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1882
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— 37 — del globo. In primo luogo conviene notare la città di Mileto nella Jonia Asiatica, cho crediamo di essere la più antica di tutte le altre. La seconda nella Misia. La terza nella Paflago-nia. La quarta nell’isola di Creta, da Omero stesso ricordata nella Iliade 2° pag. 647 qual Madre della Jonia greca. La Jonia dell’Asia Minore stendevasi dal Golfo Cumaico al nord Ano al Monte Grio
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1906
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324 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Il 29 dicembre infatti il reggimento scriveva che “ cercha a queste fabbriche bassi principiato, secondo il disegno mandato da Vostra sublimità, a cavar la fossa del fondamento del beloardo della Sabbionera ; et non si mancha di continuare, per quanto si extendeno le forze nostre „(1). Mentre, contrariato che delle sue osservazioni non si fosse tenuto
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1905
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divisione amministrativa dei Veneti. I magistrati(3) chiamati a governare l’isola dividevansi in due grandi categorie (4). I magistrati maggiori erano mandati direttamente dal governo centrale di Venezia, ed appartenevano al patriziato ; quelli minori erano scelti invece nell’ isola non solo tra i nobili veneti, ma anche tra i nobili cretesi. A Candia risiedeva il duca (praetor), magistrato supremo
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1912
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Capitolo Ventesimo. Le traccio della religione minoica in Italia. I. Il Santuario minoico di Cannatello presso Girgenti. I Cretesi dicono che gli onori resi agli Dei, i sacrifici e i misteri della religione, sono di origine cretese, e che gli altri popoli li presero da loro. Demeter passò dall'isola di Creta nelPAttica, poi in Sicilia, e di là in Egitto, portando con sè la coltivazione
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1908
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148 I MONUMENTI VENETI DEI.L’lSOLA DI CRETA serva ancora. •—* E ad unica navata — pro-lungantesi in abside —, coperta di volta a botte. Ha porta e finestra ad occidente; due finestroni rettangolari, terminanti ad arco, nel lato di mezzodì ; ed altri due in quello opposto ; nonché due finestrelle, ora murate, nel giro dell’ abside e sull’ alto della parete di levante. All’ interno trovasi
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1848
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\h8 LIBRO VI, CAPO III. altresì col denaro. Abbiamo nello storico Sanudo il trattato, con cui il doge Dandolo comperò da Bonifazio, marchese di ¡Monferrato, l’isola di Candia, ossia di Creta, per la somma di dieci mila marchi d’ argento. Del quale trattalo sembrami conveniente inserire qui, sulla fede del Sanudo, il lesto tradotto (1) dal suo originale, che ci è conservalo dal nostro codice
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1905
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se ne deve aggiungere per Creta, la sovrabbondanza cioè nella città dell’elemento veneto anche avventizio, costituito dai magistrati e dal ceto commerciale, e in causa di ciò la minore fusione del popolo dominante col dominato, e la prevalenza, morale se non numerica, di quello su questo; laddove in campagna i Veneti costituiscono l’assoluta minoranza della popolazione, e si sono poco a poco già fusi cogli indigeni
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1906
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32 Nuovo Archivio Veneto na (i). Presso Salona si svolse in parte la guerra di Gin-stiniano contro i Goti (2). Possessi veneti nelle isole Ionie. (3) Creta (4). Aquileja (5). S. Paolino (6). — Trieste (7). (1) J. Zeller, Bull. soc. nation. des antiquaires de France 1902, p. 281, parla del culto di S.Elena in Dalmazia; id., Les dernières fouìlles de Salone, Bib. ¿cole Fran(. de Rome XXII, 429
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1907
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delle armi, non l’avessero consigliata di attendere a più stabili e sicuri acquisti in Terraferma. Grande in lei, e nei suoi acuti diplomatici, era il presentimento, chiara la visione dei fatti che si preparavano, tanto nell’Oriente, ch’ella (1) Vedi 1’ opera, ricca di numerosissime illustrazioni, intercalate e fuori testo, edita dal 11. Istituto Veneto di scienze lettere ed arti : T monumenti veneti
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Page 95
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1934
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EDIFIZÍ SACRI E PROFANI. MONUMENTI
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1912
