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1908
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LA PITTURA 307 più splendido folgoreggiare della pittura veneziana, quando pure i prodotti di quell’arte divina arrivavano sino a Creta(1), quando i Cretesi stessi accorrevano alle Lagune onde perfezionarsi in quell’arte che di sè spandeva sì larga fama, neppur allora l’arte pittorica indigena cedesse alle lusinghe delle nuove e geniali ispirazioni. Bensì, non solo nelle chiese greche
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1905
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12 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA bricate nel frattempo e fosse proibito il restauro di quelle rovinanti, mentre era comune opinione di spianarlo in caso di guerra (n. Quale fosse l’aspetto della città di Candia nei più bei tempi di veneto dominio, non è oggi tanto facile riconoscere fra le attuali rovine, senza ricorrere ai documenti ed alle notizie antiche. Certo il lustro ed il decoro
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1932
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18 I MONUMENTI VENETI DELl/lSOLA DI CRETA città, precisò il preventivo in 8 mila ducati. Ma, studiatosi meglio il problema e ventilatosi il rimedio di applicare alla conduttura il sistema del sifone, la previsione fu ridotta a 2400 reali, mentre calcolavasi che i nobili e feudati avrebbero potuto concorrere per 2 mila ducati, per 500 il reggimento ed i capi di milizia, per 200 gli Ebrei
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1906
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4U i monumenti veneti delu’isola di creta riale in una colmata attraverso la valle intercedente fra esso ed il forte di S. Dimitri. Contemporaneamente, per allargare la strada fra il Gesù c 1 opei a della Palma, furono distrutti i terrapieni di quest’ultima ; e la sacrilega mano coinvolse nella distruzione le belle cantonate del revellino di S. Nicolò e dell’opera di S. Maria
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1908
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252 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA dall’epoca anteriore l’età la quale meglio risente l’influsso e l’efficacia del popolo dominante. Precedentemente alla signoria veneta infatti — e per qualche tempo anche di poi — le chiese cretesi prediligono tutte la solita ornamentazione assai semplice, ma non per questo meno simpatica nella parsimonia dei mezzi e nella eleganza delle linee : le porte
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1908
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256 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA medesime : come sono altresì il più delle volte le colonne delle navate e le colonnine delle finestrine dell’abside, coi rispettivi capitelli jonici o corinzi. Che se non mancano esempi di capitelli e di pulvini lavorati da artisti dell’epoca, essi sono ben lontani tuttavia dal presentare quella varietà, quella ricchezza e quella originalità di forme
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1908
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, consacrata ad abbellimento degli oggetti di uso più comune e di più cara intimità, nessun ricordo, nessuna traccia è durata fino a noi. Tutta quanta l’arte pittorica di Creta, della quale ai dì nostri restino testimonianze di monumenti, si riduce e si limita alle opere religiose, prodigate a servizio del culto e ad ornamento delle chiese. Ed in questo campo pure, restringiamo le nostre cognizioni all’epoca
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1908
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300 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA ancora, di cui ci mancano testimonianze più sicure, si debbono certo riportare ad epoca altrettanto antica (1). Certo si è che col secolo XIII l’abitudine di affrescare l’interno delle chiese ebbe tanto a generalizzarsi in Creta, che la dipintura delle cappelle fu quasi ritenuta come essenziale per il compimento dell’edifizio ; e alquanto rare
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1932
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38 X MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA giorno, e la proporzionò in 33 piedi di larghezza, 37 di lunghezza e 12 di altezza, divisa in due vani capaci di 800 botti ciascuno (1). Riesci, a detta del suo successore, « il più bel vaso che sii in questo regno » (2). Quanto alle cinque cisterne preesistenti, il Belegno stesso proponeva di abolir senz’altro, colmandole di terra, le due verso
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1903
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ili. 85. — Guglielmo. — Relazione sulla missione del R. Istituto Veneto di s 1. ed a. per la ricerca e lo studio dei monumenti veneziani nell'isola di Creta — In: Atti del R. Istituto veneto di s. I. ed a., s. Vili, v. Ili, 1900-1, parte I, pp. 63-69, 181-191. 86. Berenson Bernhard. — Lorenzo Lotto. Au essay in constructive art criticism. Revised Edition. — London, G. Bell, 1901, p. XXI, 292
