(5,501 - 5,520 of 24,545)
Pages
-
-
Title
-
Page 851
-
Date
-
1674
-
Text
-
S.rifergono con molti acqui- Scifma nellaChiefa 101 .di nuouo, eConci- fi 803.804-^ anco di Napoli So ¿.de lioinCojìanza. 393 Cafìellialtre Citta 808. 809 S cut ari della República 3 64. afediato da' Spalato prefo da' Veneti 85. fi perde 94. fi Turchi 604. fin 607. liberato 60$. di racqmjìa 96. di nuouo 226. paefodagl5 nuouo afflitto 617\ arre fa a3 T urchi. 6 il Vngheri 27$. dalla República
-
-
Title
-
Page 849
-
Date
-
1674
-
Text
-
, e fue cagioni. 755 fo, 238 Pifam rotti da’Veneti nell’ Arcipelago 6 6, in Pietro Maria Rofsi Signor di Parma s mmto Golfo, prendono Pola, riprefa, e fugati a'Vmeti 641. abbattuto dagli Sforza fichi 17. difcipati da’ Genouefi. 208 e muore 64 r, retribuiti ifigli. 6 55 Pitimia prefa da’ Tarchi. 5 64 Pietro Spinola General Genouefe, 443 Podejìà, altre cariche Vmete in Cojìanti- Pietro Thiepolo figlio
-
-
Title
-
Page 835
-
Date
-
1674
-
Text
-
di Tarantoy e confirma-Cittadella donata à Ruberto Sàflucrino 6 54. to dal Rè di ‘Napoli. 3 59.? 3 60. à Pandolfo Malatefia. 813 Corico prefo da’ Frnffi, 5 93 Claromene prefa da' Veneti. 589 Cormo attaccato da’ Turchi, e difef1, 611 Clemente V, Pontefice f ommmica, e inuade Corinto affalito in njano da’ Vmeti. 553 la República 219. l'affoluc. 226 Coron della República nelle diuifioni
-
-
Title
-
Page 40
-
Date
-
1859
-
Text
-
un Tempio colle lettere Ve-ned, e un A pili basso. INon dubita clic abbia appartenuto alla nobilissima città di Venezia , grande ornamento d’Italia, e non già alla piccola di Francia.Egli intende parlare di Vannes, come vado a dire, nel quale articolo narrai che i veneti erano popoli delle Gallie, de’quali vuoisi stata capitale Vannes, Civitas J ene-lensis. Plinio e Strabone dissero che da Vannes derivò
-
-
Title
-
Page 39
-
Date
-
1859
-
Text
-
d’oro, convien dire, che o ben presto cessarono d’esser battute, o furono assai diverse dallo zecchino o ducato ; bensì nel 1 282 si ha che in Venezia per la prima volta fu coniato il ducato d’ oro , a tempo del Sansovino denominato Cechino, invece di zecchino, usando i veneti pronunciare il c come lo z, nel qual caso il Vettori prende abbaglio, affermando il contrario. Il quale Vettori riporta
-
-
Title
-
Page 263
-
Date
-
1940
-
Text
-
;equilibrio, se non avesse promosso nuova armonia tra isola e isola. La compagine lagunare era originariamente minata da tendenze decentratrici e i residui forse non erano del tutto distrutti. Nel centro era sempre mancata la capacità di esercitare sicuro controllo sopra tutta la vita, dominarla e dirigerla. Il problema, più che politico, era demografico. La sua sistemazione dipendeva dallo sviluppo
-
-
Title
-
Page 196
-
Date
-
1935
-
Text
-
turca aveva ormai oltrepassato la sua isola, si convinse che la spedizione fosse realmente diretta contro Malta o la Sicilia e non ebbe altre preoccupazioni. Il Capitan Pascià, saputo che a Candia non vi erano che le 20 galere della Guardia del Regno e le navi di A. M. Cappello e che il Provveditore Generale da Mar era a Corfù col rimanente dell'Armata, pensò che fosse giunto il momento di get
-
-
Title
-
Page 397
-
Date
-
1935
-
Text
-
e della mancata distruzione della flotta turca il Senato ebbe a doler'sene assai, pensando giustamente che sarebbe stata assai più giovevole alla Repubblica una vittoria navale piuttosto che la -conquista di Scio che non poteva essere mantenuta, nel caso assai probabile, che i Turchi avessero voluto riprender l'isola. Per lo sverno la flotta veneziana ritornò a Scio, e sotto la direzione del Capitano
-
-
Title
-
Page 302
-
Date
-
1935
-
Text
-
-204- Morto il Mocenigo, le galere ~usiliarie vollero lasciare' l'Arcipelago ed il Bichi partì infatti da Tenedo il 24 luglio unitamente alle galere di Malta. Il comando interinale venne assunto dal Provveditore d'Armata Barbaro Badoer che portò l'Armata alla fonda da~ vanti a T enedo per riparare i danni sofferti e per mettere in perfetta efficienza la difesa dell'isola
-
-
Title
-
Page 316
-
Date
-
1935
-
Text
-
però non volle concederlo. Stanco della interminabile guerra il Senato veneziano de~ siderava che si facesse uno sforzo supremo per liberare dai Turchi l'isola di Candia e a tal uopo cercò di inviarvi il maggior numero possibile di truppe. Le relazioni tra la Repubblica di Venezia e la Casa di Savoia, che si erano da varii anni raffreddate per causa del titolo di Re di Cipro, al quale pretendeva Carlo
