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336 I MONUMENTI VENETI DEEU’lSOLA DI CRETA Alla piattaforma rovescia occorreva alzare la costruzione quasi un terzo, e farle il parapetto; nonché rifare la seconda piazza al fianco di S. Francesco. Al Vitturi mancava una parte del terrapieno e metà del parapetto ; ed alla cortina seguente, oltre all’incamiciatura in muraglia ed al parapetto, bisognava aggiungere un pezzo di terreno di ben 55
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562 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA medesimo: e infatti nella sua seduta del 10 gennaio 1613 veniva da esso deliberato che si dovesse costruire sull’isolotto di Marati un maschio, destinato unicamente ad impedire al nemico di trattenersi in quelle acque. I capi da guerra e gli ingegneri cretesi avrebbero dovuto occuparsi delle modalità del progetto, ma la decisione finale sarebbe spettata
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574 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA tandosi alle accidentalità del luogo. In tal guisa la fortezza sarebbe riescita assai più economica, che non a voler seguire le fondamenta della vecchia cinta, estesa per ben 586 passi. “ Con la fabrica — diceva — fuorché in un sol luoco vorrei restar ne l’alto, servendomi de l’alte et buone mura di natura. Dalla parte che guarda verso la bocca
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591 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA pire finalmente l’angolo Carbonano ; nonché costruire un vólto all’attiguo portello (l). In rispondenza a tali istruzioni, il provveditore della fortezza Gerolamo Contarini attese per prima cosa a terrapienare l’angolo Carbonano, aggiungendovi i parapetti ; e terminò il voltone al portello omonimo del piano, “ tanto / accomandato da esso illusivissimo
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340 I MONUMENTI VENETI DEEL’lSOLA DI CRETA scorta del memoriale Pallavicini-Savorgnan dell’ottobre 15/1, riprese arditamente i lavori, divisando proseguirli in tre punti diversi, alla Sabbionara cioè, all orecchione dello Spirito Santo, ed a quello del Betlemme verso il Martinengo, cominciato dal FoscariniU). Tre mesi dopo egli aveva finito del tutto l’orecchione del Betlemme e l’avvolto
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560 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Marati e Lutrachi — Calogero. — Se colla fortezza dell’isolotto e colle progettate al Podomuri ed al Paleocastro intendevasi sbarrare all’ invasore l’ingresso nel porto della Suda ; se colle ideate fortificazioni nell’ interno del porto stesso, alla Culatta ed al Salto della Vecchia, calcolavasi impedire uno sbarco, quando anche le navi nemiche
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556 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA quella che, secondo lui, non avrebbe bastato ad impedire al nemico di forzare la bocca del porto (-l\ Tutto compreso, la spesa di quelle fortificazioni sarebbe stata tale, ed il lavoro sarebbe riuscito tanto lungo, “ che fa rizzar li capelli non solo in farla ma a pensarci solamente „(2). Le severe osservazioni fecero sì che, dopo alquanta perplessità
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532 x MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA era felicemente fatto saltare in ariall), con piena sodisfazione della Dominante (2). Nuovi provvedimenti però si resero necessari, quando l’invasione del nemico nel regno confermò la capitale importanza che la fortezza di Suda non cedesse alle armi dell’esercito conquistatore. Il Van Wert di bel nuovo ed il Beati si portarono nell’ isolotto
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552 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA briche da lui ordinate nel regno. — Calcolato che l’intera Porporella avrebbe richiesto 4 mila passi cubi di materiale (del costo di un zecchino almeno per passo), fu deciso di togliere i sassi dal monte e di portarli con un barcone in mezzo al mare(1). Il vicerettore di Canea Luca Michiel da prima(2), il rettore Angelo Barozzi da poi curarono
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346 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA assoggettasse di bel nuovo a tale onere per tre anni(,): e ne ricevette meritate lodi dal Senato (2). Il provveditore Giovanni Mocenigo ritornava a Candia coll ordine pei en-torio di proseguire le fabbriche coi soli denari delle angarìe debitrici e colle angarle stesse. Tale ordine, che, emanato già il 27 luglio 1574, era stato poi sospeso il 12 gennaio
