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127. Discorda Fra Mauro dal Polo in porre nella predetta Isola la Religione Cristiana con Arcivescovado, mentre questi vi parla del regnante Maomettismo: anzi da ciò che il Polo al c. 33. dice delle isole anonime Mascola, e Femina, chiamate da Fra Mauro Nebi-la, e Mangia, non che al c. 34^ dell’isola di Socotera, accennando aver quelle il loro Vescovo, e 1’ Arcivescovo questa, apparisce
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l’applicazione, per determinati ceti dell’isola, del diritto greco (’). Col procedere del tempo decaddero gravemente le condizioni della nobiltà : i discendenti degli antichi veneziani furono costretti a lavorare la terra e ad emigrare. La lingua greca divenne d’uso comune; i nobili più ricchi si portarono a Venezia, mentre il ceto medio si accentrò a Candia e a la Canea. L’isola, un tempo già ricca
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in italiano e pubblicato in puntate del Romanzo Mensile, ha. come sfondo, per una intera sua parte, la Giudecca e la Pensione Frollo. E vi sono descritte al vivo, con calore di simpatia le principali persone della casa, che l’autore chiama quasi coi loro nomi, Vianello e Ferolico. Naturalmente non mancano le descrizioni della nostra isola silenziosa, nè gli elogi al comfort, alla vita intima, di libertà
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la sera la ronda con mas e siluranti intorno all’isola e con pattuglie nell’interno dei paesi senza alcuna novità. « Stamani si è presentato al capitano comandante il presidio di Hramina il membro del comitato jugoslavo nominato dal sottoscritto presidente al posto dell’arrestato Pleslic ed ha fatto ampie scuse sul contegno di ieri, dichiarando che la popolazione avrebbe certo consegnate le armi
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e su di esso si potesse alzare la nostra bandiera. « Distaccai anche 10 marinai con sottufficiale nella insenatura di Greco Morto per la guardia al cavo telegrafico che unisce l’isola con Cherso, Pisino e Trieste. « Questa mattina ho inviato un plotone di marinai per l’occupazione del paese di Malinska, sulla costa occidentale dell’isola, che è altro centro importante, dove il Governo austro-ungarico aveva organizzato
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119 <« Le due torpediniere entrarono in porto ed una di esse, la Pegaso, ne usciva poco dopo con a bordo i notabili del paese che già con una imbarcazione venivano incontro alle navi. Sui fabbricati dell’isola era inalberata la bandiera jugoslava che vedevasi anche sulla fortezza del monte Hum ove erano appariscenti due cannoni antiaerei. « Avendo a bordo del Mirabello il comitato jugoslavo
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degli italiani di Zlarin sotto il cessato governo e che faceva da agente provocatore della polizia. « I 13 marinai con i due sottufficiali hanno viveri per 15 giorni. Ho assegnato loro un tratto di terreno antistante alla caserma ove possono trattenersi, ordinando al sottufficiale capo posto di mantenere un servizio di scolta attorno alla casa. Isola Grossa (7 Novembre 1918) In un secondo rapporto
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, se del caso, con la dovuta energia. <( La tenuta della gente sia sempre perfettamente in ordine e i marinai diano costante esempio di virtù civili e militari. La S. V. durante la permanenza in queste acque mi tenga al corrente di ogni cosa ». Testo del proclama alle popolazioni dell’isola di Cherso: « Noi, Silvio Bonaldi, capitano di corvetta, comandante il r. cacciatorpediniere Francesco Stocco
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, lasciandovi anche un ufficiale subalterno sottordine all’attuale comandante, e dando anche ad esso dettagliate istruzioni circa le ulteriori ricerche per le armi, che senza dubbio sono tuttora nascoste nell’isola. Ed in vista di ricerche ho temporaneamente lasciato a Stretto 4 carabinieri ed un graduato. « Ritengo che entro breve tempo, chiarita la situazione con l’allontanamento dei mestatori
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140 « Al ritorno si è costeggiato l’isola passando fra l’isola di Marchiara e gli isolotti Cazziol. « Dal punto dove si è effettuato lo sbarco una buona strada carreggiabile porta al paese. La strada percorre una zona boschiva dove i soldati si sono attendati. Nella parte più elevata di detta strada, prima di giungere al paese, si trova una grande cisterna per raccogliere acqua piovana unica
