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Stati Veneti al Regno d’ Italia sarà definitivamente operata. Saranno prese alla suddetta epoca , per questi tre Funzionar; , le disposizioni che verranno riconosciute giuste e convenienti. Articolo XII. La Camera di Commercio risiede in Venezia, E incaricata di proporre le sue viste sui migliori mezzi di restituire al Commercio ed all* industria degli Stati Veneti più grande attività possibile.
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r4 )( NAPOLEONE I Per la grazia di Dio e per le Costituzioni, Imperatore deJ Francesi, e Re cTItalia. Eugenio Napoleone di Francia Vice-Re dJ Italia y Arcicancelliere di Stato dell* Impero Francese, e Governatore degli Stati Veneti, a tutti quelli che vedranno le presenti Salute . Noi in virtù dell* Autorità che ci è stata delegata dall’Altissimo ed Augustissimo Imperatore e Re NAPOLEONE
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all’ ingresso del Territorio Veneto la vera origi e delle Merci , che vi sa^ ranno condotte. Articolo i\. L’ Amministratore Generale delle Finanze degli Stati Veneti , i Magistrati Civili e gl’ Intendenti delle Finanze sono incaricati , ciascuno in ciò che lo riguarda, dell’esecu^ ^ione del presente Decreto. Dato in Brescia li 10 Febbraro 1805» Eugenio Napoleone . Per Sua Altezza Imperiale IL Segretario
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)( 78 no essere versate per intiero nella Cassa de^ Ricevitore generale. Articolo X Sono riservate agli Acquisitori clelle Colie , Dadie, ed altre gravezze le ragioni e diritti d’indennità che potessero loro com~ petere, e che saranno in seguito liquidati secondo le forme da stabilirsi per la liquidazione generale del debito pubblico degli Stati Veneti* TITOLO III. Imposte indirette
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— 261 — i nuclei italiani sieno diventati deile for inazioni quasi nomadi che ad ogni decen nio si spostano al completo, senza lasciare un uomo o una famiglia, comparendo o scomparendo d’incanto in questo o in quel paese. Gli italiani, i veneti della Dalmazia non solo non sono emigratori, ma neppure si spostano. Sono popolazioni e famiglie originarie che da secoli vivono nella stessa città
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In questo capitolo sono compendiate le notizie intorno agli edifici sacri e profani, degni di menzione nei riguardi della storia e dell’arte. Incominciamo dalla Collegiata o Duomo, intitolato a Santo Stefano, papa e martire. Non è da escludere che la popolazione di Rovigo ahbia subito un aumento quando il vescovo Paolo Cattaneo, per premunire il paese dalle scorrerie degli Ungheri, venne da Adria a costruirvi il castello, e che sia stata in quel tempo, o poco appresso, ingrandita la chiesa parrocchiale. Il Battoli lasciò scritto '): « Che la chiesa esistesse già, o che n’ahhia una Paolo innalzata, si apprende — oltre a quello che si può arguire dalla bolla di Giovanni X al suddetto Paolo, nel 920 — da una carta del 964 esistente nell’archivio di Ravenna, in cui trovasi registrato un certo Leone arciprete di Santo Stefano de Rhodigio. Prima però del 1177 non ci rimane alcun docu- 1) Bartoli Francesco, Le pitture, sculture e architetture della città di Rovigo, Venezia, 1793, pag. 146.
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di Iannina, che posseggono de’.grossi capitali , possono farlo essi soli , e sostenere con vantaggio la concorrenza di quelli di Salonicclii. L’isole Ionie ricevono infine dal territorio d’^/ì-pascià il bestiame che consumano , e che ammonta a parecchie migliaia di buoi, che pagano in zecchini veneti ; oggetto di somma importanza pegli Albanesi, in favore de’ quali trovasi la bilancia commerciale
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per alcuni mesi, fino a che tornolla a mettere in corso una petizione dal Friuli alla Signoria. 8 II dubbio sull’ortodossia del vescovo, così vi si dichiarava, è un grave danno per tutta la diocesi: lavori quindi la Signoria presso il concilio per il disbrigo dell’affare pendente da tanto tempo. Ora finalmente Pio IV cedette all’insistenza degli inviati veneti. Allorché Morone e Navagero partirono alla volta
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MASSERÌ AU.A MONETA d' ARGENTO lui si battè primo li ducati a Venetia. come par per un epitaphio ivi in marmo (i). Uno di questi va al colcgio ogni mexe. Et ha superiori l'eccelso conscio di x. Etiam ne sono uno in vita, chiamato sazador, cl qual si fa per gratia. pur patritio Masseri a la moneJa di T argento. Masseri a la moneda di l'arzento sono doi ; si fa per do man d'election (x)ct la banca, d’anni 25; stanno mexi 16. Questi, uno di Ihoro che è a la cassa et sta do mexi, attende al batter di le moneded’arzento (j), e i bagatini, et quelle ha-verle per peso diligente. Etiam sono sopra le pezze d‘ arzento che ivi vien affinade, per mandar a li viazi, licei ne sia uno popular intelligentissimo, mandato per il conseio di x Qui in zecca sono botteghe, dove si batte continue (1) « Apareva per ano epitaào era io ite ha, qual c sta levalo *. C., (3) • Per <4 man *. C, 52 |A (3) • Con letere dii dome solo chi li baie, et pcneno do teiere, eh* e la prima teiera dii nome e di la casa dii mauser, al tempo dii qual e sta batudo •. C, 3> t* — .8* —
