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per ordine deil’impera- (1) Va segnalata per un particolare significato cultuale la presenza di teste di Bacco in monumenti funebri Aquileiesi ; p. es. nel monumento di un soldato dell’Vili coorte, sepolto alla Beligna: AfCC. XIX, 1893, 60 n. 50 (cfr. AEM. XV, 101 n. 2); vedi anche AfCC. XXIII, 1897, 79 n. 9, 10. Invece non mi par sufficiente attribuire a Bacco il sacerdozio di un tale sepolto
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1847
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a’ nostri giorni. Le guerre co’Genovesi furon guerre marittime; quelle cogli Slavi, gl’ Istriani, i patriarchi di Aquileja, gli Anconetani, i Bolognesi, i Padovani, i Trivigiani, tranne quella del castello di amore, furono guerre marittime per causa di commerci. I commerci erano vastissimi, e non caddero per la perdita di Costantinopoli; la ricchezza pubblica attestano i monumenti pubblici che andavano a mano
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1847
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al nostro amico Domenico Zoppetli, che ce lo ha cortesemente prestato. Se ne conoscono altri esemplari. La raccolta di patrii monumenti sempre crescente dello Zoppetli stesso, fu arricchita a questi giorni di preziosi documenti storici. Fra gli altri abbiamo a bell’ agio esaminati i seguenti: Spoglio dei processi clic si trovavano nell’ archivio degl’ inquisitori di Sfato, dall’ anno 1573 al 1775, compilato
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1847
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agli orrori, ai vituperii dei vincitori cristiani crocesignati, che giunsero a mutare il tempio del Signore in postribolo; che avvinazzati, bestemmiando, giuocavano a’ dadi la preda sull’ altare santo ; clic distruggevano i monumenti
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1884
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grazie al dott. Joppi «costante sostenitore delle sue ricerche.» «58-1. Statuti civili e criminali della diocesi di Concordia, 1450, del sac. Ernesto Degani. (Nei Monumenti storici publicati dalla R. Deputazione Veneta di Storia patria, Voi. vm, Serie Quarta, Miscellanea, Voi. ii) — Venezia, tip. del Commercio, 1882; in fol. di pag. 124. (R. O-B.J Gli Staluta episcopatus Concordiensis, approvati
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1884
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e le varie signorie a cui fu soggetta; tratta la seconda del governo, della popolazione, dei monumenti, delle istituzioni, delle epigrafi e di altre curiosità, come le mummie. Anche il testo si fonda su dati autentici. Venzone, sulla via di Germania, sorse in virtù del traffico fra le due nazioni. Del 1001 è il primo documento noto, pel quale Ottone III imperatore dona a Giovanni IV patriarca d’Aquileia
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1884
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. — Udine, tip. Carlo Delle Vedove, 1876; in 16° di pag. 170. (R.O-B.) Va innanzi a questa guida un cenno storico sulla origine e sulle vicende di Udine e sui vari monumenti sacri e profani che abbellano la città. Parlandosi poi degli istituti e delle associazioni diverse, quando se ne presentò il destro, i compilatori aggiunsero altre notizie particolari. Lo scopo affatto pratico della guida può servirle
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1930
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(5), culmina, dopo una ispezione favorevole, compiuta dal Neumann ad Aquileia e a Grado sulla fine del 1897, seguita da una sua relazione con proposte nuove letta davanti alla Commissione Centrale dei Monumenti il 7 ottobre 1897 (6), colla costruzione, su progetto del Niemann, della così detta Galleria del Museo, che viene inaugurata nel 1898 per il 50° giubileo dell’imperatore Francesco Giuseppe
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1939
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PIO BONDIOLI — Essay und Studien zur Sprachgeschichte und Volkskunde, Berlino, 1885. ' i — Der lat. Einfluss auf die Alb. Formenlehre, in «Miscellanea di filol. e linguistica in memoria di W. Caix, e di U. A. Canello », Firenze, 1886. — Etymologisches Wörterbuch der albanesischen Sprache, Strassburg, 1891. — Die Stellung d. Alb. in Kreise d. indogerm. Sprachen, in « Beiträge », del Bezzenberger, VIII. — Lautlehre der indogerm. Bestandteile d. Alban., in « Alban. Studien », III, Vienna, 1892. — Albanesische Studien, in « Sitzungsber, der Wien Akad. CXXXIV», Vienna, 1901. F. Miklosich: Albanische Forschungen, Vienna, 1870-1871. G. Millelire: Commercio di Gianina nel 1901, in «Boll.Min. aff. est. », maggio 1902. W. Miller: The Ottoman Empire and lts successors, 1923. Ministero Dell'Economia (albanese): Albania, 1938. Mladenov: Bemerkungen über die Albaner und das Albanische in Nordmakedonien und Altserbien, in « Balkanarchiv. I », 1925. G. Mollica: L’Albania economica, Trieste, 1922. J. M. Monardo: Vita di G. Castriotto, Venezia, 1591. Monumenta spectantia historiam Slavorum Meridionalium, XXIV, 404, Agram, 1868-93. C. C. Moore: George Castriot, surnamed Scanderbeg, king qf Albania, New York, 1850. C. Morelli: Cenni storici sulla venuta degli Albanesi nel Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1842. A. Moschetti: Le miniere in Albania, Relaz. ufficiale per l’anno 1929, nella rivista « L’industria mineraria », sett. 193Ò. A. Mousset: L'Albanie devant l'Europe (1912-1919), Parigi, 1930. J. M*UELLER: Albanien, Rumelien u. die oesterreichisch-montene-grinische Gränze, oder statistich-topographische Darstellung usw., sowie des Gränz, distrikts von Budna in Oesterreichi-sches Albanien, Praga, 1844. N. D. N. : Histoire de l’Albanie depuis le commencement jusqu'à l'époque de la conquête turque, Bruxelles, 1897. Notizie storiche e documenti relativi ai comuni di S. Giorgio, Vaccarizzo, S. Cosmo, Macchia, S. Demetrio, s. n. t. 214
