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delle acque e alla scuola d’ applicazione degli ingegneri, per esperimenti idrografici ; ma non si vede ancora come sia risolta la questione finanziaria della Villa di Stra, se non si ha i mezzi di fare le riparazioni che le abbisognano, e non si può dall’ altra parte spendere per essa ciò eh’ è reclamato da monumenti di ben maggiore importanza. PALAZZO CAPPELLO. Il Palazzo Cappello, adiacente alla Villa
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non iscritto tra i monumenti, tremò anch’esso sulla sua base dopo la gran caduta del campanile di S. Marco. II 20 giugno 1904 lo si dichiarò in condizioni statiche pericolose. Il Municipio, che per legge deve eseguire i lavori di presidio a tutela della pubblica incolumità, li fa subito, approssimandosi le feste pel centenario dei martiri concordiensi. Naturalmente si fa sospendere subito il suono
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superiore di belle arti), la quale sulla base di un vecchio schizzo del 1750, esistente nella Biblioteca di Treviso, con la rampa unica, domanda nuovi studii all’ Ufficio regionale dei monumenti e all’Ufficio tecnico provinciale, per vedere se quello schizzo possa dar modo di avere un progetto più esauriente di quello presentato; e domanda pure nuovi studn riguardo all’arcata centrale della facciata
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di provvedere prima ai monumenti più importanti, e tra questi a quelli che presentano più urgenti pericoli ; che non essendo la chiesa degli Scalzi sostanzialmente in questo caso, i proprietari — cioè il Demanio — e gli utenti - cioè la Fabbriceria e i Frati Carmelitani Scalzi - devono provvedere pel codice civile, alle spese di manutenzione, e tra queste a quelle derivanti dai regolamenti municipali
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Invocando però i molti precedenti nei quali questo articolo fu pretermesso, e il fatto che i lavori erano già eseguiti, d’onde la necessità di pagarli, nonché 1’ opportunità logica di modificare la legge, in questo punto già indebolita colla creazione degli Uffici regionali, che consacrava l’incompetenza del Genio civile nei ristauri dei monumenti, 1’ Ufficio otteneva per questa volta
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esempio, ripetono questo ragionamento le cui conseguenze sarebbero assurde. Chi non lo vede, pensando a tutti i pavimenti che dovrebbero essere rinnovati e tutti i pilastri che dovrebbero essere conservati nel Regno, ove 1 monumenti sono tanti e i fondi sì limitati ? ORATORIO S. MARTINO. Pei lavori di ristauro della zona inferiore, furono spese L. 1081.79, col concorso del Ministero (L. 479.79
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pur troppo perchè vi sono viaggiatori che rinuncerebbero a vedere i monumenti più belli, piuttosto che al piacere di farsi fotografare coi colombi. TORRE DELL’OROLOGIO. Anche per questa graziosa costruzione lombardesca si volle avere preoccupazioni, ma la Commissione governativa, istituita nel 1902, come fu detto, sotto la presidenza di Giacomo Boni, direttore allora dell’ Ufficio, ne verificò
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Nel Distretto di Feltre. MONUMENTI DI FELTRE. Il 22 gennaio 1903 il Municipio presentò i seguenti progetti di ristauro di edifici monumentali di Feltre. Torre del Castello. Robustamento , . L. 7300 Fontana in Piazza V. E. . . . . » 3620 Balcone d’angolo del Palazzo municipale . » 650 Loggiato del Teatro . . . . . » 150 11720 domandando il concorso del Ministero. Il 5 settembre 1904 il Sindaco
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. Il 4 settembre 1903 1’ Ufficio scrive al Municipio di Udine, pregandolo di togliere l’intonaco alle absidi e alle muraglie d’ antica costruzione, lasciando vedere le antiche strutture, che ne renderebbe molto più pittoresca la vista dal giardino e dalla spianata del castello. CHIESA S. PIETRO MARTIRE. Un salvatore non ringraziato. — Uno dei soliti salvatori dei monumenti antichi, scrisse che nei ristauri
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DEI MONUMENTI DI VENEZIA. CITTÀ DI VENEZIA. Chiesa S. Pietro ..... Pag. ivi Chiesa S. Giuseppe .... » 47 Sestiere di 5. Marco- Chiesa S. Martino .... » IVI Palazzo Ducale ..... Pag. 19 Chiesa S. Francesco della Vigna . » 48 Palazzo della Zecca, ora Biblioteca Mar¬ Chiesa Ss. Gio. e Paolo » 53 ciana ...... » 30 Chiesa dell’ Ospedaletto » 61 Campanile S. Marco .... » 31 Chiesa S. Gio. in Bragora . » ivi
