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240 C1VIL-POST. lubre, poiché vi fioriva la famosa città di Narona, centro di ottantanove tribù ; ma nei tempi moderni si acquistò la poco invidiabile riputazione di uno fra i più pestilenziali paesi conosciuti, tanto che il Puiati da Sacile, medico veneziano del secolo scorso, gli dedicò una paurosa monografia latina, intitolata Del morbo nareìitano, ai Dalmati esecrando, ai Veneti troppo noto
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sempre alla chimerica unione delle due chiese. 1 Veneti poi, e per oggetti di una meschina politica, e per idee commerciali, accarezzavano questo papale pregiudizio. Ignoro qual fosse il motivo per cui la politica austriaca negasse ad una cosi importante porzione d’ uomini quella stessa protezione e distribuzione di beni, che largamente accordava in tale proposito agli altri suoi sudditi latini. Comunque peto
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civili, militari e politiche, Il Provveditor generale in Dalmazia era un Vice-Re, e star doveva a livello del Bassà Visir di Bosnia, emulandone il fasto orientale, sino a ricever seduto l’ambasciatore della Repubblica di Ragusi: nè meno richiedevasi dai Morlacchi veneti, altra volta soggetti allo stesso Visir. La pompa e il potere s’univan per incutere ad essi rispetto e ubbidienza, e la Repubblica
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— 135 — PAßTE SESTA. Pensioni civili e militari. La Repubblica veneta non fu avara di premi ai soldati, che si distinsero nelle guerre cogli Ottomani ; e ricompensò anche generosamente gl’impiegati civili, (piando i loro meriti furono luminosi. Molti pensionati passavano ordinariamente in Dalmazia, e vi si stabilivano, perchè in questa provincia il vitto, in altri tempi, era a bassissimo prezzo. Molte pensioni passavano anche nelle mogli dei benemeriti, alle sorelle, ai figli. Fra i primi pensieri della mia amministrazione, fuvvi anche quello, o Sire, di esaminare lo stato di tali pensioni. Consistevan queste altre volte in assegni mensili in danaro, in pane biscotto in natura, e in alloggi gratuiti. Sotto il Governo austriaco tutto fu ridotto a danaro. Rimasero soltanto alcuni alloggi a favor di molte misere famiglie. Immediatamente ho diviso dalle pensioni civili le militari; ritenni fra le prime quelle che si davano agli impiegati civili e agli uffiziali cosi detti territoriali ossia Capi-Crania giubilati. Tutte le pensioni e soldi degli uffiziali ex-Veneti, che qui si trovavano, furono classificati, e spediti furono i ruoli al ministro della guerra, affinchè gli unisse agl i altri che da esso vengono pagati. Tali militari sono a titolo di riforma od a titolo d’invalidità. Il signor ministro della guer-
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. La Corte d’Appello e i due Magistrati di prima istanza sono composti di uomini probi ed istrutti. Il paese se ne risente, già presenta un gran cangiamento, e benedice il Sovrano. § 2. Giustizia civile. La legislazione in Dalmazia altro non è che un ammasso di contraddizioni. Altrettanti Statuti quasi, quante sono le parti della Provincia, veneti Statuti, Decreti del Senato e Provveditoriali, e il diritto
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PIANTA degli IMPIANTI FERROVIARI E PORTUALI di TRIESTE Bastione merci uestione merci Trieste Centrale _ SPIEGAZIONE OKI iSEGm. | edificio dell’amministrazione delle ferrovie dello Stato. J edificio delle ferrovie meridionali amministrate _ dalle ferrovie dello Stato. | edificio dell’ amministrazione dei Magazzini Generali. altri edifìci, binari, confine doganale del Punto Franco. Sezione doganale Stazione Trieste S. Andrea con servizio alla stazione viaggiatori. Ufficio dei Magazzini Generali (Servizio movimento). Riparto (pese a ponte) No. Ili del Punto Franco vecchio. Ufficio dei Magazzini Generali (Servizio movimento). Sezione doganale Molo Venezia con servizio al deposito provviste di bordo Lloyd Triestino. Sezione Molo Sanità con servizio al Molo Audace e al Molo Pescheria (Subsezioni). g Riparto V. h* Ispettorato Finanza, h* Ufficio commisurazione tasse, i Riparto II. k „ I. K Dogana centrale (Direzione, Cassa, Deposito ecc). m Riparto VI. n ,, VII. o Sezione doganale Stazione Centrale con servizio alla stazione viaggiatori, p Riparto IV. qu „ VIII. s e s1 ,, IX. t Ufficio dazio consumo Barcola. u Sezione doganale Cantiere Lloyd v ,, ,, ,, S. Marco, z ,, ,, ,, S. Sabba. z1 Riparto X Punto franco Duca d’ Aosta. z2 Sezione doganale Servola (legnami).
