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1932
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140 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA luogo — come vedremo — gli arsenali vennero di fatti più tardi costruiti. Anche il nuovo rettore Daniele Venier era d’opinione che quattro volti si potessero erigere vicino ai vecchi, e quattro a S. Salvatore (1). E Luca Michiel, insieme con Giulio Sa-vorgnan, col governatore e con altri ingegneri, reputava conveniente che da un lato (a sinistra
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102 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA rosamente assecondate invano (1). Intanto la deliberazione del Senato del i settembre 1590 ordinava la chiusura della bocca orientale del porto (2), per dar luogo a quel nuovo bastione della fortezza ed alla traversa degli arsenali che ben presto furono di fatti costruiti (3). Malgrado tutta la buona volontà del provveditore generale Giovanni Mocenigo
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1906
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I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA 5.ìO turi notava come la piazza fosse troppo angusta, e le sue cannoniere tirassero soltanto in pelo d’acqua : per questo, visto che il mare non era molto profondo, facile sarebbe stato di allargarla e tirarla in barba, non avendo essa bisogno di cannoniere, dacché non poteva venir battuta (1). Destino volle che, mentre procedevano i restauri
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342 i monumenti veneti diìll’isola di creta concedeva loro'" e che con tali fondi si aumentasse lo stipendio ai soldati mandandoli a lavorare alle mura* \ Altra difficoltà di minore momento si aggiungeva per la penuria delle calcine (3). Sicché l’opera, che dovea essere finita per la Pasqua del 1581, nell a-prile di quell’anno era tuttora incompiuta, mentre pure vi si erano spesi
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352 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA A S. Spirito finalmente, ove il terreno non permetteva la cavazione della fossa, consigliava di alzare il baluardo di terreno, e di fabbricare la controscarpa di sassi(1). Nè contento di questo, il 15 maggio 1591 presentava nuove proposte, corredate da un modello in legno, che era affidato al provveditor generale Alvise Giustinian, affinchè lo portasse
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I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA 52 t il Michiel e l’Orsini per battere lo scoglietto dei Conigli, meglio reputando tagliare questo a triangolo, in modo che rimanesse scoperto dai fianchi del Venier e del Martinengo (l). Su alcune di tali considerazioni insisteva anche il provveditore Luca Michiel, notando da parte sua la necessità di allargare ed abbassare la piazza della Linguetta
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354 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA (folcendone il pendìo ; a cavare ed allargare la fossa ; compire la controscarpa e la strada coperta ; ed erigere i cavalieri. I cunicoli semidiruti voleva si to-glicssero, lasciando alla banchetta soltanto quel po’ di terreno che bastasse per non denudare le fondamenta delle mura. Discorrendo quindi lui pure delle mortalissime „ imperfezioni
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430 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA sopra suggerimento del Cavalli medesimo, venne costruito un piccolo bastione fra i due baluardi Michiel e di S. Lucia, presso la porta della Sabbionara. Tale fabbrica, che fu terminata in due mesi con denari dei grani, chiaramente apparisce nei disegni di Canea di quell’epoca: più tardi però dovette venir abbandonata, e poco a poco cadde in completa
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436 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA mila ducati, solo per terminare i cavalieri, accomodare, secondo la propria opinione, la porta Retimiotta, allargare i terrapieni meridionali, e compiere qualche altro lavoro di minor conto (1). Il provveditore Grimani, quantunque costretto a riconoscere la verità di simile preventivo ed a rincararne anzi la dose, si compiaceva dei pregi della fortezza
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1906
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566 I MONUMENTI VENETI DELI.’ ISOLA DI CRETA fornaci e pietre, quantunque il suo progetto potesse effettuarsi con soli 400 ducati (mentre l’altro era stato stimato di 28 mila nel 1612 — e, dato l’aumento della valuta, ne avrebbe certo costato 50 mila —), egli era pronto ad ottemperare ai comandi di Venezia. Siccome però il progetto eseguito al tempo dello Zane non si trovava
