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ha già dato notizia (V. n. 674). 1720. Contributo secondo alla storia dell'arte nel Friuli e alla vita dei pittori e intagliatori friulani, di Vincenzo Joppi. (In Monumenti storici publicali dalla R. Deputazione veneta di storia patria, Voi. xx, Serie Quarta: Miscellanea, Voi. xi) —Venezia, Visentini, 1890; pp. 90, 4°, con tavole genealogiche. (R. 0-B.) Continuando nel suo lavoro con lo stesso metodo
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••-»ex: 160 ti più puri, e più pregevoli di scritti, di carte, di relazioni per trarne giovamento nel grandioso suo lavoro, così amerei che di cote-ste Carte eziandio servito si fosse, come con altre usò, mentre in tal caso la nostra Mappa ci avrebbe almeno conservata alcuna traccia, o piuttosto memoria di tali esotici monumenti preziosi; male madornali falsità riscontrate
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di sapere, chi, e d’ onde fosse questo Fra Mauro di San Michele di Murano celebre Cosmografo di quel Secolo . Le non insolite vicende de’ tempi, in un col troppo facile smarrimento di libri, di carte, e di altri monumenti neglj Arcliivj di rimota fondazione, siccome ve-rifìcaronsi anche in quello, tuttocchè ricco, di questo vetusto Monastero, così ci privarono delle minute notizie all’ uopo desiderabili
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in queste sue grandi opere, fari di luce inestinguibile per le future generazioni. La Passione secondo S. Matteo è uno dei più grandiosi monumenti di lirica corale che mai mente umana abbia saputo concepire ed attuare. Essa fu composta da Bach per la chiesa di S. Tommaso in Lipsia nel 1729, e riesumata da Mendelssohn un secolo dopo dinanzi al pubblico berlinese. Ma Bach non cessò di lavorare intorno a quest’opera
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dei precedenti rapporti storici di questa regione con l’Italia, che monumenti e memorie indelebili confermano, ed hanno avuto sanzione eloquente (politica e militare) nell’annessione dell’Alto Adige al Regno Italico di Napoleone l, a prescindere dal fatto che l’attuale fisionomia nazionale dell*Alto Adige è il prodotto
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e nei monumenti, fu a poco a poco assimilata dalla minoranza indigena. Da questa fusione nacque il popolo neo Greco » (E. I. T. voce Grecia). Il fenomeno è paragonabile a quello che avvenne in Dalmazia. (’) ZANOTTO, Storia veneta, pg. 120. Questo autore, affermando che « il dominio adunque della Repubblica si estese per 350 miglia dall’Istria fino a Ragusa », non specifica poi quali caratteri
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che m quella parte, all’epoca romana, vi fossero parecchi monumenti. La famiglia Giuliani, nel 1528, aveva fatto costruire una specie di castelletto, i cui resti furono demoliti circa nel 1830. E Didio Giuliani nel 1602 fece costruire lì vicino (N. Tav. 85) una cappella campestre dedicata a S. Giacomo e Rocco, consacrata il 25 Ottobre 1602 dal Vescovo Orsino de Bertis. Abolita nel 1785, rimase come oratorio della famiglia
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in onore di Marco Ulpio Trajano (53-117), nato a Italica (Spagna), morto a Sclinunte (Cilicia). Vinse i Daci, sconfisse i Parti, soggiogò l’Armenia, ampliò i confini dell’impero. Abbellì la capitale e le pro-vincie di bei monumenti. TRAUNER (via e piazza), a destra di via Capitelli una piccola via va in piazza Trauner, che forse più giusto sarebbe chiamarla corte, campo od anche campiello. Il nome deriva
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(0 dolmens) DEL-L’ITALIA MERIDIONALE. Da pig. uo a 183. Distribuzione delle tombe a tumolo. - I dolmens di Taranto. - Ceramica del dolmen di Leucaspide. - Monumenti megalitici di Terra d’Otranto. -Il dolmen di Bisceglie. - I dolmens di Matera. - Raffronti dei dolmens italiani con quelli degli altri paesi. - Il bicchiere a campana. - Le pietre fitte o menhirs.
