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solo potè devastarne i contorni. Appostatosi quindi alle bocche dell’ Eusino, prese le navi genovesi che tornavano dalla Meotide. Ma saputo che una flotta nemica volgevasi a Negropon-te, il Pisani tosto accorse alla tutela di quell’isola. Pagano o Paganino Doria ammiraglio genovese, ordinòd’ inseguir- lo, però i veneziani poterono raggiungere Negroponle, e colà ben si difesero contro tutti gli assalti
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, il più indegno di tutti, scello però fra’più deboli, appunto servendosi Dio di tali consigli nel sostenere la sua Chiesa per confondere la superbia de’forti. » Or se 1111 Pietro pescatoree pochi Apostoli chiamati ad illuminare gli uomini dalla oscurità della Galilea, furono valevoli a far cose grandi, non sembrerà perciò meraviglia, se Noi pure da quest’isola, che, per ammirabile divina provvidenza
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, destinandogli a tale effetto l’ampio e decoroso monastero di s. Giorgio Maggiore in isola, di cui nel § XVill, n. 1. L’animo religioso dell’augusto sire, a sue spese ridusse il cenobio de’benedettini cassinesi colle consuete Celle, in numero di 4o, e diviso al modo descritto in quell’artico- lo. La libreria fu ridotta a chiesa interna per la celebrazione delle messe e pie fuuzioni, ed il coro domestico
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, fece nuova spediz ione contro l’isola di Grado, saccheggiando la metropolitana; per rivendicare, com’egli diceva, antichi suoi diritti,ed irritato contro la repubblica per avere il defunto Papa Adriano IV sottomessa tutta la Dalmazia ali’odiato patriarcato di Grado. Appena giunta in Venezia la nuova , il doge fece circondare con navi il patriarca e le sue geuti per modo che fatto prigioniero co’canonici
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35 MDXXVIII, MARZO. 3G Questi sono i lochi et terre bandite per esser amor ha te, per V officio di la Sanità. Roma con la Romagna Fiorenza con la Toscana Ravena Rimano Faenza Forti Cesena Bologna In veronese. San Bonifacio Soave Monleforte Isola di la Scala Sermion sul Lago La Campagnola di Caslion su Garda In padoana. Arsego'sotlo Camposampiero In el Piova questi do : Bovolenta Maran Item
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la posizione di un oggetto esterno alla nave. Secondo i casi si dice che un’isola, un faro, od un altro bastimento, « resta di poppa », « di prua », « pel traverso », « sulla dritta » o « sulla sinistra ». Si usa ugualmente il verbo « rimanere ». RETE. — Il nome generico di quegli attrezzi da pesca tessuti a maglia con sottilissime cordicelle. Si dividono in tre classi : la Reti di posta fisse
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e negli approdi. La voce de- riva dal nome dell’isola di Pharos dove si ergeva il fanale del Porto di Alessandria d’Egitto, il più celebre ed antico, eretto nel 300 a. C. Uno dei più antichi fari d’Italia è quello di Messina che dette il nome allo stretto. Svetonio ne parla (1° secolo dopo Cristo).. I seguali luminosi di secondaria importanza rispetto ai fari, prendono il nome di fanali. Faro di grande
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che il veliero deve percorrere. RIDÒSSO. — Riparo dalla furia del vento e del mare. Un monte, un’isola possono costituire dei ridossi. A ridosso. - A riparo dal vento e dalle onde del grosso mare. RIFIUTARE. — Dicosi del vento. Lo stesso che scarseggiare. Il vento rifiuta.. RIFLUSSO. — Il discendere o decrescere della marèa dal massimo livello dell’alta al minimo della bassa (vedi « marèa »). Prende
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, è favorita dalla fredda Corrente del Labrador (vedi * corrente ») : sicché essi, passando lungo le coste dell’isola di Terranova, penetrano nella parte settentrionale dell’Oceano Atlantico e tagliano la rotta delle navi che dall’Europa si recano nell’America Settentrionale. È possibile incontrarli ancora tra i 40° e i 45° di latitudine Nord, e