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426 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Se i lavori però erano proceduti tanto alacremente, troppo inumana noncuranza erasi forse addimostrata verso i miseri contadini obbligati alle angarìe, cui erasi tolta persino quella misera retribuzione in denaro che dovea servire al loro sostentamento. Negli angarici serpeggiava perciò il massimo malcontento, ed apertamente essi lasciavano intendere
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472 I MONUMENTI VENETI DELlPlSOLA DI CRETA largo stradone di transito ; e mancano per lo più gli spalti. Rimpetto alla Piattaforma parecchie case sono costruite utilizzando come basamento il muro della controscarpa. Più avanti ancora, per un certo percorso, la controscarpa si sdoppia, ossia il suo tratto inferiore è più sporgente verso la fossa, mentre quello superiore rientra verso la strada
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490 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA Discussa e ponderata la cosa in Senato, per quanto poteva permetterlo la lontananza e la niuna conoscenza dei luoghi, il 2 ottobre 1574 usciva una deliberazione, con cui ordinavasi che la fabbrica della fortezza dovesse stretta-mente attenersi a tale nuovo disegno del Pallavicini ; e che fossero quindi abbattute le parti che non vi corrispondevano
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356 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA appari un membro del mio nome, senza dar fine ad un principiato dal mio precessore, ne 1laverò principiato per aventura un altro che non bavero potuto finire ; e se 7 mio sucessore caderà nella medesima ambitione farà V istesso : in modo che, per fare che appari de’ belloardi o cavalieri de nostri nomi, non ne apparirà alcuno, e si correrà rischio
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488 I MONUMENTI VENETI DELL’ ISOLA DI CRETA sporgenti, fra i quali, all’angolo nord-est, la punta di S. Sozo (poi S. Teodoro)(l), a ponente di essa la punta di S. Giustina (poi della Madonna), e, nel tratto occidentale della fortezza, l’angolo di S. Spirito. Fedelmente attenendosi al progetto del Pallavicini, 1’ ingegnere Gian Paolo Ferrari aveva già tirati i segni delle nuove costruzioni
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592 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA cortina dal Rangone allo Scaramella. Al Tiepolo poi suggerivasi di “ levare fino a 3 o 4 piedi del muro della sua fronte et il terreno che restasse scoperto dinanci tagliarlo et portarlo indietro fino 15 passi et fare di esso un poco di parapeto „. Finalmente fra il Tiepolo ed il Dona era necessario elevare un parapetto alto 5 piedi e grosso
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428 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA centemente e per ricavarne materiale onde alzare fino a 15 piedi al di sopra delle mura i nuovi terrapieni, in soli due o tre anni si sarebbe pur potuto terminare anche questo lavoro(1). Quantunque però Venezia mandasse 5 mila ducati per le fabbriche di Canea, provvedendo a che quei lavori fossero visitati anche dal governatore Gerolamo Martinengo
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456 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA ramparo; c dai piazzali della città si accede senza alcun impedimento al lieve declivio dei terrapieni, che sono assai deteriorati. Al baluardo di S. Lucia(1) cessa per breve tratto il cordone: all’angolo è una garetta. Nella fronte meridionale ed all’orecchione sono murati due gruppi di tre stemmi, ora irriconoscibili(2). Internamente poco si conserva
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448 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA ronda, pur dichiarando che, qualora gli fosse stato comandato, avrebbe impresa anche la fabbrica di un nuovo baluardo nel centro del lato di oriente ( \ quale vedemmo già ideato da altri. Quattro mesi dopo, nel giugno del 1645, l’esercito turco stringeva già la fortezza coll’assedio fatale, contro cui vano riesci l’infelice eroismo di pochi. Brecciato
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632 I MONUMENTI VENETI DELL’ISOLA DI CRETA * * * Ai dì nostri la fortezza è non solo abbandonata, ma anche in buona parte distrutta. Il piccolo colle su cui essa è fondata (1) si inoltra un tratto nel mare : per ogni lato le scoscese sue roccie lo rendono inaccessibile, eccezione fatta per il sentiero che vi sale lungo il lato meridionale. Dalla porta un arduo viottolo gira ai piedi del lato
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