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solo i fanali di via. Faccio rotta diretta per il passo fra Isola Dolfin e Punta Loni, verso cui dirigono i due piroscafi. Alle ore 3,40 giungo a circa miglia 2,5 da Dolfin. « Constatando di non poter più guadagnare cammino e trovandomi a distanza di lancio (da 800 a 900 metri), accosto a dritta e lancio un siluro ad uno scafo a pruavia del piroscafo di testa con impatto di 140° circa. Il siluro passa
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’ Antonio Maffei di S. Calisto, Gaspare Cervantes di S. Martino nei monti, Giulio Antonio (Perrenot de Granvelle ?) di S. Bartolomeo in isola, detto di S. Severina, Pietro Donati Cesi di S. Vitale, Carlo di Rambouillet di S. Eufemia, frate Arcangelo (Bianchi), detto di Teano, di S. Cesario, fra’ Felice (Peretti) di S. Girolamo degli Illirii, detto da Montalto, Paolo (Burali) di S. Pudenziana
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veneta comandata da Marco Schiavo ammiraglio dell’ isola di Candia, e perdette diverse merci che specifica ; che tutto ciò fu dai padroni e marinai della nave depredata confermato in regolari costituti ; che ne rilascia la presente attestazione. — Oltre i due genovesi nominati, furono sentiti Giovanni de Riva nocchiere, Dondino da Rapallo scrivano e Dominus Pervi Ardognus. Fatto a Palermo (v. n. 324).
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dal consiglio grande. Questi articoli sono i seguenti : L’onorario del conte sia di 1. 40 di gr. all’ anno ; abbia selvaggina dell’isola per 2 grossi, frutta fresche per 1 gr. al giorno, abitazione, barca con uomini per condurlo a Venezia e viceversa ; non possa mangiare presso privati ; non possa bandire cittadini senza il consenso dei tre giudici, nè imprigionare per pene pecuniarie chi può dare malleverie
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di Iacopo Barozzi, già bailo di detta isola, il doge conferma e rinnova la ducale allegata. Data nel palazzo ducale di Venezia. Allegato : Copia del documento n. 1 (v. n. 30 e 32). 32. — (1300), ind. XIV, Ottobre 15. — c. 6. — Il doge scrive ad Andrea Zeno
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e Mencossio di Matteo di Mattia, con facoltà di negoziare davanti al doge coi procuratori del comune di Arbe un accordo, e la riforma dell’ università del-l’isola. Fatto nel monastero di S. Pietro d’Arbe. — Testimoni: Pasqua di Machina, Matteo e Creste di Miche df Barbabissa, Yoleina di Caperalbo (?). — Atti come il n. 224 (v. n. 228). V. Liubió, op. cit., I, 313. 227. — 1320, Agosto 18. — c. 91. — Jacopo
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compensare. 1303, Agosto 18: Frate Ruggiero, megaduca imperiale, diede a Bartolameo Michele e a Belletto Giustiniani un danno stimato da Francesco Dandolo bailo a Negro-ponte di perperi 2000, avendo rapito dall’ isola di Zia 150 persone. Sono inoltre prenotati molti altri danni per 14000 perperi. Seguono : Allegato A: 1515, Aprile. — Marco e Iacopo Contarmi e Pietro Moro dichiarano d’ avere riscattato
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di S. Simeone, nell’ Agosto 1090, la seconda da Marco not. del sacr. pai. nel 1241. 281. — 1306, Luglio 30. — c. 90 t.° — Napoleone (degli Orsini; cardinale legato apostolico in Italia, scrive al patriarca di Grado ed agli altri arcivescovi e vescovi della sua legazione, essere il patriarca d’Aquileia, i vescovi di Parenzo, Assa-tense, Veglia, Concordia, Comacchio, Cittanuova, ed il clero di S. Maria d’Isola
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1876
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t.° — Parte presa dalla quarantia, dietro proposta del doge e del suo consiglio : che Nicolò Zorzi non s’impacci (se impediat) della contea di Curzola (Curzura) ; che il tìglio d’ esso, che è colà, torni e si presenti al doge entro un mese dall’intimazione e puhlicazione dell’ordine nell’isola ; che niun’ altro s’impacci di quella contea, e chi ha ragioni le produca in giudizio. V. Liubió. op. cit., I, 226
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1876
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, furono comprate, ai prezzi che specifica, da Nicolò Loredano, Pietro Maro, Costantino Zuccoli, Raimondo Barisano, Giovanni di Giovanni, Iacopo Trevisano, pel totale di perperi 8G0 e piccoli 16, meno perp. 9, gr. 2 per spese. Sul ricavato pagò a Bernardo Manza de Rocha maiori, creditore del Poderos, perp. 382 e gr. ven. 8. Fatto in Candia, nel palazzo del comune dell’isola. — Testimoni: Leonardo Mazzamano
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1876
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del fatto per non aver potuto approvvigionarsi in Chiarenza, e termina dicendo che nessuno dei veneziani volle andar seco in Monembasia ove avrebbe pagato. Data nell’ isola di Deio (v. n. 240). 186. — 1304, ind. Il, Settembre 18. — c. 63. — Compromesso stipulato da Ottobuono patriarca d’Aquileia con Teofilo fPhyofilusJ Morosini e Nicolò Querini procuratore di S. Marco, rappresentanti Venezia, nel quale, ad appianare tutte le vertenze sorte
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1876
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pellicciaio (pelizarius) di Isola, abita a S. Polo ; Egidio Cavomaior mercante di grascie (temarius) di Feltre, ab. a S. Pantaleone; Filippo Sclaverio della Giu-decca, qui est eie fratribus a scudeto.