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. Più importante invece è la notizia data da documenti che i canonici Padovani già al principio della seconda metà del XII sec. si recavano a studiare a Bologna (2). Naturalmente trovandosi essi (1) Gloria, Monumenti dell’ Università di Padova, cit. pag. 116. (2) Brunacci, Cod. Diplom. Pad. cit., pag. 1383 e 1507. A pag. 1511 linea 12 : « Scolae quae sunt Bononiae ». Queste scuole sono ricordate a proposito
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1933
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inedito di un notaio padovano del 1223, Venezia 1906. (5) Gloria, Monumenti dell' Università di Padova, op. cit., pag. 105 n. Dello stesso tempo di Irnerio sono i notai e causidici Ionas padovano e Angelo bolognese che si firmano alla fine degli atti in versi leonini. Abbiamo già riportato alcuni esempi di firme di Ionas; citiamo qui due firme di Angelo bolognese : Angelus his metris causidicus
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1933
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, epitaffi e sopratutto firme nei rogiti notarili in versi leonini. Ionas notaio e causidico è indubbiamente un maestro di questi versi che alcuni altri notai ad imitazione pongono in fine dei loro atti. Egli varia continuamente le firme da due a quattro versi mantenendo, però, il solito concetto. E quantunque siano ben povera cosa bisogna tenerne conto poiché sono gli unici monumenti poetici di quel tempo
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1912
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324 LA BAZZA MEDITERRANEA l’elefante, dell’asino e dello struzzo, che sono animali caratteristici dell’Africa centrale; il cavallo ed il cammello non figurano sui monumenti delle più antiche dinastie *). Due fatti formano la base della preistoria: il primo che la stirpe dolicocefala fino dall’età neolitica erasi distesa su tutta la superficie dell’Europa, il secondo che nel principio dell’età
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4), con sopra disegni incisi, simili a quelli scolpiti nel tempio di Gozo, che sono di origine micenea. Un altro pezzo delle isole Baleari, fu pure descritto dal La Marmora5). 1 grandi monoliti della Sardegna, simili ai menhir», le pietre coniche di Tamuli colle mammelle6), le tombe dei giganti colla struttura dei clolmens, hanno tale rassomiglianza coi monumenti preistorici della Francia e delle isole Britanniche
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. V p VI. 2) Monumenti antichi, 1909. Vol. XIX. s) li. Müch, Die Trugspiegelung orientalischer Kultur, 1907, pag. 7.
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coll’ocra di ferro vennero dissepolti in varie parti della Germania e della Francia 7). Gli scheletri colorati più antichi dell’Italia sono quelli neolitici della Liguria 8). l) Amelinah, Beligion egyptienne, 1908, p. 153. -) Obsi, Sepolcri protosiculi (Bullett. paletn. ital., XXXIV, 1908, pag. 119, tav. IV, flg. 6). ®) Colini, Bullett. paletn. ital., 1908, p. 8; XXVIII, p. 6. 4) Monumenti antichi (Lincei
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1912
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conservare nei capitoli il carattere di saggi dove narro le cose vedute e vissute. Spero rimanga tanto del colore locale in ogni capitolo da riconoscervi le tracce delle escursioni fatte, e sentire spesso l’ansia di chi allontanandosi dalla vecchia strada della storia scritta, rimonta fra le ruine dei monumenti il fiume della storia reale, non alterata dalle leggende e rischiarata solo dalla nuova luce
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1912
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. Si può dunque affermare che il chicco conico fu di moda nei tempi minoici e micenei, per farne collane d’oro, di steatite, di terra cotta o di pietra. Quanto alle forme a disco, o di mezza sfera, che pure abbon- 1) Lioy, Sulle abitazioni lacustri del Fimon (Atti dell’istituto Veneto, 1884. tom. X, p. 342). 2) W. Helbig, Die Italiker in der Poebene, Leipzig, 1873, pp. 21, 22, 83. 8) Monumenti antichi, Accademia Liirei
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1901
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di Costantinopoli, contesa tra Francia, il Pontefice e Venezia in memorabili guerre, serba intatti i monumenti di parecchie età. La tomba di Teodorico, il sepolcro di Galla Placidia, San Vitale, Sant’Apollinare in Classe, Sant’A-pollinare in città, dove sono ora il museo bizantino e la famosa biblioteca Classense, il palazzo di Teodorico, stanno a dimostrare la magnificenza degli ultimi imperatori romani
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1901
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Giuliano sopra Trapani, del quale maestosi ruderi rimangono, il tempio di Giunone Lacinia a capo Colonne, il tempio di Ortygia, che oggi è la cattedrale di Siracusa, furono luoghi di riconoscimento nelle ore diurne e fari nelle notturne- Quei mirabili monumenti andarono distrutti. La tempesta barbarica nulla rispettò. Vi furono epoche sì fiere ed uomini sì privi di carità e sì cupidi di ricchezze
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