-
-
Title
-
Page 452
-
Date
-
1935
-
Text
-
diede fondo a sud dell'isola di Imbro dopo aver avuto sicure notizie che quella avversaria era al sorgitore nei Dardanelli e che era composta di 36 unità. Il giorno successivo ed il lO giugno venne effettuata la provvista nell'isola dell'acqua e della legna. Nelle prime ore del pomeriggio le vedette disposte sulle alture dell'isola e le corvette e le galere dislocate presso
-
-
Title
-
Page 393
-
Date
-
1935
-
Text
-
-281 L'occupazione di Scio era stata 'sempre scartata dal suo predecessore, che giustamente pensava alla grande difficoltà di mantenere il possesso dell'isola in caso di attacco del nemico. Come abbiamo veduto infatti nell'ultima Consulta tenuta dal Morosini nell'anno precedente, era stato deciso di preparar~ tutto per ritentare nel 1694 l'impresa di Negroponte
-
-
Title
-
Page 250
-
Date
-
1935
-
Text
-
col Cav. Bar~ tolomeo Mascioli e 4 di Malta, prese subito il mare per cattu~ rare le navi da commercio nemiche e porre a contribuzione Sa~ mos, Leros e Stanchiò, dove reclutò remiganti per la flotta che ne aveva grande bisogno. Il Senato sempre più persuaso che la conquista di Candia dipendeva esclusivamente dal non far giungere soccorsi nell'isola, diede perent0rio ordine al Foscolo di impedire
-
-
Title
-
Page 210
-
Date
-
1935
-
Text
-
dei 4 Governatori di nave che, invece di portate alla Suda i soccorsi destinati alla Canea, vanno a sbarcarli sulla costa sud dell'isola per non incontrare il nemico, e quello del Capitano delle Navi Cappello che sta rinchiuso nella baia di Suda mentre il nemico sbarca alla Canea, costituiscono due fatti che dimostrano la scarsa volontà combattiva dei capi e la mancanza di fiducia nei dipendenti
-
-
Title
-
Page 318
-
Date
-
1935
-
Text
-
di non aver i requisiti necessari al~ l'importante carica, Il Senato decise di rinominare all'alto Comando Francesco Morosini (2), mentre a Costantinopoli il Sultano, desi... deroso che la guerra finisse, ordinava che il Gran Vizir Achmed' in persona si recasse nell'isola e che dirigesse egli stessa l'investimento di Candia occupando una buona volta la città intorno alla quale si era sparso
-
-
Title
-
Page 207
-
Date
-
1935
-
Text
-
unite verso l'Arcipelago. Partiti gli alleati, i Capi da Mar veneziani ed il Provveditore Generale dell'isola lungamente discussero per stàbilire le operazioni da svolgersi nei mesi seguenti. Il Cornaro sosteneva l'opportunità di concentrare le forze terrestri dell'isola per riprendere ai Turchi la Canea, mentre i Capi di Mare erano del parere che la flotta dovesse esere
-
-
Title
-
Page 435
-
Date
-
1935
-
Text
-
dell'isola di Tino, che rappresentava il baluardo .avanzato di Venezia in Arcipelago, era affidata a Bernardo Balbi che aveva con sè pochi uomini, che però erano valida· mente sostenuti dagli abitanti in gran parte di religione cat· tolica. La fortezza era considerata una rocca inespugnabile e nelle guerre precedenti aveva sempre resistito agli attacchi .ottomani. Presentatasi l'intera flotta ottomana
-
-
Title
-
Page 327
-
Date
-
1935
-
Text
-
-e 5 galeazze con Lorenzo Cornaro (1). Ciò nonostante il Capitan Pascià con 52 galere sbarcò le truppe di rinforzo sulla costa sud dell'isola. Malgrado le insistenze dei Veneziani il Rospigliosi in settembre rientrò in Italia senza aver mai preso contatto con le unità nemiche. Queste decisioni fanno comprendere che il Senato era persuaso che la sorte dell'infelice città era segnala
-
-
Title
-
Page 409
-
Date
-
1847
-
Text
-
^ 387 illustrala dall ab. Pietro Pasini. Il Weber trovò urne cenerarie nel-1’ isola della Giudecca, dove dal signor Giorgio Casarini fu rinvenuto un cippo alla profondità di circa un metro e mezzo sotto il suolo. Avanzi di costrutture romane il Casoni trovò nel gettare le fondamenta di un edifizio nell’isola dove era il convento delle Vergini, non lungi dall’ arsenale, come ne parla
-
-
Title
-
Page 187
-
Date
-
1926
-
Text
-
nel 1409 a Venezia ad offrire al doge Michele Steno la dedizione dell’isola nostra. La famiglia dei Contiselli o si è spenta o in altra guisa scomparve da Ossero-Cherso. E se le terre arative e silvestri, vendute dall’anzidetta Maruzza, erano situate in partibus Abseri in contrata dieta Gomiliza, altre vicine si chiamavano Spazatera, e se esisteva il lago di Boslancha o Bossancha
Pages