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POL — 264 — PON circa 600 miglia a ponente dell’isola del Ferro (Canarie). POLPÀRA. — Piccolo attrezzo da pesca ad uncini, per la cattura dei polpi. POLVERIZZATORE. — Nelle navi a vapore che, invece di carbone, bruciano combustibile liquido (« naftetine » o « nafta »), così si chiamano gli apparecchi destinati ad immettere nei forni delle caldaie, la nafta polverizzata. Il combustibile
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MON - 215 - MON nali. Per le esigenze e le caratteristiche su descritte non può avere che una velocità limitata. Questo tipo di nave, i cui progenitori furono ideati ed impiegati durante la Guerra di Secessione d’America (1860-1865), ha avuto un nuovo impiego per opera degli Inglesi durante la recente guerra Europea, in qualche azione costiera in Belgio, in Adriatico e nell’Africa Orientale extedesca. MONOCÀLIBRO. — Sotto questo nome generico sono comprese le grandi navi da battaglia, armate principalmente di cannoni di grosso calibro in torri. Vedi le voci « Dreadnought * e « Nave da battaglia ». MONOTIPO. — Nella Marina da Diporto si dà questo nome ad imbarcazioni a vela attrezzate secondo un medesimo tipo d’attrezzatura, ed aventi le identiche dimensioni nello scafo e nella velatura, ed una perfetta identicità negli accessori. Nelle regate tra monotipi si può quindi prescindere dalle qualità nautiche di ciascuna imbarcazione, ed i risultati dànno la precisa misura dell’abilità degli equipaggi. Il tipo d’attrezzatura usata oggi per i monotipi è quella del « Cutter ». Vedi flg. 55 e 57. MONSÓNI. - Venti regolari periodici che dominano nell’Oceano Indiano e nella parte occidentale del Pacifico. L’uno da Nord-Est, ila ottobre a marzo, l’altro da Snd-Ovest da aprile a settembre. Il nome deriva dalla voce araba Mausim che significa * stagione ». Questi venti sono causati dalla differenza di temperatura esistente tra i grandi continenti e gli Oceani : a parità di latitudine, in inverno, i continenti sono più freddi degli Oceani, il contrario avviene in estate. In inverno l’Asia ha delle temperature basse e presenta un centro di alta pressione ; si formano quindi intorno a quel continente dei venti divergenti che soffiano dalla terra verso il mare. In particolare si genera un vento da Nord-Est lungo le costo meridionali della Cina e della Cocincina, nel Golfo del Bengala e nell’Oceano Indiano : è il Monsone di Nord Est. Si deve notare che questo Monsone lui la stessa direzione degli Alisei settentrionali (vedi «Alisei») quindi non li sopprimo, ma sotto la sua influenza, quei venti, nell’Oceano Indiano, oltrepassano l’Equatore e respingono a Sud la zona delle calme equatoriali. Al sud di questa, nella parte meridionale dell’Oceano Indiano, gli Alisei di Sud-Est durante la stagione invernale sussistono inalterati. Si può dire che neU’Oeeano Indiano il Monsone di Nord-Est o invernalo dà luogo a venti deboli e moderati. Al contrario, in estate, l’Asia ha delle temperature molto elevate ed una bassa pressione atmosferica ; il vento converge da ogni lato verso il continente. In particolare, nell’Oceano Indiano, il vento soffia da Sud-Ovest : è il Monsone di Sud Ovest ohe è tanto potente da sopraffare completamente gli Alisei settentrionali in quell’Oceano, Quivi non vi sono calme equatoriali, perchè gli Alisei di Sud-Est traversano l’equatore e, piegando ad Est, formano una sola corrente continua col Monsone di Sud-Ovest. Siccome la differenza di temperatura tra le terre ed i mari, che è la causa dei Monsoni, è assai maggiore in estate che in inverno, il più intenso ili questi venti è il Monsone d’estato o di Sud-Ovest. Questa maggiore intensità è dovuta anche al fatto che il centro delle alte pressioni è respinto, in inverno, nel Nord-Est dell’Asia, molto lontano dall’Oceano Indiano, mentre che in estate il centro delle basse pressioni è molto vicino a questo inare, ai piedi dell’Imalaia sull’Afganistan. Il Monsone di Sud-Ovest dà luogo a venti forti ed in qualche luogo anche violenti, in particolar modo nei paraggi dell’ìsola di Soeotra. Per noi Italiani, i Monsoni hanno
