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1912
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formassero una collana. La tomba che ho scavato corrisponde al tempo di Micene, ma trovaronsi chicchi uguali in tombe più antiche nell’isola di Creta e può dirsi che siano comuni. Anche il prof. F. Halbherr trovò parecchi chicchi di pietra, che facevano parte di collane simili a queste *), e molti ne trovò il signor Evans 2). riy. tio. — a, £>. .rezzi ai contine inniui* ^ . . . . che trovate in Creta
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1938
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GRECIA tufficiali e 6.250 uomini di truppa, compreso il personale dei porti, dei fari e dei servizi tecnici. 5. — La Grecia contemporanea è opera della dinastia dei Gliicksburg, salita sul trono nel marzo del 1863, e di Eleuterio Venizelos. Sotto il regno di Giorgio I, la Grecia realizzò, nel 1908, l’annessione di Creta; dopo una sanguinosa sommossa antiturca, nel ’98 l’isola era stata sottoposta
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1939
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P. : La storia di Venezia nella vita privata - Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafiche, 1922-26. Molmenti P.: Curiosità di storia veneziana (Venezia alla metà del secolo XVII descritta da due contemporanei) - Bologna, N. Zanichelli, 1919. / monumenti cospicui di Venezia illustrati dal Cav. Antonio Diedo e da Francesco Zanotto - Milano, Tamburini e Valdoni, 1839. MOSCHINI G. A. : Guida per l’isola di Murano
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1932
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292 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA Renier. Partito di argento é di nero, allo scaglione attraversante dell’uno nell’altro. 131. 196. 251. Ruzier. Di [rosso], alle due fascie di [argento] al palo attraversante di [azzurro]. 431. L’identificazione è probabile, ma non sicura. Salomon. Vedi Ignoto 21. — Rombeggiato di [rosso] e di [argento]. 454. 455. 456. L’identificazione è giustificata
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1932
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532 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA niciatura di cm. 52x63, sotto la finestra occidentale della navata meridionale, all’interno. Manca l’estremità destra. +4SeKej^CTlK4NI OlOOlOP^iT^S^TT liI ifSA'WPd • Ì4 r.wTo [1 > ctwJouXé'v 0 ^ Il nome Elylvos non è rilevabile con tutta sicurezza. Ad ogni modo dovrebbe stare in vece di 'Yylvog. La data, per quanto si può rilevare
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1853
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, tornò a’ servigi della Veneta Repubblica sotto cui finì i suoi giorni. Il Giustiniani (Pet. Just, hist, Lib. XII. p. 332 edit. 1576) chiamalo vir fortissimus Veneti praesidii in Creta gubernator. — Il Morosini (Hist. Ven. Lib. I. p. 54) dice: ' cujus mira in operibus bellicis fabricandis virlus tota illa obsidione (di Rodi) enituit pruecipue vero in cuniculis- eludendis Il Fontano (de Bello
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1834
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dal Concilio di Trento, dove era stato legato apostolico. Fece il suo testamento nel mese di marzo a’ 28, del i58o in atti di Cesare Ziliolo cancelliere ducale, e in esso ordinò che fosse il suo cadavere nella Chiesa di s. Sebastiano di Venezia seppellito nella Cappella di sua famiglia ; e alla stessa chiesa lasciò ducati 400 veneti. Nella Creta Sacra del Cornaro (T. II. p. 94) si legge morto nella parocchia
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1906
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colla mezzaluna Michiel, può considerarsi uno dei più splendidi monumenti dell’edilizia veneta in Creta. La sua muraglia semicircolare, dello spessore di 8 metri, lascia adito a cinque cannoniere, al di sotto delle quali gira esternamente un cordone. Nell’ interno invece sopra le cannoniere corre un marciapiede di m. 5,30, sopravanzato da un parapetto merlato. Due scalette laterali salgono al marciapiede
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1931
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le stazioni con l’indicazione della distanza fra esse, da Costantinopoli fino all’isola di Creta. Omettendo alcune piccole stazioni, alcune delle quali non si è ancora riusciti ad identificare con i nomi delle isole a noi note, farò l’elenco delle stazioni principali dopo l’Ellesponto : Tenedo, Mitilene, Chio, Samo, Nassó, Thera (Santorino), Creta (3). Gli indirizzi delle lettere di Urbano V nel 1367
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1917
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LE CITTÀ 249 (i. S I T ì A . Dei palazzi e delle case private di Sitla non siamo menomamente informati per mezzo di testimonianze documentarie; nè — fra mezzo alle attuali rovine — emerge alcun avanzo degno di considerazione per tale rispetto. Giova credere anzi che all’epoca veneta stessa la piccola cittadina non possedesse monumenti di tal fatta che conferissero al luogo una più distinta
