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Page 490
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1919
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. Corcira. vedi Corfù. lib. Corcira figlia di Cercillmo fi fdCriftiana . lib. 3.135. martirizzata dal Padre, iui. fegue. CorfiotifoccorronoiSamij.lib. 1.29. ftannoneutrali nella guerra tra Xerfe, e i Greci. 31. vincono iCorintij. 36. difeordi tra di loro. lib. 2.58. vincono i Lacedemoni. 70. attendono ¿banchetti. 73. fotto-meili da Agatocle. 74. fi liberano. 75. fan pace con Pirro. 77. aflal-tano Creta
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1970
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. . . . . » 300 cerio di Creta....... » 120 Monasterio di S. Secondo con le Con¬ 100 Rev. domino Paulo Borgasio, episco¬ j ventual, per rala...... po di Limisso, et pensionarii . . » 220 Monasterio di S. Chiara, con le Con¬ Rev. domino Altobello, episcopo di ventual ......... » 100 Puola . ........ » 100 Monasterio di la Croce di la Zueca » 30 Rev. Cardinal Pixani, per Io episcopato Monasterio S. Biasio Catoldo
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1905
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Elenco della collezione di fotografie eseguite in Creta PER INCARICO DEL R. ISTITUTO VENETO Città di Candia. 1. Panorama. 2. Panorama. 3. Panorama. 4. Panorama, da oriente. 5. Le antiche mura al porto, e la porta del Molo (ora distrutta). 6. Il molo e le antiche mura lungo il mare. 7. Le antiche mura a Dermatà. 8. Le antiche mura (botteghe e fondaco), viste dalla fossa. 9. 11 torrione
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1905
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LE FORTIFICAZIONI DI CANDIA 143 scomparso, ed il mare, più che mai minacciosamente flagellando, batteva nel vivo (l). Giunto in Creta il novello provveditore Benetto Moro, non appena egli ebbe verificato che sarebbe stato necessario gettare a ben 16-17 piedi di profondità le fondamenta dello sperone, restava egli pure disanimato di fronte alle difficoltà immense deirintrapresa. E se pur preparava
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1940
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6o Sto bi pak znacile one Dando love rijeci »absque regimine fluctu-antes?« Da li su uistinu Korculani bili neko vrijeme bez ikakove vlasti nad sobom i prema tome samostalni, ili se te rijeci imaju shvatiti ne kao nedostatak kakve drzavne vlasti nad njima, vec samo da su ostali bez kneza te su htjeli tada novoga izabrati? Otvara se tu polje raznim tumacenjima, ali radije ostavimo to pitanje otvorenim, nego da se upustamo u kojekakve kombinacije. Uocimo sada tadasnji polozaj Zahumlja i njegov odnosaj prema srpskom kraljevstvu. Zahumlje bijase uistinu zasebna knezevina i kao takova sastavni dio srpskog kraljevstva, doticno pod njegovom vrhovnom vlascu. Kao sto je poznato, ta srpska vrhovna vlast nije bila uvijek cvrsta i nep>obitna. Za nas je vaino to, Sto humski knez Radoslav u svibnju g. 1254. sklapa s Dubrovcanima savez protiv srpskog kralja Stjepana Urosa I. i u tom se saveznom ugovoru izricito naziva vjernim kletvenikom ugarskog kralja. Ako je tada bila Korcula pod zahumskom vlasti, kao sto mozemo za Mljet sigurno ustvrditi, tada je Marsilije Zorzi nije mogao, kako hoce Kretschmayer, oteti srpskom kralju Stjepanu Urosu I. No opet bi nam se cinilo vrlo cudnovato, da je Marsilije Zorzi, knez one repu-blike, koja je bila u saveznistvu s humskim knezom Radoslavom, ovome oteo Korculu. Isticem jos jedno Klaicevo misljenje, da je Korcula oteta g. 1254. ugarsko-hrvatskom kralju. Ispitavsi sve izvorei o tome, uvazivsi sve, sto su o tome rekli historicari, i uocivsi sve nejasnoce izvora i nemogucnost radi njihove oskudnosti, da razne dogadaje dovedemo u medusobnu vezu, te bacivsi pogled na mnostvo kombinacija, koje se mogu radi svega toga stvarati, najbolje je, da se napokon zaustavimo. Na temelju oskudnih izvora kusao sam iskonstruirati neku sliku povijesti Korcule od g. 1185.—1254. Mislim, da sam iznio jednu vjerojatnu kombinaciju za vrijeme sve do cetrdesetih godina XIII. vijeka, jer je to donekle bilo moguce. Eto sam se na tome zaustavio ukazavsi, mozemo reci, na gotovo nesavladive teskoce da rijesim pitanje, tko je bio gospodar Kotrcule uoci Marsilijeva dolaska, i od koga je on zapravo preuzeo vlast. Tocan red vlasti, koje su vladale nad Korculom u to doba, nije moguce s potpunom sigurnoscu ustanoviti, ali sigurno jest, da od g. 1185.—1254. u Korculi vlada neko vrijeme ugarsko-hrvatski kralj, a za neko vrijeme zahumski knezovi, dok Dubrovcani cine nekoliko pokusaja, da se je docepaju, ali bez trajnog uspjeha. Sigurno je i to, da
