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quanto alla Spagna, l’Inghilterra, e l’Alemagna, è cosa di fatto ch’essc non mai la conobbero. Del resto per quanto sembri probabile che dall’ Italia sia essa passata fra noi, come tan-t’altre simili ce ne vennero da Roma, noi non crediamo di poterci qui contentare di sole probabilità ; ma ricerchiamo delle prove che sieno applicabili alla Francia, e tratte dai nostri monumenti antichi. Eccone parecchie
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scrittori e i monumenti autentici contemporanei. In tutti essi si scambiarono per gran mastri semplici superiori generali provinciali , perchè e gli uni e gli altri venivano indistintamente qualificati mastri del Tempio. Questo errore da noi fu diligentemente schivato, e perciò speriamo che i lettori giudiziosi e illuminati ci sapran grado dal catalogo che qui lor presentiamo. I. UGO DE’ PAGANI. 1118. UGO
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in contraddizioni visibili. Annoiato dai monumenti esclama, che gli convenne divorarli come dice la favola, che Saturno divorava le pietre; ma sembra eh’ egli le abbia assai mal digerite. Se nel classificare i sudditi di Clodoveo col mezzo della legge salica, quest’uomo di genio avesse voluto distendere alla combinazione più semplice degli avvenimenti di quel regno collo spirito di essa legge, ne avrebbe concluso
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, che i signori nell’ avvicinarsi al monarca, gli baciassero i piedi. Taluni per altro dei più distinti avevano il privilegio di baciargli solamente le ginocchia. Le regine stesse baciavano le ginocchia ai loro mariti. A quel tempo i duchi ed i cónti portavano in testa corone, però differenti da quelle dei re. La prova dell’acqua fredda , se vuoisi riportare a due antichi monumenti citati da Mabillon, divenuta
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L1V DISSERTAZIONE ritardavano di un anno, e la facevano non di 3u anni compiuti, ma di 3io soltanto preceder l’epoca dell’Era cristiana (i). Così assicurasi essere tuttora il costume dei Cattolici di Siria. Nel leggere i monumenti antichi convien fare attenzione a tutte queste differenze, e sovente non si potrà bene afferrarle in altra guisa che combinando la Data dell’Era di cui si tratta cogli
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4'i'j! CRONOLOGIA STORICA Alcuni monumenti relativi ai primi successori di Clo-doveo sembrano rendere invincibile questa prova. Il re Childeberto I, nel concedere una parte della sua terra d’Issy per fondar l’abazia di san Vincenzo, oggidì san Germano dei Prati, dichiarò nella sua carta che ciò faceva col consenso dei Franchi e dei Neustrasiani (Bouquet, T. IV. p. 622
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470 CRONOLOGIA STORICA il Calvo è cognominato il Grande, come si disse , in alcuni antichi monumenti ; lo che lo fece ^cambiare da gente erudita con Carlomagno. Ma ciò che distingue i suoi diplomi da quelli di suo avolo, è 1’ invocazione della Trinità ch’è in fronte ai primi; uso che Carlo il Calvo trasmise a’suoi successori. Egli stesso cominciava coll’anno l’indizione a Natale. Nel parlamento
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, che Ptivilegj fimili mai ci fieno flati, e poffono tuttavia fuflìflere. Paolo Diacono fcriffe , che una Donazione, fatta alla Chiefa Romana da Ariperto Re de’ Longobardi, era aùreis exarata Uteri s. Comuttociò fé fcf-fe a noi permeilo di ben efaminare Monumenti tali con averli fotto gli occhi, forfè vi fi potrebbero feoprire nei tali da non ammetterli per vere gioie (7). Un folo di quefla forta fra tant
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penfo che s’abbia a credere de’Bolognefi, e d’aitri finquì rammentati, a’quali fu fatto l’inganno, perchè l’ignoranza di que’tempi non làpea guardarli da fomiglianti frodi. Ma nè pur mancarono una volta Falfarj di così acuto ingegno , che nel fìnger Monumenti de’precedenti Secoli lì condull'ero in maniera da non peccare contro la Cronologia, contro la fede della Storia, o contro le formole
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Sessantesimaterza. 195 falò. Monumenti ancora abbiamo in Modena, per li quali intendiamo , che la nobil Famiglia della Baiugola efercitò l’Avvocazia del Vefcova-do di quella Città. Gafparo Siliingardi nel Catalogo de’ Vefcovi di Modena , e dopo lui 1’ Ughelli, recano uno Strumento del 1126. in cui Dodo Dei grada Mutinenjis Epifcopus invejlivit Rainerium Advocatuin , & Gai-qardum
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di dodici altari, ed abbellita da pitture del Carpaccio, del Bonifazio, di Marco Vecellio, del Palma il Giovane, del Malombra, del Mera ecc., scorgevano i monumenti di Vittore Pisani, di Nicolò Cappello, degli Ottoboni, del doge Antonio Grimani, di Pietro Pasqua-ligo, e del doge Pietro Landò. Tali pitture, e tali memorie in gran parte andarono disperse, ed ih parte salvate. Ancora nel mezzo dei Giardini
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, sostenuta nelle divisioni da alcune figure mirabilmente intagliate in legno, le quali rappresentavano gli scrittori eretici confutati dai religiosi Domenicani. Si scorgevano nei chiostri parecchi monumenti sepolcrali. L’interno, fra le altre pitture, presentava uno dei celebri Conviti di Paolo Veronese, il quale fu operato nel 1573 a sostituzione d’altro di Tiziano, rimasto preda delle fiamme
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e segg.). — I documenti relativi sono nel Diplomatarium veneto-levantinum (in Monumenti Storici pubblicati dalla lì. Deputazione Veneta di Storia Patria, Serie I, Documenti, vol. V), pag. 310 e segg., e passim. 2) Secreta Consilii Bogatorum. R. B (II) c. 7 t°.
