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1925
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Provincia (li Verona Cassa di Risparmio della Città di Verona - Verona - Albaredo d’Adige - Arcóle - Bardolino - Bovolone - Bussolengo -Caprino Veronese - Castagnaro - Cerea - Erbè - Garda - Isola della Scala -Lazise - Malcesine - Monlecchia di Cro-sara - Nogara - Oppeano - Pescantina ; - Peschiera - Ronco all’ Adige - Sam- ! bonifacio - S. Giovanni Barione - S. Giovanni Lupatoto - Soave
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1939
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il Lupis, ordinò, che avesse nuovamente a rimettersi fra le rendite, e a disposizione della Comunità di Lesina il scoglio medesimo. Accordato dunque dalla Sovrana Publica auttorità a leggitimo e naturai possesso della Comunità di Lesina l’Isola Torcola, sarà opportuno, che abbia qui a ricordare umilmente a V. V. E. E. che la Comunità stessa eh’ è fra le ricche della Superior Provincia con le sue rendite
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1901
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., Galeotto e fratelli, Caroccio e Fratelli di Burgo Luche-sio, per Arquata (Scrivia) (r. 10 Giugno); Luca e Francesco fratelli e i loro affini; Goffredo, Cattaneo, Luciano, Giovanni e Cristiano, Barnaba e Damiano dell' Isola per Pietrabissara, per Le Cagne e per Dernice (r. tutti 15 Luglio); Damiano e Battista di Isola, fratelli, per Isola e Variana (r. 10 Giugno); Carlo e fratelli, Nicolò, Paolo
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1876
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ai veneziani nel distretto Duzami-nis; servigi e favori ai veneziani in Negroponte contro Nanfusio (Alfonso ?)e la Compagnia; aiuteranno Venezia ad estendere e mantenere il suo dominio in quel-l’isola (v. n. 98). 98. — s. d., (1318, Aprile). — c. 26. — Risposta del doge alla precedente. Venezia ebbe notizie da Negroponte che i sudditi del connestabile e della duchessa in Argo e Nauplia si unirono
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1876
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fra Marino Morosini conte di Ossero e gli abitanti di quell’ isola. Il conte avrà 800 lire di piccoli all’ anno sul prodotto delle condanne, le quali si esigeranno dal comune, che pagherà il conte in rate semestrali ; a costui si pagheranno 700 lire all’anno, a 27 denari il grosso, per le regalie del doge; il comune avrà tutti gli altri redditi della contea. Il conte e gli isolani eleggeranno
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1883
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16. — c. 143 (141) t.° — I procuratori di Ladislao re di Napoli e d’Ungheria (v. n. 234) e Lodovico Loredano procuratore di S. Marco, Zaccaria Trevisano cav. e Giovanni Mocenigo rappresentanti il doge ed il comune di Venezia, pattuiscono: Il re cede in perpetuo a titolo di vendita al detto comune la città e l’isola di Corfù, rinunciando ad ogni diritto sull’ isola stessa e sue dipendenze, per 30000
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1937
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schirazzi nemici, devastò le coste europee dell’Alto Arcipelago e l’isola di Tasso e passò poi sulla costa di Anatolia. Il 23 Luglio ritornò a Milo dove aveva dato convegno alle forze alleate. A Milo il Pesaro trovò infatti 3 galere e due navi dei Cavalieri di Rodi al comando del Cav. di Scaleghe, il fratello colle galere pontificie e Prégent de Bidoux con 4 galere di Francia. Discusse
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1937
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Il 21 egli si presentò davanti a Samotracia, occupata poco prima dall’armata di Ibrahim, e rialzò su essa il vessillo di S. Marco. Dopo tre giorni di permanenza nell’isola rimandò le galere grosse e le navi ad attenderlo a Capo Schileo e si accinse ad altre operazioni. Nel riferire al Senato sulla missione compiuta, il Capitano delle navi Marco Orio scrisse: «Questo Zeneral se fa onor et fa quelo
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1853
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SAN GIOBBE. 653 » moversi con le sue genti per entrare nelli » paesi del signor Turco, tutte le provvi-» sioni che per quello fussero state fatte » contra della detta Isola, o per alcun altro » luogo della Serenità Vostra si risolvéreb-» bero in nulla, di modo che quella con poca » spesa verrebbe ad assicurar bene le cose » sue et specialmente di quell’isola, che un » giorno converrà