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CRONACA DEI RISTAURI DEI PROGETTI E DELL’AZIONE TUTTA DELL’UFFICIO REGIONALE ORA SOPRINTENDENZA DEI MONUMENTI CITTA DI VENEZIA. Sestiere di S. Marco. PALAZZO DUCALE. R istauro generale. E RA ben naturale che lo sgomento prodotto dalla caduta del campanile portasse ad un esame attento delle condizioni del Palazzo Ducale, e le risultanze furono sconfortanti specialmente all’angolo sud-est
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fu staccata dall’ Ufficio (v. sopra). TEATRO ROMANO. Ex chiostro S. Girolamo - Ex chiesa Ss. Siro e Libera - Casa del custode. - Per gli scavi del teatro romano si temeva 1’ abbattimento della antica chiesa di Ss. Siro e Libera : ma il Municipio lo escluse. In seno alla Commissione provinciale dei monumenti - 4 maggio 1906 — fu fatta la do- - 248 -
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di tutto il regno, fecero una visita ai loro colleghi di Venezia, e furono accompagnati a visitare i monumenti e gli oggetti d’ arte dai relativi preposti. EX CHIESA S. GREGORIO. Proprietà del Demanio, affittata al Municipio, manomessa all’ interno e all’ esterno, conserva di monumentale le absidi archiacute che costituiscono un elemento pittorico notevole. Avendo il Demanio chiesto all’ Ufficio
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del tetto. L’Ufficio aveva promesso poi per gli affreschi nuovo sussidio di L. 300 con approvazione del Ministero in data 13 giugno 1902. Caduto il campanile di S. Marco, e mutata la direzione dell’ Ufficio, questo, considerato la magrezza del bilancio regionale (allora si doveva provvedere anche ai monumenti di Verona, Vicenza, colla stessa dotazione con cui si provvede ora Venezia, Padova, Treviso
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alla Sagrestia, alla chiesa, e a tutta l’antica costruzione (fig. 127). Scrisse al co. Collalto proprietario, suggerendo i rimedii, e lo trovò, quale desidererebbe che fossero tutti i proprietari d’ antichi monumenti. Egli si dichiarò infatti pronto ad eseguire i ristauri, come erano consigliati dall Ufficio, chiedendo che fossero dallo stesso sorvegliati. VILLA SODERINI A NERVESA. Affreschi del Tiepolo
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. — Fra i bisogni segnalati all’ Ufficio nei monumenti d’Este figuravano la scopertura dell’antiche incavallature del tetto della chiesa ed il robustamento del campanile di San Martino. Il 20 giugno 1908 fu annunciata la formazione d’un Comitato collo scopo di ristaurare razionalmente 1’ antica chiesa. Dal sopralluogo fatto dall’ Ufficio, si ebbe la conchiusione che la prima cosa cui si doveva - 170 -
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così caratteristica (v. fig. 160), ma questa era in uno stato da farne temere la perdita per l’opera disastrosa del tempo. Perciò la Commissione provinciale ha approvato la proposta di trasportare la statua in Museo, facendone eseguire sul posto un simulacro. Se non che è pericoloso il precedente di ritirare nei Musei le statue, ì bassorilievi, i monumenti in genere, esposti alle intemperie. I Musei
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o protesta da parte dell’ avv. Ciriani, il quale, tacendo a chi si rivolgeva a lui come proprietario, confessava implicitamente d’esserlo. Il Soprintendente dell’ Ufficio monumenti si recò sul luogo insieme coll’ ispettore onorario locale, e trovò infatti che la facciata sul cortile era stata realmente demolita, trasportando all' interno gli stipiti e gli ornamenti che la decoravano
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, era invece di un pittore cividalese, che fioriva nel 1561. Di più si è dato alla chiesa una tinteggiatura nuova e la facciata fu ridipinta ad olio ; tutto senza chiederne l’autorizzazione, solo perchè la chiesa non era iscritta nell’ elenco degli edifici monumentali. Il Ministero vuole che si avverta la Fabbriceria che, sebbene la chiesa non fosse iscritta nel-l’elenco dei monumenti, doveva chiedere l’autorizzazione
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. In una relazione del dott. Joppi, membro della Commissione conservatrice dei monumenti di Udine, comunicata all’ Ufficio, è pubblicato un documento del 1670, sul rinvenimento dei corpi dei Fig. 102 - Caorle. Campanile. - 134 -
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