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52 i/ADRIATICO coloni corinzi. Condotti da Chersicrate, cominciarono con l’espellere da Corcira i laburni, gli Eretri ed i Colchidi, i quali, inviati al seguito di Medea, s’erano in parte stabiliti in quell’isola (r). E quando Corcira si rese degna figlia della madre patria, si fe’ a seguirla nell’espansione per l’Adriatico. L,a prima colonizzazione greca sulle terre bagnate da questo mare
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. E infatti esso domina le foci del fiume, la zona dove avrebbe dovuto sorgere il grande porto terminale della ferrovia. Il territorio di E1 Ha sa appartiene all’attuale Regno dell’Higiaz e del Negd. L’Isola di Bahrein (/) è oggetto di odierne vive conte-stazioni fra l’Inghilterra e la Persia; quando i Turchi durante la guerra vahabita comparvero sul Golfo Persico ed occuparono Bahrein, l’Inghilterra
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importanti dell’isola. La Canea cadeva pure con onorevoli patti e lo stesso sfortunato ma epico assedio di Candia fece per la sua imponenza sbalordire e fremere di ammirazione l’Europa. Nel settembre 1669 avveniva, con l’onore delle armi, la resa di Candia, ma si riconosceva il diritto a Venezia di conservare nella stessa isola le fortezze di Suda, Spi-nalonga e Grabusa, fortezze che furono abbandonate
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142 PARTE SECONDA Nicosia divenne la sede del gererno civile; Famagosta (nome corrotto di Amocusta) invece fu la sede principale della difesa militare dell’isola. La carica più interessante del Reggimento veneziano fu quella del Luogotenente, il quale assunse la posizione di vice-re di Cipro. Con due Consiglieri veneziani egli costituiva il Reggimento, il quale riuniva i poteri
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o sia capetanio e alle Saline un capetanio. Li rettori solamente ponno far sangue per tutta l’isola eccetto Famagosta, Massaria et Carpasso, dove il capetanio di Famagosta, chiamato capetanio del regno, ha libertà sol di giudicare et condennare a morte quelli ch i meritano. Et in Nicosia è restato l’ufficio del visconte a’ Ciprioti. A Limisso capitanio; a Pendaio, Avdino, Masoto e Crus-socho, civitani, mandati
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di far rispettare i diritti della metropoli. Seguì nell’isola una repressione inesorabile e feroce : furono decapitati un Querini, Rettore di Retimo, ed i patrizi che avevano composta la legazione inviata a Genova per chiedere aiuti; furono destituiti inoltre tutti gli antichi magistrati. Nel giugno 1364 giungeva a Venezia la galea che recava la notizia della vittoria (*). Un’altra ribellione
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146 PARTE SECONDA Parallela fu l’organizzazione amministrativa di Fama-gosta, dove troviamo pure un Visconte (con giurisdizione un po’ più limitata di quella del Visconte di Nicosia) ed un mathessep. Durante la dominazione veneziana si trovavano inoltre nei vari distretti dell’isola altri funzionari locali chiamati civitani, paracivitani, sottocivitani, castellani. Fu tendenza dei veneziani
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VII. Il seicento. — La difesa dell’isola di Candia. — La guerra di Mo-rea. — La ripresa veneziana e la situazione dello Stato veneto. Il secolo XVII fu illuminato da due eventi principali : la formidabile, eroica e sfortunata guerra di Candia e le imprese condotte dal Morosini che segnarono, in un certo senso, un’audace ripresa veneziana contro gli implacabili attacchi dei turchi. Buona
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della Cavalleria, il quale era a capo di un corpo di armati feudali. Una carica quasi suprema fu quella di Provveditore generale. Molti rustici vennero arruolati per fornire, all’occorren-za, ben cento galere, per cui nell’isola si tennero due arsenali con scafi, sale d’armi ed un congruo numero di cannoni (1). La difesa di Candia impose provvedimenti eccezionali : il bisogno di danaro e di armati scosse perfino
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144 PARTE SECONDA sottoposti invece, come in parte già si è accennato, alla giurisdizione dei Rettori residenti a Nicosia. Contro il Capitano di Cipro si appellava non a Nicosia bensì a Venezia. Pure il Capitano di Famagosta veniva eletto ogni due anni. Questa carica fu rivestita anche da Marcantonio Bragadino, l’eroico comandante che perì tragicamente nella difesa dell’isola. Il capitanato
