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la città ed il porto di Fiume, separati mediante l’Eneo dalla cittaduccia di Sussak. Più a levante la baia di Martinschizza, dalla quale si allunga verso il canale di Maltempo la verde penisoletta di Costrena. Volgiamoci un po’ a mezzogiorno. Sull’isola di Veglia ecco Castelmuschio, appollaiata sopra un promontorio. Tra Veglia e Cherso, il canale di Mezzo. A mezzogiorno le scogliere grigiastre di Cherso
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per la medesima strada, non pagheranno alcun dritto ; quelle che saranno spedite per terra o peJ fiumi all* Estero, pagheranno idifitti di transito, come sono o saranno re** golati • IX. J r • ' ! * / Qualora venga dichiarato che le mercanzie' depositate sono destinate per la consumazic® ne del nostro Regno d’Italia , pagheranno i diritti d* entrata all" officio deir Dogana delF Isola di San
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; Quelle destinate per il Regno d’Etruria, alla Dogana di Scarica 1’Asino; E in fine quelle che sono destinate per lo Stato Pontificio, alla Dogana della Catto» lica. Le suddette mercanzie saranno marcate con i piombi, accompagnate con bollette di transito dell’ Isola di San Giorgio maggiore, e verificate al loro sortire dal nostro Regno d’Italia in ciascuna delle Dogane 'sovracen-nate. • XII. Le mercanzie
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I.ISSA è come una sentinella avanzata per il dominio del- lâAdriatico, porta un nome fatale per noi : è lâisola di Lissa. Contro questâisola che è una delle più belle e delle' più feraci della Dalmazia, dove i ric- chi pascoli danno squisiti formaggi, dove crescono lâulivo e il palmizio come nella nostra ridente ri- viera ligure, e la vite
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MCCCCCVI, GIUGNO. «160 una altra isola, cossi corno Chiloja, la quale se estima tanto grande corno una vila, che se dixe Besa, eh’ è in Portogaio, che fanno da 1200 fuochi, li altri estimano che la sia molto mazore. Questa stava in molto mazore defensione e mollo in ponto, e aparechia-ta, per quelo che Ihoro haveva fatto de Chiloja ; e teneva 150 bombarde grosse, e trasevano a le nave
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74 Il morbo era allora nel suo maggior furore : i medici la chiamavano la recrudescenza del male, e questa dava alla morte più di du-gento cinquanta prede il giorno, e il carro funebre dell’isola di S.t-Louis incurvavasi sotto il grave pondo de’ cholerici. Non si sapeva dove dare le mani ; v’ eran morti nel solaio, al pian terreno, alle finestre, sulle porte, nelle vie, da per tutto. I defunti
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56 che conta all’ incirca tre secoli. II Sansovinò scrisse nella sua Venezia, stampata l’anno 1581, che le Monache Convertite nell’isola della Giu-decca si esercitavano con ordine mirabile in diversi artifizii. Ora uno di questi artifìzii era appunto P arte tipografica. Abbiamo una Predica devotissima del B. Bernardino da Feltre .....in Venezia, stampata per le mani delle Convertite Vanno 1557
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ella parla dei pp. zoccolanti di s. Francesco del Deserto, ai quali un Michiel ebbe donato il terreno dell’ isola loro, sotto pena d’a-
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del prodotto delle ubertose vignette, che abbellivano quell’isole. Ohi come que’ buoni religiosi apparivano giulivi, specialmente il di che qualcuno della famiglia Michiel andava a visitarli, e eh’ essi potevano trattarli con una semplice frittata in contrassegno di buona amicizia. Ma il loro destino è oggidì quello degli altri, e la famiglia benefattrice rimase così senza isola, senza benedizioni
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capitale. A questo tempo e a questo ciclo d’imprese si riferisce anche il motto araldico fert, che se è chiarissimo nella immediata significazione del « sostenere », diventa alquanto misterioso allorché si voglia, secondo il costume dei motti e dei tempi, scioglierne la cifra. La tradizione vuole che, in onore di Amedeo VI difensore dell’isola di Rodi contro un attacco musulmano, si interpreti
