretende Juccedereà Mafsìmihano 393.in damo 397, appafsionato 399. tenta la Lega col Papa, e la Republica 404- riacquifìa Ñauara 406. inuade la Catalogna iui dubita della Fede del Papa 407. ver/o Parma 412. à Cremona 41$. à Como 416. à S. Lonato 418. perde Milano
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Page 284
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1970
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Evangelista se inge-nochiò a piedi de Nostro Signore, et li fece ancor lui una orationcella in foggia de ringraliamenlo, qual durò manco de uno quarto d’ hora, et poi iterum lornò ad far riverentia al papa et poi tornò ad star al loco suo. Tornalo che ’1 fu, missier Aconcio come avocato fiscal si cominciò a dire, qualiter Veneti fin hora erano stali escomunicati per haver tenuto Ravenna et Cervia ; et molle
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1887
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274 VI. Scrìtti inseriti in giornali. Allgemeine Zeit., Beilage (Lipsia) n. 116 Artiere udinese (Udine) n. 98, 101, 104, 106, 107, 132 Ausland (Vienna) n. (361) Caffè 'Milano) n. (1151) jp. Cittadino italiano (Udine) n. (429), (542), 557, 581, (590), 626, 638, (640), (641), 654, (669), 671, 674, 678, 687, 693, (701), 722, (724), 726, 903, (907), (913), 914, (914), 921, (921), 924, (926), (927), 959, (1017), (1020), 1021,(1031), 1113, (1128), (1129), 1140, 1150, (1154), (1163) Corriere di Firenze (Firenze) n. 240 Corriere di Gorizia (Gorizia) n. 858, >60, (864), 865, 928, (928), (1010), (1012), 1079, 1080, 1081, (1173) Eco del Litorale (Gorizia) n. (542), 814, 859, 861, 862, 863,864, ( 1017), ( 1021 ), 1051, 1069, 1157 Esaminatore friulano (Udine) n. (324) Fanfulla (Roma) n. (829) Foruuyulii (Cividale) n. 1050, 1065, 1066, 1067, 1068 Friuli (Udine) n. (856), 898, (914), 923, (989), (1047), (1107), (1165) Gazzetta di Venezia. (Venezia) n. 119, (154), 307, 329, 334, (471), (1126) Giornale di Padova (Padova) n. (392) Giornale di Udine (Udine) n. (73), (90), 135, (139), 143, 146, 183, 180, 194, 202, (242), (259), 292, 324, 328, 330, (330), 331, 338, (341), 251, 361, (374), 375, (375), 378, (401), 404, (408), 420,(429), (430) (431), 455, 456. (471), 472, 491, (491, 501, (503), (519), 528, (540), (547), (566), (589), .599, (603), (603), (615), 628, 640, (641), 645, (655), (661), 679, (688), 714, 772, 852, (852) 853, 876, 880, (880), 889, 897, 899, 901, 902, (905), 908, 909, (909), 910, (914), 931, 948, (965), 974, 976, (988), 992, 1004, 1010, (1013), 1016, (1017), 1031, 1041, 1100, 1110, 1128, 1129, (1138), (1151) (1173) Górzer Zeitung (Gorizia) n. 117 Industria (Udine) n. 124 Madonna delle Grazie (Udine) n. (128), 171, 197, 205, (205), 252, 278, 279, (306), 315, 340, 413, 414, (430), 445 Nuovo Friuli (Udine) n. (429), 431 Osservatore triestino (Trieste) n. 9, (9), 141, (209,) 234, 235, 238, 239, 261,7'.>6, 886, 887, 888, 1045 Patria del Friuli (Udine) n. (90), 481, (481), 488, 502, 504, 540, (608), 639, (667), 677, 678, 694, 701, (711), 724, 829,878, (880), (905), (908), (909), (915), 9 6, (916), 930, 949, (989), (990), (1007), 1008, (1010), (1014), (1017), (1025), (1041), (1073), (1128), (1129), 1149, (1163), 1164, 1165, 1167 Perseveranza (Milano) n (905) Rassegna (Gorizia) n. (887), 1052, 1078, (1080), 1083, 1135, 1136 Rivista euganea (Padova) n. (647) Rivista friulana (Udine) n. 2, 7, 10, 12, (13), 15, 16, 20, 22, (23), 54, 72, (143) Sentinella friulana (Udine) n. 152 Tagliamento (Pordenone) n. (392) 407, 410, (608), (667), 669, 670, 727, 929, (1010), 1088 Tempo (Trieste) n. 92 Tempo (Venezia) n. (139), (829), 884 Triester Zeitung (Trieste) n. 88, 360 Wiener Zeitung (Vienna) n. 582