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1842
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49 S S. IACOPO DI PALUDO. cartaceo in 4. appo di me con due graudi tavole » contenenti la pianta, e il profilo di detta » Isola colla distribuzione delle fabbriche ed alzali di terreno che in essa costrutti esser * devono a preservazione delle polveri e degl’ incendj ». Questo Progetto , per decreto dell’ eccellentissimo Senato fu nel maggio di detto aimo 4778 esaminato ed approvato
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1842
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ordinava che l’isola di Sua Lazzaro ( iu cui raccoglievansi i lebbrosi ) fòsse assegnata ai risanati dal morbo pestilenziale, e che i lebbrosi di là levati, venissero trasportati iu quest’isola di Sau Jacopo; ordinava nello stesso tempo che con ogni celerità dovesse essere riedificato il luogo , e clic per riedificarlo s’ impiegassero le pietre e altri materiali die furono già de’ demoliti monasteri
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1842
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493 S. IACOPO DI PALUDO ISOLA. Sorge quest’isola nelle nostre lagune tra Murano e Mazorbo. Scrive il Dandolo ( T-XII. Rer. Ital. p. 281 particella XVI.) che nel sedicesimo anno della ducea di Pietro Po-’ani, cioè del 114G ( milleòenqùarantasei (1), Orso Badoaro del confine di S. Leone (San Lio) concedette a Giovanni Trono da Mazorbo una parte di una sua palude (de sua palude) situata fra Murano
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1933
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» il suo diritto di visita in tutto ciò che riguarda la cura d’anime e l’amministrazione dei sacramenti. Dalle Filippine i gesuiti avevano trapiantato il cristianesimo nelle Mariane e nel 1702 lavoravano colà dieci sacerdoti.7 Incoraggiati da lettere commendatizie del Papa a Luigi XIV, al re di Spagna e agli arcivescovi, i gesuiti francesi Duberron e Cortil occuparono nel 1710 anche l’isola occidentale
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1855
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362 E li 83. — Raduna l'assemblea nella chiesa ili san Marco, II, 87. — Si fa crociato, II, 92. — Parte anch’ egli colla flotta, II, 93. — Assedia e riacquista Zara, II, 96. — Impresa di Costantinopoli, II, 104 e seg. — Entra nel Bosforo con la suo flotta, II, 444. — I)à l’assalto a Costantinopoli, II, 447. — Se ne impadronisce, II, 426. — Compera dal marchese Bonifacio T isola di Candia
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1855
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della chiesa di santo Zaccaria, 1,447. e seg. Leonessa: partorisce nel palazzo ducale, III, 342. Leopoldo II, imperatore d’Austria: suoi sentimenti verso la repub' blica, XII, 416. Lepanto : assediato dai turchi, VI, 365. •— Vittoria ivi riportata dalla flotta veneziana, IX, 108. — Allegrezze in Venezia per la notizia di essa, IX, 415. Lesina : isola della Dalmazia, XI, 340. Levante : descrizione
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1855
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, VI, 406. San Secondo, isola; suo monastero, I, 353. — Diventa convento di frati domenicani, VILI, 407. San Servolo, isola, abitata da VOL. XIII. monaci benedettini, I, 445. — A questo loro monastero è donato il terreno di sant’ Ilario di Fu-sina, ivi. — Vi si trasferiscono i monaci di san Servolo, ivi. — Nel secolo XII è ceduto il monastero di san Servolo a monache benedettine, ivi. — Partirono
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1859
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Como! ” Lo Stato personale del Clero della città e diocesi di Venezia, registra puri i vescovati del regno Lombardo-Veneto nel seguente modo. Tacerò i nomi de’rispettivi pastori e vicari capitolari o generali. Metropoli patriarcale e primaziale di Venezia: Adria, Belluno e Fcltre unite, Ceneda, Chioggia, Concordia, Padova, Treviso, Verona, Vicenza. Metropoli di Milano: Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia. Arcivescovatod’li-dine. L’ imperatore d’ Austria s’inlitola ledi Lombardia e di Venezia. Congiunte le provincie Venete alle Lombarde, e formanti il regno Lombardo-Veneto, dell’unee delfaltre più volte dovetti parlarne, così di loro statistica, strade ferrate e telegrafi; e per quanto altro dovrò dire nel § XX, mi permisi in questo periodo alquante pai ole. Ne’numeii 11 del § X e 2 del § XV, boriportato la sovrana disposizione sulla conversione