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di Francesco li. I Veneti, padroni del mare, non potendo passare per la Lica, trascuravano le strade interne, e non pensavano a conoscere, ad approfittare degli indizi di vie romane lungo il litorale. Ora, cangiate le cose, divengono le strade un importantissimo oggetto di amministrazione non solo, ma di militare utilità. Quindi io prego la Maestà Vostra a voler degnare di uno sguardo la descrizione
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. Le sue Alpi son comuni colla Lica austriaca (d’onde intorno a Segna sorsero altre volte gli Os-cocchi terribili ai Veneti) e colla Croazia Ottomana (parte ora della Bosnia), colla Bosnia finalmente e la parte inferiore di questa, detta 1’ Erzegovina. Si divide la provincia in tre linee longitudinali, 1’ una cioè di vecchio acquisto, che comprende la costa marittima con pochi tratti di continente
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— 12 — sì rozzo, della quale i vecchi del paese non avevano idea per il passato. Non può negarsi che l’Austriaca organizzazione giudiziaria sia stata una funesta pubblica e privata calamità per questa Provincia. Tutti i Governatori o Giudici, patrizi veneti, che altre volte venivano in più di venti a governare e giudicare in altrettanti Distretti, ove ora sono le Superiorità
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. Non sarebbe, o Sire, di minor importanza, che qui vi fosse uua fabbrica di tabacco. La mostruosa politica de’ Veneti distruggeva le piantagioni del tabacco nell’Albania veneta, per comperare poi la foglia del tabacco nell’Albania turca. Essa si portava a Venezia per indi prepararla, e rimandarla poscia qui o nell’Albania veneta, o polverizzata, o in foglia, quale dall’Albania tuma si era spedita a Venezia
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— 146 — stata percepita per conto pubblico, e come tale sempre appaltata. L’altra, eh’ è in amministrazione, si chiama la tassa dei dazi Rappresentanti veneti. L’origine di questa tassa o di questi dazi, che ancora durano, è abusiva. E’ fondata sopra alcuni vantaggi che il Senato veneto accordava ai suoi patrizi impiegati nelle città dalmatine. Questi dazi adunque erano un addizione di aggravio
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in quello luogo , tanto più che fono degniilìmi d’ei? fcrnotalci. XVHl Non ponno gli Ambafcia-rori Veneti partire dal luogo della loro refidenza, che non vifia arriuato il loro fuccelTorej e che non rabbino prefentato allo ftcìlo Prencipe. Altrimente farebbero trattati al loto a Redir« ritorno , come fbandati <*. Bifogna pnpropi- chc rimettino l'Ambaiciara di ir.ano rtcftlt- jn mano, rnettinoin pollcilo
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Di Venezia 94 1 Iolìa negli altri > mà il ino Ambasciatore à Roma propone al Papa molti (oggetti, die meritano quell’ onore , i quali gli fono pofeia rac-commanefati dal Senato > e l'Ambai-datore può proporre le (IciTo , almeno egli impiega i tuoi buoni uffici appo Tua Salititi per quegli, chc gli piace. E (lato VrbanoVlPapa il primo, che hi onoc.tto i Nobili Veneti di quella eminente
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m X ^5 ;)( ALLA MUNICIPALITA’ PROVVISORIA D’ A D R I A IL COMITATO DI POLIZIA. CITTADINI I Grandi affari d’Europa kanno fatto ri-sentire la loro influenza all’ Italia . Le vicende di Essa hanno originato la soluzione fatale d’una Repubblica di XIII. Secoli, e li Veneti colla perdita di un buon Principe, sono stati immersi in un centro di mali. La nostra Città forma una parte di questa Nazione