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Page 165
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1970
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309 UDXXlX, AGOSTO. 310 Copia di lettere di la corte di Francia, di Nicolò di Nobele luchese, scritte in le so• praditte lettere. Jarsera venero nuova certa che la paze è conclusa. Il re la soloscrisse giovedì, el venerdì ogni cosa fu rotta; poi sabato si rimiseno insieme et hanno accordato. Tutti li confederati et banditi ci sono compresi. A Venetiani resta a dichiarire di molte cose; de che se ne sono remissi al re et al re 191* de Ingilterra ; et alsì il duca de Eari al re et al papa, si gli harà errato o non conira lo imperatore, per lassarli qualche parte de la ducea o nulla. Lo stato de Milano, contea d’Aste, reame di Napoli, il re rinuntia. Segueuo 4 mariazi : il re a madama Lionora ; monsignor lo Dolfìn a la principesssa de Portogallo figlia de madama Leonora; monsignor d’Orliens a la figlia d’Ingalterra, et starà là; il figlio del duca di Lorena a madama Madalena figlia del re di Francia, per dotta se li dà la ducea di Barbon. Paga do miliona d’ oro, zoè 400 milia se ne risponde al re d’Ingallerra, 600 milia se imporla contanti a Baiona il resto a certi termini. Achadendo, il re è temilo dare pagali per un anno a lo imperatore 500 lanze et 10 milia homiui di piè, con molti altri arliculi el particularità, che a la zornata se se intenderà. 192 Copia de una lettera da Udene, di sier Marco Antonio Contarmi luogotenente, di 11 Avosto 1529. el per tulli quelli lochi dicono el Danubio inondar più di do mia di largezza, el il simile la Sava el il Oravo ; le qual inondatici) sono stale causa di la tardità di esso exercito, qual, per quanto se diceva de lì, havea patito grandissimamente per tal inunda-tion. In Cinque Chiesie non li era altro presidio salvo cavalli 150 de li quali è capo uno ongaro, et 200 fanti todeschi et boemi con il forzo de paesani fugiti per paura de’ turchi. Et che al primo dì de agosto fu un gran tumulto in dilla città bessendo venula vose che turchi erano non molto lontani. Et il sequente giorno se partite in pressa, penso per paura, nel ritorno suo, et passato per Petayia et Marpurch, nei qual luoclii ha inteso come il vescovo diXagabria havea hauto certo sinistro sodo Xagabria, et che si era retiralo ad uno suo loco paludoso et molto forte dillo Zuanich, lontano tre miglia da Xagabria ; ben afferma che il castello si leniva ancora per il vescovo. Questo ¡stesso si ha per diverse vie da Gorizia et Gradiscila. Et beri passò de qui un capìtanio spagnolo, qual tornava da Linz per andar a Gorizia, et disnò qui in Udene, dal qual, per vìa di alcuni boemi suo conoscenli, si ha inteso il principe «esser tornato di Boemia a Linz dove le gente promesse dal regno di Boemia cometizavano a zonzer ; et che le Terre Franche li danno fanti 10 milia. Ma questo non si vedeva ancora ; ma ben al suo partir era zonlo zerca 6000 persone, qual se imbarcavano nel Danubio et mandavano giuso verso Viena. Aspectava etiam le g^nte comandale di 1’ Austria, Styria et altri sui terrilorii, a la summa de fanti 15 milia, quali tutta via caminano verso Viena. Et per quello hanno potuto solrazer pare che’l principe non si curi de deffender se non 1’ Austria, che è suo patrimonio, per esser cussi mente de li principi allemani. Copia di una lettera di sier Gregorio Fiza-mano proveditor di Cividal deFriul,data a dì 10 avosto 1529. Uno di questa terra, stalo al soldo del principe già sono mesi 18 in Hongaria, giolito hozi, referisse, che, bessendo già passali mesi 10 che le gente del principe in quel regno non