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, Graz, 1902, pp. 92. (Pare scritto a Vienna; non si sa il nome dell’autore). (3) G. Carocci, L’antica capitale di un piccolo stato Toscano, Arte e storia XXIII, n. 2-3. (Piombino, all’ estremità della Maremma Pisana. Cenno ad alcuni suoi monumenti del sec. XV). (4) P. Vigo, Montenero, il santuario, il villaggio, le colline, Livorno, Giusti, (bolla 1460 di Pio II). (5) A. Caroncini, Le mura di Lucca
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, su Magliano de’ Marsi, Tagliacozzo ecc. negli Abruzzi). — A. De Nino, Sommario dei monumenti e d. oggetti d’ arte, descritti da Antonio de Nino, Vasto, 1904, pp. 93. (Elenco di oggetti d’ arte dell’ Abruzzo). (2) G. Pansa, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell’Aquila, dal sec. XIII al sec. XVI, per la frrima volta pubblicati, Sulmona, Colaprete 1903. (3) L. Palatini, Cenni
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26 Nuovo Archivio Veneto Molmenti (i) ricorre ai monumenti ed all’ arte per conoscere la vita privata su Venezia. Della vita pubblica il M. si occupa, ma più che del governo egli si interessa del patriziato e della cittadinanza, del commercio, dei costumi, dell’ arte ; non dimentica le cose religiose. Il commercio veneziano, in quanto sviluppò le energie di coloro che per la invasione longobarda
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(6). Lentini (7). — Le così dette colonie (1) C. A. Garufi, Di una pergamena bilingue del monastero di Demenna conservata nel Museo Naf. d. Palermo, Arch. st. sic. XIII, 131 sgg. (il documento era noto, ma era stato male inteso : il testo greco è del 1130, il testo latino è falso). (2) Bel libro è quello di G, Millungi, Guida dei Monumenti di Monreale, Palermo, Boccone del Povero, pp. 61, 16,0 con fot
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. Quando lo volle fare, dovette ormai appigliarsi alla forza, conquistando quella terra contro P. Spatas, ancorché facesse poi correr la voce di una sottomissione volontaria (5). Fra le piccole città dei dintorni di Venezia, speciale importanza ha Torcello, famosa pei suoi monumenti (6). Verso le terre componenti il così detto Dogado, Venezia seguì la stessa massima, adottata poi rispetto alle città
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l’Adriatico fino a Venezia). — (Anon.), Rettori della città di Spalato sotto il dominio veneto, Bull, arch. e stor. daini. XXII, 111 sgg. (dal 1420 al 1797). — L. Hauser, Lapidi sepolcrali nella Chiesa del Convento delle Paludi presso Spalato, ibid., XXI, 168 sgg. (questo articolo comparve nel 1897 nelle Mittheil. della Commissione per la conservazione dei monumenti d’arte; le lapidi sono moderne
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quanto fossero vive fino dal sec. XI le relazioni fra quella regione e V Oriente ; prosegue fino alla metà del sec. XIII la storia degli Speda- (1) F. Ciccagone, Un capitolo latino inedito della tavola d’Amalfi, Ardi. stor. Napol. XXIII, 365 sgg. — L. Mansi, Illustraf. dei principali monumenti di arte e di storia del versante Amalfitano, Roma, Bertero, pp. 74, in 16 (2) M. Maurenbrechkr, Thomas v. Aquino’s Stellung
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, che determinano chi abbia diritto di portare qu;l titolo). — A. Blkssich, Le antiche misure lineari e i monumenti napoletani, Nap. nobil., Vili, 173 (importanza della ricerca delle antiche misure lineari).
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, e rimase, all’interno,' rovinosa e spopolata, mentre fuori delle mura si stabilirono i Croati. I suoi monumenti servirono come cave di pietra (5). Le memorie delle sue antichità cristiane sono preziose (6). Le reliquie dei martiri salonitani, dopo la ricordata catastrofe, furono fatte trasportare da Giovanni IV (640-42) (1) Dell’ indole degli statuti locali del Dogado venefiano
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dal Politecnico. — Id , La porta marmorea del locale del lavato e il distrutto ciborio delta C. di P., Milano, tip. degli ingegn. (9) A. Tarameli.!, I cimelii archeologici, . Arte Sacra [Torino], num. 22-23, illustra alcuni preziosi oggetti d’ arte pavese, fra cui un crocifisso, inscritto, dell' età longobarda. (1) Relazione dell’ Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte
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, Perugia, è quella di tutti i popoli germanici: essa si sviluppò presso i popoli nordici, ma non al di fuori dell’ influsso romano. Anche quando furono recate presso i Germani l’arte bizantina, e quella del simbolismo cristiano, esse vi ricevettero una impronta nuova per mezzo del genio germanico. Fra i monumenti della plastica longobarda va annoverato anche il pulpito di S. Ambrogio. Lo stile longobardo
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138 Nuovo Archivio Veneto stici (1) vennero da parecchi illustrati. Fra i monumenti civili fu specialmente studiato il Castel dell’ Covo (2). La contea di Nola fu istituita (1269) da Carlo d’An-giò, che ne fece signore Guido di Montfort. Più tardi, passò agli Orsini, che lungamente la signoreggiarono (3). In un ms. del XVI sec. si trovò il testo latino di un capitolo della Tavola d’ Amalfi, noto
