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avesse voluto uscire con una determinata porzione delle sue robe. Cinquecento soldati e trecento paesani col pascià comandante furono condotti sicuri, sulle nostre galere, alle coste dell Asia. I veneziani non coniarono che cenlo morii appena, e cinquanta feriti. La fatica di soli sei giorni li fece padroni dell’ isola : nc trovarono la piazza munita di cinquanta cannoni. Per conservarla era d uopo fortificarla
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anno 1589. 251 Venezia, non fu meno sollecito ad affacciarsi all’isola colla sua squadra ed a trattare coi primarii della nazione, onde persuaderli, che avendo essi deliberato di cangiare padrone, era loro più conveniente il ritornare sotto la signoria di Venezia, la quale avevali altra volta governati con dolcezza, ed era la sola che li potesse validamente proteggere; che il signore di Padova
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e di tutta l’isola di Candia era il più pericoloso, perchè mal presidiata da truppe, mal difesa da fortificazioni, mal provveduta di ogni più necessario elemento di difesa in quel tremendo frangente. Soltanto sette luoghi fortificati potevansi calcolare, tutti sulla costa, che guarda a tramontana ; sulle isolette, che più si accostano al capo occidentale, sorgevano i castelli detti le Gra-buse; di là procedendo
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26^1 LIBRO XXIII, CAPO VI. truppe da quella città. Costui se ne rifiutò. Per lo che il Loredan spedi prontamente un brigantino a Venezia, per dare notizia dell’avvenimento al senato e per chiedergli licenza di assoldare truppe colà in Morea, e di recarsi con esse ad affrontare l’isola di Metelino posseduta dai turchi. Dopo molte discussioni, il senato acconsentì al progetto: ma perchè I’ insulto
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an.no 1467. 299 trovava ancora nella minorità, perciò P isola ebbe a soffrire gravi molestie, a cagione dell’imperatore Federigo li, che ne pretendeva la reggenza durante la minorità di lui. Venne egli di fatto in Cipro, vi pose cinque governatori tedeschi col titolo di baili, e vi collocò numeroso presidio. Ma gl’ isolani, sollevali a tumulto, scacciarono quegli stranieri, e ricuperala
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gran quantità di provvisioni in vini, grani, polveri cd armi. Gabriele Martinengo, nobile bresciano c valoroso ingegnere, il quale come sopra è detto era governatore militare dell’ isola di Candia, ammassò cinquecento espertissimi arcieri e finse disertare con essi dal servizio della repubblica. Questo intrepido capitano fu il principal difensore di Rodi, dove perdette, combattendo, la vita. Ben è vero che il doge
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, e ne fossero quindi obbligati i comonssarii a ristorarlo dai danni sofferti. In questo convento abitò alcuni anni il celebratissimo san Bernardino da Siena. Al convento di san Cristoforo ci è d'uopo fare adesso ritorno. 1 frali brigidini, che vi avevano ottenuto domicilio nel 1424, dodici anni dipoi, abbandonarono l’isola e il chiostro, a cagione della riforma che dell'ordine loro intraprese il romano pontefice
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, per la sola pubblicazione del carteggio, che in questa occasione ebbe luogo (1). Nell’ isola di sant’ Elena fondò il vescovo castellano Vital Micheli, nell’ anno 1175, un ospitale, riservando a sé l’elezione del priore : questo c gli amministratori del luogo furono sino da principio canonici regolari. Ma in seguito, e precisamente nel 1407, ne divennero possessori i monaci olivetani, come alla sua volta
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monasteri altresì esistevano in quest’ isola : oggi non ve n’ ha clic uno solo di suore agostiniane. Essa fu sempre celebre per le fabbriche de’ vetri, e di qua molle altre nazioni ne appresero 1’ arte (1). Per molto tempo fu Murano riputala come un tulio con Venezia ed apparteneva al sestiere di Cannaregio : ma sopra la polizia interna del-l'isola vegliava il collegio de’ Siynori di notte
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ad abitanti numerosi, e ciò può dirsi soltanto dell’ isola che già stava dinanzi al promontorio di Montauro, ampia quanto la maggiore dei Brioni. L’antica isola di Cissa, colla città che vi stava sopra, si sprofondò nel mare, fenomeno questo del quale non dobbiamo fare meraviglie sapendo come nell’ Arcipelago che sta all’ altra estremità dello stesso mare e dello stesso continente che per formazione