hanno hauti danari, a la giornata serano risolute, infine restano 2000 persone in circa, el serano corsi mal contente re-dule a Terenzino, luoco distante da Vienna per tre giornale de camino, ove senza danari se ne morivano da fame, et per disperation si levorono in arme el volsero amazar il loro governalor, che è il In questa bora è gionto uno de li exploralori mandali per avanti in Ungaria, qual partì da Cinque Chiesie a li 2 del presente, et riporla che al partir suo, per quanto si aflìrmava, il Signor turco era zonto a Belgrado 15 zorni avanti con zerca 40 milia cavalli, bona parte de li quali erano passali la Sava et alozati nella Sermia, el che la persona del Signor era affìrmata a Belgrado aspettando il resto di lo exercito qual era innumerosissimo et andaseva zonzendo di mano in mano. Si diceva di aspetar il vayvoda in quel luogo, qual era pur ancora a Lip-pay, et che la intenlion del Signor lurco era lassar esso vayvoda con parte di le sue zente a Buda, qual era come abandonata, et andar di longo a la impresa de Vienna. Et afferma che dal giorno se partile de qui, che fu a li 18 di luio, lino al suo ritorno, quasi sempre havea piovuto, talché quelli fiumi, che molli ne ha passali, sono lutti grosissimi,
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079 INDICE DEI NOMI 980 472, 484, 493, 495, 502, 518, 520, 531, 563, 570, 572, 619, 620, 675, 681, 740, 777, 805, 821. — sua moglie v. Beatrice Frangipani. Corvino Mattia, re d’Ungheria, 73, 254, 324, 325, 563, 821, 861, 862. Cosenza (mons. o cardinale di) v. Borgja Francesco. Cosole v. Sterbaz Paolo. Costantino.......in possesso di un isoletta presso Spalato, 619. Costantinopoli (mercanti veneti
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sì de vestimenti, come de bellissimi e sfozati cavalli, che era una degna cossa a veder. Et li veneno incontra con bellissimo ordine a do, a do, inanti a 1’ orator, salutandolo ; e in tutto, tra nostri e turchi, erano cavali 150. Deinde alquanti di lhoro coinenziono a corer, chi in qua, chi in là per uno bellissimo piano, et lo acompagnono fino a la stantia preparata per 1’ orator, e tutti li nostri veneti
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v. Galee. » delle varie nazioni v. i nomi delle rispettive nazioni, ed i nomi dei capitani. » veneti nei possedimenti v. i nomi dei luoghi rispettivi. Capizi pascià, turco, 24. Capodistria (di) podestà e capitano v. Cigogna Francesco e Barbaro Alvise. Capodivacca, famiglia nobile di Padova. » Antonio cavaliere, 429. » Paolo qu. Frizerino, fuoruscito padovano, 75. Cappella di Bergamo (della) castellano
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, ricordato per le sue commedie che si recitavano a Venezia, 439, 441, 444. Podestà veneti, v. i nomi dei luoghi rispettivi, anche sotto la voce Venezia. Poiana (di) re, v. Polonia. Polani, casa patrizia di Venezia. » Girolamo, dottore, fu uditore nuovo, qu. Giacomo, 21, 116, 136. » Pietro, fu sopracomito, qu. Jacopo, 343, 354. Polo Giovanni, commediografo? a Venezia, 443. Polonia (di) casa regnante
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di tutte le carte parziali del Veneto, eccezion fatta per quella del Territorio di Trento, che è posterioi'e. Appare chiaro lo sforzo di comporre un quadro omogeneo dai diversi materiali utilizzati per le carte speciali, di disforme carattere e valore ; e in ciò la carta differisce profondamente ad es. dalla pittura degli Stati Veneti di E. Danti nella Galleria Vaticana, la quale, come si è già notato