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Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 99 Vili. Emilia, Romagna, Marche, Umbria. L’ ufficio regionale (i) per la conservazione dei monumenti dell’ Emilia pubblicò la sua relazione per il periodo 1892-97, parlando di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, ecc. Varie cose sulla storia di Piacenza pubblicò G. Tononi (2). Parma (3). Reggio Emilia (4). Alcune sculture del duomo di Modena
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Pubblicazioni sulla storia medioevale italiana 97 studi, le opere, la predicazione, parla dei suoi viaggi in t’utta Italia, chiarisce 1’ efficacia della sua azione intesa sopratutto alla pacificazione delle fazioni. Acute le ricerche sulla sua dottrina teologica; libri da lui usati, causa della beatificazione, miracoli, monumenti d’arte a lui eretti, ecc. La figura del Santo campeggia
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ioh Nuovo Archivio Veneto ricordati da Agnello, sospetta D. Giani (i) che G. Rossi, storico del sec. XVI, avesse a suo uso un testo di Agnello migliore del nostro. Agnello merita fede e la sua cronologia è buona. Parecchi si occuparono dei monumenti, che a Ravenna splendidamente attestano l’età bizantina (2). Elenchi cronologici dei magistrati di Ravenna e in generale della Rom'agna
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Pubblicazioni sulla storia' medioevale italiana io 7 nuovamente al papa. Analoga è la condotta di Amelia. Fr. Angelo Clareno non giovò a raffermare il rispetto alla Chiesa; gravi danni recò la defezione di fr. Michele da Cesena, confidente del Bavaro e dell’ antipapa. Non è ben chiaro che 1’ Inquisizione abbia fatto gravissime repressioni ; checché sia di ciò, 1’ eresia continuò a lungo. Chiudesi il libro con molti documenti riguardanti il periodo 13^0-33, fra i quali sono di capitale importanza i processi contro Todi, Aurelia, Rieti. Ne emerge che l’eresia era diffusissima, e metteva capo ai Fraticelli (1). Di un frate che Pio II adoperò come paciere in Umbria, nella Marca, in Toscana, tratta con nuovi documenti M. Moricio (2). Letteratura (3). Arte (4). Urbino (5). Poco ci riguarda la ricchissima opera di E. Muntz (6) su Raffaello, la quale principia con una descrizione di Urbino al tempo del duca Federico (f J472) (1 ) L. Fremi, La Canapaia, Boll, di storia Umbra V, 445-6 (frase usata 1334 in beffa degli Inquisitori). (2) Il card. Aless. Oliva predicatore, Firenze, Società tipografica, pp. 67, 16°. (3) O. Grifoni, La letteratura umbra nel sec. XIII, Trevi, pagine 115, 16.0 (poco valore). — P. Sabatif.i: e C Pontani, Tre laudi drammatiche Umbre del sec. XV, Roma, Forzani, 1898, pp. 42. — A. Zenatti, Un rimatore del dolce stil nuovo, Catania, pp. 14 (po.'ta umbro del principio del sec. XIV). — C. Zacchetti, Laudi Sacre, Oneglia, Ghilini, pp. 38 (da un cod. umbro del sec. XV). (4) G. Urbini, Il presepio nell’ arte Umbra, Roma letter., n 6, n. 24, p. 561. (5) E. Scartassa, Artisti toscani in Urbino, Arch stor. ital. XXIII, 139-40 (anni 1408 1530). — E, Calzini, Urbino e i suoi monUmenti/ III ed, Firenze, Scaber, pp. 213, 4° (di quest’opera, di grande valore, parlossi allorché uscì in I ed.). (6) Raphael, sa rie, son oeuvre et son temps, Paris, Hachette, pp. 386 (II ed , del tutto rifusa). — A. Tarducci, Piobbico (sotto Urbino) e i Brancaleoni, memorie storiche, Cagli, Balloni, 1897, pagine XII, 400.
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3§ Nuovo Archivio Veneto dei ms., li distribuisce in famiglie, e stabilisce la base critica della presente edizione.— G. Biscaro (i) studia, sotto il rispetto artistico, i monumenti di Ubertino (f 1345) e di Giacomo da Carrara (-f- 1350), in correlazione con quelli del giureconsulto Raineri a Padova e di Giovanni della Scala a Verona; da un documento deduce i nomi di tre scultori veneziani
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che risale al 1299 (4), e altre istituzioni località (5) furono argomento a studi profìcui. (1) La chiesa di S. Francesco di Sulmona e il pittore Andrea di Lecce, Rass. Abruzz- 1898, n. 4. — P. Piccirilli, Sulmona medievale, spigolature storiche ed artistiche, Rass. Abruzz- [Lanciano] 1, fase. 2 (monumenti di maggiore importanza artistica e storica). -E. Bertàijx, Un dittico sulmonese d’ argento nel duomo
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io4 Nuovo Archivio Veneto stra nella parte biografica colla indagine sulle sue fonti. Arte (i). Lugo (2). Ravenna. Dell’esercato d’Italia e della sua amministrazione nel VII secolo, discorre H. Gelzer (3). C. Ricci (4) pone a riscontro i fatti storici e i monumenti di Ravenna dell’ età bizantina, e ne ricava vicendevoli illustrazioni. Per la letteratura riguardante Isotta da Rimini
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alla volta di quella città, Boll. Umbr. IV, 47 sgg. (4) Giovanni Pontano di Spoleto, ivi, IV, p. XVII sgg. (5) Descrizione d. chiese di Nariti e suoi dintorni, Narni, Petri-gnani, pp. 471 (sui Santi di Narni; statue, pittura, monumenti). (6) Una lapida commemorante il matrimonio, celebrato in Rieti nel 1185 fra Costanza di Àltamura ed Enrico VI di Hohenstaufen esposta con docum. inediti, Rieti, Trinchi
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