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46 nate ad intercessione dell’ imperatore Lodovico, ebbero loro abitazione in quell’ isola (1). Vi sorsero allora molti edi-fìzii, successivi prosciugamenti del suolo ne ampliarono la estensione (2) ed acquistò sempre maggiore importanza per 1’ opportunità che offe riva all’ approdo de’ legni mercantili e al deposito delle merci (3). Da questo gruppo d’isole, cioè Rialto, Luprio, Scopalo, Gemine
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Nicolò, venne eretto dai Francesi, al principio del secolo XIX. — La città di Lesina divise le sorti dell’isola. — Prima appartenne ai Narentani, fu poi occupata dai croati ed ancora nel 1278, riconobbe il protettorato di Venezia. — Nel 1358 passò ai re d’Ungheria; al principio del secolo XV al duca Hervoje e poi ai Ragusei (1413-1417). — Nel 1420, passò definitivamente a Venezia
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433 tendente Carlotta (1). In questa condizione di cose parve al veneziano governo ottimo spediente quello di assumere apertamente la protezione e anche, occorrendo, il possesso # dell’ isola, onde imporre più rispetto ai Musulmani e troncare d’ un colpo le speranze di chi agognasse a quel trono. Giunta adunque a Venezia per lettera della regina Cornaro del 19 ottobre 1474 la notizia della morte
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; fu solo durante il dominio Normanno, e precisamente al tempo di Ruggero I (1101-1154), che quella città cominciò a prosperare. Di questi fatti, nonché delle condizioni civili e sociali di Caltagirone anche sotto gli Svevi, gli Angioini, ecc. tratta G. Pardi (4). — Troina (5). Sardegna. Di geografia e di etnografia assai più che , di storia, si occupa A. Cossu (6), nel suo sguardo complessivo sull' isola
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l’anno 1072, il Comune di Zara, per gli uffici del Vescovo Andrea, donava 1’ isola di Selve al monastero di Santa Maria di /Cara. — Appartengono al suo circondario anche le isole : Premuda (Palmodon) ; Ulbo (Aloep) ; Melada (Meleta) ; Isto (Gistum) e Scarda (Scardacissa del Porfirogenito). *) Si tratta presentemente (Ottobre 19io) dell1 effettuazione del progetto per la ferrovia inier-insulare
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(591 m.) fra Lissa e Comisa, nel mezzo dell’isola. — L’isola di Lissa è lunga 17 chilometri e larga circa sette chilometri. — La borgata di Lissa coi tre porti principali ; Porto inglese, Porto San Giorgio, e Porto Lissa, è divisa nei sestieri di; San Luca, Kut e Banda piccola. Sonvi a Lissa le due grotte di : Porto Chiave e di Porto Manego. Quest’ultima, che riceve luce dall’alto, è ricca di effetto
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Bossoglina, feudo*) del vescovo di Traù e dei suoi redditi sostenevasi la mensa vescovile, fino all’ abolizione del vescovato, nell’ anno 1828. — Nell’a. 1659, venne presa e devastata dai turchi. — Ora, il castello del vescovo di Traù è ridotto a caserma della Guardia di Finanza. Nell’ isola Bua di Traù ed a ViniSce (Porto Mandoler), trovasi del-V asfalto, come a Vrgorac ed in altri luoghi in provincia
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1939
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Portorico, l’isola floridissima, che contava già allora più di 800 mila abitanti e che fu considerata come una colonia. A Cuba (un milione e mezzo di abitanti) bisognava invece tener conto dell’autonomia promessa e del volere degli insorti, che erano rappresentati da Massimo Gomez nel governo provvisorio impiantato nell’isola dopo la vittoria; perciò soltanto dopo esitazioni ed (*) Gli Stati Uniti
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1939
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248 PROBLEMI INTERNI anche l’isola di Ceylan (4 milioni di ab.) non fa parte dell’impero indiano, ma costituisce una colonia a sè. Come l’india, Ceylan si può dire una colonia semiautonoma, perchè ha istituzioni parzialmente rappresentative. Tali sono anche le colonie dell’isola Maurizio e del gruppo di Malta. Ma anche nelle colonie dette della Corona, che sono cioè sotto la diretta dipendenza
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1939
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UNA SVOLTA DECISIVA 163 peggior modo dal sistema coloniale spagnolo, era di nuovo insorta in armi; in parecchi anni di lotta la Spagna non riuscì a domare i ribelli ; questi anzi occuparono l’estremità occidentale dell’isola, e così ebbero modo di ricevere facilmente aiuti di uomini e di denaro dai comitati costituitisi negli Stati Uniti per favorire l’insurrezione. Intanto anche gli abitanti
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