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37 101 4- 1. Stanig 48 2. Hrasta-S. Pietro 16 XVI. Podolli 68 32 36 - 62 4,6 Le due carte della densità, per la costruzione delle quali fu fatto uso dei dati esposti in questa tabella, mostrano chiaramente come la popolazione sia distribuita sull’isola : l’una in rapporto alla distanza dal mare, l’altra in rapporto alla divisione amministrativa della stessa. Per costruire
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) contrastato aspramente dall’Ungheria, la quale vantava pure dei diritti ad uno sbocco al mare; e le conseguenze di questa lunga ed aspra lotta ebbero a risentire sopra tutto le terre contestate, le quali per di più infestate da gravissime epidemie, ebbero di non poco ritardato il loro sviluppo economico. L’isola di Cherso-Ossero, unitamente alle altre terre della costa orientale adriatica
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; e siccome tanto per l’apertura di maestro come per quella di libeccio le navi per evitar le secche di Treporti e il basso fondo del capo Linguetta debbono accostare all’isola, anche i sette fucili dei sette soldati greci avrebber potuto dar qualche fastidio a chi fosse voluto penetrar nella baia. È chiamata “ la Sentinella ” Sasseno, ma è qualche cosa di più e di meglio: è il punto geometrico e strategico della baia
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perii Bambino, è d’una bellezza assoluta e commovente. Nella stessa chiesa, una tomba marmorea, dalle proporzioni pagane, della famiglia dei Sobota, forma un monumento degno d’attenzione. È opera del xv secolo. Si passa il ponte in pietra, per recarsi all’isola di Bua, un sobborgo di Traù, dalle vie ripide e scoscese, dove però non abitano soltanto campagnuoli, ma eziandio, su un tratto della riva
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deliziosi. Sventura volle che anche quel principe terminasse i suoi giorni in modo sommamente tragico, per cui nessuno ormai toglierà, a Lacroma l’epiteto « d’isola fatale ». Pure, è tanto bella, tanto sublime nelle sue prerogative climatiche, tanto affascinante nei suoi contorni naturali ! Può sopportare il confronto con Madera, con Corfù, con le isole più decantate dagli igienisti. Recentemente
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quell’assassinio, un ramoscello verde, esclamando: « Dio ti abbia in gloria! ». La signorina non trovava frasi abbastanza vivaci contro la memoria del miserabile assassino. « Oh, il vigliacco! » — esclamò più volte, come se il fatto fosse avvenuto ieri. Intanto il piroscafo si avvicinava sempre più a Zara, i di cui contorni spiccavano oramai netti sull’orizzonte sereno. Alla nostra destra, l’isola di Uglian
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valenti. Comunque, quando l’infelice arciduca Massimiliano d’Austria, prima di recarsi al Messico, acquistò Lacroma, fece riattare il chiostro abbandonato e vi soggiornò a varie riprese, beandosi in quel cantuccio paradisìaco. Tutta l’isola è un gran parco, ricco di piante esotiche e della più rallegrante vegetazione. Lungo le sponde, frastagliate poetica-mente, sono infiniti i chioschi naturali
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456 LA DALMAZIA tezza. Rivangando le memorie deliziose della giornata, la funzione finì, senza che me ne fossi annoiato. Si uscì e si passeggiò, conversando, sotto im viale ombreggiato da tigli esalanti un profumo soavissimo. Tutto insomma cospirava, quella sera, a farmi diventar poeta! — Come mai — chiesi al padre Daniele — hanno potuto, anni fa, perpetrare il furto clamoroso in quest’isola
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, se non m’inganno, dopo un simile tirocinio, presenta le stesse distinzioni culinarie, oramai consacrate dal suffragio dei più festeggiati gourmands europei. * * * Le tre grotte. Ammirabile quella di Porto Chiave, sull’isola stessa, a un paio d’ore da Lissa, verso ponente. In essa ammirate il lavoro secolare dei trasudamenti del suolo, ridotto in colonne, in massi fantastici, in archi trionfali e nelle solite
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150 LA DALMAZIA e alla loggia del Sammicheli. Com’è soave, idillico l’ambiente di Lesina, col suo cielo mitissimo e trasparente, col suo clima dolce, con la sua atmosfera chiara e fragrante. Troppo presto il fischio del vapore mi richiamò alla riva, ove trovai monti di sacchi di grisantemo. È il prodotto d’esportazione più ricco dell’isola. « Grazie al grisantemo — mi dissero — non ci sono poveri