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1926
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, coll. Pretner 3). 148. B. inoptatum Schaum (Beri, entom. Zeitschr. 1857, 149, tipo: Creta; Ganglb. 175, Müll. 65. — Mediterr. orient., Ungheria Slesia, Galizia, Russia mer.). —: Spec. nelle vallate alluvionali e lungo i ruscelli, in siti umidi e fangosi, gen. non com., soltanto nell’Is. Morosini in maggior copia. Spec. in V, però anche IV -VII. — Goriziano: Doberdo, Aidussina: Is. Morosini, plur. — Istria
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1926
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. med. e mer.; Caucasia (sbsp. varipes Motsch.); manca nella Germ. sett., in Boemia e nella pianura ungherese.). — Nella V. G. due razze distinte: l) Indicazioni dubbiose: A. Eossn Sehr., dintorni di Fiume (Pad. 113). E’ noto finora dalla reg. mediterr. oce., dalla Grecia e da Creta. A. caraboides Sehr., dint. di Fiume (Pad. 113). Resta a stabilirsi se si tratta della f. typ o di una delle due razze
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1878
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di Asolo, Basilio notaio da Asolo, Salastresio notaio, Miliana moglie di Gui-dotto di Alberto e Nicolò de’ Baldacchini. Sono mentovati i luoghi di : Martelago, Pagliaga, e la villa di Crea (de Creta) dei Zeno. 374. — 1335. — c. 130 (136) t.° — Bisposta data, in nome di Federico re di Sicilia, da Ginuisio Porto (o Porco) cavaliere, giudice della gran corte del regno a Iacopo (di Giovanni) oratore veneto
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1883
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20 COMMEMORIALX, LIBRO VII. infedeli le proprie forze più valide. Il papa è pronto a coadiuvare Venezia in quanto potrà (v. n. 114). Data in Avignone, a. 2 del pontificato (XVI hai. Febr.). V. Fl. Coknelii, Creta sacra, li, 330. 127. — 1364, ind. II, Gennaio 24. — c. 33 (29) t.° — I nobili Bartolo giudice, Andrea prenotato e viceconte, e Frisone vicario, tutti tre di Segna, approvando
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1934
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di Faenza, servendosi di lui come arma di ricatto contro il marchese Nicolò, finché nel 1400, per sentenza arbitrale di Venezia, Azzo fu tolto alla custodia del Manfredi e relegato a Creta; «ibi in exilio mori-« turus, cum provisione tamen sibi « danda per Dominum Marchionem » (cf. Cronaca Carrarese cit., in Rer. Ital. Script.2, XVII, 1, p. 447 ; Annales Estenses in Rer. Ital. Script. XVIII, cóli. 925
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1934
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, terra gialla silico-calcarea, che dava alle bottiglie il colore verde, ceneri liscivate, creta o marna, solfato di soda, carbonato di calce, sale marino, rottami di vetro e di pentole. Dalla proporzione di questi ingredienti dipendeva la qualità del vetro ; la Bottiglia di vetro giallastro, di Vaifredda 89
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1933
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, 1781-92. Capituiare nauticum di Rainiero Zeno. Pro emporio veneto, MCCLV. Cessi R., voce: Candia in Encicl. Italiana. Cessi R., Venezia e l’acquisto di Nauplia ed Argo, Venezia, 1915; estratto dal Nuovo Archivio veneto, nuova serie, vol. XXX. Cessi R., Venezia dogale, Padova, 1928. Corner F., Creta sacra, Venezia, 1755. D’Alia A., Popoli e paesi nella storia dell’umanità, Roma, 1932. Diehl C., Venise