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4o PARTE PRIMA una Colonia di Patricii, e di Cittadini, fu stabilita nell’obbedienza » ('). Si annoverano anzi ben quattro spedizioni di colonie veneziane nell’isola di Candia in questo secolo (1211, 1222, 1232, 1252) per cui si venne colà formando una nobiltà coloniale, la cui posizione giuridica ebbe uno speciale rilievo in altri più tardi periodi della storia veneta. Del resto
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PARTE SECONDA 115 del reggimento instaurato dai veneziani a Costantinopoli e a Candia dopo l’impresa di Enrico Dandolo. « Era regolata — egli scrive — l’amministrazione di quel segnalato acquisto (Costantinopoli) con quella forma, con la qual si reggeva all’hora anco la città di Venetia e poi del 1212 fu introdotta ancor nel ¡’importantissima isola di Candia; ad imitatione della romana repubblica
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PARTE SECONDA 133 tanto più necessaria dall’eccentricità e dall’esposizione dell’isola) con quelle di una autonomia che doveva tener conto degli interessi degli elementi originari di Venezia e degli interessi delle popolazioni indigene, di natura non molto fedele, avide di novità, poco favorevolmente descritte anche nell’antichità (*). Alcuni cenni daremo ora intorno alle ribellioni di Can-dia
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56 PARTE PRIMA l’abile diplomazia ed il fervido patriottismo di alcuni veneziani fattori preponderanti in questo prezioso acquisto. Cipro era invero considerata « l’isola tributaria dei maggiori imperi del mondo » ed una « scala quasi comune, nella quale, come in luogo comodo et sicuro, si facevano capitare varie sorti di merci... » ('). Piazzaforte verso l’Asia islamitica, l’isola di Cipro
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; lo stormo di gabbiani che ci ha inseguito a poppa per lunghe ore è scomparso nel vento. E la Dalmazia ci è venuta incontro stamane con il mattino. Si crederebbe, navigando nello specchio d’acque placido che si apre fra isola e isola, fra il continente e le lingue di terra, di seguire lentamente la corrente benigna di un gran fiume, della riviera del sogno e dell’oblio. Eppure, ogni qualvolta il piroscafo
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G49 Lisbona (Portogallo), 86, 130, 131, 309, 597, 599. Liscate (Lizate) (milanese), 528. Lissa [Lisa), isola dell’Adriatico, 450. Lituania, provincia, 124. Liienzuola, canale nel veneziano, 176. Livorno (Legóme, Ligorno) (Toscana), 162, 227, 293, 310, 453. Lizate, v. Liscate. Lodi (milanese), 139, 153, 164, 165. Lombardia, 38, 404. Loparo (Naparo) (isola di Arbe), 323. Londra (Londres, Londras
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. (9 Dicembre 1918) Dopo la visita fattavi il 6 novembre 1918 dal r. sommergibile F 13, l’isola Morter, sulla quale era stato successivamente sbarcato dalla torpediniera Albatros (tenente di vascello Pezza) un piccolo distaccamento di marina, venne il 9 dicembre 1918 solidamente presidiata con truppe del R. Esercito ed una compagnia di marinai. L’operazione fu eseguita dalla r. nave Europa, comandante
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29Ò r a partire per Fiume con il r. cacciatorpediniere F. Stocco, quando avrò l’onore di comunicarglielo, ammenoché V. S. non desideri partire in precedenza con altro mezzo e per altra località fuori dell’isola di Cherso. « Ringraziandola della gentile cooperazione datami, la prego di gradire i sensi della mia massima stima. Il capitano di corvetta Silvio Bonaldi ». « Cherso, 11 Novembre 1918
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ricognizione dell’isola ' secondo le direttive stabilite, e che, essendo state visitate tutte le grotte capaci di offrire un rifugio, nonché le rovine del castello e dei fabbricati di S. Michele, non si era trovato alcuna traccia di vita o di presenza umana in tutta l’isola, per cui alle ore 7,20 le due sezioni di arditi con i rispettivi capi erano nuovamente a bordo e la spedizione in rotta
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isola sino ad ora occupata in modo assoluto, nel nome della sola Italia, non ha ricevuto nulla. Non viveri, tranne quei pochi che la S. V. con sano provvedimento ha prelevato nei depositi dell’equipaggio del Filiberto, non un mezzo di comunicazione, non un aiuto finanziario, mentre quei pochi jugoslavi importati dal passato Governo, si agitano, e per mezzo della centrale di Zagabria, inviano viveri
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