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ai sommergibili. Si può usare con la nave in moto ad alta velocità. SCAPOLARE. — Oltrepassare un altro galleggiante, o un’isola od un punto saliente di una costa navigandogli vicino. Levarsi rapidamente da mezzo a diversi ostacoli. SCAPPAVIA. — Imbarcazione leggiera e sottile. Lo stesso che « iole ». SCAPPELLARE. - Il contrario d’« incappellare ». Vedi questa voce. SCARICARE. — Deporre un carico di merci
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de’merli (celebre per le battaglie del 1389 e 144S). Kostanac, nca, o. Costanza. Kostanacko jezero, u. lago di Costanza. Kostanjevica, 1. Landstrasse (m Croazia). Kostel, 1. Castelvenere. Kostovo, 1. Gostivar. Kostrice, (pl.) 1. Köstritz. Kostrivnioa, 1. Castrein. Koséer, c. Behrent. Kosice, (pl.) Kaschau, Cassovia (in Ungheria). Kosljun, 1. Cassione (sull’ isola di Veglia). Kotafee, I. Guttaring. Kotena
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boo — 35 — BOO Bockast ) a, o, agg. pungente; — Boekav j lìg. frizzante. Bocman, m. pane inferigno, ili crusca. Bocnuti, enea, vap. dar ima punzecchiata; — lìg. mordere con un frizzo. Boculica, f. spina (del riccio). Boemi, ni. (it.), fiasca di retro, boc-cione. Boia "t' | e^m ^f'^a spada. Bocat, a, o, agg. salmastro (di acqua). Bocatica, f. (voda), acqua glossa. Bocica, f. (dim.) fiaschetta. Boi-ilo, a, n. cento, box (de’ pugiUatori). Boiina, f. (anni, di Bok.) 1) china o pendio di monte ; 2) sporgenza, rilievo; (arch.) aggetto, risalto. Bociti se, chn se, vri. 1) camminare di fianco ; 2) s kiiu, cozzare di fianco; lottare a pugni; — fig. contendere altercare (a parole) ; —• s pameti, lambiccarsi il cervello. Boiji, a, e, agg. del fianco, che riguarda i fianchi. Boika, f. spillo. Boinica, f. tavola laterale o sponda del letto. Boinjak, in. canoretta da ampolle, salvafiaschi. Bocin, m. avolo, nonno. Boil, ni. 1) punto (del cucito): 2) pittura ad ago (come ricamo): 3) roccia di mare. Boila, f. 1 )'bajonetta: 2) specie di lesina; 3) forchetta. Boilac, dea, in. 1) pungolo, stimolo; 2) pleurisia; vò —, bue che cozza. Bodac, in. I) punteruolo ; 2) sorta di rete da pesca: vò —, bue eozzatore. Boilaèina, f. ferita di una puntura. Boilalica, f. baionetta. Bodalj, illja, m. specie di erba pungente, cardo. Bodaljka, f. lardatojo. Bodar, tira, o, agg. V. Badar. Bodezan, zni, f. punta (di spada o lancia). Bodez, in. 1) pugnale; 2) baionetta ; 3) pleurisia. Bodezljiv, a, o, agg. pungente; spinoso. Bodeznik, m. pugnale. Bodica, f. (mec.) osovna —, perno dell’ asse. Bollilo, a, il. pungitoio; stilo. Bodimice, avv. di punta. Bodiv, a, o, agg. pungente, acuto. Bodka, f. lancetta (del chirurgo). Bodkast, a, o, agg. lanceolato. Bodlja, f. I) spina; 2) baionetta. Boilljaia, f. pianta o erba spinosa, cardo. Bodljast, | a, o, agg. pungente, spi- Boilljav, j noso. Boilljika, f. I) spina, pungiglio; 2) tribolo (erba). Bodljikast | a, o, agg. aculeato, spi- Bodljikav j noso; — flg. pungente, mordace. Bodljiv, a, o, agg. V. Bodezljiv. Bodnuti, lineili, vap. dar una punzecchiata, pungere una volta. Bodonoz, m. coltello incisorio. Boilriti, drilli, vai. (od sua) destare dal sonno ; —• lìg. eccitare, incoraggiare; — skarice, affilare le forbici. Bodrost, i, f. vispezza, vivacità, brio. Bollilo, ilula, in. abitante dell’ isole (rispetto a que’ del continente). Boduliea \ f. donna isolana (V. Bo- Bodulka j duo). Bodva, f. fiocine (da pesca). Bodiav, a. o, agg. smunto. Bog, m. Dio, Iddio; s Bogoni! Bog! addio! boga mi! affé!; ako — ila, coll’ aiuto di Dio ; neilaj —, Dio non voglia! Bogabojan, jna, o, agg. divoto. Bogac, gca, ni. 1) mendico, pezzente ; 2) uno storpio, sciancato. Bogaienje, a, il. arricchimento, l’arricchirsi. Bogalj, in. uno storpio. Bogaljast, a, o, agg. storpiato, mutilato. Bogar, m. V. Bogac. Bogat, a, o, agg. (persona) ricco, dovizioso; (oggetto) prezioso, ornato con profusione. Bogatac, tea, m. un ricco. Bogatar I _ Boiata* | m' un nCCOne- Bogataski, a, o, agg. da riccone. Bogatica, f. donna (e talora anche uomo) ricca. Bogatinja, f. opulenza. Bogat iti, tim, vai. arricchire. Bogatjeti se, tim se, vri. divenir ricco.