dell’acca-demie di Venezia e di Milano in sezioni degli Istituti delle scienze, lettere ed arti esistenti nelle medesime città. Nel§ X.V1, n.i, parlai della statistica della popolazione. Anzi per la stretta relazione che hanno con quest’ articolo, oltre i ricordati e altri cenni fin qui sparsi, altri più interessanti e storici riferirò né’ §§ XIX e XX sulle provincie Lombardo-Vene-te. Queste sono state qualificate di recente dall’ arciduca Ferdinando Massimiliano. » In questi paesi la rapida intelligenza e la squisitezza del tatto morale non sono un privilegio di pochi, ma sì una dote quasi comune § XVIII. Isole della Laguna, provincia e distretto di Venezia, descrizione di 33 di esse. Notizie di 29 isole della medesima rovinate o distrutte, colle principali loro memorie. Coronano Venezia, quale regina delle proprie acque, oltre a 25 isolette (ne enumererò anche delTaltre), dice il Uiziona- 579 rio geografico veneto,antiche e celebrate, ed abbelliscono in modo romantico la Laguna. E' un incanto il veder sorgere degli edilizi in mezzo all’acqtie, senza lembo di terra che apparisca sostenerli. Le sorelle isolette che circondano Venezia, quasi ancelle la regina loro, concordemente offrono asilo di pace, d’amena solitudine, di silenzio e di pia e morale meditazione. L’ordinario silenzio delle varie isolette della Laguna, un tempo veniva interrotto da assai maggior numero di pietosi cantici de’ religiosi d’ambo i sessi che le abitavano, unendoli al mugghio terribile delle tempeste, e contemplandole con quella stessa imperturbabilità con cui già mirata aveano «fuella del loro cuore. Il forestierochegiunga da qualsiasi lato a questa meravigliosa città, resta preso da insolito stupore e diletto, all’aspetto anche dell’isole nel seno dell’azzurra Laguna , e come fossero ivi collocate per ¡scemare la noia del lungo cammino dell’acqua. Le descrissero diversi, come il p. Coronelli nel suo Iso lario, stampato in Veuezia nel 169G, e le più ragguardevoli l’opuscolo de’Siti pittoreschi e prospettivi delle. Lagune Ve-liete. Una bella pianta della Laguna, con quella di Veuezia divisa da’canali e circondata da tutte l’isole coi rispettivi nomi , e ini’indicazione della forma de’ principali edilizi, oltre una breve descrizione, trovasi a p. 65 àe\\’ Isole pili famose del mondo, descritte da Tho maso Porcacchi da Castiglione aretino, c intagliale da Girolamo Porro padovano. In Venetia appresso Simon Gali-gnani 1576. Si ha pure di Bernardino Zendrini celebre idraulico bresciano e matematico della repubblica di Venezia, Memorie storiche dello stato antico e moderno delle Lagune di Venezia e di que’fiumi che restarono divertiti per la conservazione delle medesime, Padova nella stamperia del Seminario )8i 1. A.-vea concepito il divisamente di segnare iu un sito conveniente della Giudecca
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Page 124
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1859
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118 e quando già esisteva la chiesa di s. Jacopo nell’isola di Rialto (la quale sebbene oratorio sagramentale, si ritiene comunemente che sia stata la prima chiesa parrocchiale innalzata in questa città; nondimeno e come dirò nel § XIX, n. 2, qualcuno pretende, che prima ancora della chiesa di s. Jacopo di Rialto altre ne sieno esistite sulle primitive maremme venete), o contemporaneamente
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Page 602
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1859
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tosto cogli altri, e de-cretossi che in uno o due luoghi fuori di Venezia abitassero alquanto tempo. AI qual fine si eresse all’opposito dell’altra parte della città presso il lido s. Erasmo, Dell’isola erroneamente dal dotto Esiliasi chiamata s. Maria Stella del Cielo, un nuovo Lazzaretto, e così ili.0 si chiamò Lazzaretto Vecchio, il 1° venne appellato Lazzaretto Nuovo, nomi che presero
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Page 863
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1859
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asilo. Ila quest’isola il nome di Caorle, quasi corruzione dell’antico e primitivo, a quanto sembra derivatole, o dall’abbondanza delle capre, che vi si moltiplicavano, o dal-Fesser stata asilo di fuggiaschi pastori. Gli antichi nomi sono: Sylva Caprulana, Ca-prilana, Caprensis. Insula Capriae, Ca-pruine, Capraria, Capritanajandie Fellonia, che però il Bottani nel Saggio di storia della città
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