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)( 291 X Soldati disertori, vogliamo, che sia punito irremissibilmente con la pena di due Anni di pubblici lavori. III. Ordiniamo altresì, che qualunque persona ardirà d’ingaggiare per servizio di altro Principe alcun Suddito di S. M., ed eziandio qualsivoglia altra persona ancorché estera, che si trovi in questo Stato, incorrer debba nella pena della galera perpetua , e rispetto agl’ ingaggiati di cinque Anni di pubblici lavori se Nazionali, e dell5esilio perpetuo da tutti gli Stati ex-Veneti Austriaci se Forastieri, sotto pena di tre Anni di galera in caso di contravvenzione. Tale pena però si estenderà fino alla morte, ed alla confisca dei Beni tanto per gl’ingaggiatori, quanto per gl’ingaggiati, qualora il Reo fosse ascritto al Servizio Militare di S. M., e le stesse pene incorrerà rispettivamente chiunque scientemente, e dolosamente presterà consiglio, e assistenza sì all’ingaggiatore,che all’ingaggiato . IV. I Portinari dei Fiumi , Barcaiuoli, Vetturali, Conducenti, e qualsivoglia altra persona non potrà tragittare, nè dare a nolo cavalli, ed altre bestie da trasporto ai Soldati fuggitivi, agl' ingaggiatori, o ingaggiati, volendo a tale effetto, che le persone suddette non possano tradurre fuori di Stato persone sconosciute, e sospette, o che non siano munite di ricapiti giustificanti le loro O o 2 per-
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il parere del veneto bailo di Negroponte Andrea Dandolo. Ciò veduto dall’imperatore Michele Paleologo, mosse guerra contro que’ di Negroponte che aveanlo provocato, e furono disfatti non solo i regoli, ma 5oo veneti. E nel 1272 rinnovò la tregua colla repubblica. In quest’ anno si proibì per legge a’ veneziani d'acquistar beni in terrafenna. Felici se l’avessero mantenuta
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IL DIALETTO DI VENEZIA secoli dell’impero le ultime tracce di esso fossero scomparse o andassero rapidamente scomparendo. Sforzarsi a riconoscere qualche traccia di quel l’antica lingua nel dialetto odierno sarebbe (se si fa eccezione per qualche nome locale) opera peggio che vana; e al più si può ammettere, in teoria e all’ingrosso, senza arrischiarsi a tentare i particolari, che i Veneti
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con fatti illustri di veneti, che l’osservare è fatica, si alzi 1’ occhio a 6 quadri a’ lati del grande ottagono. Ne'due primi Tin-toretto rappresentò gli aragonesi vinti da Jacopo Marcello, e BresciadifesadaFran-cesco Barbaro: ne’ due seguenti F. Bassano espresse la rotta che il Cornaro e Bartolomeo d’ Alviano diedero agli alemanni, e quella che il Barbaro ed il Carmagnola diedero al Visconti: i due estre-mi
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in Venezia si cominciò a imprimere la 2." edizione, migliorala,aumentata e corretta, aggiuntovi l’indice italiano veneto. La Cronaca di Milano del 1 837, nella disp. 3.", dà contezza de’ Proverbi Veneti, Padova i856, tipografia Sicca, raccolti da’eh. Fanzago e Coletti. E nella disp.20.’annunzia del ch.Dalmedic0,P/'0- l’cibi Veneziani raffrontati con quel- li di Salomone e co’Francesi
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, inseguentisi, giranti e quasi danzanti in prospettive suntuose ; occhio sensibilissimo all’armonia del colore, ha gruppi di fiori con impreveduti e fortunati avvicinamenti di toni vivi ; sopravvivono nelle migliori opere sue il sapore, l’esecuzione franca e disinvolta, dei piccoli maestri veneti. Il secolo voluttuoso getta l’ultimo grido della gioia di vivere e della grazia spontanea ; ben presto l’arte
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168 SILVIO BENCO Numerosa, naturalmente, la raccolta dei maestri veneti : un facile e giocondo istinto di colore nella Dichiarazione di Giacomo Favretto, il goldoniano postumo; una superba trasparenza e liquidità d’acque nella soavissima Campana della sera di Pietro Fragiacomo ; una squisita piumosità di brume sopra i toni umidi mattutini della città, nella Prima luce di Angelo dall’ Oca Bianca