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1905
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f JUANDO, cessato il dominio ottomano nell’isola di Greta, il Principe Giorgio di Grecia, Alto Commissario, apriva l’isola alle esplorazioni straniere, il Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti, nell’adunanza del 20 febbraio 1899, accoglieva T idea di inviarvi un suo speciale incaricato, allo scopo di rintracciarvi, illustrare e descrivere, riprodurre in calchi e fotografie
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1908
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62 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA Come si vede, Kantanos aveva cessato di essere sede vescovile. Forse la popolazione troppo stremata in quella regione ; forse la mancanza di una sede adatta alla nuova cattedrale ; forse qualche altra causa a noi ignota, avevano consigliato di non comprenderla fra i vescovadi novellamente ristabiliti (l). Lo stesso ripetasi per l’ipotetica sede di Phoenix
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1901
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Canossa «la Lucca, e nell'abate Placido Bordoni pure di Lucca, pcr«'> inolt«» dovette al suo ingegno ed al privato studio. Fu suo amico e consultore il padre Boni Agostiniano all' isola di S. Cristoforo. Membro di moltissime Accademie italiane e straniere, ebbe incarichi ed onorificenze. Fu creato amie dalla Repubblica Veneta, cavaliere «Iella Corona di Ferro, e nobile austriaco
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1934
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», mentre si affermò in piena purezza la parlata veneta. Dalle seconde invece derivò un parziale assorbimento operato dall’elemento latino sulle popolazioni slave, specialmente quelle più vicine e quindi a maggior contatto con i centri veneti della costa occidentale dell’isola; per cui lo slavo, da quelle parlato, adottò non poche parole italiane e latine come Koloni, Kontenti, notar, publik, libertati
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1905
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sparse per l’isola. Ma se il materiale era così finito di raccogliere sul posto, non del pari terminate erano le ricerche di biblioteca e d’archivio per mettere insieme i dati necessari per illustrarlo: senza di che la pubblicazione di quei monumenti sarebbe stata non solo incompleta, ma in troppi punti anche manchevole, per la impossibilità di ben apprezzare le tante rovine di cui abbonda l’isola
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42 i monumenti Veneti dell’isola di creta Ma un terribile incendio, fortuitamente scoppiato il 3 aprile 1544, menava orrenda strage della chiesa : pur risparmiando le sacre reliquie che in essa si conservavano (1). Malgrado ciò, tredici anni dopo il disastro, la chiesa era già risorta dalle rovine (2) : a tale che il Kootwyck nel 1598 poteva chiamarla “ pulcherrinia et vetusti operis basilica
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1908
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I MONUMENTI VENETI DELL/ISOLA DI CRETA. FIO. 17/ — PIANTA DÜLLA CHIESA DEI SS. APOSTOLI AD * APÀNO MÙLJA (NUOVO). caratteristica principale di queste costruzioni a schema così detto centrale. Gli esempi in cui la navata traversale sia più alta della longitudinale non sono rari(l) ; laddove si possono considerare meno frequenti quelli del caso inverso(2). Ed è notevole
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1908
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204 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA -!-U- FIO. 166 — PIANTA DELLA CHISSÀ DI S. VENERANDA AD * AXÒS (MILOPO-TAMo). cosi, pur essendo costituito di tre navate parallele, il complesso della chiesa viene a restar dominato dalla tradizionale cupola nel centro (I). E d’altro canto non è raro il caso che la chiesa riassuma la forma di basilica, per il fatto che la navata centrale sia coperta
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1908
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216 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA puro da una navata longitudinale sola, intersecante a metà tre navate traversali, delle quali soltanto quella di mezzo ha le dimensioni della prima, mentre le due laterali sono più basse (1). In un unico caso le navatine traversali mi- (fig. 277), nella sua forma originaria; la cattedrale di S. Mirone, già descritta (fig. 45); S. Maria di Remidhokhòri
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1908
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246 I MONUMENTI VENETI DELL’iSOLA DI CRETA FIO. 298 — CASTELLO 151 SFACHIÀ — CHIESA I)HI SS. APOSTOLI, DA NORD-EST. (534). stessa pianta, coll’aggiunta però di un atrio perpendicolare sul davanti, più largo della navata stessa. La Madonna del monastero di Ghonjà (Chissamo) al contrario vi aggiunge la npiìuats ed il 8'izxovixó'j — a cupola — accosto all’abside maggiore : mentre le navate
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