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, 1. Lonzano. Londin, c. Londra. London, c. Londra. Lopar, m. un lappone. Loparka, f. donna lappone. Lopud, is. Isola di mezzo. Lorena, prov. Lorena, Lotaringia. Losdi, e. Salzwedel. Losina, 1. Ullersdorf. Losovac, vca, 1. Königshuld. Losinj, is. e c. Lussino. Lostice, (pl.) c. Loschitz. Lotis, m. un lettone. Lotinerk, V. Ludbrieg. Lovanska vas, 1. Gablern. Lo2, c. Laas (in Carnia). Loie, c. Laas (in Carnia
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. Ostroga, f. j broncone (della viti); 2) sprone. Ostrojine, S, fpl. erivellatura, ìojqm (di biada). Ostrokati se, kam se, vrp. (ovce), acquistar la Stroka, il vajuolo (di di pecore). Ostrov, ni. isola (Ostrvo). Ostrovlje, a, n. (coll.) arcipelago, gruppo isole. Ostroika, f. scala a pinoli Ostruiati, Cam, vap. groidje. spremere T uva. Ostrng, m. raschiatojo. Ostruga, f. 1) sperone; 2) rovo (pianta
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, ma la loro missione di Ormuz venne distrutta nel 1622.3 I Gesuiti reggevano sull’isola di Salsette presso Bazaim 8 parrocchie, sulla penisola di Salsette presso Goa 20 parrocchie con 70 000 cristiani, a Ccylan 10, altrettante e con grande successo nel Bengala, nonostante che vi incontrassero l’ostilità del clero secolare, inoltre 60 parrocchie nel Manaar e nel Travancore;* nel regno di Coromandel
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,5 secondo il cui progetto fu creato nel 1637 un diritto delle Facoltà completamente nuovo.9 A Roma il papa aveva fatto cominciare nell’aprile 1624 la visita di tutte le chiese e dei monasteri; il Laterano, S. Pietro e S. Paolo furono visitati da lui stesso.7 I cardinali seguirono pure il suo esempio nelle loro chiese titolari.8 1 Vedi Kiievenhuller X 1309. 2 Vedi F* «Instruttione a Msgr. Bichi, vescovo dell’ Isola
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. sopra p. 299 8. 2 Cfr. Cesare Monti (nunzio a Napoli dal 17 aprile 1627 lino al njag K>‘» 1628; vedi Biaudet 206), * « Relatione dei ministri napoletani lasciata al suo successore [Aless. Bichi] », Cod. XXIII B. 8, p. 53 s., della B i b 1 x o -,pca della Società di stor. patr. in Napoli. 3 Vedi * « Instrutione a V. S. Mons. Bichi, vescovo deU’Isola destinato N’. S. Nunzio ord. in Napoli», in data Roma
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e del pannolino, e una scheggia d’osso proveniente dalla decapitazione per poi, insieme ai teschi dei santi Valeriano, Tiburzio e Massimo, tolti dall’altro sarcofago, conservarli in preziosi reliquiari.5 Intanto Sfondrato aveva fatto fare ancora altri scavi, nei quali si trovò un terzo sarcofago; si credette, secondo l’iscrizione del Tevere, a S. Bartolomeo all’isola, la cassa con le ossa dei santi Esupe-lanzio
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