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stessa il carattere e il valore di un prodotto originale. Delle carte del Vicentino e del Cremasco è ignota la fonte. Il Vicentino, che nelle copie primitive porta la data 3 maggio 1595, è, come si è detto, la più antica delle carte degli stati veneti, anzi, per quanto a noi risulta, la più antica di tutto l’Atlante. Non conosco carte anteriori del Vicentino, all’ infuori di quella manoscritta del Sorte
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. Citiamo traessi solamente 1’“ Atlas Novus, si ve Tabula e Geo-graphicae totius orbis etc.„, di Matteo Seutter, pubblicato ad Augusta circa il 1730(3). Esso, nelle copie da me vedute, contiene: (x) Queste carte dei Domini Veneti e paesi circostanti del Sanson non sono ricordate nel Saggio di cartogr. veneta di G. Marinelli, più volte citato. (2) Vedi i cataloghi di queste carte in Lenglet Dufresnoy, Op
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(4), fu pubblicata, come si è già detto, nel 1608 con la collaborazione dell’incisore Beniamino Wright. Essa fu peraltro preparata, per così dire, dalle cinque carte d’insieme della Liguria, del Milanese, degli Stati Veneti, dello Stato della Chiesa e Toscana e del Regno di Napoli, che figurano nell’ “ Italia „ e delle quali occorre perciò dire ancora qualche parola. Sono tutte a scale diverse, dovendo adattarsi
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fatte in base ad indicazioni molto sommarie (assai probabilmente prima che il taglio fosse compiuto (4)), nell’anno stesso 1598 o 1599, forse in base ai materiali ricevuti dalla Repubblica Veneta (5). Originariamente la carta maginiana era priva di dedica. § 11. Le carte dell’Istria e del Trentino. La carta generale dello Stato Veneto. — Le due ultime tavole degli Stati veneti, n. 30 (Istria) e n. 31
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dallo Chafrion e pubblicata nel 1685 (3). Le carte maginiane dei Domini Veneti di terraferma furono invece largamente utilizzate, come si è veduto, specialmente all’estero, non solo per tutto il secolo XVII, ma anche per una parte del secolo XVIII. Invero, per quanto materiali nuovi, sparsi e frammentari, non mancassero — e taluni ne utilizzò anche il Sanson per il basso Trevigiano e il Friuli — carte
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egli ricevesse venti disegni originali degli Stati Veneti e se ne servisse per correggere le sue tavole ; la tavola del Modenese e Reggiano fu rifatta quattro volte in questo tempo e terminata nella seconda metà del 1598(1); la tavola della Romagna o Flaminia fu pubblicata nella nuova edizione definitiva alla fine del 1598; al principio del 1599 venne messa in circolazione la nuova carta del Bolognese, divisa
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1922
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osservare il corso del Po, special-mente il tronco medio e inferiore, i fiumi veneti, ad es. il Tagliamento, i fiumi adriatici, il corso del Tevere, e soprattutto i tributari del mar Jonio, tanto spesso travisati in carte precedenti. Della ricchezza della figurazione ci danno idea le fiumare calabresi. I particolari sono molto curati anche in questa carta generale (svolte e meandri del Tevere, serpentine
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, la Liguria e i Ducati, divisi in 15 tavole, mentre l’edizione definitiva ne ha 17, essendo state incluse una carta del Piemonte e Monferrato e una carta generale della Liguria, non previste dall’ indice del 1604 ; la seconda parte comprende le 14 tavole degli Stati Veneti, che abbiamo identiche nella edizione del 1620 ; la terza comprende 10 Stalo della Chiesa e gli Stati toscani, divisi in 16 tavole
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