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1824
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sempre uguale a sè stesso non rimase un momento per attenderli ; ma si diresse tosto colle sueet 7 galee (i5) ed altre tre che il Duca di Creta gli aveva spedite in soccorso ad incontrare i nemici all altura di Suro ; e dato il segno dell’ attacco, tale fu la superiorità della manovra dei Veneziani, che inve- (13) Il Sabellico al libro X. della prima Deca crede che (peste galere si trovassero di già a Tiro
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1917
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fino in Creta si trovi diffusissima la cimice e al contrario più raro il pidocchio, mentre verso il nord questo è di gran lunga più comune dell’altra. Fortunatamente se io soffriva, anche il nostro bravo ospite non si volle tenere a me indietro; dal suo attiguo harem partivano lamentevoli conati di stomaco dei quali non è possibile dimenticarsi; seppi più tardi che l’indigestione lo aveva messo in pericolo
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1917
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e da tante civiltà, dalla preistoria all’arrivo dei Turchi, deve indubbiamente trovarsi una ricca messe folklorica. Il popolo albanese scende per li rami ed esso è, appunto, il ramo superstite del chiomato albero etnico che aveva radici sulle due coste adriatiche e copriva di robusti virgulti tutta la regione fra le Alpi, il Ponto, Creta, l’Italia meridionale, e forse ebbe un’influenza notevole
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1917
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di Creta; notai: Aubretia deltoidea, Dianthus pinijolius, Rubus idaeus all’ombra delle rupi, Saxijraga prorophylla rarissima, Daphne oleoides, Poa Timoleontis. Qui ci staccammo dai pastori del Barciatà. Superammo la cima a piccoli sassi mobili, verso le tre pomeridiane; il bottino che ivi feci di Alyssum rupestre, Helianthemum canum, Arenaria conjerta, Trinia pumila e
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1934
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... Lalze?): 93, 96 (n.). Calimorsi (= Kalimashi, Malizi di Puka): 58. Calineto (de —) = di Kallmeti: 53. Calles (il persecutore moderno del Cattolic. nel Messico): 155. Calvàrio ( = la montagna del Gòlgota su cui Cristo fu crocifisso): 62. Canoviense (Vescovato —•): 91. Capitano dei Mirditi: 30, 32. Candavi (Monti —, verso il Lago di 'Ocrida): 75, 87. Candia (Creta): 165 . Canisianum (Convitto
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1941
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del suo genio e le sue meravigliose vittorie militari, ma non ci narrano che poco del carattere effimero di queste e dei piedi di creta del gigante, che conquistata l’Europa, non seppe salvare neppure Parigi dall’invasione e timorosi accennano appena alla decisiva disfatta di Trafalgar. Essi hanno fretta di sorvolare sul dramma di Yincennes — certuni non lo menzionano nemmeno — e le monografie sul Duca
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1765
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o pelo alcuno. La fua Superficie è mirabilmente lifcia, e tanto in effa , che nell’interno fi conferva un vivo colore rofio . In due lìti fi fcorgono impreffe quelle Lettere col Sigillo : L. 1 E TI SAMI. Furono i vafi fabbricati nell’{fola di Samo celebratiflìmi ne’vecchi Secoli, e fe ne faceva ufo non Solamente alle menfe dei ricchi,ma anche ne’Templi, tanto per la bellezza di quella creta
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1765
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8 Dissertazione JLabyrintas quondam , velut fertur in alta Creta ccecis parietibus habuit tex-lum ( o teclum ) iter, & viam ancipuem mille dolis : non aliter Romana girata vejligia curju impediunt pliries rep;tito . H ine autem morem curjùs Ajeamus, quum muris cingerei Alban, p’ijeos Latmos edocuit celebrare . Anche Giovanni Villani, ed altri Storici vecchi fecero menzione di sì fatti Bagordi

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