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1884
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coi fatti il suo lungo studio e il grande amore pei patrii monumenti, alla cui ricerca si era rivolto da ben quarant’anni. Egli raccolse le carte di due secoli, ricopiandole di proprio pugno sugli originali degli archivi publici e privati. Ne uscirono 61 grossi volumi, contenenti ben 6064 documenti, dei quali, com’è naturale, solo 852 appartengono al secolo xm. La raccolta è stata donata dal nipote Lorenzo Bianchi al Comune
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1934
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relazioni dell’epoca (2) ci descrivono le scosse formidabili, i paurosi boati, il maremoto, gl’ incendi scoppiati in vari punti, a cui si aggiunsero ben presto i saccheggi dei predoni, che costarono la vita a più di cinque mila persone, riducendo in breve la città, bellissima per monumenti artistici, a un mucchio di rovine fumanti. Solo all’ eroico civismo di un pugno di patrizi riuscì di mantenere
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1934
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— fatta eccezione per il Brunelli — fan tutti capo al Bianchi, il quale con la sua Zara Cristiana è per le chiese della nostra città ciò che l'Appendini fu ed è in parte ancora per la letteratura ragusea : l’unica fonte di notizie. Nella Penisola i più sino a ieri ignoravano i nostri monumenti; oggi vi si accenna spesso ma sommariamente, e chi ne fa la storia si serve del Bianchi. E col Bianchi
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1934
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in tre tempi, poi nuovamente di un’ a scritta in quattro tempi. Le due cc sono più o meno aperte, più o meno chiuse, ma sono e restano sempre due cc, costituenti sempre, o quasi, un’ a beneventana scritta in quattro tempi (*). Ha capito ? (*) In seguito il Barada ci fa la grazia di riconoscerci che diamo la descrizione esatta del ductus dell’ a in tre tempi che ricorre nel « Passionano » e nei monumenti
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1934
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dei nostri monumenti. d. o.
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1934
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della croatificazione del diacono Maione. Nella sparuta schiera dei monumenti paleografici adoperati dal Novak per la costruzione della sua Scriptura, il primo posto è occupato dal cosiddetto «Liber psalmorum» scritto fra il 1015 e il 1030 a Spalato dal diacono Maione. Scorrendone il testo il Novak s’è imbattuto in una esigua serie di lettere (14 asserisce egli, 11 in realtà) diverse dalla beneventana
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1934
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. Essi erano stati visti dal conservatore dei monumenti prof. G. Smirich nel 1877, al tempo cioè dei grandi restauri che si facevano al duomo; egli anzi ne ha fatto marcare quello di sinistra con una fila di mattoni sull’ esterno dell’abside (G. SMIRICH, 11 duomo di Zara, in « Rivista Dalmatica », II, fase. 4, 1901). Egli suppone che quegli archi fossero la cornice di due nicchioni che si aprivano nei fianchi
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1884
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della legge romana udinese, era una provincia listretta, priva di propri re. — Scrisse di questi nuovi studi G. Salvioli nell'Archivio storico per Trieste, VIstria e il Trentino, Voi. n, pag. 109-111. 710. Fonti edite della storia della regime veneta, dalla caduta dell’impero romano sino alla fine del secolo x, di Carlo Cipolla. (Nei Monumenti storici publicati dalla R. Deputazione Veneta di Storia
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1884
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di Carinzia, finché nel 1336 il patriarca Bertrando la ricuperò munendola di fortificazioni, confermandone gli statuti e concedendo ai venzonesi la muta che prima si pagava a Chiusa e in Tolmezzo. Nella seconda parte trattasi del fenomeno della mummificazione dei cadaveri, avvertita fino dal 1647. La parte terza discorre dei monumenti, quali sono il bellissimo duomo che risale al 1338, il tesoro
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1861
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, p. 100. 1447. Monumenti che confermano ed illustrano la storia del-1’ antico monastero di s. Chiara di Gemona, dello stesso. — Stanno ivi, 1782, tom. XXXVII, p. 134. 1448. Componimenti poetici per la solenne vestizione dell’ ili. sig. Lucia Linussio, che prende il nome di suor Maria Teresa, nel-l'insigne monastero di s. Chiara di Gemona. — Udine, 1783, fratelli Gallici, p. XXV, f. Versi di Dan
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1861
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sessantacinque monumenti è indirizzata, in dodici lettere, a Francesco Florio. 934. Zaccaria Francescantonio. Articolo sulla lapide di Florio Vittorino, cittadino aquilejese. — Sta nella Raccolta d’opuscoli.— Venezia, 1749, tom. XLI, p. 98-99.. L’autore ccnsura acremente il Bartoli, per la sposizione datane nell’opera anzidetta.
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