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a Creta, e fra le rovine della seconda città di Troja, e sulle palafitte dell’isola Virginia e di Bodio, dà a queste vertebre un significato nuovo. Due vertebre trovate a Gournià, nell’isola di Creta, il professor Fr. Bas-sani crede appartengano probabilmente al genere Carcharias. Sarebbero dunque le vertebre degli squali più voraci che aggrediscono l’uomo. Che tanto queste vertebre lunghe
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1932
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I. — I MONUMENTI ARALDICI A. I Leoni di San Marco Del simbolico Leone, che la Repubblica Veneta tanto volentieri amò profondere sui monumenti della patria come su quelli dei lontani possessi d’Oltremare, Creta conserva ancora una copia tale di esemplari da poter a buon diritto essere invidiata dalla Terraferma, ove il veneto emblema fu sistematicamente distrutto all’epoca della Rivoluzione
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1937
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IL VOLTO DEL DESTINO Riposatosi dal lungo viaggio, da spirito per bene qual era, cominciò a visitare i monumenti cittadini; e una mattina s’incantò davanti al superbo palazzo degli Anici. In una di quelle sale era nato il più grande vescovo della Chiesa d’Occidente: Ambrogio, allora arcivescovo di Milano. Quando ad una pietra è legata una grande idea, anche una pietra può diventare un seme
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1908
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DELLA CHIESA DI S. MARIA. dettero ogni importanza e scomparvero quasi al cospetto della ricca decorazione di gusto veneto, e la chiesa smise il suo carattere greco per avvicinarsi di molto ai nostri monumenti italiani. Mancano i dati sicuri per determinare l’epoca dell’ introduzione del gusto gotico a Creta : tanto più che il motivo caratteristico del dentello contrapposto, tanto caro a quell’arte
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1917
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200 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA pali di Candia e nei riguardi delle facciate prospicenti sulle strade medesime. Il 24 febbraio 1282, nel concedere ai privati in affittanza perpetua, da rinnovarsi ogni trentanni, il terreno pubblico lungo alcune vie, Venezia deliberava “ quoti ruga maistra de Candida, que est communis, a sancto Tito versus mare debeat affitari, et etiam alia ruga
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1932
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106 I MONUMENTI VENETI DELl/lSOLA DI CRETA L’accesso poi dal porto alla piazza principale della città avveniva per mezzo di un portone, che i Veneziani chiamavano semplicemente del Molo(l), ma che ora prende nome di Kolómbos (2): in realtà, come dimostrano gli stemmi e l’epigrafe soprastante, l’ampliamento era dovuto al rettore Nicolò Venier nel 1625. Il portone fu inconsultamente demolito
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1906
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320 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Se tale disegno è andato smarrito pur esso, si è invece per buona sorte preservata fino a noi la preziosa relazione accompagnatoria, ispirata certamente ai concetti dello zio, concetti che egli si proponeva di seguire e completare. La pubblichiamo testualmente in appendice, come importantissimo documento al nostro soggetto(n. Ne riassumiamo i punti
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1906
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332 I monumenti veneti dell’isola di creta , , ,.,11iir(lo. c così pure di nuovo in altre due targhe ed in un Zuppo nili infissi nella sua fronte meridionale; e finalmente m altra tar- sono dapprima cinque stemmi dd _P £ pQCo ^ alto una targhetta quindi uno stemma sempre . murat; alPorec- f1pi 1566 — • infine altra data nel 1M)4. i emq ’ r c 7 ì i a Piattaforma rovescia da ultimo eia Sbocco
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1908
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religioso ci conservò Creta veneziana il quale meriti un qualche studio non per le sole memorie della sua storia, ma per il pregio altresì e per l’interesse dell’arte, queste per 1’ appunto siano specialmente le chiese costruite nella città od in aperta campagna dai monaci latini che nell’ isola ebbero a stabilire un qualche loro convento: i Francescani, gli Agostiniani, i Domenicani, i Serviti
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Page 332
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1908
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330 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA 7. Alìkambo (Bicorna). — Chiesa di S. Maria — 1316: pittore Giovanni Pagomeno. (Tavola 8, n.° 2). I due devoti, dipinti sulla parete di occidente, reggono la chiesa. L’uno, in barba grigia, ha un vestito turchino foderato di rosso, e rosse le maniche inferiori ; mentre i calzari sono di bel nuovo dello stesso colore della veste, e bianca la cuffia
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