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494 I MONUMENTI VENETI DECISOLA DI CRETA restava fuori del baluardo di S. Luca e della cortina fra il baluardo di S. Maria e quello di S. Salvatore Nel 1583 veniva eseguito il computo completo della fabbrica della fortezza(2), di quanto ad essa mancava e della spesa che essa aveva importato. Dal maggio del 1574 al marzo del 1582 eransi spesi 130840 perperi(3), più gli 87000 riscossi
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588 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA due ponte che formano un arco alla riversa del sudetto porto con sassi di tutte le sorte, di che in quelle marine ve ne è grandissima copia „(l). Intanto però il Senato cominciava a piegare alle insistenze delPOrsini ; e il 2 marzo 1585 scriveva al provveditore generale confessando di non riuscire a formarsi un esatto concetto della questione
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358 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA la piazza bassa del Gesù e le cortine nude, studiando se non fosse il caso di fondarle nella fossa anziché sulla banchetta. In generale poi voleva si aumentassero i terrapieni, che erano di 8 o 10 passi, fino a raggiungete i 15 passi di larghezza ; che sopra gli spalti si continuassero i parapetti, che do\ eano i iu-scire larghi 6 passi ed alti
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526 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA pieni del Martinengo ; alzò l’attigua cortina di levante ; tirò in barba la muraglia che si congiunge colla traversa minore ; e completò tutte le altre traverse(1). Più tardi ancora aperse una sortita all’estremità della Linguetta per scendere alla sottostante mezzaluna ; tirò in barba la piazza della Linguetta con traverse in muratura e riempimento
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534 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Tuttavia, quando nel 1677 giunse alla fortezza il provveditore Lorenzo Venier, egli trovò il baluardo Martinengo, il cavaliere Mocenigo e le falsebraghe della Madonnina e della Linguetta bisognose di riparo ; e riscontrò pure minacciose erosioni nel lato orientale, sotto la piazza I iepola, le quali avrebbero i i~ chiesto l’opera di esperti galeotti
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498 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA ove era la sinagoga, ricordavasi di ridurre i due baluardi di S. Maria e di S. Salvatore ad unico baluardo, colla punta rivolta alla sinagoga, di guisa che i tiri da tale parte sarebbero riusciti “ a scurzo, o, come si dice, per sguinzo „ (,); o per lo meno di ingrossare la spalla e l’orecchione al baluardo di S. Salvatore ( \ Ad un unico corpo del pari
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1905
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bizantino, dalla riconquista di Niceforo Focà sotto l’imperatore di Costantinopoli Romano II(1) fino alla cessione dell’ isola ai Veneti sul principio del dugento, nessun avvenimento d’ importanza merita venir ricordato fra le poche notizie che sulla storia di quell’epoca è dato racimolare(2). Ben diverse sarebbero le cose per quello che riguarda la storia di Creta sotto il lungo dominio della Repubblica
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1917
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1(1 I MONUMENTI VENETI DELL5 ISOLA DI CRETA mente destinati “ pro apiatione doniorum connmis Candide, que sunt minate colla quale frase è verosimile si accenni al palazzo medesimo. Comunque, poiché il terremoto dell’8 agosto 1303 lo aveva sensibilmente danneggiato(2), e già nel 1307 si deplorano le molte spese occorse per risarcirlo^, essendo tali opere di restauro e dì ampliamento troppo
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1905
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44 I MONUMENTI veneti dell’isola di creta cata od in qualche modo si poteva desumere almeno approssimativamente la data dei vari pezzi in essi contenuti. Questi, contrassegnati con lettera alfabetica, sono distribuiti invece per ordine di luogo, cominciando daU’estremità nord-ovest di Creta e circumnavigando l’isola in modo da percorrerne per prima la spiaggia settentrionale. I. Christophori
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1905
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104 I MONUMENTI VENETI DELL’lSOLA DI CRETA nome alla prima fossa fortificatoria che i costruttori cavarono ad essa in giro 1, poiché “ Khandak „ in arabo significa appunto fossato(2). Interessante assai è la strana descrizione che di questo e delle mura arabe di Candia si legge in Leone Diacono, là dove egli diffusamente tratta del lungo assedio che la città sostenne nel 961 per opera di Niceforo
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