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ed altre gemme legate in oro ed argento per 150,000 fior, d’oro, le quali essi custodiranno per conto del doge e del comune di Genova sino a che non sia seguita la consegna dell’ isola di Tenedo ad Amedeo VI conte di Savoia, come era stato pattuito nella pace di Torino. Avvenuta tale consegna, le gemme saranno restituite a Venezia; ma se questa non osservasse il suo obbligo, le daranno al comune di Genova
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. Si lagna per la dichiarazione fattagli di non poter Venezia concorrere alla crociata in causa della guerra di Candia ; Pietro arcivescovo di quell’ isola è incaricato da esso pontefice, e n’ ha poteri, di farsi mediatore di pace ; voglia il doge accoglierne gl’ inviti, e così potrà rivolgere contro gli COMMEMORIALl, TOMO IU. 4
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, il Tissero, il Busatello ed il Tartarello d’ Ostiglia, da Mazzagatta allo sbocco nel Tartaro inferiore, dovranno esser fatte di cinque in cinque anni. Si fissano anche le norme per lo sgarbamento. — Art. 8. I chiaviconi del sostegno tra il molino della Giarella e quello dei Pellegrini, di quello allo sbocco del canale alla Pila Pin-demonte in Pigonzo, di quelli posti vicino ad Isola della Scala
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, S. Martino dell’Argine, Bozzolo, Rivarolo fuori, Viadana ed Isola Dovarese, salvo nei casi di divieto per riguardi di sanità, nei quali dovranno smerciare i frutti stessi nel mantovano ; così gli abitanti delle dette terre, possidenti nell’ asolano. I detti abitanti d’ambo gli stati saranno esenti da leggi contra forenses, da tasse sugli stranieri, e potranno acquistar beni liberamente
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. La città e il castello di Dinant saranno rimessi dal re di Francia al vescovo principe di Liegi. Il re di Spagna ritirerà i suoi soldati dall’ isola di Ponza che sarà data al duca di Parma. E’ confermato e compreso nel presente il trattato di Torino del 29 Agosto 1696 fra la Francia e il duca di Savoia, che resta dalle parti guarentito. Nel presente è compreso il re di Svezia
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1934
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. Dal 1401 sino alla sua morte, avvenuta nel 1413 mentr’era podestà di Padova, il Trevisan servì instancabilmente la veneta Signoria, nelle trattative del 1403 con Ladislao di Durazzo per l’isola di Corfù, come provveditore della Repubblica nella guerra contro i Carraresi nel 1405,quale oratore presso Gregorio XII nel 1407, e governatore successivamente di Zara e di Sebenico nel 1409 e nel 1412. Cf
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kleiner einmastiger Segelschiffe „Portolada“), theils, sofern sie ausserhalb der Isola Lunga fischen, nach Venedig oder Rom. Andere 70 Paare fischen zwischen der äussersten Nordwestgrenze Dalmatiens und Grado, dem österreichischen Litorale entlang. Gegen Ostern pflegen die meisten Ohioggioten nach Venedig zurückzukehren, mit einem Gewinn, den man mit 600 Gulden per Netz veranschlagt und nachdem sie
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schwierig, wo nicht unmöglich ist, kann also bei ruhigem 1 Die Bewohner der Insel sind croatischen Stammes, Katholiken, und betreiben ausser dem Wein- und Obstbau, der Schaf- und Bienenzucht, besonders den Fischfang. (Die Buchten der Insel sind ob ihres Reiclithums an Sardellen und Scombri berühmt.) 2 Isola di Busi bedeutet im venetianischen Dialekt ungefähr: die Löcher-Insel (busi = buchi); bis = Porus
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in Mittel-Dalmatien an jene herantritt, sind auch die Berge des Zaratiner Archipels im allgemeinen niedriger als die Berge der grossen mitteldalmatinischen Inseln. Dies zeigt folgende Reihe: Inseln Flächeninhalt Höchste Berge Meter □ Meter Arbe..... .... 103-4 Tignarossa .... . . . 408 Pago..... .... 295-0 Ugljan . . . . M. Grande .... . . . 288 Pasman . . . . Bokolj...... . . . 274 Isola Lunga . . . (circa) 185
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Scoglien vorgelagert sind, während sich in ihrem Rücken, jenseits des inselreichen Canals di Mezzo, die Isola Lunga erhebt. Deutlich tritt jetzt bereits die von Süden wie von Norden enorm weit sichtbare Hauptstadt Dalmatiens in Erscheinung und bildet eine kleine weisse Zeile an der grünen Flachküste, über der weit östlich, bald im Alpenglühen, bald im geisterhaften Weiss der Velebit aufragt. Und immer