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40 LÀ Storia Del Governo ciò fi vede ogni giorno à Venezia* come anche le Nobili della campa' nuova ipofarc delle Gentildonne della Nobiltà più antica, quelli comprando le lóro mogli, e quelle i loro-mariti. Mà quando vn Nobbile fpo-zavna cittadina, bifogna, che facci approvare il fuo contratto nel* Gran Confeglio, fenza laqnal cofa i figli non farebbero riconofciutii per Nobili Veneti
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TAV O L A. N Nicolò IV. Papa introduce l'Inquifiz^ione À Venezia come. 144.145 Nicolò VPapa terminala lite de’ Vefcovi di Venezia co’ Patriarchi di Grada» 100.1'OI Nicolo Cavale lafcia perdert tifila di Negroponte. 307 Nobili Veneti. Loro cofimni, e modi di trattare, 219. e-fieguenti. / fono grand’ Ingannatori. 227 EJempi. 228.229 i diffidano gli mi degli altri. 230 Non fi Jcordano
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Di Venezia 114 c di punire lino di motte gH ufficiali, che mancano al debito loro, sì : Nobili Veneti, che gli altri, Come 'altresì di dare la loro carica à chi ; gli pare. Egli maneggia tutto il danaro della flotta, e ne paga i Soldati, ed i Marinari. Di che egli tende conto al fuo ’ritorno al Senaro. Avendo il Generaliflìmo, ed il Proveditore fatto il loro tempo, depongono la dettatura
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107 La Storia Del Governo ia»t q*e\c cariche principali militari di Ma-fi»/« detc ^ c{je fono tuttc occupate da’ nefin'u^0^ ‘li ^enc” ’ 'n vece c^e 4UC1' lorum. le di Terra fono tutte date agli Ja«.an.ijStranìc£Ì per ragioni dette altrove. IL GENERALISSIMO, O CAPITANO GENERALE DI MARE. QVeito Generale Tempre Nobile Veneto è creato dal Senato in tépo di Guerra per cómendare la flotta della República. Il (uo potere è sì ailoliico sù tutti gli altri Generali, c Capitani, chefembra edere vn dittatore, ò fino vw fourano più tolto, che vn (oggetto nel tempo delìi tre anni del fuo commando. La Tua autorità non fi ítende fojamente iulLi flotta, mà ancora foura tutti li Porti, tutte le Ifoíe, e tutte le fortezze, dove fi ricevono i iuoi ordinifenza replica; e fe vi và in perfona , il Clero gli vi all’ incontto, e gli fono pvefcntate le chiavi da' Governatori, e Rettori» come
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Di VkneziÀ J7 bafciadori, in voce che i Generali Nobili Veneti non fiedono clic doppoi Cófeglieri,mà la iìgnoria li lafcia tutti entrare, ed vfeire fenzajevarfi. Il Ricevitore di Malta, che c Tempre va ComnKnditore dell’ ordine , lìede immediatamente doppo i tre capi della quaranzia Criminale, con che fi distingue da tutti i Refidenti, che parlo-no diritti, e ,fino quello dell’ Imperatore
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TAV O L A. r/lpoJìrofc ordinaria degli Ambafciatori, ed altri Miniftri, quando parlano ali Collegio. 55 rArfenale di Venezia, e fua defcrizi»n*~> 107 Jrfumero de' fnoi Operavi j. 108 4/li Spaglinoli lo vogliono abbracciare,. 109 Avvocati fino del Corpo de’Cittadini. 40 obiti Veneti fonno efercitar quefìa caricafenza derogare. 43 vi erano altre fiate che 24. Avvocati
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