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1883
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DOGE : MARCO CORNARO. 55 Giovanni Cumpast di Costanza non poterono ancora riavere le cose lor tolte da sudditi veneti in Portobuffolé, come le riebbero vari loro compagni di Augusta, Basilea e Hohen-Aurach. Chiede si provveda alla restituzione (v. n. 324). Data a Norimberga, a. 21 dei regni, 12 dell'impero. 315. — (1366), Dicembre 11. — c. 75 (72). — Bolla piccola con cui papa Urbano
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1908
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26 X MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA polifore, va considerata come troppo fantasticamente abbellita : peggio ancora le altre vedute da quest’ ultima derivanti(1). Ben più attendibili si devono considerare le tre vedute di Giorgio Clonza, disegnate verso la fine del secolo XVI, notevoli per l’esatto riscontro esistente fra loro. L’una, abbracciante l’intera città (2), mostra pure il campanile
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1905
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90 I MONUMENTI VENETI DELI>’l!?OLA DI CRETA FIO. 45 — * UÓPKTRO (slTÌA) — UNA CISTERNA. (973). L’interno è ingombro tutto da un vero labirinto di cisterne ; talune grandi, altre più piccole, spesso poste in fila e comunicanti fra loro, altre ancora costruite perpendicolarmente l’una all’altra, ma rettangolari tutte quante e coperte di volta a botte. La stessa chiesuola di S. Giovanni che sorge
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1912
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con linee brune o di colore rosso scuro. Dedalo l’architetto e lo scultore celebre di Creta aveva costrutto un tempio a Cuma2). E però dobbiamo ammettere che quando giunsero gli Elleni per fondarvi una colonia mille anni a. C. il golfo di Napoli era già una stazione importante pel commercio 3). L’essere chiamata aenaria l’isola d’Ischia dimostra che succedeva allora quanto vediamo adesso. La Campania
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1932
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A. L’acqua potabile. Tre civiltà — ed è titolo di gloria indiscussa per tutte tre — hanno lasciato a Creta durevole ricordo delle assidue cure dedicate al problema delPapprovvigionamento dell’acqua potabile: la romana, la veneta e la turca. Forse nelle lontane età del suo più fulgido splendore, la natura stessa del suolo ed il clima dell’isola meglio provvedevano ai bisogni della popolazione
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1937
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â rimette i passaporti ai rappresentanti bulgaro e serbo ad Istanbul, ma non compie gesti di ostilità verso la Grecia, il che lascia supporre per un momento che essa, facendo qualche concessione per lâisola di Creta, si lusinghi di separare la Grecia dagli alleati. Ma Atene manderà una formale dichiarazione di guerra. La diplomazia europea è arrivata in ritardo
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1847
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or collocala ad ingresso della chiesa di S. Apollinare ; e fu pure compresa nell’opera de’veneti monumenti, per noi più volle citala. Furono pure compresi nella prefata opera i due altri cospicui monumenti che al descritto susseguono, innalzalo il primo ad onore del doge Antonio Veniero, il secondo alla di lui sposa e figlia Agnese ed Orsola, ambi di gotico stile e mollo pregevoli pcgli intagli
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1912
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, perchè forse nelle epoche remote delle quali ora ci occupiamo, non esisteva ancora la lingua latina. La bancarotta dei Fenici fu uno degli avvenimenti più clamorosi della storia, e sono gli scavi di Creta e della Sicilia che diedero il colpo decisivo per ridurre in più umili confini la leggenda di questo popolo. Prima togliemmo a Cipro la gloria di essere la culla di Afrodite, perchè trovammo in Creta la medesima
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1912
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Ricordanze mitologiche della metallurgia e le miniere di Gaudos 227 l’aspetto si conosce essere tolto da un pane simile a quelli di Creta. È rotto, collo spessore di cinque centimetri, la superfìcie rugosa da entrambe le parti, e come fibrosa su quelle donde erasi staccato dal pane; largo circa otto centimetri quadrati; dall’analisi risultò essere di rame puro. Nel Museo preistorico di Roma
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1938
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ISOLE E LUOGHI PRINCIPALI D’OLTREMARE DOMINATI DA VENEZIA 0) Acri (concessione coloniale) Belgrado (Dalmazia) Adrianopoli (c. c.) Brazza (isola) Albona Brindisi Alessio Budua Almissa Buje Amorgos Butrintò Andros Antiochia (c. c.) Caifa (c. c.) Antivari Candia (Creta) (isola) Ayazzo (c. c.) Capodistria Arbe (isola) Caristo Archadiopoli Castelnuovo Argo Cattaro Arta Cefalonia Ascalona (c. c.) Ceo
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