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129 « Versa nelle più misere condizioni di vettovagliamento. « Il comitato ha accolto con sincera gratitudine i 20 sacchi di farina da me offerti per i poveri dell’isola. « Vi è assoluta e urgente necessità dei seguenti generi : farina, riso, pasta, carne, caffè, sapone, medicinali, thè, fiammiferi. u Non vi è bisogno di grassi. L’isola produce olii in abbondanza. Ancoraggio di Porto Chiave
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136 « Poiché l’isola dovrà considerarsi italiana, Ella abbia verso le autorità civili e verso gli isolani un contegno amichevole, ma fermo. « Siano rispettate le abitudini del paese, le proprietà private, ecc., concordando nel possibile questi elementi con i necessari ordini che la S.V. riterrà opportuno di emanare per la tranquillità civica e per la sicurezza del presidio. « I due uffici
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257 sero, ho deciso di recarmi a Zara, che avevo saputo frattanto già occupata dagli italiani, e dove avrei avuto certamente modo di telegrafare. « A Zara sono giunto nel pomeriggio dell’8 © ne sono partito la mattina del 9 all’alba, dopo avere trasmesso i telegrammi ed essermi rifornito di acqua, proseguendo per Melada, paese di circa 700 abitanti sull’isola omonima. « A terra non vi era il capo
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iti « Alle ore 10.30 dò fondo vicino al porticciuolo di Ugliano, con cui inizio le comunicazioni servendomi dei due motoscafi e distribuisco i viveri. « Alle ore 12 invio il mas 22 con il sottotenente di vascello Spadaccini a Pasman, con l’incarico di assumere informazioni sull’isola di Pasman e distribuire i viveri, ed il mas 15 con il sottotenente di vascello Aonzo a Eso grande e a Sale
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di conferire con me per chiarire meglio la situazione. « Mentre lo sbarco di uomini ed armi procedeva sollecitamente ho ricevuto a bordo il comitato dinanzi al quale ho sviluppato maggiormente la tesi sopra accennata. Ho tranquillizzato gli animi affermando che la più ampia facoltà politica ed amministrativa sarebbe stata concessa agli abitanti dell’isola, ed ho dato lettura dei cinque punti già concordati
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a Sebenico; Comando difesa marittima delle isole Curzolane, con sede a Curzola. Il comando difesa marittima di Zara si estende da Santa Maddalena sulla costa della Morlacca (a nord di punta Duga) fino all’isola di Ricul e la punta che immediatamente la fronteggia in terra ferma (canale di Pasman) comprendendo le seguenti isole maggiori e le minori ad esse adiacenti : Pago, Puntadura, Maon, Skarda, Ulbo
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appartenessero, fossero presenti. Essi infatti giunsero al completo. « Esposi in modo chiaro che il Governo d’Italia aveva preso possesso dell’isola e non di frazioni politiche, e che intendevo che tutti i cittadini di Lussino che erano investiti di mandato, fossero sempre presenti alle riunioni plenarie e che non intendevo ricevere petizioni e comunicazioni separate di partiti. « Indirizzai la loro attività
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125 « Aggiunsi che per quanto riguardava l’amministrazione cittadina, il comandante italiano dell’isola si sarebbe astenuto da ogni ingerenza, pure essendo pronto ad assecondare i desideri del comitato per quanto poteva occorrere, specie nei riguardi degli approvvigionamenti e dell’ordine pubblico. (( Le condizioni da me stabilite, accettate e firmate dal comitato jugoslavo, sono le seguenti
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, avendo prima diretto sul fanale di Dvainka suH’alllineamento di detto fanale con punta Kremic (sud Capocesto). Tale allineamento rappresentava la rotta dragata al tempo delle ostilità. Nel percorrere il canale di Zlarin occorre tenere libera la punta sud dell’isola Tiat perchè uno sbarramento di torpedini è fra punta Marin di Zlarin e punta Kaminica di Tiat. « Si è poi costeggiato l’isola Tiat, che è tutta libera
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249 Zuri (7 Novembre) Visitata la mattina del 6 novembre dal r. sommergibile F 16, l’isola di Zuri fu occupata il giorno successivo, come dal seguente rapporto del tenente di vascello Ghiozzi Edoardo, al comando militare marittimo di Ancona. « 7 Novembre 1918. « In esecuzione degli ordini di V.S. in data 6 novembre 1918, alle ore 7 del 7 novembre entravo con il c.t. Schiaffino
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