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SERENISSIMO ET EXCELI.F.NTISSIMO PRINCIPI DOMINO domino Augustino Bahbadico. Df.i GRATIA VbNETIARUM ETC. INCLYTO DUCI. Ma- ri.nus Sanutus Leonardi fiuto, patritius TUUS VENETUS, HUM1UTER SE COMMENDAT ET OPTAT Reipublicae FELICITATEM. Quanta sia la continua vigilantia mia. et. ut ita dietim, l'intestina volontà, illustrissimo principe. d’inquirir et cercar con ogni studio et diligentia. de la città nostra di Venetia alcuna cossa degna di memoria, credo sij noto a tua sublimità, perchè è cossa di fame grande esti-matione. saper l'origine de la sua città. Et a ciò non pari, che frustra sia stata ogni mia fatica, ho voluto pur in fine dimostrar quello era ne-ceSSfcrio ad un erudito, et non rude et ignaro
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figli del Mediterraneo carichi d’ arti! Quali le tribù? Che cosa furono quei Veneti, quei Celti, quei Carni, onde la leggenda preistorica popola le oscure origini della gente istriana? Roma venne, vide, vinse, fece la legge, fece l’ordine dei tempi, chiuse l’ignoto. Tergeste fu colonia militare romana, difesa contro gli scorridori barbarici dal vallo che alle sue terga sbarrava i valichi delle Alpi
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sostegno ilei popolo romano (ornamento della romana repubblica , dice invece il Romanin, cioè i veneti e galli cisalpini); e anche l’imperatore Claudio molti anni dopo a quell'augusto corpo ricordava come Roma non fosse mai stata quieta e florida , nè sicura la repubblica , come quando furono ammessi i traapadani alla cittadinanza. Infatti in quella congiuntura gravissima , argomento
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quando dal Capitan Signor Ispettore alle Fabbriche saranno vidimate le operazioni eseguite. • I. Dovrà 1’ Abboccatoio rimettere a detta Palada numero trenta Pali di Rovere della grossezza in circonferenza di onde 3o. circa, ed in lunghezza di piedi otto sino li sedici a norma delle rispettive profondità ; nonché tre Filagne Larice di piedi veneti due , onde sette, ben fitte con chiodi da peso , e braghe di ferro
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)( 92 )( triennale delle summentovate Ricevitorie , le quali potranno assumersi dagli aspiranti tanto separatamente, quanto in un solo contratto : ir: Base dell’ Appalto saranno la Lègge dei Regno 22. Marzo 1804* in proposito delle Ricevitorie Comunali e Dipartimentali , come pure i Capitoli addizionali alla medesima per i Dipartimenti Veneti di nuova aggregazione al Regno , approvati dalle LL
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di Mestre, e di Campo Castello; ed in quanto al Territorio consisterà nella sola facoltà di esigere da tutti i Macellatori il Dazio di soldi due Veneti per Libbra, corrispondenti a L. - 1: 4. di Milano, ossiano Centesimi Sei d’Italia. II. Durerà 1’ Abboccamento Anni tre successivi dal giorno primo Aprile 1807. prossimo venturo sino a tutto 51. Marzo 1810. ; con espressa riserva della facoltà alia Finanza
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y 3 )( NAPOLEONE I. Per la Grazia di Dio e per le Costituzioni f Imperatore de’Francesi e Ke d’Italia . Eugenio Napoleone di Francia Vice-Re di Italia, Areicancelliere di Stato deli’ Impero Francese } e Governatore degli Stati Veneti3 a tutti (luelli che vedranno le presenti } salute. 3^1 Oi in virtù dell1 autorità che Ci è stata delegata, dall’ Altissimo ed Augustissimo Imperatore e He NAPOLEONE
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X 6 X Cioè L. di Veo. corrispondenti a L. di Mil. Venezia compresivi i Proprietarj nelle altre Provincie allibrati ai fuo* chi Veneti.....1,500,000 Padova ...... 450,000 Vicenza..... Verona ..... 90,000 Treviso..... 350,000 Udine.....* 255,000 Totale 1.3,000,000 Non sarà fatta deduzione alcuna per tito- lo di dono , nè per qualunque altro titolo. Articolo Vili. Saranno applicate contro i morosi
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nel Territorio Veneto sotto la sorveglianza del Consi* gliere di Stato Amministratore delle Finanze f Dato in Milano lì 16 Aprile 1806, Eugenio Napoleone , Per Sua Altezza Imperiale Il Segretario degli Ordini S. Mejan. Venezia lì 23 Aprile 1806. Per Commissione del Consigliere di Staio , Amministratore Generale delle Finanze, e del Demanio degli Stati Veneti , Comandante della Legion d’ onore . Mengotti Segr
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X 45 X NAPOLEONE I. Per la grazia di Dio, e per le Costi tu zio», ni Imperatore de' Francesi, e Re d’Ita-^ FjUgenid Napoleone di Francia Vice'Re dh Italia , Arcicancelliere di Stato detV Impero Francese, Governatore degli Stati Veneti, e Luogotenente di S. M. I, e 7?. per il Comando in Capo dell’ Armata d* Ita lia, a tutti quelli che vedranno le , presenti salute-. Noi in virtù
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\ X 3« X NAPOLEONE I. Per la Grazia di Dio, e per le Costituzioni Imperatore de* Francesi, e Re d'Italia. Eugenio Nafoieone di Francia Vice-R& d1 Italia, Arcicancelliere di Stato delV Impero Francese , Governatore degli Sta• ti Veneti, e Luogotenente di S. 31. 1., e H, per il Comando in capo delV Armata, d* Italia, a tutti quelli che vedranno le presenti salutfe. Noi in virtù
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