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TRAI! 93 Fu per me come una rivelazione deliziosa. Volli visitare tutto l’edifizio: le sale di studio ove il grande dalmata apprese i primi rudimenti di filosofia; il dormitorio dove dormì e forse sognò i primi sogni di gloria letteraria; il giardino dove respirò l’aria balsamica di quell’isola. Ora le sale a pianterreno sono ridotte ad ospizio per i poveri. Su due letti meschini giacevano
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154 LA DALMAZIA specialmente in merito all’attività commerciale dei fratelli Mardessich e della casa Dojmi, la quale esporta pure nella capitale dell’impero, in bottiglie, il suo prelibato « Santa Margherita ». — E non è la sola risorsa dell’isola, il vino — mi disse il Mardessich; — abbiamo,nel vallone di Comisa, la pesca miracolosa delle sardelle. Se ne fa commercio attivissimo, e di data
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164 LA DALMAZIA approdano i navigli e qualche raro piroscafo, si ammirano le macerie di un palazzo antichissimo. Si ritiene che sia il palazzo di quell’Appiano, cui Settimio Severo relegò in quell’isola. Ma ben presto il povero Appiano, così narra la leggenda, ricuperò la libertà, al prezzo di un carme dedicato al suo persecutore... PEL.AGOSA. Fra tutti gli scogli minori sparpagliati
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86 LA DATATA ZIA Cinta di mura, Traù sorge sur un’isola minuscola, e però si comprende che, avendo dovuto sfruttare avaramente quel breve spazio, le sue vie sieno anguste e tortuose, con vòlte oscure, con archi, con mille altri indizi d’una città medioovale. Se non sapessimo che in altre città di Dalmazia, dalle vie altrettanto ristrette, vivono esseri umani, ci parrebbe impossibile
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, per i loro momenti storici, per la loro stranissima conformazione. Arbe è un’isola lunga dodici miglia marittime, larga da uno a tre miglia. Contava, in un’ epoca remota, due città, Arbe e Colento. Di quest’ultima non rimane traccia. L’isola è attraversata da un’alta giogaia. Ha porti sicuri, valli ubertose, colline fertilissime. Notevoli le sue saline, come quelle di Pago. La città di Arbe, nella valle di Compara
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— 519 — '■ i v ; ~ francese1 lasciarono l’isola diretti a Salonicco, per unirsi ai corpi d’armata alleati sul fronte macedone, ed attendere con quelli l’ora opportuna per riprendere le operazioni. Anche a questo nuovo trasporto cooperò la marina italiana mettendo a disposizione i piroscafi Stampalia, Re Vittorio, Principe Umberto, Cordova e Perseo. Furono altresì messi a disposizione
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stesso con alcuni colpi. Cosi fu ucciso un uomo, un altro gravemente ferito; due guadagnarono a nuoto una piccola isola sabbiosa, dove furono presi, un quinto rimase col ferito sul battello che affondava ed era trascinato dalla corrente: ambedue furono poi raccolti dalla torpediniera 66. (.( Con il cannoneggiamento furono aperti sul sommergibile grandi squarci, prodotti incendi ed esplosioni, e scoppio delle cariche
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vi avevano aperto molte breccie ed avevano quasi demolito i tre fabbricati dell’isola. Furono perciò subito ripresi dopo il combattimento e continuati nei giorni successivi i lavori di riparazione e di rafforzamento delle opere difensive. Furono costruite nuove trincee, nuovi camminamenti, vennero distese nuove linee continue di reticolati, furono minati altri punti dell’ isola, che apparivano
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1924
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SITUAZIONE GEOGRAFICA E MILITARE DI FIUME 161 stenza senza le posizioni a nord-est di Fiume (l) e senza il possesso incontestato del nostro golfo e dell’isola di Veglia (2) dominanti la Ferrovia Zagabria-Fiume che permettono una rapida invasione nella conca del Timavo superiore alle spalle del Nevoso. La cessione di Castua è un’idiozia inqualificabile. Solidali coi fratelli dalmati impediremo
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1935
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a svantaggio della nazione che ha meno risorse. « In base alle precedenti considerazioni ritengo dover esprimere il parere che____ qualora l’estendere il principio della neutralità.... a tutto il canale di Corfù dovesse condurre alla rinuncia delle condizioni di dividere il dominio del canale del Nord fra le due nazioni, dovrebbe essere ritenuto molto più conveniente limitare la zona neutrale alla sola isola
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