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86 CAPITOLO VENTESIMOTERZO a Malta, appoggiandosi anzi proprio alla base di Rodi. I cavalieri toscani, guidati daH’ammiraglio Tomaso Medici, sbarcarono a Rodi nel 1585 e ne saccheggiarono il castello privo di difensori, dispersero la squadra del Vali e presero altre posizioni, fra cui importantissima l’isola di Coo, poi danneggiarono Nicosia. Il i° maggio 1599 tentarono un assalto di Scio
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11f> continente. Il regno da questa parte confina col grande oceano (dell’ Erudizione), di cui abbiamo parlato; c quivi non molto lunge dal lido sorge l’isola delle Satire, dipendente anch’essa dal regno della Poesia. Il mare, onde l’isola s’inghirlanda, abbonda di sali, oltre ogni dire acri e piccanti; il che è forse cagione, che l’indole di quegli isolani sia cos'i biliosa
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. Dappertutto per l'isola da Retimo a Spinalonga, da San Costantino a Li-tia si incontrano ruderi e ricordi veneziani.
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stradale lungo e attraverso tutta l’isola: utili al commercio, al turismo, all’agricoltura, fonte di sicurezza e di benessere agli abitanti. Nè solo a Rodi; chè le feste di Scarpanto e di Simi in occasione di pubbliche opere recentemente inaugurate dimostrano come anche alle altre isole si estenda e in esse si manifesti e si vada intensificando l’opera vigile e benefica dell'italianità
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, quando in quest’isola ven-
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2o6 di quell' autore di prefazioni, non so perché Milano si dicesse l’Atene lombarda : anzi non so perchè non si rilegassero in qualche isola remota dell’ Atlantico o dell’ Oceanica, couie peste della civil società, del quieto vivere medesimo, i poveri cultori di queste infelicissime lettere sì spesso calunniate, s’avrebbono ad ardere i libri e le stamperie. Il delitto d’Omar
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la sua fede di cristiano. A Sant’Efìsio i devoti attribuiscono la liberazione di Cagliari dalla tremenda pestilenza del 1652 e dalle armi francesi che nel 1792 inutilmente cercarono di impadronirsi della città. La festa del Santo richiama una folla di fedeli da ogni parte dell’isola, a piedi, a cavallo, con veicoli d’ogni sorta. La mattina del i° Maggio le campane delle Chiese suonano a distesa
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MARZO 79 Abbiamo voluto descrivere questa caratteristica processione, perchè veramente merita di essere segnalata; e il turista che si trova in Sicilia, non deve mancare ad assistervi, trattandosi di una rievocazione storicamente precisa e profondamente umana. LA « PROCESSIONE DEI MISTERI » A TRAPANI Tra le manifestazioni popolari che si svolgono in Sicilia isola meravigliosa, così tenacemente
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si passa in rassegna 1’ « élite » della capitale e, ad una sua bizzarria di amante innamorato, si deve l’isola Margherita, parco lussureggiante, prodigo di ombre, di sussurri, di musica, d'idillii, attrazione mondana per i campi sportivi, i bagni termali, i « dancing » animatissimi. Pare un inno alla vita pagana, sa di ninfe e divinità boschive, nonostante vi si vedano ancora i ruderi del convento
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1922
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, si trovano nei dintorni di Ossijek, nel Banato, nella Backa, in Bosnia ed in Serbia, ma di molto più adatti sono i terreni del Megji-murje (Isola della Mura) e della Pianura di Skoplje, — ottime regioni per la prosperità di zuccherifici da erigersi in un non lontano avvenire. Per dare un’idea chiara sul continuo incremento dei terreni coltivati a barbabietole, riportiamo i dati ufficiali per la produzione
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