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X X ncral Governo, stabilita per la corrispondente esecuzione la massima di trarre raguagliata-mente, in ragion del prodotto la quantità, e qualità ricercata , sicché , riconosciuto col mezzo di esatte notifiche l’intero del Raccolto degli occorenti Generi nelle Provincie , e calcolata su questo una Quota per ogni cento, atta a componere la somma, che fosse richiesta , a servir abbia il ragguaglio medesimo, in ragion di cento, alle doverose somministrazioni de’ Possidenti, o Lavoratori per Proprietà, o per Affittanze alle Misure, e Prezzi fissati dal General Militar Comando nelle rispettive Provincie. Resta perciò incaricato qualunque Possidente, o Lavoratore per proprietà, o per Affittanza a dover, nel termine di al più giorni 15. dalla pubblicazione della presente , aver notificata coi soliti metodi alla rispettiva Terra, o Giurisdizione più vicina la precisa quantità di Formento, Segala, ed Avena, raccolta nel presente Anno, oritratta dalle Affittanze, da essere in ogni caso confrontate dette Notifiche col mezzo delle Affittanze , de’Documenti, che vi esistessero, o con quello già usato dalle attestazioni de’ Parrochi « Raccolte da’Deputati di esse Terre , o Giurisdizioni le dette parziali Notifiche, dovranno rimetterle prontamente a’ Deputati della rispettiva Città Capo di Provincia, li qua>
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a 74' X cauto interramento, partecipando il risultato al nostro Offizio pèr norma delle sue direzioni . Vili. Salve le discipline stabilite per le stalle soggette alla interdizione, e sequestro, si avverte , che non saranno ammesse a libera pratica/} se non precederanno gli espurghi descritti nel metodo a Starr.pa sin’ora praticato, nè questi potranno incominciarsi se non spirato il periodo di giorni 21. dopo l’ultimo caso di morte, o malattia, e prèvia licenza di quest5 Offizio, a cui saranfto portate le relazioni giurate delrespettivo Governo della prestata integrale esecuzione . IX. Come poi si renderebbero inutili le divisate provvidenze, quando non siano bene 'assistite dalle ispezionate Figure, così al presentarsi a questi confini gli Animali procedenti dal Padovano, scortati da Fedi a stampa di quell’Offizio, o degli altri di sua Giurisdizione per passare nel Vicentino, si dovrà dalli Custodi dei passi marcare al tergo dèlie Fedi medesime il giorno, che vengono introdotti, ed il luogo dov/e divisassero illoro stazio, precettando inappresso li Conduttori, che pervenuti al luogo destinato, debbano renderne inteso il Deputato di quel G> *mune, ed in sua mancanza il Governo, à* quali saranno consegnate le suddette Fedi per li necessari confronti, e mancando della' sii-bordinaziòne impostagli, saranno dalli respet-
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due per Mazzo sopra le Carte ad uso di Bologna fatte dalli Fabbricatori Veneti, la Vendita delle quali dovrà in conseguenza ritenersi al metodo di Gennaio 1796. In relazione delle anzidette Leggi, non 7 potrà verun Custode di Casini, Caffettiere, Oste , Magazziniere somministrare per uso di Giuoco altra specie di Carte, se non che stelle Grosse Bianche suddette , pagabili al pre-
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, a quelli che van decorrendo alli necessari dispendj dei Pontili , ed a tutte quelle ulteriori spese annesse alla Fraglia dei Bec-cheri , il Consiglio Municipale de’ Savj, dietro anche le autorizzazioni della Superiore Autorità prescrive che incominciando dal prossimo venturo giorno di Sabbato 9. corrente , e fino a nuove disposizioni qualunque introduttore di Bovi debba contribuire Soldi 20. Veneti
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)< V )( REGOLAMENTO PER LE CORRISPONDENZE TOSTALI COLL* ISTRIA , E LA DALMAZIA. Corsi per Settimana da Milano per £li Stati Veneti. 2. Due Corsi per Corriere con Vettura, $ tre per Istaffetta. 5. I due Corsi per Corriere partono da Milano, uno il Mercoledì alle tre pomeridiane j Taltro il Sabbato a mezza notte , 6 prendono la via di Bergamo, Brescia, Vero* ha, Vicenza, e Padova; lì Corriere
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delle Tuileries questo dì 12. Febbraro 1806. NAPOLEONE. Per V Imperatore e Re Il Ministro Segretario di Stato A. Aldini. Venezia lì 27 Aprile 1806. Per Commissione del Consigliere di Stato Amministratore Generale delle Finanze e del Demanio degli Stati Veneti Comandante la Legion dJonore. Meri gotti Segr. Gen.