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1876
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DOGE: PIETRO GRADENIGO. 49 per la flotta disarmata in seguito alla tregua, calcolando il capitale, ma non il 50 por 100; il Giustiniani, in seguito a lettere del compagno di Negroponte, pretese un resto non compreso nelle note spedite dal bado di quell’ isola ; il doge ne scrisse al bailo Francesco Dandolo, che rispose avere Marco Moro, banchiere colà, pagato al Michele perperi.... (non indicato
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1876
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(in dialetto) dell’isola di Candia. Ogni prestito fatto da o per forestieri verso interesse, paga 4 perperi per centi-
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1876
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, presentando una ducale che ordinava gli si facesse giustizia ; avere il duca risposto : vietar le leggi il commercio e 1’ esportazione degli schiavi dall' isola ; essere stato indulgente col della Volta non applicandogli le pene relative ; se volesse rimettere in discussione l’affa- CO.MMEMORIALI, TOMO I. ®
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1883
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notaio a Corfù, dichiarano che l’università di quella città creò suoi procuratori il cav. Pietro Capece, Riccardo d’Altavilla, Giovanni di Alessio di Cavasula, il not. Antonio di Enrico, il conte Nicolò Fraca-niotti (o Vravagnoto) e Davide di Sem ebreo tutti di Còrfù, per ¡stipulare colla veneta Signoria le condizioni della sottomissione di quell’ isola alla stessa (v. n. 221). Fatto in Corfù. V. Lunzi
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1883
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de’ Fabris dottor di leggi, Giovanni da Castello (a Castro) e Bartolameo Meava da Carpi, i nobili Pietro Cavalli, Domenico de’Ciserci, Tomeo de’Cagliari, Nicolò della Cappella, Clemente d’isola not., Gaspare da Quinto, Leone Gonfalonieri, Tebaldo di Broglio, Roffino dalla Campagna, Pasio de’Guarienti e Zeno Negrelli, tutti di Vei'ona, procuratori di quel comune (procura in atti di Apollonio
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1883
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: Esser nulla in diritto la promessa fatta da Zenobio Gaddi e da Giuliano di Bartolameo di consegnare le gioie al doge di Genova se Tenedo non venisse data in mano al conte di Savoia; Venezia per quanto stette in lei adempì il trattato di pace, e fa e farà il possibile perchè l’isola sia rimessa al conte, il che se non avvenne ancora, fu caso imprevedibile del tradimento di Giovanni Muazzo
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1883
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, pronto ad accogliere le querele dei danneggiati che volessero procedere giudizialmente contro i danneggianti. Segue l'elenco dei danni : Pietro Miani e Lodovico Contarini nell’ isola di Malta due. 2110, più due. 250 spesi da Francesco Beaciani spedito in Sicilia per tale affare ; gli eredi di Bettino de Pone (?), presso Milazzo, due. 1660; Bernardo Buono, ivi, due. 470; Leonardo Giustiniani
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1883
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a Veneziani in Sicilia; la detta somma sarà pagata in Rodi o in Venezia, entro due anni dal dì in cui le galee venete del viaggio di Bairut, reduci dalla Siria alla metà dell’ anno, toccheranno l’isola di Rodi. Fatto in Venezia. — Testimoni: Gasparino Merlati, Agostino del fu Paolo de Rugulo, Iacopo de’Languschi not. due., Antonio del fu Michele Protoconio da Rodi, Antonio Bertoni di Pontecurone, Antonio
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