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certamente è gran copia di Erudizione Barbarica , e con tai monumenti non fi può dire qual giovamento apportar fi poffa alla povertà de i Secoli rozzi; quando però una fcelta fi faccia di quei che qualche novità od erudizione contengono , e tutte le Scritture degli Archivj non fi cavino fuori in-diftintamente . Imperciocché quelle, che d’ogni novità sfornite, cofe trite, e volgari, e le bagattelle
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fi rillrinfero, ne’quai Roma a tanti popoli in Europa , in Alia, e in Africa fignoreggiò; e la Grecia fu per la gloria delle lettere egualmente che delle armi chiara e famofa . Ad illullrare i fatti dell’una e dell’altra Nazione, a diiTotterrarne i monumenti, a fpiegarne i coflumi , i riti, la religione, il governo, le leggi, e le altre cofe agii antichi Romani e Greci attinenti, erano dirette le mire
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, per non dire innumerabili libri latini di ogni genere . I Greci Scrittori eziandio in quello ci ponno effer utili. Ne i Poeti fpezialmente Comici, Satirici, Eroici lì rinviene un copiofiiìimo erario de i coilumi e riti di quel tempo. A ciò pure contribuifcono innumerabili Marmi, Baflìrilievi, Medaglie, ed altri Monumenti degli antichi, de i quali tutti una maravigliofa fuppellettile di erudizione Romana fi forma
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d’Effe , gli riufcì di far anthe una copioia meile d’altri antichi Documenti , che potevano dar molto lume alle cole d’ Italia de ì tempi di mezzo. Nudriv^ egli da lungo tempo l’idea d’ illuftrare l’Erudizione di que’Secoli cotanto fcuri per mancanza di Storie e di altri monumenti ; quindi, melTa ch’ebbe infieme sì fatta raccòlta s’invogliò tofto di dar efecuzione al Aio difegno. Si pofe pertanto a trattare
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, cui pure inceffantemente defidero , che da alcun altro abbracciata fia; poiché già tra noi non manca chi egualmente bene , anzi con maggior felicità di quel che a me riufcifie, a queil’opera poffa applicarci , qualora fia ben proviilo di libri, ed alla fua copiofa erudizione la lettura de gli antichi monumenti unir voglia. Frattanto ricordandomi, in quel tempo, in cui pubblicai 1 e Antichità Ejlenji } cioè nell’anno
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, le voci, e limili cofe, delle quali in 75. DilTertazioni ragionali . Quindi è che il Lettore non mai diftratto da varietà di luoghi, di perfone, e di cofe, come fovente accade ne’monumenti dell’opera latina, Ila tutto raccolto, e impegnato a capir la materia di ciafcuna DilTerta-zione ; onde viene a confeguire il fine , che ha , e deve aver chiunque legge, d’imparar ciò che non fapeva, 0 difimparar
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1849
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235 \rrsar lacrime di sangue su quelle tombe che abbiamo scavate; o pur di continuare l’opera vostra, di spedir nuove truppe, come voi dite, di lare la guerra, d’entrare in Roma di viva forza, di far saltare in aria i monumenti pubblici, di cannoneggiare la popolazione, e per chi? ... . Quanto a me, il dichiaro, io riliuto di continuar a lasciare al ministero la condotta d’un affare
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