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X AI x NAPOLEONE 1. Per la Grazia di Dio e per le Costituzióni Imperatore de’ Francesi, e Re d’Italia . Eugenio Napoleone di Francia Vice-Re d7 Italia , Arcicancelliere di Stato delV Impero Francese, Governatore degli Sta-ti Veneti, e Luogotenente di S. M. I., 'e R. per il Comando in Capo delV Armata cT Italia, a tutti quelli che vedranno le presenti salute„ Noi in virtù dell7 Autorità
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1’ Augustissimo Decreto 30 Marzo passato, con cui ilGRAN NAPOLEONE unisce gli Stati Veneti al Regno d’Italia. II. Che dopo immediatamente si canterà nella Regia Basilica solenne Te Deum in rendimento di grazie all’ Altissimo al suono delle Campane di tutta la Città che dovranno corrispondere a quelle della Regia Basi« lica suddetta.
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X 38 X IL MAGISTRATO CIVILE B E L 1 A PROVINCIA DI V E N. E Z I V L Augustissimo Decreto 30 Marzo passai to segnato dal GRAN NAPOLEONE in Parigi ha prefissa per il primo giorno del venturo Maggio l’unione degli Stati Veneti al Regno d’Italia. Questo giorno felice, che segna Pepoca di un nuovo destino a tutte queste Provincie , deve essere contrassegnato dalla esultane za Nazionale
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conforme In assenza del Consig. Segr. di Stato}. Il Seg. Centrale della Presidenza . Canzoli. Venezia lì 25. Aprile 1806. Per Commissione del Consigliere di Stato, Amministratore Generale delle Finanze, e del Demanio degli Stati Veneti^ Comandante della Legion d’onore. Mengotti Segr. Gener NA-
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ai Possessori da verificarsi 8 Pubblicazione delle leggi , tariffe, regolamenti, e Decreti dal zzDecembre J803 al 12, Aprile j8o6 su varj oggetti da farsi negli Stati Veneti . Ferma stante la proibizione delle merci Inglesi, restando aboliti tutti i Dazj intermedj delle Provincie del regno £0 Registro : Diritti da pagarsi per ciascun atto ; Leggi, disposizioni e discipline 89 Regno Italico : Unione
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SALE II-XII 319 La cugina Argia. (app. all' Ing. Leone Ambron - Roma). 320 La Signorina Cecchi. (app. alla Sig.ra Augusta Siccoli-Cecchi, Albaro - Genova). 321 Autoritratto. (app. al Co. Vincenzo Giustiniani, Ford -Lucca). Favretto Giacomo. n. a Venezia 1849, m. a Venezia 1887. 322 Ritratto d’ima parente. (app. alla Galleria inlem. d'Arte Moderna ■ Venezia). 323 Ritratto d’ un parente. app. al Big. N. N.). 324 Ritratto di Giuseppe Ricco. (app. al Comm. Pietro Granziotto ■ Venezia). 32.1 L’amia Rosa. (app. al Sig. Piero Romanelli - Parigi). Forte Gaetano. n. a Salerno 1790, m. a Napoli 1871. 326 II Canonico Nicola Giordano (1828). (app. alla R. Galleria Naz. d,' Arte Moderna -Roma). 327 Ritratto del padre (1838). (app. alla R. Accademia di Belle Arti - Napoli). — 69 —
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)( 88 )( ESTRATTO DELL* ORDINE DIURNO ~ Dei 15 Aprile 1806, e del Processo Verbale della Sessione del Consiglio di Marina del Giorno 14* ucm «tiici xtcaic manna si sono presentate li giorno 13. al Commissario Generale per chiedergli la permissione di testificare pubblicamente la gioja da cui erano Essi penetrati per la riunion degli Stati Veneti al Regno d’Italia, e per il nuovo titolo impartito
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