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82 VON TRIEST (BEZW. POLA) NACH ZARA. Höher hebt sich nun die im Frühling und Herbst gerade über Triest aufgegangene Sonne und scheint warm auf das Spiegelmeer nieder, das sich jetzt auch zur Linken mächtig erweitert hat. Da liegt das mit dem Land nur durch einen Steindamm verbundene Capodistria in seiner weiten Bucht, und weiter das kleine Isola und noch weiter Pirano1 am Nord wes tcap des tief
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1909
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alla conoscenza geologica del diluviale dalmato. (Godis. izvj. c. k. vel. realke u Splitu. 1887.) — Relazione sugli scavi fatti nella spelonca di Grabak sull' isola di Lesina nell’ autunno del 1887. ÌBull. di Arch. Stor. dalm. Spalato. Suppl. 1888.) — Geoloski prijegled Dalmacije. (Spljet 1902.) Gavazzi A. : Die Seen des Karstes I Teil, morphologisches Material. (Abh. geogr. Ges. Wien i903
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1937
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contro i corsari avendo alternativamente il comando di sciabecchi e fregate. Nel 1790 lo troviamo comandante della fregata da 40 cannoni «Sirena» che nell’agosto unitamente al vascello «Tancredi» fu inviata a Malta con l’ordine di mettersi a disposizione del Gran Maestro nella eventualità di un cambiamento nella situazione dell’isola. Re Ferdinando inviò queste unità a Malta perchè tra i Cavalieri erano sorte
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1937
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che Castelnuovo era stata ben munita dai Turchi e che non era quindi il caso di tentarne l’occupazione. Ritornò allora a Corfù dove riunì tutte le galere pronte e salpò il 17 Aprile per andare incontro alle galere di mercanzia partite da Alessandria e da Berutti e proteggerle dai numerosi corsari. Egli si spinse perciò fino a Candia, dove riunì all’armata le galere dell’isola. Durante l’inverno
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1937
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veneziano a Scio, riportate dal Sañudo sulla flotta di Camalli vi era un pilota dell’isola di Ivizza. Camalli disponeva di 8 galeotte da 22 banchi, due remi per banco tra il fogone e l’albero e il resto a un remo, e di 13 galeotte da 12 a 16 banchi con un remo per banco. (2) Deposition de Mr. Marco Zorzi Proto di Albori all’Arsenal delle fation fatte da Benedetto da Pesaro essendo Capitano Zeneral da Mar
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1937
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di sottomissione. Mentre era in rotta per Trieste ebbe notizia che lo Spinola aveva ripreso il mare e stava per impadronirsi dell’isola di Arbe. Salpato a quella volta non vi trovò più lo Spinola nuovamente ritornato a Zara. Seppe però che il Maruffo era stato inviato sulla costa di Puglia con 12 galere per rifornire l’armata di grano. Il Pisani pensò esser questa un’occasione favorevole per attaccare lo Spinola
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1926
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146 fant. disp. 10-10-16 Enrico Sante di Pasquale, sol. 67 fant. disp. Isola Procida Filannino Pasquale di Gius., serg. magg. 220 fant. disp. 10-17
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1933
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dai tiri delle artiglierie antiaeree e dalle scariche delle mitragliatrici e fucili. Il fuoco scema d’intensità, il nemico è diretto alla sua base. Una bomba esplosiva cadeva in Bacino San Marco frantumando le vetrate del Palazzo Reale, della Marciana e del Palazzo Ducale. Una bomba esplosiva danneggiava delle tettoie nell Isola di S. Giorgio. Una bomba esplosiva demoliva una casa a San Marco, in Calle
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1933
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sul tetto del Museo Correr, danneggiandolo, così pure il piano sottostante. Ramo dell’isola: una bomba cadeva sul cornicione di uno stabile, danneggiandolo nell’esplosione con gli stabili vicini. Campiello della Comare: una bomba cadeva Case distrutte in Rio in un giardino e nell’esplosione danneggiava l’angolo di un vicino Palazzo. Calle Gesù e Maria: una bomba cadeva sul letto di una casa, recando danni
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1936
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attualmente un- ii gherese e tutta la costa della Croazia, il « porto di Fiume... Art. 6. — « L’Italia avrà la completa so-< vranità tra Vallona, l’isola di Saseno e « su un territorio circostante... ». Naturalmente si supponeva che, a guerra vinta, si potessero ottenere tali compensi; ma, purtroppo, quando il conflitto mondiale stava per cedere il posto alla pace, un nuovo fattore di discordie
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